Sognare mia madre che vuole forarmi le orecchie con una spilla arroventata è il sogno-incubo che ha accompagnato l’infanzia di una gentile signora dall’età “importante” che, forse per la suggestione di questo sogno, non ha mai ceduto alla tentazione di forarsi i lobi per mettere gli orecchini. Quando ho pubblicato l’articolo sul simbolismo dell’orecchino e dei fori alle orecchie, pur conoscendone il valore arcaico e rituale, non avrei mai immaginato un tale impatto sui lettori. Da allora periodicamente mi arrivano testimonianze sempre più interessanti da parte di donne ed uomini di tutte le età. E questa volta ringrazio Maria Serafina.
Buongiorno Marni e piacere di conoscerti.
Sono qui per chiederti cosa significa sognare mia madre che vuole forarmi le orecchie con una spilla arroventata?
Un sogno ricorrente fatto in passato ma che ricordo ancora bene e che gli altri articoli della Guida Sogni su questo tema hanno riportato a galla.
Ma prima di tutto come si conviene mi presento, e spero possiamo darci del tu.
Sono un’attempata signora milanese, una nonna che grazie all’impegno e all’affetto delle due nipoti si è avvicinata con curiosità ad internet in questi ultimi anni.
Sono rimasta davvero sorpresa e incantata dai sogni così solari e dalla bella realtà vissuta in famiglia, in questo tempo pesante di pandemia, raccontata nell’articolo “Sognare cerchi d’oro alle orecchie“dalla giovane Marieclaire, una ragazza che ha appena qualche anno più delle mie nipoti.
Il mio racconto
Ma per converso sognare mia madre che vuole forarmi le orecchie, sogno ricorrente ed angoscioso che rammento nitidamente in quanto mi ha accompagnata per molto tempo durante la mia infanzia nel dopoguerra e, con meno frequenza, anche in epoche successive, mi ha riportata indietro nel tempo.
Ad entrambe le mie due sorelle maggiori infatti erano stati forati i lobi delle orecchie in prossimità della Prima Comunione come usava in molte famiglie. Se ne era occupata direttamente nostra madre che aveva appreso l’arte da una nostra anziana prozia, utilizzando una lunga spilla d’oro disinfettata a fuoco vivo ed un tappo in sughero.
Mai l’ho vista compiere questo atto cruento perché non ero ancora nata, ma il racconto delle sorelle grandi me ne faceva terrore.
Così sognavo spesso questa scena in cui sfuggivo affannata ed angosciata da mia madre armata di ago rovente ed intenta a perforarmi i lobi.
Che poi invece mamma fosse una santa donna amorevole con le proprie figlie rendeva ancor più stridente ed impressionante il sogno che ho continuato a fare anche molto dopo aver superato la fatidica Prima Comunione a lobi intatti.
La realtà di quel tempo
Perché nel frattempo usi e costumi nella Milano della ricostruzione erano mutati profondamente ed anche mamma e sorelle, nonostante avessero i fori, avevano già abbandonato le tradizionali anelline e monachelle d’oro ed incominciato a preferire per sé stesse gli orecchini di bigiotteria con le clips che erano in voga.
Orecchini non preziosi, ma colorati e fantasiosi da abbinare di volta in volta alla “mise” del giorno ed indossabili da tutte senza sottoporsi a quella foratura che ci sembrava un’usanza antiquata e quasi incivile, perché mutilava il corpo nella sua integrità.
Anche io ho incominciato a mettermi gli orecchini a clips negli anni dell’università e li ho portati ancora per tanti anni nella mia professione di avvocato quando tenevo molto alla cura del mio aspetto.
La verità però è che le clips erano solo un goffo ripiego perché stringevano e facevano assai male senza per questo scongiurare il rischio di perdere l’orecchino.
Avevo quasi 40 anni quando donne e ragazze della Milano bene andavano a farsi bucare i lobi in via Solferino nella bella bottega di Merù.
L’orecchino a buco stava tornando di gran moda però io mi son sempre rifiutata di sottopormi a ciò che continuava a sembrarmi una barbarie “contro natura” anche se ammetto che qualche volta ho vacillato, ci ho pensato ed ho rischiato di cadere in tentazione per il punto luce o la perla a tappabuco che trovo classici intramontabili e perfetti per completare con un tocco di eleganza l’abbigliamento sobrio richiesto dalla mia professione.
Poi però invece di farmi bucare le orecchie ho finito per limitare gradualmente le occasioni per mettermi degli orecchini fino a cessare del tutto anche se oggi, ragionando col senno di poi, penso che se tornassi indietro riconsidererei più seriamente l’idea di forare i miei lobi.
Se avessi avuto una figlia femmina credo avremmo finito per andare a farci fare i buchi assieme.
Il mio presente
Alla mia età non cambierò più la situazione perché penso che ogni cosa abbia un suo tempo ed ormai la mia finestra di opportunità si è chiusa.
Però vedo la gioia ed il piacere con cui le mie due nipoti portano gli orecchini. Hanno i buchini ai lobi fatti per loro libera scelta e desiderio fin da quand’erano ancora bambine, assecondate da mia nuora più che da mio figlio che a torto nutriva qualche riserva.
La più grande ha poi aggiunto qualche altro forellino alle orecchie e si mette tutti piccoli orecchini discreti e delicati, la più piccola l’anno scorso ha messo quel vezzoso brillantino-ino-ino su un lato del naso.
Sono carine, stanno bene, mi piacciono e sono io la prima a dirglielo.
Mi piace osservare gli orecchini che impreziosiscono le orecchie bucate delle altre donne e ne apprezzo il “plus” che, se i monili sono ben scelti (e bene abbinati fra loro per chi ha più d’un buco per orecchio), illumina e completa.
Adesso leggendo gli articoli che hai dedicato a questo argomento ti posso dire che il “rito” della foratura delle orecchie mi affascina anche oltre al lato estetico, perché ho capito che non costituisce violazione della “sacralità” del corpo, ma è una vera e propria celebrazione della femminilità.
Tutto ciò a me è mancato per un fatto generazionale, per il retaggio degli incubi infantili, ma più ancora, direi, per mia indolenza e forse paura del “cambiamento” per quanto piccolissimo.
Permettimi, da avvocato ormai in pensione, di chiedere l’assoluzione con formula piena dell’orecchino a buco, chiedendoti scusa se l’arringa è stata così lunga.
Complimenti per questo magnifico sito che attraverso i sogni fa cultura e ci regala tanti spunti stimolanti su cui riflettere.
Sognare mia madre che vuole forarmi le orecchie Risposta di Marni
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Buongiorno Maria Serafina, sei assolta con formula piena! 🙂
E grazie infinite per questo spaccato di vita vario e interessante che condividi con me e i lettori.
I tuoi incubi infantili sono quanto di più normale possa esserci, considerando quello che vivevi allora con i racconti delle tue sorelle e la prospettiva di subire il “cruento rito”, racconti che, come sai, tendono ad influenzare il pensiero e la fantasia ingigantendo il timore.
Mi spiace invece che in seguito tu non abbia voluto provare l’esperienza della foratura dei lobi, ma potresti sempre ripensarci e forse potrebbero essere le tue nipoti ad accompagnarti e a sostenerti in una esperienza femminile così particolare.
Pensa al sogno di Bertina che all’età di 71 anni ha preso questa decisione e a come si è sentita diversa e rivitalizzata. La femminilità non va in pensione anzi, posso confermarti per esperienza personale e professionale che “matura” con il passare degli anni diventando più “piena”, consapevole e soddisfacente e diventa un modello di grazia a cui le giovani donne intorno possono ispirarsi per il futuro.
Grazie anche per l’apprezzamento al mio lavoro e per averne intuito la complessità e l’impegno al di là della formula divulgativa. Un caro saluto Marni
Sognare mia madre che vuole forarmi le orecchie Risposta di Maria Serafina
Buona domenica Marni e grazie infinite a te per la gentile e bella risposta.
Come potrei non apprezzare il tuo lavoro?
L’azzeccata ed avvincente formula divulgativa esalta il grande impegno che profondi per rendere accessibili, senza banalizzare, tematiche di complessità e spessore culturale. Inoltre, in questo particolare caso ho trovato originalissimi e sorprendenti gli articoli che hai dedicato al significato degli orecchini e delle orecchie forate nell’archetipo e nella cultura femminile.
Evidente il grande lavoro di ricerca da parte tua ed il riscontro così vario ed interessante che hai riscosso dalle commentatrici e (anche più sorprendente) dai commentatori conferma che hai individuato un argomento “sensibile” esplorandolo nella sua complessità.
Ho avuto modo di parlarne a lungo con le mie due nipoti e con mia nuora e voglio dirti che anche loro, da amanti degli orecchini, hanno apprezzato il tuo lavoro su questo tema e si sono rispecchiate su aspetti che tu hai ben sviscerato e che loro già “sentivano” senza averli razionalizzati e che rendono gli orecchini un po’ speciali per via del fascino “rituale” della foratura, atto che non resta nella memoria come un piccolo ma necessario sacrificio, ma come un bel momento “iniziatico” ed emozionante.
Questo può forse spiegare come mai questa antica pratica che sembrava perduta all’epoca dei miei anni giovanili, è stata poi recuperata con tanto entusiasmo dalle generazioni successive ed anche da moltissime donne della mia stessa generazione che hanno deciso di farsi bucare le orecchie fra i 40 ed i 50 anni ed oltre.
A posteriori so che se lo avessi fatto anch’io, assecondando più l’istinto che la ragione, non me ne sarei pentita.
L’interesse di mio marito
Ricordo di aver cullato a più riprese l’idea di fare i buchi e ci sono andata molto vicino a 52 anni d’età quando mio marito, con discrezione, mi disse che se avessi avuto il foro ai lobi gli sarebbe piaciuto regalarmi i punti luce per il nostro Venticinquesimo di Matrimonio.
Adesso riflettendoci comprendo che forse anche lui ne intravvedeva l’aspetto “sensuale” ma era troppo rispettoso per chiedermi di sottopormi ad un atto avvertito come doloroso per me.
Sono stata tentata di sorprenderlo arrivando persino ad informarmi presso il gioielliere di fiducia, dotato di apposita “pistola”, ma poi mi sono trattenuta per rispetto a mia mamma che mi aveva risparmiato il “cruento rito” dei miei incubi infantili e perché, nonostante la bellezza degli orecchini a buco, non me la sono sentita di violare l’integrità dei miei lobi con un atto che, sbagliando, percepivo ancora come tribale e concettualmente stridente col progresso e la civilizzazione.
Ho letto con vivo interesse il sogno di Bertina e la ammiro, però io ormai di anni ne ho oltre dieci più di lei e ritengo non avrebbe più senso forare ora i miei lobi assottigliati ed un poco avvizziti dall’incedere dell’età.
Mi sembrerebbe un’esperienza ormai fine a sé stessa.
Avrei dovuto pensarci prima, questo sì.
Peccato non avere avuto quel pizzico di determinazione in più. Però dopo una vita ricca di esperienze e di soddisfazioni posso ritenermi una donna fortunata nonostante questa piccola lacuna, in parte compensata attraverso le mie nipoti.
Ad entrambe ho voluto regalare io i loro primi orecchini d’oro dopo che hanno fatto i buchi.
Il sogno di mia nipote
Una piccola curiosità che forse ti può interessare: dopo averne parlato a lungo, la mia nipote più piccola mi ha detto di aver sognato di accompagnarmi a bucare le orecchie tenendomi la mano per farmi coraggio. Tenera!
Carissimi saluti e grazie Marni!
Replica di Marni
Buongiorno Maria Serafina, grazie per le cose che dici e sopratutto per averci ancora parlato di te.
Un’esperienza preziosa che mi piacerebbe mettere maggiormente in evidenza come ho fatto con altre che ho trovato significative, trasformando questo nostro scambio in un articoletto. Mi autorizzi?
Prima della pubblicazione ti mostrerei la bozza. Ma sentiti libera di rifiutare senza alcun problema, la cosa non inciderebbe minimamente nella stima che sento e nel piacere di averti conosciuta.
Trovo anche bellissimo il sogno fatto da tua nipote, la sua sollecitudine e il suo amore che si esprimono in questo tenerti la mano per consentirti di affrontare una “prova”.
Il sogno le offre così un modo per sentirsi parte attiva di una linea femminile che partendo da sua madre (e da altre donne della famiglia), vira verso la nonna paterna.
Un modo per coinvolgerti e legarti a questo flusso femminile. Che belle immagini!
Un caro saluto e buona giornata Marni
Replica di Maria Serafina
Buongiorno Marni, ma certo che ti autorizzo e lo faccio con piacere.
La tua richiesta è motivo di gioia e ne sono sorpresa perché temevo di essere persino andata “fuori tema” nel raccontare di me e della mia famiglia.
Ti ringrazio perché grazie ai tuoi articoli ed al nostro dialogo in questi commenti mi hai regalato la possibilità di “chiudere un cerchio” nel modo più bello: facendo i conti, una volta per tutte, con lo strano, forte e lungamente inconfessato sentimento di attrazione/repulsione che ho sempre provato verso gli orecchini e la perforazione auricolare che mi ha accompagnata fin dagli incubi infantili indotti dai racconti “raccapriccianti” delle mie sorelle più grandi.
Un errore di prospettiva
Finalmente ho compreso l’errore di prospettiva: orecchini che non sono belli “nonostante” la necessità di forarsi i lobi, ma lo sono anche “grazie a” questo rito iniziatico antico che, di madre in figlia, è tornato ad unire generazioni di donne attraverso una tappa della femminilità che poi si ricorda con emozione.
Avevo incominciato ad intuirlo quando è toccato alla prima delle mie due nipoti ed io mi sono trovata ad apprezzare istintivamente l’amorevole e materna sollecitudine con cui mia nuora ha accolto il desiderio della bambina accompagnandola a fare i primi buchi in farmacia, come usa adesso, nonostante un po’ di scetticismo da parte di mio figlio.
Mia nuora mi racconta di essersi emozionata tantissimo accompagnando le figlie a fare i buchi alle orecchie. Ho intuito che anche mia mamma non poteva che essere animata da sentimenti di amorevole accudimento quando, armata di spilla d’oro, aveva forato lei stessa i lobi delle mie sorelle per la Comunione.
Purtroppo all’epoca, prima della guerra, i mezzi erano quelli che erano ed i buchi alle figlie li si faceva quasi per dovere, non per assecondare un desiderio della bambina. Ma l’intenzione materna era certamente a fin di bene.
Quella lunga spilla d’oro con cui mia mamma aveva bucato le orecchie alle mie sorelle la possiedo io ed è bel un gioiello vintage che in qualche occasione sfoggio sul cappotto.
Mi hai fatto però realizzare che in famiglia io sono stata l’UNICA ad aver mancato l’esperienza della foratura delle orecchie.
Per questo mi piace moltissimo l’interpretazione che hai dato del sogno di mia nipote che mi “prende per mano” per coinvolgermi integralmente nella linea femminile a cui si sente legata e della quale mi percepisce come parte essenziale. Che bello, grazie ancora.
Buona giornata a te Marni
Aggiornamento a Gennaio 2021
Buongiorno Marni, e buon inizio d’anno a te ed a tutte le persone che in questi mesi hanno scritto tanti appassionanti interventi che ho avuto il piacere di leggere.
Non avrei immaginato che l’articolo tratto dal mio racconto riscuotesse tanto interesse, è stata davvero una bella sorpresa. Anche le mie due nipoti si sono appassionate alla lettura delle varie testimonianze e spesso ne abbiamo parlato fra noi. Sono racconti che vanno anche al di là del sogno descrivendo con diverse sensibilità autentici spaccati di vita che ci raccontano l’evoluzione nel tempo della cultura e del costume.
Alcune fra le persone intervenute, come già Marni prima di tutti, hanno anche provato a spronarmi verso la decisione di forarmi i lobi, nonostante l’età ed il mio punto di vista espresso anche nell’articolo.
La cosa non è passata inosservata alle mie nipoti e pensate un po’, cosa hanno pensato di regalarmi per questo Natale?
Un bellissimo paio di punti luce in zircone montati su graffette in oro bianco con la chiusura a perno e farfallina per lobo forato. Sono piccoli, eleganti, luminosissimi. Proprio due orecchini magnifici, come mi son sempre piaciuti.
Ora non posso certo tirarmi indietro dopo questo inaspettato regalo così stimolante e fatto con amorevole dolcezza. Le mie nipoti non vedono l’ora di accompagnarmi a fare i buchi ed io sento già l’emozione.
Così questo 2021 si annuncia per me all’insegna delle punture, mai così bene accette come ora: quella del vaccino e quelle ai miei lobi che saranno presto rinnovati ed anche “ringiovaniti” da una piccola pietra luccicante. Sto già pregustando il rituale della foratura dei lobi, un’esperienza di vita e femminilità che ormai avevo accantonato definitivamente e che invece si realizzerà proprio come avevate provato a suggerirmi ed inverando il sogno della mia nipote più piccola raccontato anche nell’articolo.
Tutto questo per me ha un importante significato di riconciliazione col passato e di continuità fra le generazioni. Mi sembra anche molto carino apprestarmi a vivere l’esperienza dei buchi alle orecchie all’inverso, cioè da nipoti a nonna, mentre comunemente le tradizioni come questa vengono tramandate dalle generazioni precedenti alle successive. Ma è lo strano scherzo di una certa idea di “modernità” e di “emancipazione” femminile che abbiamo vissuto noi del secolo scorso.
Oltre ai miei migliori auguri per un bellissimo 2021, ringrazio di cuore te Marni ed anche tutte le persone che sono intervenute qui per avere contribuito, insieme alle mie nipoti, a trasformare un sogno (in questo caso un incubo ricorrente raccontato e contestualizzato qui su Guida Sogni), in una nuova esperienza di vita che andrà davvero a chiudere un cerchio nel modo più bello.
Marzia Mazzavillani Copyright © Vietata la riproduzione del testo
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Prima di lasciarci
Caro sognatore, spero che l’esperienza di vita di questa dolce signora milanese ti abbia affascinato e coinvolto.
Ricorda che anche tu puoi dire la tua su questo argomento e condividere con noi come hai vissuto (o non vissuto) questo momento.
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Buongiorno cara Marni. Mi dispiace molto sapere che hai perso le tracce anche di Bertina di cui ho letto e assaporato la bellissima storia degli orecchini di perla sognati e poi concretizzati con una dolcissima vicenda di amore e ritrovata frizzante intesa coniugale. Anche a lei rivolgo un augurio sincero sperando di rileggere prima o poi qualche suo scritto su queste pagine.
Non so ancora quando riuscirò a realizzare la visita al Prof ma spero di riuscire a scendere a Milano in maggio. Il libro di Maria Zaccone di cui è tratto il passo che ho citato penso che non sia più reperibile in commercio. Invece c’è un altro libro più recente che ho letto e che mi è piaciuto anche per come è costruita la narrazione in cui la foratura dei lobi delle orecchie ha una funzione simbolico-narrativa importante e si tratta di “Almarina” di Valeria Parrella pubblicato da Einaudi. E’ un libro di cui si è parlato molto perchè è stato anche finalista al premio Strega mi pare nel 2020. Lo segnalo per chi fosse interessato ad approfondire e mi piacerebbe poterne trascrivere qualche estratto significativo ma ho imprestato la mia copia e come spesso succede non l’ho più avuta indietro per cui vado a memoria.
Il libro parla dell’incontro fortunato fra due donne ciascuna delle quali si porta dentro un pesante bagaglio di dolore. La protagonista Elisabetta è una insegnante di matematica cinquantenne che ha perso il marito qualche tempo prima in un incidente stradale. Insegnando nel carcere minorile di Nisida a Napoli incontra l’allieva Almarina, una ragazza abusata dal padre e con un aborto alle spalle che è scappata dalla Romania insieme al fratello più piccolo e fra le due si sviluppa una relazione che cambia profondamente le vite e lo sguardo di entrambe.
Elisabetta riporta le fedi nuziali all’orefice da cui anni prima le aveva comprate insieme al marito e senza nemmeno che lei accenni all’essere rimasta vedova l’orefice le fa le condoglianze. Le propone di trasformare le due fedi e di farne un bel paio di orecchini a cerchietto. Elisabetta in quel momento sente come un sentimento di gratitudine verso l’orefice e perciò accetta la proposta ma non ha i buchi alle orecchie. Rimanda però la decisione di farsi forare i lobi fino a quando il giorno di S. Stefano insieme all’allieva Almarina che aveva ricevuto dal carcere il permesso di trascorrere insieme a lei le festività di Natale, rendendosi conto che le farmacie sono aperte si fa accompagnare proprio da Almarina. In un momento bello e poetico dove Almarina le stringe la mano, Elisabetta stringe i denti e finalmente si fa bucare le orecchie. Questo momento assume un significato simbolico importante. C’è poi un altro momento successivo in cui il direttore le fa un complimento dicendole che i cerchi alle orecchie le stanno bene ed Elisabetta torna col pensiero alle sue fedi nuziali. A me piacque molto.
Pensavo che negli ultimi trenta-quarant’anni abbiamo ri-sdoganato la foratura delle orecchie che nelle generazioni di mia madre e di mia nonna era stata messa come fra parentesi e vergognosamente ignorata come un tabù di cui non si riusciva neanche a parlare (era proprio guardata come un retaggio del passato ai confini dell’incivile) mentre invece nella letteratura degli ultimi tempi è tornata ad essere narrata come rituale intenso importante e significativo in diverse opere. Penso ad esempio al fortunatissimo romanzo “La Ragazza con l’orecchino di perla” di Tracy Chevalier in cui è proprio un elemento cardine del racconto ispirato al celebre quadro di Vermeer.
Un carissimo saluto e buona domenica anche a te.
Buongiorno Roberta spero veramente che tu riesca ad andare a trovare il Prof. Renzo. Grazie ancora per questa nuova indicazione e per il riassunto di questo racconto che porta in evidenza, una volta di più, il significato simbolico che può assumere il foro alle orecchie. Ed è vero che stiamo assistendo ad una nuova fase nell’interesse che sta suscitando sia in letteratura che fors’anche nella realtà. Un caro saluto Marni
Buongiorno cara Marni. Ho letto la bella storia personale raccontata da Silvana e mi ha fatto tornare alla mente un episodio molto simile narrato in un romanzo che avevo letto parecchi anni fa. Si tratta del libro “Flora. Storia di storie di donne” scritto da Maria Zaccone edito nel 2001 da Guida nella collana Orizzonti. Il passo interessante si trova alle pagine 10, 11 e 12 del libro. La città in cui si svolge la narrazione è un quartiere borghese di Genova quindi siamo sempre in territorio ligure e perciò ritroviamo le medesime tradizioni dell’epoca. Silvana lo conosce già perchè l’ho già trascritto in una mail al Prof che mi ha suggerito che sarebbe stato interessante condividerlo qui su Guida Sogni, allora lo propongo nelle parti che ci interessano tagliando il superfluo.
“Si trattava di una famiglia benestante di Carignano, un quartiere elegante di Genova dove un lungo viale alberato protegge e raccoglie le ricche dimore ottocentesche portando l’aria fresca del mare della Foce. Il nucleo era composto da due sorelle, zitelle, e da un fratello beneficiari dell’eredità lasciata dai nonni e genitori a questi tre ultimi discendenti della famiglia Bruzzone. Le due sorelle, che tutti chiamavano “le signorine”, erano appassite dal tempo (…) La casa era grande, al piano nobile di uno di quei palazzi del viale alberato e dava un gran da fare, piena com’era di argenti da pulire e mobili da lucidare (…) Le signorine erano conosciute nel quartiere per la propensione a fare qualche opera di bene, non sottraendosi mai alle richieste di assistenza presso malati e spesso prestavano la loro opera anche nel fare iniezioni o per bucare le orecchie delle bambine.
A quel tempo infatti i genitori delle figlie femmine decidevano che ad un certo punto era venuto il tempo di indossare i piccoli orecchini, ricevuti in regalo per battesimi e prime comunioni e spiegavano alle bambine che si sarebbero dovute sottoporre di buon grado ad una piccola e rapida tortura, che sarebbe culminata però nel potersi ammirare allo specchio con le piccole brucole splendenti alle orecchie.
Era una cerimonia quella che affascinava e rimaneva impressa in tutte le bimbe che erano state portate in quella casa.
Le signorine avevano ancora tutte le bambole antiche, che erano state regalate dai diversi parenti quando erano bambine, con gli stessi vestiti che venivano rinfrescati, inamidati e stirati ad intervalli precisi proprio come avrebbero fatto con quelli dei figli mai avuti.
Le bimbe si inoltravano in quei corridoi ombrosi sino ad arrivare nel salotto da cucito dove gli aghi da calza e da rammendo si mescolavano agli aghi lunghi usati per trafiggere quelle orecchiuzze tenere e rosee che le creature porgevano come vittime sacrificali.
Le signorine erano delicate, con cura disinfettavano gli aghi, strofinavano i lobi delle vittime predestinate con una soluzione d’etere ed in men che non si dica ci si ritrovava con gli orecchini appesi ed un poco di indolenzimento che veniva subito lenito dal permesso accordato di toccare le grandi bambole, dagli occhi sbarrati, e dal dono di una caramella di zucchero da succhiare piano per farla durare più a lungo.”
Ho già promesso a Silvana che le regalerò il volume appena scenderò a Milano a trovare i miei genitori approfittandone anche per far visita al Prof e per conoscerla di persona.
Esprimo anch’io l’auspicio di poter leggere presto un nuovo scritto di Maria Serafina che è una presenza ormai “storica” e cara di Guida Sogni a cui faccio auguri sinceri e di cuore.
Un saluto carissimo ed un abbraccio.
Buongiorno cara Roberta, che bel brano hai condiviso! Non conoscevo questo libro e mi è piaciuto immaginare la casa borghese popolata di bambole e le due signorine che bucano le orecchie. Sarà un regalo magnifico per Silvana e anche per al prof. Renzo farà un sacco di piacere rivederti. Che idea meravigliosa hai avuto! Io sarò con voi con il pensiero. Ti ringrazio per mettere in comune le tue scoperte e le cose che già sai, sei preziosa! 🙂 Confesso che il pensiero di Maria Serafina mi tormenta e mi dispiace non aver mai pensato di chiederle ( negli scambi privati che abbiamo avuto)un altro recapito diverso dalla sua mail, ad esempio quello delle nipoti. Le ho scritto ormai tante volte e so che se avesse potuto avrebbe risposto. La stessa cosa è successa con Bertina che mi scriveva regolarmente per raccontarmi delle sue novità familiari. Sono tanto dispiaciuta e sento un gran vuoto. Un carissimo saluto e buon fine settimana Marni
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ps.
Buonasera cara Marzia, come stai? Oggi ti scrivo qui sulla Guida Sogni non con parole mie ma con quelle di una bella e simpatica signora classe 1939 che da qualche settimana è ospite nella struttura dove anch’io sono ricoverato. Il suo nome è Silvana ed è originaria di Savona. Ai suoi lobi non manca mai un elegante paio di orecchini di perla, regalo del marito che purtroppo è mancato alcuni anni fa. Parlando è venuto il discorso e così le ho fatto conoscere il tuo bellissimo sito e le ho fatto leggere alcune delle molte testimonianze che sei riuscita a raccogliere sull’argomento degli orecchini oltre a quelle in cui ti ho parlato di mia moglie. Anche la signora Silvana ha una storia interessante che ho pensato sarebbe bello condividere qui e quindi trascrivo fra virgolette le sue parole:
“Quando ero giovanissima, mia madre mi portò a casa della nostra vicina per farmi forare i lobi delle orecchie. Era un momento importante per me, perché finalmente avrei potuto indossare degli orecchini e sentirmi più grandicella. Ricordo che ero molto emozionata ma ero anche molto spaventata all’idea di dover affrontare il dolore della procedura.
La nostra vicina era una sarta. Donna di grande cordialità e gentilezza ma anche assai competente, mi mise subito a mio agio spiegandomi tutto quello che avrebbe fatto. Mia madre, invece, mi teneva la mano e mi sorrideva per rassicurarmi. Mi sentivo al sicuro tra quelle due figure femminili che mi volevano bene e volevano che io mi sentissi bella e speciale.
Mia madre aveva scelto degli orecchini molto carini per me, dei semplici cerchi d’oro molto adatti al viso di una ragazzina. La vicina mi massaggiò sul lobo di ciascun orecchio con del disinfettante di cui rammento ancora l’odore e poi con precisione e delicatezza fece scorrere l’ago per forare la mia pelle. Sentii una puntura, certamente un po’ fastidiosa ma la voglia di sentirmi grande la rendeva sopportabile, e poi il gioiello venne infilato con cura per poi ripetere l’operazione anche sull’altro orecchio.
Quando mi guardai allo specchio, con gli orecchini nuovi e brillanti, mi sentii davvero speciale. Mia madre mi abbracciò e mi disse che ero bellissima, e questo fu per me un momento magico e indimenticabile.
Quando poi tornammo a casa, mia madre mi preparò una tazza di tè caldo e mi raccontò della sua esperienza di quando aveva la mia stessa età ed aveva fatto lo stesso passo. Adesso avevamo anche questa esperienza comune che ci univa. Mi sentii ancora più vicina a lei, e riconobbi il suo desiderio di farmi sentire amata e protetta in ogni momento della mia vita.
Quel giorno imparai che la bellezza può essere un gesto semplice come un orecchino, ma può anche essere un momento di condivisione e di amore tra madre e figlia. E per questo sarò per sempre grata a mia madre, che mi ha fatto sentire così speciale in un momento così semplice e delicato. Sono sempre stata orgogliosa dei miei fori ai lobi e dei ricordi a cui si legavano anche se per qualche anno ho traditi per seguire la moda, scomoda, degli orecchini a clips che sembravano più moderni ma fu proprio mio marito a farmi notare che gli orecchini tradizionali che si infilano nel foro ai lobi sono molto più affascinanti.
Qualche anno fa mi ricordo che ho sognato il momento in cui mia mamma mi ha portata a fare il buco alle orecchie rivivendo l’emozione di quei momenti e questo bel sogno mi ha fatto pensare che avrebbe potuto essere bello regalare i fori alle orecchie a mia nipote. Ho telefonato a mia nuora e le ho chiesto cosa ne pensava e se mi dava il permesso di proporre alla bambina di mettere i primi orecchini e, con mia grande sorpresa, lei mi ha risposto che i buchi erano già un suo desiderio, che avevano incominciato a parlarne in casa e che pensava di farglieli fare per la Prima Comunione. Mi ha ringraziata per il pensiero e detto che, se le volevo essere io a regalarle buchi e primi orecchini, la bambina avrebbe certamente gradito. Così è stato e dopo qualche settimana ho rivissuto l’emozione accompagnando in gioielleria la mia cara nipotina insieme a mia nuora, con la gioia di farle un regalo che poi si ricorda nel tempo e che unisce. Modo e tecnica per forare le orecchie sono cambiati ma quando tre generazioni di donne si riuniscono per celebrare insieme questo rito femminile è molto bello. Il sogno invece mi è sembrato un caso di telepatia.”
Vero Marzia che anche questa è una bella testimonianza?
Ho letto poco fa nella tua risposta a Carlotta che è da molto tempo che non hai più notizie da Maria Serafina. Mi dispiace molto ed anchio, a lei ed alle sue nipoti, mando un forte abbraccio con l’augurio di poter presto leggere nuovamente qualche riga scritta da lei. Sarebbe un piacere come sempre, ed una grande gioia.
Un abbraccio anche a te Marzia, dalla Silvana che oggi è diventata una nuova amica della Guida Sogni e da me.
Buonasera Renzo è sempre un piacere leggerti! E che bella testimonianza questa di Silvana! Ringraziala tanto da parte mia. Sono molto felice di conoscerla e la immagino con i suoi bei orecchini di perla mentre parla con te. 🙂 Sono felice che possiate scambiare i vostri pensieri e raccontarvi, spero che ne nasca un’amicizia e una frequentazione che renda più piacevoli le vostre giornate. Bella anche la sua storia e la sua riflessione: “Quel giorno imparai che la bellezza può essere un gesto semplice come un orecchino, ma può anche essere un momento di condivisione e di amore tra madre e figlia”. E bello il suo sogno e il senso positivo e amorevole che ne ha ricavato, che l’ha portata a offrire alla nipote il buco alle orecchie proprio quando lei lo desiderava. Questo mi fa pensare ad una profonda connessione e all’amore che portano a essere sulla stessa lunghezza d’onda. Ti chiedo di portare a Silvana i miei saluti e di ricambiare l’abbraccio, è un piacere per me avere una nuova lettrice come lei. Quanto a Maria Serafina, sono tanto tanto dispiaciuta di non avere più sue notizie.Ho scritto tante volte senza ricevere risposta e questo mi fa pensare che lei non riceva più le mie mail. Anche a te caro Renzo un abbraccio, e grazie di esserci. A presto Marni
Buongiorno cara Marzia. La nostra nuova amica Silvana ti ringrazia per l’accoglienza calorosa. Le ho spiegato che qui hai saputo costruire una bella comunità di persone che si relazionano piacevolmente con rispetto, educazione ed amichevole cordialità. Silvana non è mai stata informatizzata ma l’hai guadagnata come amica della Guida Sogni: le farò io da tramite. Ho provveduto anche ad aggiungerle il suo “mi piace”.
Mi ha raccontato che in Liguria non era affatto infrequente che una bambina, raggiunta un’età che i genitori reputavano idonea all’inserzione del suo primo paio di orecchini, venisse condotta a forare i lobi dall’esperta del vicinato, che poteva anche essere un’infermiera ma non di rado era una sarta, credo per familiarità professionale con gli aghi. La decisione veniva comunque presa dai genitori ed era a loro discrezione. Le bambine si dovevano adeguare, accettando di buon grado e con una dose di fatalismo. Tradizionalmente era la mamma che si assumeva l’incombenza di accompagnare la propria figlia attraverso questo rituale di passaggio spaventoso e un po’ doloroso ma affascinante per ogni bambina che lo ha affrontato. Silvana conserva un caro e vivido ricordo della gioia e della fierezza con cui, dopo, raccontava dell’avventura a chi notava la novità dei piccoli cerchi d’oro infilati nei suoi lobi e le faceva i complimenti. Personalmente, trovo sempre affascinante la ricchezza di storie che si celano dietro un gesto così semplice e tradizionale ma anche particolare quale è la foratura delle orecchie perché si carica di storie e motivazioni individuali ma testimonia anche – per conformità o per contrasto – il costume, la società, i valori di un’epoca e di un luogo. Sono convinto che nessun altro ornamento, accessorio né capo di vestiario possegga una tale ricchezza memoriale ed esperienziale.
Riflettevo anche su come per mia moglie, in una Milano metropolitana e borghese, gli orecchini con la clip regolarmente indossati negli anni giovanili, siano stati l’anticamera necessaria a prendere gusto nell’ornamento delle orecchie preparando il terreno al “salto di qualità” (all’epoca anche un po’ trasgressivo) del lobo forato. Invece per la Silvana, che aveva già avuto i fori da bambina, il periodo della moda degli orecchini a clips è stato come un “tradimento”. Le ho chiesto se tutte le bambine liguri della sua generazione ricevevano i buchi ma mi ha risposto che, sebbene ancora in auge, la tradizione del mettere gli orecchini alle bambine si stava già affievolendo ed in parecchie famiglie non veniva più seguita (lei ricorda che ai suoi tempi era all’incirca metà e metà) ma è una tradizione che si è persa solo negli anni ’60 mentre nelle generazioni precedenti ogni bambina ad un certo punto riceveva buchi ed orecchini, come è possibile anche constatare nelle statue del cimitero monumentale di Staglieno, dove le bellissime statue che ritraggono le donne della seconda metà dell’Ottocento con i loro vestiti ed ornamenti definiti in ogni particolare, ci rivelano gli orecchini come dettaglio immancabile.
Con la Silvana è nata una buona amicizia. La conversazione con lei è sempre molto gradevole, abbiamo tante cose da raccontarci della nostra vita e delle nostre passioni specialmente in campo letterario e culturale ma non solo. Fra poco verranno a trovarci le nostre nipoti che hanno la stessa età. Non si sono ancora incrociate ma spero che possano riuscire ad incontrarsi e conoscersi.
Grazie a te di esserci cara Marzia. Un carissimo saluto.
Buongiorno Renzo, sono molto felice che fra te e Silvana sia nata una bella amicizia e che vi porti ad un piacevole scambio di vedute. Poi mi dirai anche dell’incontro fra le due nipoti. Sarebbe bello se anche loro facessero amicizia, sarebbe un’occasione in più per ritrovarvi tutti insieme. Ringrazia tanto Silvana per queste nuove e preziose informazioni. In particolare la sarta che si assumeva il compito di forare le orecchie è una notizia nuova di cui mi pare nessuno abbia mai parlato ( a meno che non abbia dimenticato, io ricordo le suore e il macellaio le vicine o parenti più anziane, in alcuni casi la mamma), quindi molto interessante. Concordo con te che la ricchezza delle storie che si celano dietro a questo semplice gesto (che in realtà è un vero e proprio rituale) è assai affascinante anche dal punto di vista storico e culturale. un c aro saluto e un abbraccio a Silvana, a te e anche alle vostre nipotine 🙂 Marni
Buon giorno Marni. Non le sto scrivendo per raccontare un sogno ma spero che le farà piacere sapere che la bella storia di Maria Serafina che avevo trovato per caso facendo delle ricerche sul web, e che mi aveva emozionata, è stata di ispirazione per me e per mia cugina Francesca. Abbiamo capito che che regalo avremmo fatto alla nostra adorata Nonna Piera per il suo ottantesimo compleanno!
Ne abbiamo parlato con mia mamma e con mio zio e anche a loro è sembrata una bellissima idea. Così ci siamo messe d’accordo con la farmacista vicino a casa di Nonna ed il giorno del suo compleanno, lo scorso martedì 12 marzo, io e mia cugina abbiamo accompagnato Nonna Piera in farmacia con una scusa, e dopo la misurazione della pressione tutto era già pronto per farle il forellino ai lobi e metterle il suo primo bellissimo paio di orecchini a perno. La Nonna non se lo aspettava e sappiamo che non avrebbe mai fatto questo passo di sua iniziativa ma era emozionatissima e felicissima, è stata al gioco, ed era persino incredula quando si è guardata allo specchio della farmacia con i punti luce ai lobi di cui è entusiasta. Non si immaginava neanche che oggi farsi forare i lobi è diventato così semplice, quasi indolore. Siamo molto contente di essere riuscite a festeggiare i suoi 80 anni regalandole un soffio di gioventù. Il resto ce lo ha messo la nostra fantastica Nonna con la sua vitalità. Io e Francesca ci siamo unite alla festa facendoci fare il nostro terzo buco e quale momento migliore?
Nonna Piera era rimasta l’unica donna nella nostra famiglia a non avere i lobi delle orecchie forati. In occasioni sempre più rare si torturava le orecchie con quei vecchi orecchini a clips che sembrano una vera tortura per le orecchie di chi li indossa. E pensare che mia madre mi ha raccontato che quando da ragazza è arrivata a casa con i lobi forati Nonna Piera gliene ha dette di ogni, si era veramente arrabbiata. Ma i tempi cambiano e quando io e mia cugina a 12 anni abbiamo iniziato a parlare di volerci fare i buchi per gli orecchini come avevano le nostre madri, Nonna Piera ci ha spronate a farlo e ha fatto il tifo per noi, e poi ci ha anche regalato ad entrambe gli orecchini di perla quando abbiam fatto 18 anni. Insomma si meritava davvero questo regalo.
Grazie anche alla Sig.ra Maria Serafina e alle sue Nipoti per il loro esempio!
Buongiorno Carlotta, che bel regalo! Avete avuto un’idea veramente dolce e immagino la sorpresa ( e la felicità) per la nonna Piera. Grazie per averci raccontato questa giornata di compleanno così originale! Si percepisce tutto l’amore che provate per questa nonna che sicuramente se lo merita. Questo ci fa anche capire che nella vita “cresciamo ” sempre , che la mente e i desideri si modificano e che c’è tempo per tutto. In qeusto caso voi avete fatto vivere alla vostra nonna un’esperienza che da sola si sarebbe negata. Quindi l’avete “stimolata” verso qualcosa di nuovo. Ed il nuovo fa ben alla testa e al cuore.Mantiene giovani. Brave! Davvero tutta la mia ammirazione! E come sarebbe bello se anche Maria Serafina o le sue nipoti leggessero questo vostra storia. Purtroppo da un po’ di tempo non ho più loro notizie e ne sono tanto dispiaciuta, perchè temo che sia successo qualcosa. Spero quindi che questo nuovo messaggio arrivi anche a loro. Tanti auguri a nonna Piera anche da parte mia! Un caro saluto Marni
Un caro saluto e grazie di cuore gentilissima Marni, porterò i suoi auguri a Nonna Piera. Un abbraccio alla signora Maria Serafina ed alle sue nipoti. Con sincera gratitudine e con gli auguri più belli.
Buongiorno Marni . Sono felice di tornare per raccontare della bella esperienza che ho vissuto con mia figlia Adele andando insieme a farci bucare le orecchie . Ricorderai che dopo quel mio sogno strano ma sereno io e mia figlia ne avevamo parlato ed avevo scoperto , con sorpresa , che mia Adele aveva già elaborato le sue opinioni su questo argomento nonostante le grandi difficoltà nell’accettazione del suo corpo di adolescente in trasformazione . Non credevo che Adele mi avrebbe chiesto gli orecchini così in fretta ma è stato il suo desiderio come premio , meritatissimo , per la promozione a termine del suo primo anno di Liceo , così travagliato anche se non per motivi scolastici : Adele ricordava della mia promessa di andare a farci fare i buchi insieme ed io sono stata molto contenta di poterla accontentare .
Ci siamo andate sabato mattina in farmacia ed è stata un’esperienza positiva e serena esattamente come nel mio sogno anche se quando arrivi al dunque e la dottoressa ti fa sedere sullo sgabello il cuore inizia a battere forte , a me batteva più forte quando a sottoporsi è stata Adele rispetto a quando poi è arrivato il mio turno . Adesso però fa meno male rispetto a quello che mi ricordo della mia prima sfortunata esperienza .
Appena uscite dalla farmacia ci siamo abbracciate forte . La soddisfazione di ritrovarci entrambe con degli orecchini ai lobi è una cosa che ci ha fatto sentire ancora più unite ma in cuor mio sono felice che Adele si è sentita pronta per un passo come questo , che è una dimostrazione di sentirsi molto più a suo agio nel suo corpo , da volerlo valorizzare con un ornamento così particolare .
Io stessa credo che non avrei mai più pensato a farmi ribucare le orecchie se non per supportare Adele ma sai che adesso sono davvero contenta di averlo fatto ?
Grazie Marni per avermi aiutata a considerare e ascoltare l’inconscio , e per l’aiuto di positività che sono riuscita a dare a mia figlia di conseguenza . M.
Buongiorno Margherita, che bella esperienza avete vissuto insieme! Ne sono molto felice e sono sicura che anche questo contribuirà alla crescita di tua figlia e al consolidamento della vostro rapporto da “donne”. Grazie per averci resi partecipi di questo spaccato della tua vita. E mi ha fatto sorridere anche la tua sorpresa rispetto al piacere che provi adesso per il tuo nuovo buco ( o buchi?). E’ una bella novità da condividere con tua figlia. 🙂 Un abbraccio a tutte e due e complimenti a tua figlia per la promozione. Marni
Cara Marni , sono due bei nuovi buchi anche per me !
Quando ero ragazza provai a farmeli fare più che altro per seguire la moda delle compagne che lo stavano facendo tutte , ricordo che mi fece molto male , presto mi fecero malissimo infettandosi , e dopo quella brutta avventura li avevo lasciati chiudere e non ho voluto provarci mai più . Gli orecchini li ammiravo sulle altre ma non li ho più desiderati per me , invece adesso non mi danno nessun fastidio e che sorpresa : mi piacciono e ho scoperto che mi stanno bene !
Ancora di più stanno bene a mia figlia . Abbiamo scelto di farci mettere gli stessi orecchini a punto luce col brillantino di Svarowski bianco superclassico , e da qui incominciamo a scoprire questo entusiasmo per gli orecchini insieme . Ne sono molto contenta .
Presto vorrei comprare ad Adele le anelline d’oro che sono il suo stile preferito ma non si possono mettere subito quando ti fanno i buchi , questi che ci ha messo la farmacista tassativamente non li dobbiamo togliere per un mese e mezzo , ma sono molto carini .
Grazie ancora Marni , ricambio l’abbraccio . M.
Buongiorno Margherita questo dimostra una volta di più quanto sia importante la motivazione che spinge verso la decisione di forarsi le orecchie. Adesso tu eri pronta e la tua motivazione era ben tarata per la tua realtà e per uno scopo importante. Ma seguendo questo scopo, stimolato dal benessere di tua figlia, hai riscoperto un aspetto della tua femminilità e ora ti ci stai divertendo. E la cosa meravigliosa è che lo stai facendo con tua figlia! Sono molto felice per voi. Vedrai che questo piccolo grande viaggio vi unirà ancora di più. 🙂 Un caro saluto Marni
Salve signora Marni.
Catturato dall’articolo e dai racconti di lettrici e lettori ho deciso di condividere con voi anche la mia esperienza su questo argomento che mi ha conquistato fin da bambino con un episodio che mi ha segnato, un episodio di quelli che poi ti rimangono impressi nella memoria e nel cuore come piccole meraviglie. Si tratta di mia madre, una donna forte e coraggiosa, che un giorno decise di bucarsi le orecchie per donarsi un tocco di femminilità in più.
Ero solo un bambino quando assistetti a quel gesto che per me, all’epoca, fu una vera e propria magia. Era un’epoca in cui le pistole per bucare i lobi non esistevano ancora e tutto veniva svolto manualmente. Vivevamo nel New Jersey dove siamo rimasti qualche anno per via del lavoro di mio padre. Quel giorno eravamo andati a New York e mia madre si avvicinò allo stand nel centro commerciale JC Penny, una famosa catena, dove una commessa spiegava alle sue clienti come si effettuava l’operazione che sarebbe poi stata effettuata da un’infermiera col camice e il tipico copricapo che era disponibile per bucare le orecchie delle clienti che lo richiedevano in giorni prefissati. Le orecchie venivano pulite con cura, segnate con un piccolo puntino e, con un ago sterilizzato, l’infermiera praticava il buco inserendo poi velocemente un semplice orecchino d’oro che consisteva in una piccola sferetta con perno.
Mia madre non mi aveva anticipato le sue intenzioni così per me fu una grande sorpresa. Seguivo ogni passo con attenzione, rapito quelle attività che sembravano quasi arcane che mi sembravano un rito sacro. Ripensandoci è strano che un rito così personale venisse eseguito in pubblico davanti a tutti. Mi ricordo che c’erano alcune estranee che osservavano quella piccola operazione, forse anche loro meditavano di sottoporsi. Mia madre si sedette sulla sedia e prudentemente inchinò leggermente la testa, sospirando forse per un attimo di apprensione. Ma nonostante tutto mi sembrava che avesse una forza che mi riempiva di ammirazione. E mentre l’infermiera si preparava ad eseguire, l’aria intorno a noi pareva cristallizzarsi. Sentivo il mio cuore battere all’impazzata, aspettando con ansia il successo dell’impresa osservando l’infermiera che con due dita tendeva il lobo di mia mamma e con l’altra mano lo trafiggeva infilando poi il piccolo orecchino, prima un lobo e poi l’altro, mentre mia madre si affidava docile a quei gesti veloci e sicuri. E finalmente mia madre aveva superato la prova e portava due piccolissime sfere d’oro ai suoi orecchi, con un misto di orgoglio e dolcezza. Il dolore dell’operazione sembrava non pesarle anche se non ne faceva mistero alle mie domande infantili.
Era come un incantesimo. Mia madre, che già di per sé era una donna bella ma ora sembrava risplendere di una luce ancora più intensa. Quelle orecchie perforate erano il simbolo di una nuova consapevolezza di sé, di una cura in più dedicata a se stessa. Nonostante fosse stato compiuto in pubblico era un gesto intimo, quasi privato, ma che emanava una forza straordinaria. Mia madre era diventata ancora più femminile e ancora più speciale agli occhi di chi la amava.
Quell’episodio si staglia ancora nitido nella mia mente, come se fosse successo ieri. Mia madre ha portato con sé quel gesto di coraggio e bellezza per il resto dei suoi giorni, indossando gli orecchini sempre con tanto entusiasmo. Finì per possederne una certa collezione, alcuni glieli ho regalati anch’io. Le piaceva cambiarli ogni giorno, intonandoli all’abbigliamento. Gli orecchini rappresentano un modello di femminilità e di forza per me. Mia madre ha insegnato che prendersi cura di sé stessi è un atto di amore e che affrontare le proprie paure può portare a grandi soddisfazioni. Le donne poi ne sono maestre.
Oggi, grazie alle tecniche moderne, bucarsi le orecchie è diventato un gesto relativamente semplice e indolore come ho avuto modo di osservare in seguito con le figlie e con mia nipote. Ma quel ricordo mi fa ancora apprezzare ancor di più mia madre, che ha avuto il coraggio di compiere quell’azione in un’epoca in cui non c’erano facilitazioni. Quella magia della femminilità e della forza delle donne è rimasta con me per sempre, come una lezione preziosa da portare nel cuore.
Vedendo quanto donne fanno per prendersi cura di sé stesse penso a mia madre e all’importanza di quei gesti solo apparentemente insignificanti. La bellezza non sta solo nel trucco o negli abiti eleganti, ma anche nella determinazione di assecondare la propria unicità e farla risplendere.
Mi è successo molte volte di sognare mia madre intenta a farsi bucare le orecchie dall’infermiera, con quella docile dolcezza che mi ricordo bene. L’ho sognato quando lei era in vita ed anche da quando non c’è più. Per me rimane un sogno bello che mi racconta tanto di lei.
Saluti cordiali.
Buongiorno Giancarlo, che dire? Grazie, perchè mi/ci hai trasportato con te nel passato in quei grandi magazzini newyorchesi e nell’atmosfera ricca di aspettative, di timori e di fascino di quella situazione che ha profondamente inciso nella tua sensibilità di bambino. Sei stato molto bravo nel descrivere quello che è accaduto: ho veramente”visto” tua madre giovane e bella con le palline d’oro alle orecchie. Potenza dei ricordi e della buona capacità di raccontare! E’ vero, tua madre è stata coraggiosa e sicuramente sapeva quello che voleva. E non posso che condividere quanto dici sulla bellezza che “ non sta solo nel trucco o negli abiti eleganti, ma anche nella determinazione di assecondare la propria unicità e farla risplendere“. Ma credo che essere consapevoli di questa unicità e permetterle di risalire alla coscienza e di manifestarsi sia la cosa più difficile.Un vero percorso verso una femminilità matura e gioiosa che sa attingere alle diverse sfumature dell’archetipo femminile. Ed è interessante che tu faccia questi sogni in cui la vedi ancora intenta a farsi bucare le orecchie con quella “docile dolcezza”. Io credo che, al di là del bellissimo ricordo che ti racconta tanto di tua madre, questi sogni abbiano un profondo legame anche il TUO femminile interiore e con gli aspetti della tua Anima ( nell’accezione junghiana del termine). Grazie ancora per questo tuo contributo, un caro saluto e buona domenica 🙂 Marni
Buongiorno Marni.
Ti ritorno a scrivere dopo quella bella interpretazione che mi hai fatto del sogno di mio papà con la cassetta di mele. Nel frattempo ho continuato ad esplorare questo bel sito e sono stata conquistata dai bellissimi articoli che hai dedicato agli orecchini con storie incantevoli come questa di Maria Serafina anche nei commenti. A parte che anche per me il momento della foratura delle orecchie è stato un leit-motiv dei miei sogni da bambina prima che finalmente mia mamma mi portasse a fare i buchi – momento che ho temuto ma desiderato tantissimo di cui ho un magnifico ricordo. Quello però che desidero proporre (giudica tu se è adatto a questo spazio) è un breve componimento che scrissi in prima superiore per partecipare ad un concorso sulle memorie familiari a cui parteciparono allievi di varie scuole cittadine. Mi diedero un premio speciale per il messaggio di apertura interculturale che oggi definiremmo “inclusivo”, del mio racconto.
Torino, 1972. Rosanna si era svegliata quella domenica mattina con l’ansia allo stomaco. Stava per fare qualcosa di nuovo, qualcosa che non avrebbe nemmeno considerato in passato né mai avrebbe avuto il coraggio di fare. Adesso, con Nino al suo fianco, si sentiva più sicura ma sapeva che ci sarebbe voluta una dose di coraggio anche per farsi fare i buchi alle orecchie.
“Nino, sei sicuro che sia una buona idea?”, chiese Rosanna, mentre si accarezzava il lobo dell’orecchio con gesti nervosi.
“Certo che lo è, tesoro! Tutte le donne giù al mio paese ce li hanno”.
“Sì, ma io non sono del tuo paese, Nino. Sono cresciuta qui al Nord e ho tutto il diritto di non volere le orecchie forate. E poi mi chiedo cosa penserà mia madre quando mi vedrà con i buchi nelle orecchie!”.
Nino si avvicinò a Rosanna e la abbracciò, baciando delicatamente il suo collo profumato. “Lo so, Rosanna, ma vorrei tanto che lo provassi. Ti vedresti così bella con gli orecchini d’oro!”.Rosanna sorrise ma quando il citofono suonò, l’ansia tornò prepotente. Era Lucetta che era arrivata. Era magra e alta, con i capelli ricci e gli occhi scuri. Vestiva alla moda e aveva una spigliatezza tipica del Sud.
“Rosanna, tesoro, come stai? Ho portato tutto il necessario!” disse Lucetta abbracciando Rosanna.”Non male, grazie” rispose Rosanna, sorridendo nervosamente.
Lucetta si sedette, prese gli orecchini e li esaminò attentamente. “Sono davvero belli, Nino ha avuto buon gusto a comprarli!” commentò.
“Lo so, non vedo l’ora che le mie orecchie li provino!” disse Rosanna, scherzando per distogliere l’attenzione dalla paura.
Lucetta prese una piccola bottiglia di alcol e iniziò a disinfettare gli orecchini. Poi prese un ago, Rosanna chiuse gli occhi e poi, con un gesto secco, fece il primo buco. Rosanna sentì un sordo dolore e poi un brivido di calore. Ma invece di urlare, rise.
“Ma sai che non fa così male come mi aspettavo?”.
Lucetta fece il secondo buco e dopo pochi minuti il lavoro era finito.
“Oddio, meno male che è il peggio è passato. Però mi sento strana con questi orecchini.” disse Rosanna frastornata. Ma poi si guardò allo specchio con una punta di orgoglio e si sentì diversa, più piena, più completa. “Sì, mi piacciono molto!”. Fece una pausa. “Mi sento come una vera donna del Meridione ora!”, aggiunse Rosanna ridendo.Nino la abbracciò e la baciò sulla guancia. “Vedi, tesoro? Sei bellissima!”.
Rosanna guardò negli occhi di Nino e sorrise. Sì, finalmente si sentiva completa. Davvero.
Lucetta li salutò e Rosanna si affidò alle tenerezze del marito per continuare la sua giornata. Aveva superato una piccola paura e si sentiva più forte e confidente.”Ma come si sentono?” chiese più tardi Nino, interessato, alludendo agli orecchini nei lobi di Rosanna.
“Adesso è come se non ci fossero!” rispose Rosanna, sorridendo. Rosanna e Nino erano felici quel giorno, con la consapevolezza che anche attraverso questi piccoli gesti si può gettare un ponte di unione fra culture diverse. I loro cuori erano pieni di amore e di speranza per il futuro.
Rosanna è mia mamma, Nino era mio papà. Quella che ho narrato è una storia vera, di quando erano sposati da poco tempo ed io non ero ancora nata. Lucetta era conterranea di mio papà, era la parrucchiera di mia mamma ma anche una grande amica ed una persona di grande simpatia. E’ stato attraverso Lucetta che i miei genitori si sono conosciuti. Una dozzina d’anni dopo, Lucetta ha bucato le orecchie anche a me, però nel suo negozio e con la pistola apposita. Negli anni ottanta erano tantissime le sue clienti che le chiedevano di fare i buchi alle orecchie. Era diventato di moda ovunque avere i lobi bucati, non era più una caratteristica che connotava in particolare le donne immigrate dal Sud come quando se li era fatti fare mia mamma che però è sempre stata fiera di quel salto in avanti verso le tradizioni della terra del marito – fatto con coraggio e sfidando le opinioni della gente e della sua famiglia d’origine. Mio papà invece si stupiva che a Torino a quell’epoca le ragazze settentrionali non avevano buchi per gli orecchini. Ne parlarono, ci scherzarono e così mia mamma fu solleticata dall’idea di farsi bucare le orecchie per davvero. Da come ne parlavano i miei genitori fu un gesto d’affetto che aveva grande significato per entrambi.
Grazie per la tua attenzione e buon weekend.
Simonetta
Buongiorno Simonetta e grazie infinite per questo racconto che hai condiviso con noi e con il racconto la storia d’amore dei tuoi genitori.Sono sicura che i lettori apprezzeranno. E’ interessante anche questa contrapposizione che viene messa in luce fra le tradizioni del nord e del sud. E’ vero che da tante testimonianze rese al sud le orecchie venivano forate già alle neonate, ma non è cosa così strana nemmeno qui al nord. Ad esempio in Romagna pur senza ascendenze familiari del sud, si usava fare lo stesso ancora negli anni 50, quindi non era strano poi vedere le bambine e le ragazzine con i fori. Ma forse anche le tradizioni della Romagna sono diverse da quelle di luoghi ancora più a nord.E’ un tema che presenta infiniti risvolti. Un caro saluto e di nuovo grazie per questo “regalo”. Buona domenica Marni
Buon giorno gent.ma Marni. Io mi sono rispecchiata molto nel bel racconto di Simonetta perchè una situazione simile a quella di sua mamma è anche parte del mio vissuto.
Io che sono originaria di Novara, mi sono trasferita con la famiglia a seguito del lavoro di mio padre da ragazza e mi sono sposata nel 1974 a Catania di cui è nativo mio marito. Mia suocera era una donna legatissima alle tradizioni della sua Terra e prima del matrimonio mi ha fatto capire quanto ci teneva a trasmettere a me un paio di orecchini ad aggancio bellissimi con una perla pendente impreziosita con tre brillantini che si erano passate di madre in figlia da 3 generazioni.
Come tante ragazze settentrionali a quel tempo io non avevo i lobi forati necessari per potermeli mettere ma quel regalo mi ha fatto sentire commossa e onorata per il cuore grande con cui mia suocera mi voleva far sentire parte della famiglia e così ho subito chiesto a papà e mamma il permesso di farmi bucare le orecchie e ho chiesto a mia suocera se c’era la possibilità di fare qualcosa per i miei lobi perchè non era mica ancora come adesso che vai in gioielleria e te li bucano subito con la pistoletta.
In Sicilia c’era l’usanza che ti facevano i buchi già da neonata e mia suocera tutto quello che ha potuto fare è stato di portarmi da una ostetrica che era esperta a bucare i piccoli teneri lobi delle bimbine appena nate e che per la prima volta con me ha avuto a cimentarsi con un paio di orecchie adulte quindi più spesse e più dure !
Quella ostetrica però è stata bravissima perchè i buchi mi sono stati fatti bene anche se ammetto che non è stata una passeggiata perchè l’operazione consisteva nell’infilaggio a mano di un paio di orecchini d’oro piccolini fatti apposta per fare i buchi alle bimbine.
Mi dicevano che le bimbe neonate quasi neanche se ne accorgevano ma per me che ero grande e con un lobo non altrettanto tenero era un altro discorso. però mi ricordo come era orgogliosa di me mia suocera quel giorno e spesse volte quando la sogno rivivo in qualche modo le nostre emozioni di quel giorno.
Bellissimo è stato riuscire a sposarmi con quegli orecchini di famiglia che poi ho dato a mia nuora quando ha sposato mio figlio. Come tutte le ragazze di oggi lei aveva già i lobi forati ma è stato bello poterle raccontare tutta la storia di quegli orecchini e sarebbe bellissimo trasmetterli ad altre generazioni future di ragazze della nostra famiglia !
Cari Saluti.
Cristina
Buongiorno Cristina grazie per aver condiviso con noi la tua storia e la tradizione di famiglia. Immagino quando fossero belli gli orecchini che ti ha regalato tua suocera e quanto ti siano cari ancora al presente. E’ molto bello anche che tu sia stata così “ricettiva” nell’accogliere il desiderio di tua suocera nonostante non avessi i fori alle orecchie, e penso anche al tuo coraggio nel sopportatoti all'”operazione” necessaria. Immagino che tua suocera sarà stata orgogliosa di te! E tu hai un bellissimo ricordo di quei momenti che si sono fissati nella mente e nel cuore anche grazie a questo tuo coraggio e all’importanza di quel dono. Sono sicura che anche tua nuora sarà stata felice di sapere la storia di quegli orecchini e di questo “passaggio ” di consegna che affonda le sue radici nel passato. Questi piccoli oggetti che concertano in sè un retaggio generazionale custodiscono le nostre memorie e definiscono la nostra appartenenza.Anche per questo sono preziosi così come prezioso è stato per te aderire a quel rituale. Un caro saluto e sempre grazie per la tua bella storia. marni
buon giorno Marni.
Ho avuto la fortuna di trovare questi splendidi articoli ricercando informazioni sulla foratura auricolare perchè i buchi nelle orecchie saranno il mio regalo da zia e madrina per mia nipote che a fine mese farà la Prima Comunione e ne sono molto emozionata.
Sognare mia madre che mi accompagna a forare le orecchie è il sogno più bello e più dolce che mi succede di fare da quando mia mamma è mancata. Quando mi ha portata a fare i desideratissimi buchi nei lobi ero in piena adolescenza quindi già molto più grande di mia nipote. ne ho un ricordo bellissimo.
Mia madre questi buchi me li aveva fatti penare e sospirare perchè lei era contraria ideologicamente, filosoficamente, per educazione e per cultura. come tante donne della sua epoca era convinta che l’usanza di forarsi le orecchie fosse primitiva e tipicamente paesana. Io invece ho sempre sentito il fascino dell’orecchino che si infila nel lobo e non ho mai cambiato idea: amo sempre gli orecchini e li indosso con gioia.
Nonostante le sue convinzioni che non ha mai abbandonato quel giorno quando mia mamma mi ha accompagnata a fare i buchi affidando i miei lobi a suo dire così perfetti alla mano (munita di pistola)del gioielliere di fiducia, lei l’ha fatto col piacere – sincero – di condividere la mia gioia! Abbiamo trascorso una giornata bellissima insieme. Credo che il regalo più bello sia stato quello di farmi sentire “adulta” riconoscendo attraverso la concessione degli orecchini col buco la mia individualità, la mia personalità, le mie scelte ed anche la mia responsabilità, ma di questo me ne sono resa conto solo in seguito. Io quel giorno ero immensamente felice insieme a mia mamma, coi miei bei lobi caldi caldi e pulsanti appena trafitti dai pre-orecchini col brillantino verdazzurro che conservo gelosamente come caro ricordo.
Cari saluti e grazie per questi bellissimi articoli.
Buongiorno Camilla, è veramente un gran bel sogno il tuo : ti ricorda tua madre, il suo amore e il suo metter da parte ogni credenza e pregiudizio pur di farti felice ☺ Sei stata fortunata ad avere una mamma così che ti ha riconosciuto come individuo separato da lei e che ti ha amato così. Oggi hai l’opportunità di accompagnare tua nipote in questa bella esperienza e sono sicura che saprai trasmetterle tutta la gioia che hai provato tua suo tempo. Sarà bello per lei e per te e, se ti fa piacere, puoi condividere con noi raccontando la giornata e le emozioni provate da te e da tua nipote. In bocca al lupo per tutto e buon 1° maggio! marni
Buon giorno Marni.
Condivido con grandissimo piacere l’esperienza di ieri pomeriggio insieme a mia nipote e mia cognata perchè è stata un’esperienza piena di gioia e veramente bella. Diversa da quella che avevo vissuto io insieme a mia mamma però ugualmente emozionante.
Mia nipote non sapeva che sarebbe stata accompagnata a fare i buchi nelle orecchie quindi è stata già una sorpresa vedermi ieri pomeriggio insieme a sua mamma all’uscita da scuola. Non sapeva ancora che per la Prima Comunione le avrei proprio regalato i buchi. io essendo a conoscenza di quanto li desiderava ne ho parlato prima con mia cognata per sincerarmi che fosse daccordo ed ho ricevuto il via libera per questo regalo che ci tenevo tanto a farle e mi emoziona perchè è un’esperienza che poi ti ricordi per sempre. Abbiamo scelto la sorpresa per l’effetto wow che c’è stato davvero appena le ho chiesto se aveva voglia di andare insieme a bucare le orecchie.
Dato che in zona nessuna gioielleria si prende più la responsabilità di forare i lobi la scelta di una farmacia che mi hanno consigliato è stata praticamente obbligata ma prima abbiamo fatto tappa nel bar vicino per fare merenda ed evitare il calo di zuccheri. Mia cognata infatti da ragazza era svenuta proprio per questo motivo un attimo prima di fare i buchi perchè ci era arrivata a stomaco vuoto e l’emozione del momento l’aveva tradita ma nonostante ciò anche lei ne ha un bel ricordo.
L’emozione di mia nipote per questa mega sorpresa era così tanta che nel tragitto e al bar abbiamo parlato solo di buchi nelle orecchie e si è fatta raccontare per filo e per segno da me e da sua mamma come è stato quando abbiamo fatto i nostri. Poi finalmente l’ingresso trionfale nella farmacia col grande tabellone della foratura orecchie a fianco della porta. Ci ha accolte la farmacista incaricata che è stata dolcissima con mia nipote e si è scusata dell’assenza della collega per cui non sarebbe stato possibile effettuare i buchi sulle due orecchie in simultanea (ma veramente io non sapevo neanche che adesso si fanno così) però direi che per mia nipote non è stato un problema farli uno ad uno alla vecchia maniera. Credo che a farli in simultanea sia vantaggioso con le bimbettine più piccole che potrebbero spaventarsi al dolore del primo buco ed uscire dalla farmacia con un solo orecchio forato.
Ci spiegava la farmacista che in questo periodo di Comunioni, Cresime e matrimoni sta bucando orecchie a manetta. C’è poi di bello che adesso la scelta dei bucaorecchie ha dei modelli molto più attraenti dei vecchi pre-orecchini col brillantino colorato. A mia nipote ho fatto mettere le classiche palline che sono in oro vero. Se le dovrà tenere anche per la cerimonia perchè devono stare fissi per 6 settimane, poi dopo potrà mettersi quelli che le regalerò il giorno della Comunione. i buchi sono stati il regalo da zia e poi arriverà anche il regalo da madrina.
Ad essere sincera mi è dispiaciuto che l’ambientazione della farmacia non è luccicante e fatata come quella della gioielleria, ricordo il giorno dei miei buchi l’incanto con cui guardavo le vetrinette del negozio in attesa che il gioielliere mi facesse “accomodare” sullo sgabello per il momento fatidico. Ma l’atmosfera è stata calorosa, simpatica e mia nipote entusiasta che è poi ciò che conta e forse è anche più bello trovare a farti i buchi una bella signora sorridente e munita a sua volta di orecchini nei lobi piuttosto che un signore serioso com’era il gioielliere di fiducia di mia mamma.
L’entusiasmo è stato tanto che io ricordando un commento di una tua lettrice, ho proposto a mia cognata di farci anche noi un orecchino nuovo, il classico “terzo buco” e così la farmacista ha preparato le cassette precaricate con la pallina d’oro anche per noi due ed è stata mia nipote a scegliere di farcelo nel lobo sinistro. Sorprese da quanto poco male si sente adesso con questa nuova pistola che non è neanche rumorosa ma il lobo caldo e il bruciore che pulsa ti arrivano con un attimo di ritardo e sono sempre quelli che ci ricordavamo.
Abbiamo voluto farci un bel selfie ricordo sorridenti coi nostri orecchini nuovi insieme alla farmacista che ci ha abbellito le orecchie. Mandato subito ai nostri mariti temendo l’accusa di “crisi di mezz’età” ma era troppo bello condividere il momento. e invece abbiamo avuto pollice sù dai nostri uomini non solo per la bambina! A mio marito questo terzo orecchino è veramente piaciuto tanto, era un mio vecchio pallino da ragazza ma non avevo avuto il coraggio di farmelo perchè era già tanto che mia mamma mi aveva concesso la coppia di buchi base.
Il pomeriggio si è concluso con un glorioso gelato della vittoria che per una volta è lecito esagerare, poi mia cognata e mia nipote sono andate a mostrare gli orecchini ad una nonna materna che immagino orgogliosa della nipotina bellissima e coraggiosa.
La farmacista ci ha anche consegnato un “attestato di coraggio” con il nostro nome: lo danno a tutte le bambine che fanno i buchi ma per una volta è stato fatto anche per noi adulte! Lo conserverò come souvenir di un pomeriggio da portare nel cuore.
Sarei felice se altre lettrici fossero ispirate dalla nostra esperienza così come lo sono stata io da commenti che ho letto. Vi assicuro che portare una bambina che desidera gli orecchini a fare i buchi nelle orecchie è il regalo più bello che le potete fare. Non le regalate solo gli orecchini ma un’emozione bella da ricordare. Scontato che vi emozionerete anche voi!
Cari saluti Marni e grazie!
CAra Camilla che bel resoconto gioioso hai fatto! Ci hai fatto partecipare della tua/vostra giornata e della vostra gioia. Mi è sembrato di vedervi tutte e tre felici come bimbe a vivervi questo momento e coronarlo poi con un bel gelato. 🙂 Bravissime! Non sapevo che ora i buchi si possono fare in simultanea! Ecco una cosa nuova che forse altre persone confermeranno. Sicuramente sarà positivo e molto più veloce. E che simpatico l’attestato di coraggio che vi hanno rilasciato! sono sicura che tua nipote ti ringrazierà sempre e la giornata sarà sempre nei suoi ricordi (come nei tuoi) qualcosa di prezioso che vi unisce. Un caro saluto e un abbraccio anche a tua nipote. Marni
Ciao cara Marni. Te lo confermo io! Anche nella farmacia dove ho fatto da poco naso e orecchio eseguono i buchi ai lobi in simultanea per chi lo desidera. Lo consigliano proprio per le bambine piu’ piccole che magari ti chiedono gia’ gli orecchini e sarebbe un peccato se uscissero con un solo lobo forato. Lo so perche’ mentre attendevo di bucare il naso c’era una nonna che chiedeva informazioni per la nipotina di 4 anni e la farmacista le ha consigliato di fissare un appuntamento o telefonare prima per sicurezza che ci siano presenti sia lei che l’altra sua collega abilitata per i fori. Un’altra raccomandazione obbligatoria e’ di venire insieme a un genitore per firmare il modulo del consenso.
Anche una mia amica ha appena portato la figlia di 6 anni a fare i buchi in un’altra farmacia e l’hanno fatto in simultanea con grande soddisfazione. Sembra pure a me una soluzione molto consigliabile per le bambine anzi spero che possa essere utile saperlo ad altre persone che leggeranno.
Secondo me se la bambina e’ davvero convinta che vuole i buchi non c’e’ nessun motivo di non portarla a farli ma vi prego NON FORZATE le bambine che non li desiderano! C’e’ sempre tempo e gli orecchini devono essere una SCELTA fatta con piacere ma non sono obbligatori.
Pure la farmacista da cui sono andata io raccontava con un certo orgoglio che in questo periodo a ridosso delle cerimonie stava bucando lobi “a manetta” e non soltanto alle festeggiate. Si vede che la primavera stimola il cambiamento e la voglia di sentirci piu’ belle.
Mi e’ piaciuto tanto leggere l’esperienza di super zia Camilla e faccio cari auguri alla nipote per la comunione.
Vi abbraccio care.
Grazie cara, per aver confermato questo novità nella procedura che mi sembra positiva, per tutto il resto non posso che esser d’accordo con te sulla necessità di NON FORZARE e nemmeno cercare di influenzare chi non è interessato. C’è tanto tempo e tanto spazio per tutti. Chi ci arriva convinto e con i suoi ne riceve soddisfazione, ma non è cosa necessaria per vivere bene e esser ugualmente soddisfatti :-). Un caro saluto e un abbraccio marni
Buongiorno Marni . Sono molto contenta di tornare ad aggiornarla poichè l’intelligente dritta scaturita dal sogno che le avevo raccontato ha funzionato davvero con la mia Adele . Il momento propizio per andare a toccare l’argomento foratura delle orecchie si è infatti presentato nel bel tempo trascorso insieme durante quest’ultimo ponte del 25 aprile ed il pretesto è stato un commento sugli orecchini nei lobi dell’amica che è passata a trovarla ( bello che le stia anche tornando la voglia di passare del tempo con un’amica ) , ed io così ho fatto notare a mia figlia che anche le mie orecchie erano state forate : anche se a vista non si nota più basta stringere i miei lobi fra due dita per sentire quel piccolo indurimento dove c’era stato il buco . Mia figlia era molto sorpresa , si è fatta raccontare la storia sfortunata dei miei buchi e mi ha chiesto se non ho mai pensato di farmeli rifare perchè secondo lei è un peccato non averli più . Le ho anche chiesto quali orecchini più le piacciono scoprendo che i suoi favoriti sono le anelline d’oro , una scelta ovviamente discreta ma carina che a mio avviso testimonia dei bei progressi nell’accettazione di sè e della sua esteriorità .
Così mi è sembrato giusto proporre a mia figlia di andare insieme a farci i buchi alle orecchie sottolineando che ora i sistemi per la foratura dei lobi sono di molto migliorati rispetto ai miei tempi , naturalmente se e quando lei ne avrà piacere . Dato che la sua risposta è stata annuire con un bellissimo sorriso ho considerato già compiuto il messaggio che mi è arrivato attraverso il sogno ed ho anche rivissuto nella nostra realtà quella stessa bella sensazione di serenità fra noi che avevo già provato nel sogno .
Adesso non so quando nè se Adele mi chiederà di andare a bucare le orecchie ma considero bellissimo quello che è già successo : parlarne fra mamma e figlia con piacere ed incominciare a pensarci . Per mia figlia mi sembra un passo importantissimo di serenità sul proprio corpo poichè l’orecchino è un dettaglio bello ma che ha proprio lo scopo di focalizzare l’attenzione sulla propria figura .
Non avrei più pensato a bucare nuovamente anche le mie orecchie ma se mia figlia mi dirà che ne ha piacere credo che sarà bellissimo farlo insieme . Io però sono sempre più meravigliata del valore di quel sogno . Grazie Marni ! Saluti carissimi . M.
Buongiorno Margherita, grazie per questo bel messaggio e brava per aver seguito lo spunto che è scaturito dal sogno e dalla nostra conversazione. Sono felice del tempo piacevole che avete passato insieme tu ed Adele. E’ importante la possibilità di fare qualcosa insieme e vivere un’esperienza emozionante come quella della foratura delle orecchie, ma la cosa più importante è il dialogo fra di voi e la possibilità, per tua figlia, di pensare al suo corpo e di scoprirlo come fonte di piacere e di meraviglia. sono sicura che arriverà quel momento. E sono sicura che il tuo inconscio ti guiderà ancora.Un caro saluto e un abbraccio a tutte e due marni
Buon Primo Maggio Marni . Sono d’accordo : il vero traguardo per la mia Adele è sentirsi a proprio agio nel suo corpo che cambia e scoprire il suo corpo femminile come fonte di piacere e meraviglia . Ha già fatto tanta strada , la cominciamo a vedere come una meta che si avvicina sempre di più .
Ricambio di cuore l’abbraccio e ringrazio per la ripubblicazione della risposta di cui ero stata avvisata perchè ci tenevo molto a poterla leggere . Ma grazie in particolare per avermi dimostrato che l’inconscio va considerato e ascoltato con fiducia . M.
Ciao cara Marni. Che bella sorpresa trovare tutti questi messaggi. Cari Jacqueline e Roberta con Renzo e’ stata una grande gioia leggervi e sentire intorno a me tutta questa partecipazione che fa tantissimo piacere e mi commuove. Credo che mi abbiano fatto bene oltre agli incoraggiamenti che ho ricevuto anche le “vibrazioni” positive che mi avete mandato con i vostri pensieri pieni di affetto. Mi sento accolta in questa comunita’ di GS fatta di bellissime persone! GRAZIE Marni e GRAZIE a tutte/i!
Jacqueline sei fantastica. Mi ci ritrovo completamente nelle cose che hai scritto e hai indovinato: i miei primi buchi ai lobi non solo non li desideravo ed ho accettato controvoglia che mi venissero fatti ma corrisponde alla verita’ che il gioielliere che ha eseguito la foratura neanche ci provava ad essere empatico. Mi ha fatto il lavoro con aria scocciata come se per lui fosse un impiccio noioso da levarsi via prima possibile. Come tecnica e attrezzature era professionale ed infatti questi primi buchi sono ben fatti e sono guariti bene senza mai infettarsi ma l’atmosfera era opprimente e l’ho percepita ostile. Tutto il contrario di quest’ultima esperienza in farmacia che e’ stata veramente gradevole e simpatica per il naso e forse ancora di piu’ qualche ora dopo per l’orecchio: mi viene da sorridere anche solo a ripensarci.
Cara Jacqueline e’ bellissimo che adesso trasmetti la tua esperienza a tua nipote. Vi ammiro perche’ io non avrei mai coraggio da eseguire forature ma sono sicura che anche tua nipote rendera’ felici tante persone come facevi tu quando avevi il negozio. Sono d’accordo che e’ un rito unico e affascinante se lo vivi bene. Dopo ti vedi diversa e ti piaci di piu’. Ti senti anche piu’ forte.
Cara Roberta che determinazione che avevi tu da ragazza! Quello che hai fatto per riuscire a bucarti il naso mi mette i brividi solo a pensarci ma ti ammiro perche’ sei riuscita ad ottenere cio’ che desideravi ed hai anche anticipato la moda.
Dopo questi giorni posso dire che e’ sempre piu’ bello vedermi diversa sentendomi diversa dentro. Come ha scritto Jacqueline “un abbellimento esteriore puo’ far bene all’anima”. Molte persone hanno notato la novita’ dell’orecchino al naso ma quasi nessuno sembra fare caso al lobo col nuovo buco (se lo faccio notare pero’ piace). Forse i fori ai lobi li si danno per scontati. Pero’ in pratica ho avuto solo dei complimenti e dei bei commenti che mi hanno fatto piacere. Ho titubato a decidere di forarmi il naso per timore di critiche e commenti negativi pensando che fosse una scelta controversa ma mi sbagliavo. forse chi non l’apprezza ha avuto il buon gusto di tacere sentendosi messo in minoranza? Non saprei e non mi importa.
Vi voglio anch’io abbracciare ed augurarvi buona settimana!
Ho scritto un commento nuovo perche’ in colonna sotto agli altri diventava difficile leggere.
Hai fatto benissimo Sandi a iniziare un nuovo thread. E che tutti questi messaggi e questi “abbracci” siano un bel pensiero che ci accompagna! 🙂 Un caro saluto marni
Buona sera cara Marni. Mi rallegra anche questo ultimo aggiornamento di Sandi che saluto con affetto. Mi fa tanto piacere in modo particolare la frase che ha scritto Sandi : « è sempre più bello vedermi diversa sentendomi diversa dentro » perché questo cambiamento fuori che riflette e che esalta quello interiore ( ma anche vice-versa ) è ciò che emozionava e mi gratificava di più nel mio lavoro, non solamente quando quando bucavo le orecchie ad una mia cliente, anche se il rito della foratura era la situazione più favorevole in tale senso.
E’ anche interessante che tutti hanno notato a Sandi la novità dell’orecchino al naso ed invece il secondo buco all’orecchio piace ma viene dato per scontato. Questo fa capire come sono cambiati i tempi da quando io mi feci un secondo paio di buchi ai lobi : era più di 45 anni fa, quanto tempo ! Avere un doppio buco a ciascuno dei lobi era uno stile veramente « coraggioso » che si incominciava a vedere su qualche attrice / cantante ma da noi in provincia avevo gli occhi di tutti sulle mie orecchie ( ma non vi nascondo che mi faceva piacere distinguermi ) ed in negozio i miei lobi col doppio buco invogliavano alle domande della clientela sul servizio di foratura a pistola che era una cosa nuovissima che incuriosiva molto, che attraeva solo le più coraggiose, che ancora spaventava. Infatti la maggior parte degli orecchini che vendevamo era ancora di quelli a clips.
Il buco al naso invece viene notato subito anche se ormai lo si fa da tanti anni anche da noi, ma ha sempre quel fascino « esotico » che una volta faceva pensare all’India dove è tradizionale. Avevo incominciato la vendita dei primi orecchini specifici da naso quasi 30 anni fa ma non ho mai eseguito forature della pinna naricale solo perché le pistole di un tempo non erano adatte. Quando è poi arrivata l’attrezzatura adatta io non me la sono sentita di fare buchi in una parte cartilaginosa che non conoscevo bene quanto l’orecchio. In più mi avvertirono che risultava piuttosto doloroso anche se chi è determinata è disposta a sopportare ugualmente magari senza notare particolare fastidio come la nostra Sandi !
Invece a Roberta vorrei dire che è proprio vero : a leggere del « metodo barbaro » che aveva usato per riuscire a farsi il buco al naso ho solo sorriso per la sua determinazione adolescenziale e non sono inorridita perché in un certo senso mi ci sono rivista io stessa. Quando vivevo ancora a Grenoble nel 1966 mi sono voluta fare i primi buchi ai lobi dopo che li avevo visti al cinema su Catherine Deneuve che era bellissima. Non sapevo come fare ma tanto era il desiderio che avevo considerato sul serio di mettermi davanti allo specchio ed eseguirmi la foratura in autonomia con un ago più o meno disinfettato. Non avevo neanche più la scusante dell’adolescenza perché avevo già 20 anni ! Per fortuna prima di commettere questa sciocchezza ( a parte il rischio di infettarmi è quasi impossibile farsi due buchi ben posizionati, uguali e dritti da sola ) mi hanno detto di una vecchia gioielliera che li faceva sempre con l’ago unico sistema disponibile in quel tempo. Mi ricordo bene che prima mi ha massaggiato i lobi a lungo per ammorbidirli e disinfettarli con un unguento misterioso e poi me li ha bucati con un sistema sempre abbastanza « barbaro » cioè il classico ago con un tappo di sughero messo dietro. Mi ricordo benissimo il rumore « crr…crrr…crrr… » che faceva l’ago man mano che penetrava ma anche se c’era da che stringere i denti prima per la foratura e poi per l’infilatura dell’orecchino d’oro ( a cerchietto ) io penso ancora che ne è valsa la pena e continuo ad averne un bellissimo ricordo ed è stato il regalo che mi sono voluta fare per i 21 anni. Quindi cara Roberta penso al tuo coraggio con simpatia e ti dico brava se sei riuscita a fare tutto bene senza infezione né altri problemi nonostante tutto e ammiro la tua determinazione per riuscire ad essere originale come ti sentivi di dover essere !
La foratura delle orecchie ( o del naso ) non è l’unico trattamento di bellezza doloroso e neanche il più doloroso però forse è quello che accende di più l’immaginazione perché si apre un foro « artificiale » e nell’intenzione definitivo dove prima non c’era. C’è un detto francese « il faut souffrir pour être belle » ( per essere bella occorre soffrire ) e noi donne siamo disposte ad accettarlo e se questo è necessario per realizzare il desiderio di apparire in sintonia con come ci sentiamo di essere, riusciamo ad accettarlo anche con piacere : il nostro corpo rilascia le endorfine, noi ci sentiamo più belle, più complete, più forti e ne conserviamo pure un bel ricordo, non importa mica quanto dolore è stato necessario sopportare. Al giorno d’oggi farsi bucare le orecchie non è indolore ma poco ci manca però come ci dimostrano tante esperienze raccontate qui a Guida Sogni ( per esempio le ragazze nella famiglia di Beppe, la moglie di Renzo, la mamma di Walter con l’amica « un po’ hippy », e qualche bella testimonianza di quando andavano a farsi fare i buchi dalle Suore ) per avere un bel ricordo non conta quanto male hai sentito ma quanto veramente tu lo desideravi.
Vi ringrazio per tutti i cari incoraggiamenti e gli auguri che avete rivolto a mia nipote che sta muovendo adesso i primi passi nella foratura delle orecchie. Non si è intimidita ma si è lasciata contagiare e coinvolgere dalle emozioni e dai grandi sorrisi delle persone rese felici dai nuovi orecchini : due delle sue amiche e la mamma di una di loro, Sono molto orgogliosa di lei e della sua passione in cui io rivedo me stessa. Anche mia nipote sa creare la magia del momento.
Vi abbraccio.
Marni pubblica solo se pensi che questo commento non sia di troppo ed in tutti i casi grazie !
Jacqueline
CAra Jacqueline il tuo commento non è mai di troppo, ma è sempre qualcosa che ci affascina con il racconto della tua esperienza e che completa l’argomento che viene trattato. Per cui grazie sempre per il tuo tempo e per la generosità con cui partecipi anche delle storie altrui. Un abbraccio affettuoso 🙂 Marni
Ciao care Marni e Jacqueline. Mi associo a Marni: anche per me gli interventi di Jacqueline con le sue esperienze sono TUTTI bellissimi e affascinanti.
Faccio una confessione. Ho iniziato a leggere tutti i commenti sui fori alle orecchie in questo e in altri articoli non quando ho scritto il mio primo post su GS ma solo recentemente dopo che ci ho preso gusto a mettermi gli orecchini e mi sono incuriosita scoprendo dei veri tesori di storie interessanti. Adesso l’ho fatti leggere anche a mia madre che e’ una super appassionata di orecchini da sempre che così ha anche scoperto come mai non mi mettevo gli orecchini che mi regalava: l’ha presa bene pero’!
Anche mia madre si e’ fatta i buchi doppi ai lobi da giovane (non saprei quanti anni fa) e mi ha raccontato che per questo aveva avuto delle discussioni coi genitori. Invece io da bambina/adolescente ho discusso furiosamente con mia madre che aveva piu’ e piu’ volte provato a convincermi a fare i buchi ma io proprio NON li volevo. Non ero pronta e non mi interessavano.
Poi a Jacqueline volevo dire che il detto francese e’ quasi uguale a quello che mi diceva mia nonna cioe’ “se piu’ bella vuoi apparire almeno un po’ devi soffrire”. Lei me lo diceva quando mi tirava i capelli per farmi la coda di cavallo alta e io mi lamentavo che faceva male. Odiavo questo detto ma adesso lo rivaluto perche’ si dovrebbe aggiungere che quando c’e’ davvero la voglia di “essere bella” se anche un pochino fa male non ti toglie il sorriso.
Tutte le cose scritte da Jacqueline su GS secondo me le dovrebbero leggere e meditare le persone che eseguono i fori di professione perche’ sappiano rendere quel momento bello e speciale come puo’ e deve essere. E’ un momento che intimidisce e che senza le condizioni giuste puo’ essere percepito come una violenza e non come una coccola per se’. Io ho vissuto entrambe le situazioni.
Vi abbraccio care Marni e Jacqueline GRAZIE e buon weekend!
Cara Sandi, credo che il famoso detto sia universale (e per tanti versi anche sgradevole). Ho vissuto le tue stesse esperienze da bambina, con le zie che me lo ripetevano all’inverosimile quando rifiutavo di farmi pettinare nello stesso tuo modo (che detestavo). Io penso che sia importante rivendicare il diritto di essere belle anche senza “soffrire”, quando la sofferenza viene da qualcosa che non si è “scelto”. Mentre quando parliamo del rituale di forarsi le orecchie, parliamo di qualcosa che deve avere un significato, che deve essere pensato e scelto consapevolmente, che deve partire dal piacere. E’ quello che fa la differenza, come hai potuto sperimentare di persona. E arrivare a quel momento in cui si ricerca quel tipo di piacere e di attenzione a sé significa avere superato una crisi, oppure vivere un momento di equilibrio. Stare bene con se stessi. 🙂 Un abbraccio Marni
Ciao cara Marni. Allora l’ho fatto! E’ stato giovedi’ scorso pausa pranzo mi sono diretta alla farmacia dove c’e’ la dottoressa simpatica e le ho chiesto di bucarmi il naso tutta emozionata. Adesso una piccola pallina in titanio luccica sul lato sinistro ma appena sara’ possibile la rimpiazzero’ con un brillantino ancora piu’ piccino. Mi piace moltissimo come mi sta ed e’ piaciuto anche al mio ragazzo ed in famiglia. Anche le colleghe al lavoro mi hanno detto che mi sta bene ma non e’ tutto.
Col naso l’esperienza e’ stata molto simpatica e diversissima da quell’altra volta che mi sono lasciata forare i lobi su istigazione del mio ex e che l’avevo vissuta come una violenza dolorosa e sgradevole. Invece questa volta ci sono andata da sola e l’interazione con la farmacista che mi ha forato la narice e’ stata simpatica dall’inizio alla fine. Ho fatto finta di non sentire quando mi ha avvisata che sarebbe stato piu’ doloroso rispetto a un normale foro ai lobi perche’ di solito e’ cosi’. Per me invece non lo e’ stato ed il dolore pungente ma brevissimo e’ durato una frazione che non mi ha neanche dato fastidio nonostante l’annunciata lacrimuccia che scende giu’ in automatico ma io continuavo a sorridere.
Non e’ stata un’intrusione ma un appropriarmi del mio corpo e sentire che mi appartiene insomma una bella sensazione e nonostante il leggero indolenzimento sono tornata in ufficio emozionata e felice. Ma non e’ mica finita qui! Quando poi sono uscita per rientrare a casa e sono ripassata davanti alla farmacia e visto che la “mia” dottoressa era libera sono entrata per ringraziarla ancora. Abbiamo fatto due chiacchiere e presa dall’entusiasmo ho fatto d’impulso un fuori programma e le ho chiesto di completare l’opera con un secondo buco al lobo dalla parte opposta di quello al naso. Orecchio destro quindi. Incredibile non ho sentito praticamente niente eccetto il mio lobo caldo dopo.
Adesso mi sento perfetta cosi’ cioe’ il mio naso e le mie orecchie sono come le ho volute io e non perche’ qualcuno mi ha fatta sentire in obbligo. Questi due nuovi orecchini a lato del naso e al lobo dell’orecchio per me sono simbolo di una fase nuova piu’ piena e consapevole della vita percio’ era ancora piu’ bello essermeli regalati a Pasqua. Aggiungono un senso anche ai due buchi “vecchi” cioe’ quelli normali ai lobi che non avevo desiderato e ho “scoperto” con piacere quest’anno dopo che li avevo odiati per tanto tempo. Mi sto mettendo le perle che mi aveva regalato mia madre per il compleanno dell’anno scorso che credevo non avrei mai usato invece sono bellissime. La luce delle perle ai lobi e’ esaltata dal punto luce sul lobo destro e da quello a lato sinistro del mio naso. La perla e’ magnifica e rigorosa mentre i due punti luce nuovi aggiungono un accento vivace brillante ma pur sempre elegante che mi rispecchia.
Se me lo avessero detto anche solo pochi mesi fa non ci avrei creduto invece mi piaccio cosi’. Certe volte bastano delle piccole cose per sentirsi meglio e questi sono dei piccoli cambiamenti all’esterno che riflettono il mio cambiamento interiore.
Sottolineo quello che mi avevi detto tu Marni ovvero “non fare nulla di impulsivo , pensaci bene e senti se è veramente quello che vuoi per te” perche’ e’ cio’ che mi sento di consigliare a tutti. Foratevi nei lobi o in altre parti solo se e quando sentite che e’ il momento e vedrete sara’ una cosa bella che vi fara’ sentire meglio. Assolutamente fatelo se ha senso in questo momento della vostra vita. Non fatelo se vi causa disagio!
Ti abbraccio cara Marni. Voglio dirti GRAZIE e dirlo anche a chi mi ha incoraggiata come Roberta Bramati e Renzo. Grazie a GS!
Cara Sandi, scusa il ritardo con cui rispondo ma sono stata via per qualche giorno e al mio ritorno ho difficoltà a riorganizzare il lavoro, ma il tuo commento è sicuramente quello che mi ha fatto più piacere. Sono tanto felice per te perchè dal tuo scritto traspare la soddisfazione e la felicità che ti ha procurato questa inedita versione di te. Addirittura due nuovi buchi, uno al naso così come suggerito da Roberta ( se ricordo bene) e uno nuovo all’orecchio, che non fa altro che far risaltare ancora di più i vecchi buchi che ormai “non fanno più male”. Tutto ciò è l’espressione concreta del tuo percorso di “guarigione. Grazie per aver sempre condiviso con noi quello che sentivi, la tua decisione ed i gesti che ne sono seguiti. E’ vero che a volte bastano piccole cose per sentirsi meglio, ma questo sentirsi meglio è legato sempre a quello che avviene dentro di noi, quindi ad un cambiamento interiore e ad un equilibrio raggiunto.Ti sono vicina e ti abbraccio con affetto. 🙂 Marni
Ciao cara Marni. Sei sempre meravigliosa e ti ringrazio anche per questo commento cosi’ affettuoso. Leggerlo e’ stato bello quanto mia madre che mi dice “sei bellissima cosi’ sorridente e luminosa” dopo questi nuovi cambiamenti.
Certo i vecchi buchi hanno smesso di farmi male perche’ si e’ trasformato il modo in cui li sento far parte delle mie esperienze. Li avevo subiti passivamente come uno sfregio ma sono diventati un’opportunita’ e non mi dimentico che sei stata tu a farmi aprire gli occhi parlandomi con sincerita’ e cuore.
Ti abbraccio anch’io con affetto. GRAZIE.
Buona domenica cara Marni e buona domenica anche a te cara dolce Sandi : ho letto le tue ultime novità con tanto piacere perché anch’io ho seguito con partecipazione la tua bella « evoluzione ». Anche se le premesse di partenza erano diverse mi hai ricordato la cara Vittoria che ho avuto il piacere di poter aiutare grazie a Marni. Sono molto felice per te e ti voglio ringraziare perché la testimonianza che hai condiviso sulla Guida Sogni è molto istruttiva anche per mia nipote a cui sto trasmettendo la mia esperienza nell’arte della foratura delle orecchie che non è solamente un fatto di manualità, di buon occhio e di pratica ma riguarda anche una « sapienza » emotiva.
Marni si è occupata magnificamente dei tuoi vecchi buchi che hanno « fatto male » in senso metaforico ed invece io che in tanti anni quando avevo il mio negozio ho bucato le orecchie a moltissime persone ti dico che non sono stupita per i tuoi vecchi buchi che quando te li avevano fatti erano stati così dolorosi anche fisicamente mentre farti fare questi ultimi al naso ed all’orecchio è stata un’esperienza molto positiva e piacevole. Ho venduto parecchi orecchini da naso molto carini ma per una mia remora io non ho mai praticato fori al naso anche se il grossista mi aveva proposto l’attrezzatura adatta a forare la narice. Però so che l’avvertimento della tua farmacista è stato esatto ed onesto : dato lo spessore della cartilagine da forare, il buchino al naso fa ben più male di quelli ai lobi delle orecchie ( a detta di molti anche dell’elice ). Ti garantisco che nessun foro è indolore, nemmeno quello classico al lobo che facciamo anche alle bambine nonostante le attrezzature moderne che sono diventate più delicate. Però tu questa volta non hai avvertito fastidio perché lo desideravi davvero e perché ti sei affidata ad una farmacista che si merita i complimenti perché ha saputo ritualizzare l’evento accompagnandoti con partecipazione e sostenendo le tue emozioni le più positive : è questo in fondo il segreto sia con le persone adulte che con le bambine.
La prima volta accettando di farti forare i lobi contro il tuo desiderio ( forse anche per la poca empatia della persona incaricata dell’esecuzione ) ne hai sentito il dolore « nudo e crudo » per quello che è : un atto effettivamente brutale che crea una ferita infilandoci un corpo estraneo attraverso. Invece quando i fori sono davvero desiderati e c’è una bella atmosfera di connessione emotiva fra chi esegue la foratura e chi le si affida anche il batticuore e quel brivido che si avverte quando si sta per affrontare un atto così intrusivo ed intimo giocano a favore dell’emozione per un evento unico che è affascinante nella sua splendida irrazionalità e che perciò rimane ben inciso nella memoria di ciascuna di noi. Se questo rito lo hai vissuto bene te ne conserverai per sempre un ricordo bellissimo.
L’empatia di chi esegue la foratura e ( ancora più importante ) il desiderio di chi le si affida sono una vera e potentissima anestesia come mi aveva confermato anche un medico : come diceva una commentatrice ( chiedo scusa non ricordo il nome ) ti innesca la « scarica di endorfine » che poi ti fa uscire dal negozio felice col « sorriso ebete » espressione colorita che però rende in modo simpatico l’idea.
Quasi mi sembra di vederti col tuo bel sorriso giovane e con i tuoi nuovi luccichini al naso ed all’orecchio che accentuano la bellezza delle perle ( anch’io le indosso e le amo moltissimo ) che ti ha regalato tua mamma. Diversamente da quelli ai lobi l’orecchino al naso non è per tutte ma sono certa che tu sei fra quelle a cui dona moltissimo : complimenti per questa scelta e complimenti per il percorso che hai fatto raccogliendo gli spunti di Marni.
Per il lavoro che ho fatto so quanto un abbellimento esteriore può far bene all’anima. Forarsi l’orecchio o il naso non è mica l’unico modo per ritualizzare un traguardo raggiunto ma per una donna è un modo bello. Mi ha dato tanta emozione leggere le tue testimonianze.
Brava Sandi, ti auguro con tutto il cuore di mantenere il tuo sorriso e la tua luce. Un abbraccio a te, a Marni e a tutte le persone che ti hanno incoraggiata sulla Guida Sogni e nella vita.
Jacqueline
Cara Jacqueline è sempre un piacere leggerti 🙂 Sai spiegare così bene i meccanismi fisici ed emotivi che sono connessi a questo rituale di foratura che il tuo contributo è indispensabile, e spero che tutti ti leggano. In modo particolare coloro che stanno pensando di forarsi le orecchie. Sandi sarà ancora più felice sapendo di avere persone come te che hanno letto la sua storia e che vi hanno partecipato emotivamente. C’è tanta gente che ha “fatto il tifo” per lei e penso che questo sia un ulteriore incoraggiamento. Non siamo mai completamente soli come ci sentiamo a volte ed è vero che l’aiuto spesso arriva dove non lo aspettiamo. E questo vale per Sandi e per tutti noi. Un abbraccio grande Marni
Buonasera Marni. Sono stata avvisata dal mio caro prof “Renzo” delle ultime nuove postate da Sandi e scrivo anche a suo nome della nostra gioia leggendo e della sorpresa di trovare i nostri nomi fra i ringraziamenti. Noi abbiamo solo dato un nostro piccolo incoraggiamento ma penso proprio che qui siamo stati in tanti a seguire la vicenda di Sandi con partecipazione ed a fare il tifo per lei.
Una precisazione: non ho suggerito a Sandi di forarsi il naso perchè è lei stessa che aveva detto di stare cullando l’idea dopo che ha scoperto il piacere di mettersi un paio di orecchini ai lobi. L’avevo soltanto incoraggiata a farselo questo buco al naso sicura che non se ne sarebbe pentita e che stavolta neanche la foratura sarebbe stata sgradevole…. ed avevo ragione!
Bello il “fuori programma” di aggiungersi un buco anche all’orecchio. Approvo e applaudo la decisione. Condivido anche ciò che dice Sandi sulla luce delle perle ai lobi esaltata dagli altri punti luce visto che anche a me piace portarle così.
Ammirazione per Jacqueline: commento da incorniciare e da far leggere. Sono state molto fortunate le clienti del suo negozio. Bello sapere che sta trasmettendo alla nipote la sua arte nella foratura delle orecchie. Bello e affascinante…. come amante degli orecchini posso immaginare una grande emozione per entrambe. Trovo stupendo il tramandare arte e sapienza fra le generazioni ed ho anche un pizzico di invidia per la nipote di Jacqueline: sarebbe piaciuto avere una nonna così anche a me che da ragazza mi sono forata la pinna della narice da sola usando a mano l’orecchino con cui mi avevano “sparato” il 3° buco al lobo! Jacqueline inorridirà per la tecnica barbara ma non ho avuto infezione e dopo non ho più fatto buchi nè a me nè ad altre persone. Solo che a quei tempi non si trovava ancora nessuno che ti forasse il naso in modo professionale ed io avevo tanta voglia di mettermi un orecchino li.
Anche io vi abbraccio e vi ringrazio Marni, Sandi, Jacqueline & nipote e seguaci di Guida Sogni intrigati dagli orecchini…. che bella comunità! un caro saluto a voi!
Buongiorno Roberta, scusa per l’imprecisione del mio ricordo. Non ho avuto tempo di andare a rileggere le cose che avevi scritto. E’ vero che questa è bellissima comunità di scambio e di sostegno che si è creata nel tempo e che raccoglie persone veramente interessanti che è un piacere conoscere. Penso che anche Sandi sarà felice di leggere le vostre parole. E la cara Jacqueline invece di inorridire sorriderà leggendo del metodo “barbaro ” usato per forarti la pinna del naso che, a mio avviso, mostra quanto la determinazione adolescenziale sia forte e altrettanto forte sia la vitalità che la muove. Nel tuo caso ha fatto sì che le cose andassero come tu volevi e non ci fosse nessun problema. La creatività e il desiderio aguzzano l’ingegno. 🙂 Un abbraccio a tutte/i anche da parte mia e buon inizio di settimana. marni
Buongiorno signora Marni . sono Margherita mamma di Adele , una ragazza di 15 anni con disturbi alimentari che per questo viene seguita da specialisti e stà incominciando a fare progressi dopo tanto penare. Arrivo consigliata da una Sua lettrice e vorrei raccontare il mio sogno dove in una bella giornata limpida ho sognato che stavo accompagnando Adele a farle fare i buchi alle orecchie . Eravamo felici e sorridenti , mia figlia solo leggermente ansiosa mi faceva domande e io la rassicuravo le dicevo poi come sarebbe stata bella con gli orecchini e la sensazione era di serenità però questo sogno non è arrivato a conclusione ma è rimasto impresso .
Non ho mai proposto a mia figlia i buchi alle orecchie perchè io da ragazza provai a farmeli per seguire la moda delle compagne , mi fece molto male , si infettarono , ho dovuto desistere e dopo la brutta avventura non ho voluto provarci mai più , perciò non mi sono mai preoccupata che mia figlia non me li ha mai chiesti ma dopo il sogno ci ho pensato e credo che il sogno era così sereno perchè se una ragazza decide di volersi fare i buchi alle orecchie vuol dire che stà bene e ha un rapporto sereno con il suo corpo e con la sua immagine , ciò di cui Adele avrebbe bisogno . Ma è possibile che un sogno sia così “intelligente” da stimolarmi cose “logiche” che io non avevo mai pensato ? Spero di essere stata abbastanza chiara . Lei Marni cosa ne pensa ? Grazie . M.
Buongiorno Margherita, rispondo subito alla tua domanda: SI’ è assolutamente possibile che il sogno sia così intelligente da stimolarti cose a cui non avevi pensato. Anzi è sempre PIU’ INTELLIGENTE del tipo di logica usata dalla coscienza. Questo perchè accede a molte più informazioni e suggestioni che arrivano sia dall’inconscio personale che da quello collettivo. E nell’inconscio personale si concentrano aspetti di cui tu non hai consapevolezza, ma che ugualmente “vedono”, “sentono” ed “elaborano” quanto stai vivendo. E tutto ciò diventa un patrimonio di conoscenza e di esperienza interiore che in qualche modo poi emerge nel tuo vissuto attraverso sensazioni ( anche fisiche) e pensieri più o meno gradevoli, attraverso malesseri psicosomatici, tic,lapsus, automatismi e soprattutto sogni. Sogni in cui è più facile individuare un filo conduttore o indicazioni e richieste che può essere interessante e proficuo valutare. Questo sogno ti mostra una realtà di piacere e di serenità in cui tu accompagni tua figlia a forare le orecchie, rassicuri le sue ansie e la incoraggi a pensare alla sua bellezza futura. Chiediti se questo tipo di situazione si presenta anche nella realtà. Cioè se tua figlia ti ascolta e si affida a te. O se tua figlia accetta la tua presenza e la tua esperienza di donna e di mamma. Se tua figlia pensa al suo corpo in termini di bellezza e di femminilità.E’ possibile che queste immagini siano una forma di compensazione per i possibili problemi derivati dai suoi disturbi alimentari, ma è possibile anche che siano uno stimolo per te, un incoraggiamento a recuperare o rafforzare il legame di confidenza femminile e a valutare come possibilità realmente la proposta del rituale di foratura delle orecchie. O quanto meno usarlo come argomento di conversazione per sentire cosa ne pensa lei.Spero in qualche modo di averti risposto. Un caro saluto Marni
Buonasera e grazie Marni per la spiegazione veramente chiara sull’intelligenza dei sogni e dell’inconscio personale e grazie anche per gli spunti che mi propone .
La risposta alle domande però è semplice :
– Se mia figlia mi ascolta e si affida a me ? La risposta è : sempre di più perchè ora stà superando quella fase in cui si era estraniata .
– Se mia figlia accetta la mia presenza e la mia esperienza ? La risposta è : la accetta COME MAMA , ma la situazione è problematica COME DONNA percè è il tasto dolente .
– Se mia figlia pensa al suo corpo in termini di BELLEZZA e FEMMINILITA’ ? La risposta è : magari incominciasse a farlo perchè significherebbe che ha risolto gran parte dei problemi . Parliamo di una ragazza che non riesce ancora a riconoscersi nel suo corpo che cambia , che veste con felpe o tute larghe per nascondere le forme del suo corpo che non hanno niente di sbagliato , è una bella giovanissima ragazza .
Toccare l’argomento della foratura delle orecchie come spunto di conversazione per sentire cosa ne pensa mi sembra un’indicazione brillante a prescindere da cosa potrebbe rispondermi . Noto che ormai fra le sue coetanee è quasi impossibile trovarne una che non abbia già messo gli orecchini .
Un caro saluto a lei e Grazie . M.
Buongiorno Margherita, sono molto felice che tua figlia sia in una fase di superamento di questi problemi, che ti ascolti e si affidi a te. L’adolescenza è un momento della vita particolarmente intenso e complicato che spesso viene, dagli adulti, associato solo a problemi, ubbie e trasgressioni se non addirittura “capricci”. L’unica cosa che puoi fare è starle vicino e assicurarle un ambiente familiare (e di coppia) il più sereno possibile. Poi mi farai sapere se troverai il modo e il momento giusto per parlarle dei fori alle orecchie. Un caro saluto a tutte e due e auguri di buona Pasqua! Marni
Buongiorno Marni . Ricambio di cuore saluti ed auguri di buona Pasqua !
Se l’argomento dei fori alle orecchie sarà un buon grimaldello per scuoterla positivamente lo vedremo . è una ragazza mia figlia che avrebbe gran bisogno di scoprire il piacere delle piccole vanità per superare la paura della sua femminilità che si manifesta . D’accordo le farò sapere come si svilupperà . Grazie per la sua gentilezza. M.
Buon giono Marni. Sono contenta di essere riuscita a ritrovare questo articolo che avevo già letto qualche mese fa perchè vorrei aggiungere una mia esperienza particolare di sogno premonitore. La settimana scorsa ho fatto un sogno che mi ha lasciata scossa, in cui avevo una discussione molto aspra con mia nuora a cui ne dicevo di ogni perchè aveva fatto bucare i lobi della figlia: la mia nipotina che ha solo 5 anni !
Premonitore è stato perchè curiosamente ieri nel nostro pranzo domenicale di famiglia è davvero venuto il discorso del fare i buchi alle orecchie alla bambina dato che al ristorante nei tavoli attorno al nostro vi erano altre famiglie con bambini fra cui c’erano 4 belle bambine dell’età di mia nipote o poco più grandi che avevano già i lobi forati, con cui poi la nostra ha socializzato. Stò vedendo che anche da noi ormai tanti genitori fanno mettere gli orecchini presto alle bambine un pò come avevo visto già vari anni fà quando per lavoro di mio marito abbiamo vissuto in Portogallo… e ne ero scandalizzata !
Mia nuora ha incominciato a chiedere a mia nipote se anche lei li vuole fare i buchi alle orecchie ma col tono di una mamma che suggerisce alla propria figlia una cosa bella che avrebbe davvero piacere di farle. Mia nipote vuole i buchi… pur sapendo che le farà un pò male !
Ed io ho capito che il mio sogno di qualche notte prima era stato premonitore ma non ho detto niente in contrario, non mi sono per niente arrabbiata ma io che i buchi non ce l’ho mi sono incuriosita, ne ho parlato con mia nuora, le ho chiesto come vengono eseguiti i buchi, ho scoperto che medita già di portarla nella sua gioielleria di fiducia, mi ha raccontato che lei da bambina questi buchi li ha lungamente desiderati ma i genitori gliel’hanno concessi solo all’inizio delle medie ( che a me già sembra molto presto )e che perciò lei non intende far aspettare sua figlia così tanto, ho capito che anche mio figlio è daccordo, non mi sono arrabbiata e ho scherzato con la mia nipotina sugli orecchini che presto le metteranno e che io invece non ho.
Ho quasi 70 anni ma ho attraversato più o meno lo stesso percorso della Maria Serafina orgogliosa di essermi mantenuta i lobi intatti anche se potessi ritornare indietro credo che sarei meno rigida sulla mia posizione di principio e mi sarei forse anche fatta i buchi perchè le mie amiche che avevano seguito la moda e se li erano fatti fare ( adulte e vaccinate ) si sono riuscite a godere di più il piacere di mettersi gli orecchini che per una donna sono un bell’accessorio sicuramente.
Ho promesso alla mia nipotina che quando avrà i buchi andremo insieme a sceglierle un bel paio di orecchini. Solo pochi anni fa però avrei reagito esattamente come nel sogno in un caso del genere perchè avevo pregiudizi. è il tempismo del mio sogno che mi sconvolge.
Cordiali saluti e buona giornata
Iris
Buongiorno Iris, grazie per aver scritto di questo tuo sogno premonitore e della tua esperienza con la foratura dei lobi. Credo che sarà molto utile perchè mette in evidenza l’importanza del “lavoro del sogno” e della sua funzione trasformativa ( tu nei sei stupita, io no, perchè la vedo in atto in tanti sogni dei miei clienti; e non mi stupisce nemmeno il tempismo del tuo sogno perchè l’inconscio ha una visione del tempo e dello spazio molto più ampia di quella nostra ancorata alla realtà quotidiana). Io penso che nel tuo sogno si siano manifestate energie contrarie alla foratura delle orecchie, energie che ti hanno fatto sentire orgogliosa di NON seguire le mode o le altre donne che si facevano forare le orecchie. Orgogliosa di aver mantenuti i lobi intatti ( sarebbe interessante capire quale valore attribuisci tu a questa integrità del corpo, cioè che significato ha avuto per te). Questo aspro litigio che hai avuto in sogno con tua nuora in cui gliene hai dette di tutti i colori, ti ha permesso di “sfogare” questo tipo di energie interne e ti ha consentito di essere conciliante quando si è presentata una situazione simile. Anzi, ti ha permesso di essere curiosa, di “chiedere” a tua nuora, di cercare di capire andando al di là delle apparenze. Io lo trovo straordinario. Sei stata bravissima, ed è stato meraviglioso il tuo inconscio nel guidarti in questo modo.Così come è stato bello il tuo scherzare con la tua nipotina e prometterle un bel paio di orecchini. Ma pensa che potresti addirittura partecipare, addirittura accompagnarla insieme alla mamma, così da farle sentire la tua vicinanza (si ricorderebbe di quel momento per sempre e tu vi saresti associata) e da dare un’ulteriore solennità al tutto. Pensaci. Forse alla tua età è arrivato il momento di voltar pagina e di cambiare qualcosa. E questo cambiamento è già in atto e ben visibile nei tuoi nuovi pensieri ed atteggiamenti. Grazie ancora per questa tua bella testimonianza. Un caro saluto 🙂 Marni
PS. Maria Serafina, ha forato i suoi lobi e ora gode nel poter indossare gli orecchini che le piacciono, così come gode di un meraviglioso rapporto di vicinanza con le sue nipoti.
Buon giorno cara Marni. Grazie per bella risposta che mi hai scritto !
Più ci penso a quel sogno ( ormai sorrido fra me e me quando ci penso ) e più mi stupisco della precisione del mio inconscio provvidenziale per avermi fatto sfogare appena in tempo tutte quelle energie contrarie alla foratura delle orecchie che erano rimaste prevalenti in me per tanto tempo. Adesso mi sento orgogliosa di me stessa ( e del mio inconscio ) perchè sarebbe stato veramente spiacevole provocare uno screzio su un dettaglio del genere con mia nuora che è un tesoro ed una mamma bravissima.
Sono contenta per Maria Serafina ma non credo di voler toccare i miei lobi a quest’età. Ho sempre cura di me stessa e mi tengo in ordine ma ormai non ho più le smanie di stare alla moda che ho avuto anch’io quando ero più giovane. Saranno più di 20 anni che non mi metto un paio di orecchini neanche a clips. Però sei la seconda persona che me lo suggerisce perchè già domenica dopo il pranzo ne parlavo con mio marito e lui stesso mi ha chiesto più scherzoso che serio se pensavo di farmi bucare le orecchie insieme a nostra nipote che così saprebbe cosa regalarmi per i 70 anni !
Alla mia età sento di aver voltato lo stesso pagina su questo e dopo aver letta la tua risposta ho già detto a mia nuora che quando deciderà di portare la bambina a fare i buchi mi piacerebbe accompagnarle per essere accanto a lei in quel momento. Ovviamente a mia nuora questa partecipazione ha fatto solo che piacere e così mi ha raccontato di quanto era stato bello per lei il giorno in cui sua mamma l’ha portata finalmente a bucarsi i lobi. Pensa che sua mamma se l’è fatti bucare ben dopo di lei a quasi 50 anni ma è tipico per tante donne della mia stessa generazione. Onestamente penso che se avessi avuto una figlia alla richiesta di farsi i buchi mi sarei opposta e avrei fatto il possibile per farle cambiare idea anche se nella generazione di mio figlio già quasi tutte le ragazze avevano i lobi forati anche più volte ed infatti mia nuora si era poi fatta fare anche il terzo buco da una parte, ed a costo di sembrarti contraddittoria ti dico che l’ho sempre trovata carina.
Mi chiedi quale valore attribuisco, quale valore ha avuto per me questa “integrità del corpo” e io ti rispondo volentieri. Sono figlia di una donna a cui erano stati fatti i buchi da bambina proprio nel modo casalingo che ha descritto Maria Serafina. Mia mamma aveva malsopportato questi buchi e nel tempo se l’era lasciati chiudere, anche lei infatti pur avendo i lobi forati usava solo gli orecchini a clips perchè sembravano un passo verso la modernità in cui alle bambine femmine non veniva più imposto il “marchio” primitivo e doloroso della foratura. Mia mamma ne aveva un bruttissimo ricordo e credo che sia per questo motivo che in certe regioni si usava fare subito i buchi da neonate in modo che poi le bambine non se lo potessero neanche ricordare. A me è sempre sembrata una brutta imposizione intrusiva dell’autonomia decisionale e discriminatoria rispetto ai maschietti. Inoltre mia mamma sosteneva che il lobo forato era proprio una cosa contronatura anche se a ben pensarci, adesso credo che sia nella natura umana perchè è una cosa culturale. Moltissime donne della mia generazione non hanno avuto i buchi nelle orecchie perchè le loro madri oltre ad essersi rifiutate di farglieli e vedevano proprio l’avere i lobi forati come una caratteristica non desiderabile anche se c’è chi poi si è fatta fare ugualmente i buchi ad un’età più matura. Io invece sono fra quelle che quando è ritornata la moda dell’orecchino a buco si meravigliavano a vedere altre donne che sceglievano di andare a forarsi i lobi. Mi sembrava come compiere un atto sacrilego, avevo maturato come l’idea che avere i lobi conservati integri fosse una virtù. Eppure era evidente anche a me che quelle che si erano forate i lobi potevano mettersi degli orecchini carinissimi senza rischiare di perderli nè fastidio ( al contrario delle mie clips ) e lo sapevo che ormai non si forava più con spilloni passati sulla fiamma, ma non mi passava mica per la testa di farmi bucare le orecchie anche se potessi tornare indietro, con la mia mente di oggi forse avrei scelto di fare i buchi anch’io. Per esempio anche a me piacevano tantissimo le perle infilate nel lobo a perno ( infatti le ho volute regalare a mia nuora per il matrimonio ) però diversamente da Maria Serafina, su di me non ho mai contemplato la foratura neanche come sogno proibito. Può essere che anche da adulta continuavo a sentirmi addosso il giudizio severo di mia mamma che l’avrebbe disapprovato ma più che altro mi ero impossessata troppo profondamente delle sue convinzioni e voglio ben chiarire che non la biasimo perchè anche se i tempi cambiano so che erano convinzioni ispirate da buonissime intenzioni e da sani principi.
Non so cosa penserebbe oggi mia mamma a vedere queste bambine che chiedono presto di essere portate a fare i buchi perchè ammirano gli orecchini delle loro mamme e delle altre bambine che ce l’hanno già. So però che io mi sono liberata di un peso e non faccio più fatica ad immaginarmi la foratura delle orecchie come un evento solo blandamente cruento, tutt’altro che sacrilego ma anzi carino e festoso per ogni bambina che ne ha manifestato desiderio e quando arriverà il turno di mia nipote ( so che succederà molto presto ) sarò felice anch’io con lei e con la sua mamma.
Grazie per l’opportunità di riflettere ancora meglio su questo argomento perchè scriverne è stato un grande aiuto a chiarirmi ancora meglio le idee.
Cordiali saluti e buona giornata
Iris
Buongiorno Iris e grazie a te per la tua condivisione e per avere contribuito, con le tue esperienze, ad arricchire questo argomento.Facci sapere quando avrai accompagnato tua nipote, mi farà piacere sapere quali sono state le tue impressioni ed emozioni. Un caro saluto e buona giornata Marni
Ma grazie a te cara Marni !
Ho cercato di essere esauriente su questo argomento che mi sono accorta, suscita delle contraddizioni ed emotività forti fino al conflitto interiore nelle persone che come me erano state catechizzate a vedere la foratura dei lobi come una profanazione ed un’eredità del passato poco civile. Ho incominciato a leggere altri commenti ed è interessante, ma davvero molto !
D’accordo quando avrò accompagnato la nipote a fare i buchi lo racconterò con piacere. Cordiali saluti e buon weekend.
Iris
buongiorno Marni e Mita !
seguo da qualche tempo questi bellissimi filoni di testimonianze sugli orecchini di cui sono un’ appassionata collezionista ma ero titubante a scrivere di me.
oggi lo faccio perchè leggendo la storia personale di Mita mi sono rispecchiata ed emozionata in quanto assomiglia tantissimo alla mia e spero di non andare troppo fuori tema dato che nel mio caso non c’è nessun sogno. anch’ io infatti mi sono forata i lobi delle orecchie come primissimo atto della mia nuova vita da donna separata. aggiungo la mia esperienza in coda a quella di Mita perchè mi sembra un’ altra dimostrazione della notevole forza simbolica che può avere la decisione di forarsi i lobi in un momento critico della vita di una donna.
capisco lo stato d’ animo di Mita in quel momento ed è perfetto parlare di ‘passività del dolore’ che bisogna andare a rompere in qualche modo per reagire.
io ho deciso di forarmi i lobi delle orecchie in un nanosecondo guardando la bella vetrina di un negozio di profumeria all’ uscita dalla prima udienza di separazione (…fu straziante !)
non guardavo con attenzione quella vetrina che splendeva della bigiotteria in esposizione perchè avevo lo sguardo perso nel vuoto ma la mia attenzione si è risvegliata all’ improvviso notando il cartellone che reclamizzava la foratura delle orecchie in negozio (c’ era scritto in grande ‘IL FASCINO DELL’ ORECCHINO A PERNO’ e sotto la foto di una bella ragazza ‘vi foriamo le orecchie in 5 minuti’), così ci sono entrata senza starci neanche a pensare.
anch’ io ho ancora una memoria fotografica di quei momenti anche se sono già passati quasi 36 anni. a volte nei negozi di profumi mi succede di riprovare la stessa sensazione olfattiva e torno con la mente a quei momenti e allo mio stato d’ animo che avevo. sentivo il bisogno fisico di distaccarmi almeno per qualche attimo dal dolore interiore che mi lacerava a costo di infliggermi volontariamente del dolore fisico !
sembra veramente una cosa brutta da dire e premetto che non sono un’ autolesionista però davvero non era la voglia di fare qualcosa di carino per me per valorizzare la mia femminilità che mi spingeva ma soltanto la voglia di distrarre la mente da tutto il brutto che avevo dentro per mezzo di un’ azione che mi ero sempre immaginata dolorosa e questa era la sola unica ragione che mi aveva trattenuto dal forarmi i lobi fino a quel momento anche se in precedenza qualche pensierino ce l’ avevo già fatto.
in realtà poi è stato davvero un rituale bello (ed è durato molto più di 5 minuti) perchè ho avuto la fortuna di incontrare una commessa dolcissima che prima di forarmi i lobi mi ha offerto un kleenex notando i miei occhi umidi. mi ha chiesto cosa mi stava succedendo, mi ha ascoltata come non t’ aspetteresti da una sconosciuta e mi ha incoraggiata parlandomi col cuore forse per esperienza personale vissuta ma non ho avuto il coraggio di chiederglielo.
che la decisione di forarmi i lobi era ‘rivitalizzante’ per la mia femminilità schiacciata da dolore e umiliazione me ne sono accorta subito quando la commessa mi ha dato in mano lo specchio per farmi ammirare i miei lobi nuovi abbelliti dai pre-orecchini d’acciaio con lo strass luccicante. me lo ricordo come un momento di felicità e credo di aver avuto anch’ io il sorriso ebete quando sono uscita dalla profumeria quasi stordita, ubriacata dalle emozioni che avevo avuto, molto diverse (nel senso di molto più belle e positive) da quelle che mi aspettavo quando ero entrata, comunque emozioni forti che mi hanno fatto bene, primo passo verso la mia nuova vita in cui ho trovato più realizzazione personale e mi sono ancora innamorata.
io che fino a quel momento avevo fatto a meno degli orecchini perchè non tolleravo il pizzico fastidioso delle clip ho scoperto di non riuscire più a fare a meno degli orecchini e del divertimento di sceglierli e cambiarli per vedermi diversa ed assecondare l’ abbigliamento e lo stato d’ animo.
naturalmente il dolore della foratura a pistola c’ e’ stato come logico andando a perforare un lembo vivo da parte a parte (come hanno già fatto notare quelle prime vecchie pistole erano tutt’ altro che delicate !), ma si e’ rivelato un dolore del tutto sopportabile ed infatti sono ancora ritornata nella stessa profumeria per bucare i lobi anche a mia figlia che appena mi ha vista con gli orecchini a perno mi ha implorato di metterli pure a lei anche se non aveva ancora 6 anni e le ho spiegato bene che avrebbe fatto un po male. per questo ho litigato col suo papà e discusso con mia madre orripilata ma se tornassi indietro lo rifarei altre mille volte perchè la bambina era così felice e fiera (quel momento c’ è ancora fra i suoi ricordi belli nonostante la separazione recente di mamma e papà.)
sia io che mia figlia siamo diventate collezioniste di orecchini divertendoci a regalarceli ed a scambiarceli e ci siamo anche fatte qualche altro buchetto nelle orecchie (più mia figlia di me) di cui particolarmente caro rimane il buco che ci eravamo fatte insieme in occasione dei miei 50 anni e dei suoi 20 (peccato non in quella profumeria che non esiste più da tantissimo tempo.)
io e mia figlia siamo state le primissime nella nostra famiglia a forarci le orecchie su nostra decisione dato che le mie nonne e le loro sorelle avevano tutte i lobi forati ma come si usava una volta li avevano avuti fatti quando erano ancora troppo piccoline per ricordarsi. mia madre invece ha sempre aborrito i fori per principio (‘usanza incivile’ o ‘da primitivi’) e per tutta la sua vita ha usato solo orecchini con le clip che conservo per affetto, non ne possedeva molti ma fra essi un paio con un bel turchese montato sulla clip d’ argento che ho fatto convertire a perno e spaiato, che adesso portiamo in suo ricordo, uno io ed uno mia figlia infilati in uno dei nostri buchi dispari.
cara Marni vorrei ringraziarti anch’ io per aver trattato fra tanti anche quest’ argomento.
cordiali saluti.
Buongiorno Desirée, grazie anche a te per aver raccontato la tua storia e non ha importanza se non ci sono sogni nel tuo commento. Commento che ho preferito spostare in un nuovo thread per evitare che si allungasse troppo lo spazio di lettura e anche per dargli rilevanza. E’ molto interessante quello che dici sul dolore e l’ottundimento che ti hanno spinto ad entrare nel negozio e forarti le orecchie. E’ evidente che tu NON sia un’autolesionista, ma il principio che ti ha mosso allora è lo stesso: ricercare un dolore fisico per non non sentire ( almeno per un po’) quello interno. Ma io credo che in quella occasione sia stato il tuo inconscio che ti ha guidato verso la scelta migliore: un piccolo dolore, un rito, una occasione di sfogo, un contatto umano e la vita riprende il suo flusso e il suo significato. Hai ritualizzato il “lutto” di questa separazione concentrandoti su di te. Ed è molto bello che tu abbia concesso anche a tua figlia la medesima i opportunità, che tu l’abbia accontentata. Questo credo vi abbia permesso di sentirvi ancora più vicine e anche di sperimentare insieme il piacere di collezionare, cambiare e donarvi nuovi orecchini. Piacere condiviso da molte di queste lettrici compresa la sottoscritta 🙂 Un carissimo saluto a te e a tua figlia Marni
buongiorno Marni e grazie per la tua risposta e per la tua cordialità.
anche se credo ti sia scivolato via un ‘non’ (penso che la frase dovesse essere ‘è evidente che tu NON sia un’ autolesionista’ ) ho trovato M O L T O interessante quello che hai voluto farmi notare sull’ intelligenza dell’ inconscio. avevo sempre pensato che fosse stato tutto un colpo di fortuna ma sono affascinata dalla tua interpretazione. è vero, quel giorno avrei potuto fare tante altre cose diverse per infliggermi un dolore fisico a copertura del dolore interiore ma forse non è stato per caso se il mio inconscio mi ha indirizzata proprio verso la decisione di forarmi i lobi delle orecchie !
un’ autolesionista si taglia o si percuote, fa robe del genere ma non si fa i buchi per mettersi gli orecchini. ovvero: un’ autolesionista si infligge dolore in modo distruttivo mentre invece io senza neanche rifletterci (intelligenza dell’ inconscio dunque) ricercando il dolore fisico immaginato ho fatto per me stessa una cosa davvero bella, costruttiva. e’ bellissimo scoprire dopo quasi 36 anni che tutto aveva più senso di quel che credevo.
ma grazie anche per aver capito esattamente cosa significava per me in quel momento scegliere di assecondare mia figlia portandola a forarsi i lobi contro tutto e contro il parere di tutti che mi dicevano che ero matta, che la bambina era ancora troppo piccola per queste cose, che avevo sottoposto mia figlia ad una pratica dolorosa solo per mia vanità, che la sua richiesta di mettersi gli orecchini come me era solo un capriccio infantile e non una cosa da prendere sul serio e via così.
no no, le mamme amorevoli distinguono bene i capricci e a differenza che con me stessa, con mia figlia sono stata estremamente lucida ed il mio obiettivo era esattamente quello di concedere anche a lei la medesima opportunità che avevo avuto io in un momento di ovvia difficoltà anche per lei.
sai, io me la ricordo con infinita tenerezza la mia piccolina, in tutta la sua determinazione che tratteneva i lacrimoni mentre si lasciava forare i lobi dalla medesima commessa che l’ aveva forati a me ed io le tenevo stretta la manina per farle coraggio. ed ho ancora negli occhi il suo sorriso fiero e soddisfatto un attimo dopo. io sapevo di fare la cosa giusta in quel momento.
mi ricordo con tenerezza anche quando nei giorni successivi ci medicavamo insieme i lobi come da routine, prima lo facevo sulle mie orecchie mentre lei mi guardava e subito dopo mi porgeva le sue e ripetevo gli stessi gesti anche un po fastidiosi come ruotarle l’ orecchino avanti e indietro.
è vero che mi piacevano gli orecchini a perno sui lobi della mia bambina ma ero e sono orgogliosa di averglieli fatti mettere perchè ho costruito complicità, non per mia vanità. e lei ne aveva tanto bisogno nell’ incertezza affettiva della separazione dei genitori.
credo che nel tempo siamo diventate collezioniste di orecchini insieme proprio perchè condividiamo entrambe il senso di quell’ aver messo gli orecchini in quel momento a pochi giorni di distanza l’ una dall’ altra.
e quindi adesso non posso che ringraziare l’ intelligebza del mio inconscio oltre a te che me l’ hai spiegato.
penso che anche a mia figlia farà piacere leggere quello che mi hai scritto.
un carissimo e cordiale saluto a te ed alle lettrici che amano e collezionano gli orecchini.
…se posso ti faccio una richiesta ‘di servizio’: come si fa a mettere un’ immaginetta personalizzata nel quadratino vicino al nome come hanno altri commentatori e tu stessa ?
ho cercato il modo ma non sono riuscita a capire.
Buonasera Desirée, chiedo scusa per il refuso. Ma hai ugualmente intuito il senso della mia frase 🙂 e descritto altrettanto perfettamente ciò che hai provato e ciò che ti ha portato a coinvolgere anche tua figlia. L’intelligenza inconscia è qualcosa che si manifesta nei nostri sogni ma non solo, e la tua storia ne è un esempio. Per quanto riguarda la tua richiesta: per poter inserire un’immagine nel quadratino da te indicato devi iscriverti a WordPress (la piattaforma usata per questo sito). Mi pare di ricordare che sia così. Prova e fammi sapere se riesci. A presto Marni
buongiorno Marni. solo per dirti che con l’ aiuto di mia figlia ci sono riuscita a mettere anch’ io una foto nel quadratino a sinistra. bisogna andare su gravatar.com e iscriversi poi caricare la foto e ritagliarla. non è neanche complicato se c’ e’ qualcun’ altro che vuole fare lo stesso. un cordiale e caro saluto e buon weekend più un’ abbraccio d’ incoraggiamento alla Iris Costazza e nipote che vedrete sarà un’ esperienza davvero bella accompagnarla a fare i buchi.
Grazie cara, per queste istruzioni che saranno utili anche ad altri e che io non ricordavo 🙂 Buona domenica marni
Salve gentile Marni. Ho trovato bellissimo l’escursus storico della Maria Serafina e mi ricordo molte delle cose che ha raccontato sul come è cambiato nel tempo l’atteggiamento del”comune sentire” riguardo agli orecchini col buco. Ho deciso di raccontare anche la mia di esperienza visto che galeotto fu un sogno !
La mia mamma stessa era stata una bambina a cui erano state bucate le orecchie in casa con una spilla bruciata sulla fiamma e io da bambina ero molto impressionata di ciò quando le chiedevo apposta di raccontarmelo come una storia “horror” che mi metteva i brividi. Non l’ho mai sognato come incubo però quando andavamo a trovare la zia che aveva fatto i buchi alla mia mamma con le sue mani mi incuteva un certo timore. Per fortuna la mia mamma si è rifiutata di farmi forare i lobi anche se lei non era mica scontenta di avere i buchi, che tornavano utili nelle occasioni di famiglia o nelle uscite importanti per potersi mettere gli orecchini belli d’oro. ah…io invece da ragazza mi mettevo quelli a clips ma solo santuariamente.
Invece il sogno che mi ricordo ancora bene, sembra incredibile dopo più di 40 anni, è stato quello che mi ha fatto decidere di andare a forarmi le orecchie. Mi ero separata da poco dal mio ex marito e sapevo che lui aveva già un’altra relazione mentre io mi sentivo a terra e mi leccavo ancora le ferite. Ho sognato di incontrarlo insieme alla sua nuova fiamma e nel sogno lei era una donna che fisicamente mi assomigliava moltissimo ma che aveva dei vistosi orecchini che le pendevano dai lobi forati luccicando tantissimo e che le davano un fascino quasi esotico misterioso che io non ho mai avuto. Quella stessa mattina d’impulso sono andata dall’orefice affianco al negozio dove lavoravo, apposta per forarmi i lobi perchè sapevo che lui usava già la pistola ed era una persona di cui avevo fiducia e stima. Prima non avevo mai considerato di fare i buchi però il sogno mi aveva fatto sentire improvvisamente il bisogno di distrarmi dalla depressione della separazione con un diversivo che mi facesse di nuovo sentire viva e femmina anche a costo di sentire dolore. Mi sono assaporata ogni momento della ritualità della foratura con i preorecchini a perno sparati dall’orefice con quella pistoletta a mo di una sparachiodi. Mi ricordo ancora tutto di quei momenti con una precisione fotografica e mi sono goduta tutto come un rituale eccitante e rigenerante compresi quei due spari sordi e pure abbastanza dolorosi da attivare una bella scarica di endorfine. Sono tornata nel negozio dove lavoravo ancora col sorriso ebete stampato sul viso ma davvero fiera di me. Poi dopo mi sono anche goduta i complimenti e l’ammirazione della mia mamma che non sapeva che era stato inventata la pistola foraorecchio. Ho anche “fatto scuola” perchè poco tempo dopo di me anche l’altra commessa del negozio e la nostra titolare sono poi volute andare a forarsi i lobi sempre dallo stesso orefice. Ma prima di tutto gli orecchini a perno mi hanno ridato sicurezza in me stessa e restituito la voglia di guardarmi allo specchio, io li considero il simbolo della mia rinascita come donna dopo la botta tremenda della separazione. Non tanto tempo dopo ho anche trovato l’amore vero e sono diventata mamma.
Non ho mai scelto orecchini vistosi per me però io gli orecchini li ho amati e tuttora li amo moltissimo, fanno in un certo senso parte di me ormai, li considero sono il tocco di luce che incornicia il viso e completa come la ciliegina sulla torta. Quando poi ho conosciuto la famosa fiamma del mio ex marito ho visto che era diversissima da quella del sogno, non mi assomigliava in niente ma aveva i lobi forati doppi, voglio dire due buchi per lobo che allora non era ancora così comune come adesso. A me l’idea del secondo paio di buchi piaceva pure ma non ho mai voluto farmeli per orgoglio, per continuare ad essere diversa da quella donna in tutto.
Un saluto.
Mita
Buongiorno Mita, che bella storia che ci hai raccontato! Bella e significativa. Questo conferma una volta di più il carattere incoraggiante ed evolutivo di certi sogni, anche questo in cui sogni la tua rivale. In realtà il tuo inconscio è riuscito così a darti quella “scossa” necessaria a farti uscire dalla passività del dolore e a farti prendere una decisione “rivitalizzante” per la tua femminilità. Un sogno bellissimo e importante e bravissima tu che hai agito sull’onda dell’emozione necessaria in quel momento.Era necessario un rito per separare in modo dignitoso le due parti della tua vita ( quella con l’ex marito e quella dopo) ed il rito è stato quello della foratura dei lobi che ti ha riavvicinato alla tua femminilità che purtroppo in queste situazioni viene schiacciata dal senso di umiliazione e dal dolore. Molto brava e molto bravo il tuo sogno che ha trovato il linguaggio giusto per farti reagire! Grazie per aver condiviso con noi. Un caro saluto 🙂 Marni
Cara Marni , buon giorno ! Sono stupita della complessità di questo tema e credo che sia qui il posto più adatto per raccontarti di un sogno che ho fatto che lo riguarda .
Io non ce gli ho i buchi nelle orecchie e non ho mai portato gli orecchini anche se ho 53 anni ed appartengo ad una generazione dove era tantissimo di moda farseli da ragazze , ma , io mi sono sempre rifiutata perchè non me la sentivo di sfidare la opposizione di mia madre su questo specifico argomento , cioè non sugli orecchini , che lei se li metteva a clip , proprio sui fori . Ho una figlia che stà per compiere 16 anni e quando era piccola mi ero ripromessa che se e quando lei avesse voluto i buchi , io non sarei stata una madre oppressiva su questo , ma glie li avrei lasciati fare e ce l’avrei portata io stessa a farseli ma , non è mai successo !
Ho sognato che ero in una gioielleria per comprare un regalino per i 16 anni di mia figlia e la commessa mi suggeriva un paio di orecchini in oro giallo , erano piccini , molto semplici a forma di luna stilizzata , di quelli che si infilano e si chiudono da dietro con la farfallina . Gli ho trovati molto bellini ma ho detto alla commessa ” Mi dispiace però mia figlia non ha i buchi ” , pero’ lei mi ha suggerito di prenderglieli e regalarglieli lo stesso così era un modo per spingerla finalmente a decidersi a farseli , mi diceva che glie li poteva fare lei stessa , e io decidevo di comprarglieli tutta soddisfatta perchè mi sembrava un’idea brillante !
Non so perchè ho continuato a pensarci e ripensarci a questo sogno . Io però non le farei un regalo così da farla sentire obbligata a farsi forare se non lo desidera , altro che madre oppressiva sarei !
In verità devo dire che quando era piccola mi dispiaceva pensare che un giorno avrebbe potuto chiedermi di farsi i buchi e rovinarsi i lobi delle orecchie così bellini e perfetti ma poi nel tempo quando è diventata più grande e vedevo sempre di più delle sue coetanee così belline con gli orecchini , quasi quasi ho incominciato a sperarlo che un giorno mi chiedesse di metterseli perchè poi alla fine l’idea a me non dispiaceva neanche , e sarebbe solo stato un’altro modo per dare a mia figlia una cosa che io alla sua età non avevo avuto ma , non è successo e sotto sotto mi dispiace un pò !
Ho pensato che il sogno mi raffigura la mia volontà di riuscire a dare a mia figlia cose che non ho avuto io , può essere ? GRAZIE !
Buongiorno Laura, proprio così, il tuo sogno ad un livello più superficiale, mostra un desiderio, nemmeno così nascosto dentro di te, quello di vedere tua figlia con gli orecchini a perno che tu non hai mai avuto. E capisco perfettamente che, dal momento che lei non ha ne ha mai manifestato il desiderio, tu non ti senta di farle un regalo così impegnativo che allude alla necessità di forarsi le orecchie. Tuttavia, io credo che questo sogno nasca da esigenze più profonde e intime. E facile infatti che i figli nei nostri sogni rappresentino una parte di noi stessi: una parte tenera e vulnerabile quando appaiono piccoli, ed una parte “giovane e vitale” quando sono adolescenti. Mi sto chiedendo e ti chiedo di valutare la possibilità che questo sogno si riferisca a te e al piacere/bisogno di farti un regalo di questo genere. Cioè che gli orecchini a luna stilizzata siano un “regalo” per la parte di te adolescente che ancora sopravvive in te. Una parte che allora non si è sentita di sfidare il volere materno ma che ora conta sulla Laura adulta e matura perchè soddisfi un desiderio o una curiosità ancora presente. Riflettici. un caro saluto e buona domenica Marni
Cara Marni buon giorno . Grazie molte della spiegazione . Bella domanda che mi fai , certo , penso che tu hai ragione su tutto , anche se ripensando indietro non mi sento pentita di aver fatto a meno degli orecchini da ragazza perchè avevo sempre tanto da discutere con mia madre e preferivo farlo su cose più fondamentali , però in fondo esiste sempre quella parte di me che avrebbe voluto per davvero soddisfare la curiosità per l’esperienza della foratura e la gioia di mettersi qualche bel blin blin per abbellirsi i lobi , anche attraverso mia figlia se me lo avesse mai chiesto .
Quei due piccoli orecchini a luna crescente stilizzata come nel sogno , io li trovo davvero bellini e mi piacerebbe certamente vederli messi nei lobi di mia figlia . Ma farmi questo regalo a me medesima , a 53 anni suonati , dici ? Vero , ho letto che adesso ci sono anche tante donne pure più anziane che stanno andando a forarsi i lobi però mi sembra come quando era finito il lokdown , che mia cognata si era andata a fare il tatuaggio sul polso e a me , molto sinceramente mi era sembrata una decisione presa , come dire , fuori dal tempo massimo .
La voglia degli orecchini l’ho messa da parte , ne ho passate tante nella mia vita adulta , però anch’io ce l’avevo avuta , quando ero ragazzina che scoprivo i brividi della femminilità anche attraverso cosine così , come i reggiseni , imparare a mettere un pò di trucco , e dei gioiellini , e le prime cerette dall’estetista che se bella vuoi apparire ti tocca un pò soffrire , e così volendo , anche progettare col batticuore di andare in gioielleria insieme alla migliore amica a farsi sparare i primi bucaorecchie , poi la mia amica poi c’è andata da sola , sua madre si era offerta di pagare foratura e orecchini anche per me , ho preferito di no perchè con mia madre sarebbero stati guai .
Però se un giorno mia figlia magari cambia idea e decide che le piacerebbe , che le viene anche a lei la curiosità , se vuole potrei accompagnarla e pure decidere di farmi i buchi anch’io assieme a lei che , non ci avevo pensato , ma così potrebbe avercelo un senso . E’ ancora tanto giovane mia figlia , ho letto scorrendo veloce nei commenti che ci sono tante ragazze che si decidono quando si sposano o quando hanno un figlio e insomma , c’è sempre tempo ma sarebbe bello se le viene voglia prima , e se non succede pazienza , tanto la gioia di essere madre di un tesoro di ragazza sana , bella , brava che praticamente me la sono tirata sù da sola , che abbiamo un rapporto bellissimo io e lei , e di cui io sono veramente fiera , non cambia con o senza gli orecchini .
Però se poi un giorno viene a cadere il discorso glie lo potrei proporre , senza impegno , di andare a forarci le orecchie assieme . Guarda te che cose ci fanno pensare i sogni .
Un caro saluto e buona settimana !
Buongiorno Laura, quello che ti ho detto in risposta al tuo sogno è una possibile indicazione del tuo inconscio, ma questo non significa che tu debba seguirla. Forarsi le orecchie è qualcosa che deve esser “scelto” consapevolmente, con gioia e convinzione. Vedrai come vanno le cose per te e per tua figlia, ma ricorda che anche per lei deve esser qualcosa di naturale e arriverà al momento giusto, se arriverà. Un caro saluto a te e a lei 🙂 Marni
Buongiorno gentile Marni, grazie per l’affettuoso pensiero che mi hai espresso. Sono stato dimesso dall’ospedale martedì scorso, sono tranquillo a casa e tutto sommato mi sento bene. Ho letto con piacere le ultime novità ed è stato bello ritrovare la mia cara allieva Roberta della quale sono orgoglioso e, sebbene per interposta persona, che bella sorpresa leggere della Giulia Maria, altra cara allieva che avrò sempre nel cuore.
Molto interessante, ma direi proprio sorprendente, questo tema del desiderio di mettersi gli orecchini in gravidanza che si è dipanato a partire dalle belle memorie di Walter. Nel caso di mia moglie, che fu grande amante degli orecchini, la prima foratura dei lobi precedette il nostro matrimonio; i secondi buchi se li fece invece dopo la nascita di nostro figlio. Ma eravamo negli anni ’70 e per motivi diversi tanto la prima quanto la seconda coppia di fori sono state scelte originali ed anticonformiste per l’epoca. Ben riflettendoci credo tuttavia possibile che nella profonda passione di mia moglie per gli orecchini esistesse il riflesso della sua pulsione verso la maternità, fortemente voluta anche a rischio di pregiudicare una bella carriera visto che all’epoca conciliare le due cose era, per una mamma, ancor più difficile che oggi.
Non avevo mai pensato alla connessione maternità/orecchini ma trovo abbia senso giacché l’orecchino che penetra il lobo simboleggia proprio quell’unione generatrice di Vita fra l’energia maschile ed il femminile accogliente. Ed anche l’atto della foratura del lobo è, a ben pensarci, un bellissimo simbolo di femminilità che accetta il dolore perché da esso scaturisce una bellezza di valore più grande, come per il parto.
Trovo molto interessante l’anelito ad affermare la propria femminilità attraverso questo simbolo anche durante la gravidanza quando per consuetudine, già tradizionale ma rinnovata fra le ragazzine d’oggi, siamo invece portati ad associare l’apposizione degli orecchini più all’età pre-puberale: anticipazione e predisposizione a quel “diventare donna” che, oltre alle evidenti allusioni simboliche, contempla pure le prime concessioni di un pizzico di civetteria che apre le porte della seduttività.
Lascio a te, cara Marni, il compito di dirmi se quanto ho testé affermato ha fondamento o sono solo voli di fantasia. Senza dubbio, però, il potere simbolico degli orecchini riesce a stupirci per i molteplici livelli attraverso cui si esplica.
Oltre alle ottime considerazioni già fatte da Roberta sul romanzo di Steinbeck (brava perché io stesso non ne avevo mai colto queste sfumature simboliche), vorrei invitarvi a rivolgere l’attenzione alla tradizione induista ed in particolare al culto della dea Lakshmi a cui aveva già fatto riferimento la stessa Roberta in un commento di qualche tempo fa. Infatti Lakshmi, che l’iconografia raffigura riccamente ornata da orecchini sia alle orecchie che al naso, è la dea dell’abbondanza e della prosperità ma anche proprio della fertilità! Credo che questo abbia grande attinenza con il tema in discussione e con la portata archetipica, quindi universalmente presente anche se inconscia, della connessione fra orecchini e gravidanza e della percezione del nuovo orecchino come portafortuna per la prossima puerpera ed il suo bebé.
Grazie quindi a Walter, a Jacqueline, a Lea, a Giulia ed a Carla per aver condiviso esperienze e pensieri riguardo a questo affascinante argomento. E buona vita a Sandi che, non importa se sceglierà o meno di ornare il proprio naso con un bel brillantino, merita solo complimenti per il bel percorso intrapreso.
Naturalmente grazie a Marni perché la Guida Sogni è una vera oasi nel tempestoso mare magnum del web.
Buongiorno Renzo e ben tornato! 🙂 Sono molto felice di sapere che sei a casa e che stai bene! Mille auguri per la tua ripresa. Grazie per il tuo intervento che raccoglie le fila di quanto fin qui è stato detto e che è assolutamente pertinente e fondato. E che apre a nuove interessanti riflessioni su questo simbolo che non cessa di stupirci. D’altra parte siamo tutti il risultato di una catena evolutiva di cui resta traccia dentro di noi ( nei nostri gesti, pulsioni, rituali e sogni). Secondo un’accreditata e recente ipotesi sul significato dei sogni (che io sposo in toto), i sogni sarebbero una forma di programmazione iterativa che ha lo scopo di preservare l’essenza dell’individuo che, nel suo vivere sociale e quotidiano, finisce per alterarsi. Da questo punto di vista i sogni avrebbero lo scopo, notte dopo notte, di mantenere la nostra unicità. Anche gli aspetti rituali collettivi hanno una funzione “conservativa”. In qualche modo ci ricordano chi siamo e quali sono i fondamenti della nostra umanità. Anche questi scambi e queste riflessioni che si intrecciano sulla Guida sogni, ci arricchiscono e ci fanno scoprire qualcosa di più di noi.Grazie anche per aver indicato la cultura indiana a cui già Roberta aveva accennato. Avevo pensato allora ad alcuni scritti di Jung che però non ho avuto modo di procurarmi e di leggere. E, per ultimo , devo dirti che gli accenni a tua moglie, seppure brevi come in questo caso, sono sempre molto toccanti e teneri. Sono una testimonianza di ciò che c’è o che ci dovrebbe essere nell’essenza dell’umano. L’amore. Un caro saluto a te e buon fine settimana marni
Buongiorno gentile Marni. Misteri dell’inconscio: chissà cosa è passato per la mia testa quando, scrivendo di getto, ho usato nel precedente messaggio la metafora dell’ “oasi nel mare” che è come minimo inconsueta (isola nel mare… oasi nel deserto) e mi ha sorpreso nel rileggermi anche se credo sia chiaro ciò che intendevo esprimere.
Grazie per la bellissima spiegazione della recente ipotesi sulla “funzione conservativa” dei nostri sogni e, a livello sociale, dei rituali collettivi. Ne sono affascinato e nel leggere la tua risposta mi sono realmente emozionato. Più ci rifletto più mi appare come un’ipotesi ben più che plausibile, che sposo anch’io in toto. Ti vorrei pertanto proporre, per quando ne avrai il tempo, di approfondire il tema dedicando un articolo della Guida Sogni a questa ipotesi giocata sul doppio binario individuo/collettività; sogno/rituale; unicità individuale/identità collettiva (suppongo che qui entri in gioco l’inconscio collettivo junghiano). Sono sicuro che un articolo del genere, scritto da te, affascinerà parecchie delle persone che ti seguono.
Avevo letto il tuo suggerimento degli scritti di Jung sull’India in risposta alla Roberta (“Il mondo sognante dell’India” e “Quel che l’india può insegnarci”). Già Roberta mi aveva scritto e ci eravamo promessi già allora di approfondire ma vuoi per gli impegni di Roberta, vuoi per i miei problemi di salute, non abbiamo ancora realizzato tal proposito.
Grazie per il tuo bel pensiero per mia moglie. Il suo ricordo dolce vuol dire tanto per me. Ho piacere di raccontarti un piccolo episodio che mi ha toccato il cuore. Per Natale avevo regalato a mia nipote un paio di orecchini pendenti appartenuti a sua nonna, con belle pietrine colorate molto adatti ad una quattordicenne perché giovanili e allegri ma delicati. A mia nipote sono piaciuti moltissimo ma la cosa più toccante per me è stato vederle indossare, già la prima volta che è venuta a trovarmi in ospedale, uno di questi orecchini abbinato, all’altro lobo, ad uno degli anellini d’oro (quelli che mia moglie si era fatta mettere quando ha forato i lobi per la prima volta) che le avevo regalato per la Cresima visto che si era appena forata i lobi. Questo abbinamento ben riuscito di orecchini diversi ai due lobi piaceva anche a mia moglie che di quando in quando si divertiva a spaiare, con gusto e ludico piacere, specie quando ancora non aveva i secondi buchi. Bello e toccante veder emergere spontanei, nella mia cara nipotina, aspetti e modi di esprimersi della sua nonna che non può conoscere ma che fanno ugualmente parte di lei.
Un carissimo saluto e buon fine settimana anche a te.
Buongiorno Renzo, grazie per averci reso partecipi del tuo rapporto con tua nipote e aver raccontato l’episodio degli orecchini. Non è la prima volta che sento di questi aspetti, abitudini o vezzi che si tramandano nelle generazioni. Sono una bella “eredità” non trovi? E sono sicura che ti rendono felice e fiero. Grazie anche per il tuo suggerimento per l’articolo. E’ molto interessante in effetti e ci penserò, anche se in questi ultimi tempi sono diventata sempre più cauta e sto riflettendo seriamente su quello che è opportuno scrivere e pubblicare sulla Guida. Purtroppo quello che scrivo è diventato territorio di caccia per diverse persone ( e mi dispiace dirlo, ma spesso sono professionisti insospettabili, persone di cultura, psicologi, psicoterapeuti che prendono quello che gli serve, lo contestualizzano in mezzo ad altro testo e lo spacciano per roba loro). Non è facile poi confrontarsi con queste persone, sono molto arroganti e piene di sé, mi è capitato di dovermi rivolgere ad un avvocato di minacciare querela. E questo solo per le cose di cui mi accorgo o di cui alcuni lettori mi avvertono ( alcuni mi seguono dal 2000 e forse riconoscono anche il mio modo di scrivere). Quindi scrivere qualcosa di impegnativo come quello che tu mi chiedi e pubblicarlo qui, non è una buona idea. Faccio un bel regalo a questi personaggi che faticano a mettere insieme i loro pensieri. Con questo non sto denigrando quello che ho scritto fino a questo momento o che scriverò in futuro sulla guida sogni( tanto è vero che pescano da qui), ma penso che forse conviene mantenere una linea coerente con il sogno, trattato in modo più semplice, divulgativo, popolare. Il tema del rito, del sogno e della sfera individuale e collettiva è comunque una parte che ho trattato nella tesi che discuterò a breve per la mia seconda laurea. Per cui senza saperlo hai intuito argomenti di mio interesse ( e spero anche di interesse della mia commissione di laurea). Ti farò sapere se hanno gradito o no :-). Un caro saluto e buona domenica marni
Buongiorno gentile e cara Marni. Comprendo le tue remore e mi scuso se, preso dall’entusiasmo per l’affascinante traccia d’indagine che hai lanciato nella tua precedente risposta, te ne ho chiesto l’approfondimento in un nuovo articolo della Guida Sogni. Non potevo immaginare il verminaio che rischierebbe di alimentare, a cui non sarebbe opportuno né saggio dare adito. Sarebbe però bello, nei limiti del possibile, ritrovare comunque un barlume di questa tua recente ricerca in qualcuno dei futuri articoli.
Non ti nascondo il dispiacere, addirittura il disgusto, che provo verso l’arroganza e la supponenza di certi pseudo intellettuali intenti a trarre lustro dal duro lavoro di ricerca altrui. Intendiamoci, non ci sarebbe nulla di sbagliato nell’avvalersi di ricerche fatte da altri contestualizzandole nella propria, ma solo a patto che la citazione dell’altrui lavoro sia esplicita e correttamente accreditata: nel tuo caso previo accordo, stanti i vincoli di copyright che vietano esplicitamente la riproduzione del testo. Purtroppo lo sciacallaggio intellettuale è un vecchio malcostume, lo so bene perché mia moglie lavorava nel campo dell’editoria e ricordo episodi assai poco edificanti. In alcuni casi con nomi altisonanti rivelatisi miseri furbetti.
Sono solo un anziano insegnante di liceo in pensione ma ritengo che la tua commissione di laurea dovrebbe apprezzare grandemente un lavoro che esamina in modo così originale ed interessante la relazione fra sfera individuale e collettiva attraverso sogno e rito. Ritengo che la tua ricerca abbia un taglio affascinante, senza dubbio. I miei più sinceri complimenti. E poiché discuterai a breve la tesi, in bocca al lupo per la tua seconda laurea!
Vedi Marni, essere nonno è un’esperienza bellissima che auguro a tutti nella vita, ancor diversa da quella comunque molto bella (ma anche molto difficile) della genitorialità. Solo mi dispiace che mia moglie non abbia avuto il privilegio di vederla crescere questa nostra amata nipote. Certamente sono felice e fiero di scorgere in lei questi piccoli vezzi innati che mi ricordano sua nonna. Quando le ho regalato gli orecchini a Natale è stato molto bello che mia nipote mi abbia chiesto di metterglieli subito alle orecchie. Non so perché abbia voluto che fossi proprio io a metterglieli ma ho trovato dolcissimo che lei abbia deciso spontaneamente così. Che bello ritrovare nelle mie mani gli automatismi per estrarre gli orecchini a perno che indossava ed inserirle nei lobi forati il gancetto di questi appena regalati, poi chiuderli col clic dello scattino dietro. Sono gesti che mi vengono ancora naturali perché per tanto tempo mi è piaciuto compierli sui lobi di mia moglie come un nostro tenero rituale e, questo l’avevo già scritto, continuo a sognarlo tutt’ora. Ma questa volta è stata una sensazione altrettanto bella però diversa, depurata dalla sensualtà, che ha lasciato campo libero alla dolcezza. Ho pensato che le mie mani avrebbero dovuto essere quelle di sua nonna. Ma in fondo regalarle degli orecchini che le erano appartenuti è come far partecipare anche mia moglie ad un momento di festa con la nostra bella nipote che, da bambina che era fino a ieri, si è fatta ragazza.
Un carissimo saluto… ed ancora grazie!
Buongiorno Renzo, è bellissimo ed emozionante leggere del tuo rapporto con tua nipote e capisco che tu non possa fare a meno di pensare a tua moglie e immaginare le sue mani che le mettono gli orecchini. Ma è altrettanto importante quello che tu fai e sono certa che attraverso i tuoi gesti si esprima l’energia e il volere di tua moglie. Il tuo infilare l’orecchino a tua nipote è qualcosa che ha il sapore dello stesso grande amore e della stessa emozione di fronte alla femminilità che ora si manifesta in lei e che in passato coglievi in tua v moglie. E’ un vedere nella sua crescita il passare del tempo ed il senso della propria esistenza con la classica “ruota che gira”. Io lo trovo meraviglioso e un privilegio poterlo vivere. La mia tesi verterà sui Sogni nel lutto e sull’importanza clinica dei sogni all’interno di un percorso di elaborazione. Un tema che mi ha molto appassionato e su cui ho fatto molte ricerche. E’ stato un grande lavoro e un grande impegno, ma sono soddisfatta. Anche la mia relatrice lo è e quindi spero di chiudere in bellezza questo percorso 🙂 Crepi il lupo per la discussione che mi emozionerà molto. Ti farò sapere. 🙂 E grazie sempre a te per il supporto e i tuoi interventi. Spero in futuro di tornare ad essere più presente riprendendo a scrivere in modo regolare per la Guida Sogni. Un caro saluto e buona giornata Marni
Buongiorno cara Marni e grazie sempre a te che sei una guida così affascinante, intellettualmente stimolante ed anche una bellissima persona.
Sarò felice, quando avrai concluso, di sapere della discussione della tua tesi. Il tema che hai scelto “Sogni nel lutto” mi tocca personalmente ma a prescindere da questo è molto interessante specie tenendo conto di quanto già detto sul doppio binario individuale/collettivo. A presto allora!
Ti auguro un magnifico fine settimana.
Buongiorno Renzo e grazie. Sei troppo gentile! Ti farò sapere com’è andata. La data è molto vicina e sono già in apprensione.Un caro saluto e buona domenica Marni
Salve Marni, buon giorno. Mi chiamo Giulia e scrivo per la prima volta su invito della mia amica Carla che è una sua lettrice perchè io questa cosa l’ho fatta davvero cioè mi ero fatta bucare i lobi delle orecchie durante la mia prima gravidanza. Le parlo di tanto tempo fa, son passati quasi 40 anni .
Ho accettato la proposta di forarmi i lobi dalla mia parrucchiera di allora che aveva appena aquisito la pistoletta istantanea per la foratura con cui ci offriva di ingioiellarci i nostri lobi per 7000 lire compresi i primi orecchini provvisori a perno col brillantino colorato a scelta.
Perchè l’ho fatto ?…. l’ho deciso impulsivamente per curiosità di provare una cosa nuova , perchè ero andata a farmi i capelli per sentirmi più carina, perchè anche col pancione volevo vedermi un pò più bella nonostante i cambiamenti nel fisico di ogni donna in attesa. Ero giovane, avevo vogliadi sentirmi ancora desiderabile e farmi mettere gli orecchini a perno mi sembrava una novità sfiziosa e infatti lo è stata , cioè una sorpresina piaciuta tanto anche al marito !
Ne ho un bel ricordo anche del bruciore ai lobi che ho continuato a sentirmi per mezza giornata perchè la parrucchiera era simpatica , mi aveva detto che gli orecchini avrebbero portato fortuna per me e per il bimbo ( così è stato !) e poi era proprio carino come esperienza fare i buchi con le altre clienti che incitavano e ti battevano le mani. Che poteva essere un’imprudenza e vero ma allora non ci si stava a pensare : i fori ai lobi ritornavano tantissimo di moda e li si facevano con una certa spensieratezza senza troppe paturnie,e non come adesso che ti fanno firmare anche il consenso informato prima.
Mio marito poi quando il piccolino è nato mi ha regalato le sferette in oro a perno a cui sono affezionata infatti ora ce l’ho sempre con me in altri 2 fori che mi sono fatta fare apposta nel lobo sinistro ma in farmacia molto più di recente. Anche questa volta decisione impulsiva ispirata da una farmacista dolcissima a cui piace fare i buchini nelle orecchie delle clienti bambine e adulte .
Saluti
G.
Buongiorno Giulia, grazie per la tua testimonianza e per il tuo bel racconto. Un’esperienza “felice” e spensierata legata ad un impulso improvviso che fa pensare che ci sia veramente una sorta di “richiamo” a questo rituale. Nel tuo caso numerosi fattori hanno influito: il tuo desiderio di essere ancora carina, di fare una sorpresa a tuo marito, l’ambiente simpatico e così via, tuttavia il motore di tutto è pur sempre il “cambiamento”. Sono molto felice che i tuoi buchi alle orecchie abbiano portato bene a te e al tuo bimbo 🙂 e ti ringrazio per aver raccolto l’invito della tua amica Carla. un caro saluto marni
Buon giorno Marni e complimenti per questa raccolta di esperienze sulla foratura delle orecchie che mi sono soffermata a leggere con sempre più curiosità dopo che avevo inserito il mio commento. Ho un debole per gli orecchini ma non avevo mai riflettuto sui significati e simboli che ci sono dietro l’attrazione che sentiamo noi donne ( ma anche uomini !) per questo tipo di accessorio e il “rito” della foratura .
Fra i commenti vecchi ho trovato anche quello della mia amica Carla scritto benissimo come suo solito, dove lei aveva già raccontato della nostra parrucchiera che forava i lobi delle orecchie e mi ha fatto piacere vedere che il nostro ricordo coincide perchè il clima complice e conviviale quasi festoso che aveva già descritto Carla era davvero così come io l’ho vissuto, ma se avessi saputo che sotto sotto anche Carla ne era attratta sono sicura che ci avrei provato a persuaderla a mettere da parte i pregiudizi e lasciarsi sparare due begli orecchini a perno dalla nostra parrucchiera .
Io ho accettato subito di farmi forare penso perchè sono cresciuta in una casa dove non c’era tutto quel pregiudizio : a mia madre avevano forato i lobi da bambina ( fatti con ago e sughero ) e lei a secondo del momento alternava orecchini a clips e a buco. Quando ha visto che mi ero fatta anch’io i buchi forse era un pò stranita ma direi contenta della mia decisione. Io non avevo simpatia per le clips per il fastidio ( non so come faceva Carla a sopportare…) coi buchi ho conosciuto il piacere di avere gli orecchini quotidianamente e non ne ho mai più fatto a meno.
Sono d’accordo che il motore di tutto è il “cambiamento” perchè con gli orecchini a buco ti vedi e ti senti proprio diversa ( nel mio caso più “rifinita”, “completa” e “femminile”… ma direi anche “più mamma” ) perciò,io credo, forarsi i lobi è una gran bella mossa per fare onore a un cambiamento…. e per una donna quale cambiamento è più grande di un figlio in arrivo ?
Cari saluti
G.
Buongiorno Giulia, non si finisce mai di imparare vero? anche per me che ho scritto gli articoli sul simbolismo degli orecchini e della foratura è stata una sorpresa vedere l’adesione l’interesse per questo tema da parte di donne e uomini. E attraverso le vostre storie di vita approfondiamo l’argomento. concordo con te che le clips erano una vera tortura, anche io ho avuto in passato qualche bell’orecchino di questo tipo e mi sono imposta di indossarlo per vanità, ma dopo qualche ora dovevo toglierlo. Mentre penso che stimolare la tua amica Carla a fare i fori nel comune ambiente che frequentavate, non sarebbe stato utile, perchè ognuno ci arriva a modo suo e con i suoi tempi, anche se capisco che condividere l’esperienza con un’amica è sempre una cosa bella e contribuisce a dare “valore” all’atto in sé. E concordo anche sul fatto che un figlio in arrivo è un grande cambiamento 🙂 Un caro saluto e buona domenica Marni
Buon Giorno Marni !
Perfetto ciò che, sul mio conto, hai risposto a Giulia. Negli anni in cui frequentavamo il negozio di quella parrucchiera non ero libera dai pregiudizi materni e sarebbe stato inutile provare ad incoraggiarmi. Sono stati condizionamenti troppo forti nonostante l’attrazione per i fori che provavo in segreto. Peccato, se avessi avuto la mente più libera sono sicura che sarebbe stata un’esperienza bella e ricca di calore umano se condivisa con un’amica in quell’ambiente così simpatico e accogliente. Mi avrebbe anche evitato di massacrarmi i lobi per troppi anni di indosso continuativo delle mini-clips. Ma vero è che al rituale della foratura ognuno ci arriva a modo suo ed il mio modo è stato particolarmente contorto e sofferto. Tuttavia, alla fine, felice.
Mi sorprende sempre, leggendo le varie esperienze raccontate qui su Guida Sogni, constatare quanto le donne sentano un bisogno di ritualizzare momenti importanti o di svolta e che spesso per farlo scelgano proprio di forarsi i lobi. Pare proprio che, in questa società libera ed apparentemente desacralizzata, l’antichissima usanza della foratura soddisfi a meraviglia necessità rituali insopprimibili. Peccato non essere stata in grado di discuterne in questi termini con mia madre quando ne coglieva solo l’aspetto “barbarico” come molte altre donne “moderne” ed “emancipate” della sua epoca.
Fuori argomento desidero ancora dirti che mia figlia è riuscita a trovare ed a regalarmi un paio di orecchini in forma di croce egizia davvero molto simili, sebbene più piccolini ed eleganti, a quelli che mi erano stati dati in sogno dal mio professore e mentore. Puoi immaginare quanto mi sono emozionata la prima volta che me li sono infilati nelle orecchie, ripensando al sogno. Un regalo graditissimo perché pregno di significato.
Un carissimo saluto !
Carla
Buongiorno Carla, concordo con tutto quello che dici in modo particolare sul bisogno di ritualità che in questa nostra società moderna e civilizzata finisce per confluire in riti collettivi svuotati di significato o addirittura dannosi ( pensa al festival di saremo o alle ammucchiate in discoteca) che tuttavia riflettono bisogno più profondi legati al “valore” da attribuire alle fasi della vita e anche al tempo più prosaico e quotidiano. Sono felice per il bel regalo che ti ha fatto tua figlia, capisco la tua emozione. 🙂 E’ un vero peccato che qui non si possano inserire foto, altrimenti ti avrei chiesto di postare una foto. Grazie per avere scritto Carla, è sempre un piacere sentirti e sapere di te . Un caro saluto marni
Buonasera Marni,
ti avevo già scritto l’anno scorso premettendo che sono una sognatrice anomala che non ha quasi mai il ricordo dei propri sogni ma continuo a seguire con piacere questi commenti sugli orecchini perchè come avevo già raccontato amo molto gli orecchini.
Rispondo all’appello per portare una testimonianza che riguarda mia cognata sorella di mio marito.
Come anche mia suocera che non ha mai avuto i fori anche mia cognata non se li era fatti da ragazza e anche se faceva dei commenti sui miei orecchini che le piacevano mi sembrava che non avesse poi tutto questo interesse da decidere di forarsi i lobi.
invece la determinazione le è arrivata esattamente durante la gravidanza quando ha saputo di aspettare 2 gemelli e ha sentito l’impulso di volersi mettere gli orecchini che sono il gioiello gemellare per eccellenza.
Detto fatto è andata da un orefice che glieli ha fatti senza tante formalità ma poi mi ricordo quando mi ha detto che ne aveva parlato con la ginecologa che le aveva fatto una sonora lavata di capo per quanto era stata incosciente a volersi fare dei fori per orecchini con una gravidanza in corso.
Sia come sia è stata fortunata che è filato tutto liscio anche con una gravidanza tranquilla ed è diventata mamma di due bei bambini. comunque dopo il parto il marito le aveva voluto regalare due bei punti luce coi brillanti proprio con chiara allusione simbolica ai bei gemellini che aveva dato alla luce e che adesso sono due bei ragazzi quindi vero che imprudenza c’è stata ma è stata una storia bella a lieto fine.
Un saluto a tutti. Grazie Marni!
Buongiorno Lea, mi ricordo molto bene di te e del tuo desiderio di indossare le monachelle di tua nonna insieme ai punti luce regalati dai tuoi suoceri il giorno del tuo matrimonio. 🙂 Grazie per essere intervenuta e averci raccontato dell’esperienza di tua cognata. Esperienza che sembra confermare il desiderio, in gravidanza, di ritualizzare questa fase di cambiamento così importante con i fori alle orecchie. Sono felice che sia andato tutto per bene e per lei e che non ci siano stati imprevisti. Immagino l’ orgoglio con cui avrà indossato i suoi due brillantini simbolo dei suoi due bei gemellini.Un bella storia. 🙂 Un caro saluto a te Marni
Buongiorno Marni,
ieri ho parlato con mia figlia di questa cosa cioè della voglia di farsi buchi alle orecchie in occasione della gravidanza. volevo sapere se per caso ne aveva avuto qualche riscontro fra le sue amiche.
A quanto sembra a sua memoria nessuna delle sue conoscenze ha sentito l’impulso di forarsi le orecchie durante la gravidanza però riflettendoci le sono venute in mente una sua amica che conosco bene anch’io e molto più di recente anche una sua collega che poco dopo essere diventate mamme si sono aumentate il numero di buchi nelle orecchie forse proprio per gratificarsi e incentivare di nuovo la cura di se’ dopo tutti quei mesi dedicati in modo prioritario al nascituro e neonato.
E poi mi ha fatto riflettere sull’esperienza nostra cioè quando ho fatto bucare i lobi a lei che è la mia primogenita subito dopo la nascita del mio secondogenito facendoglielo come regalo in occasione della nascita del fratellino. Questo credo di averlo già raccontato nel vecchio commento.
Lascio alla tua valutazione se anche l’impulso a bucare orecchie non proprie ma di una figlioletta dopo aver partorito il suo fratellino può inserirsi nella casistica che lega gravidanza e nuovi fori per orecchini.
Un tempo specialmente nel sud Italia ma non solo il parto era sempre legato ad una foratura delle orecchie se la neonata era femmina e le si bucavano i lobini nelle ore o nei giorni dopo la nascita. invece la voglia di farsi i buchi in gravidanza o dopo il parto sembra una cosa recente tipica di questi ultimi anni da quando la foratura delle orecchie non è più un’imposizione che si subisce da piccole ma una precisa scelta che ogni donna può scegliere di appagare in qualsiasi momento ne sente la voglia.
Un caro saluto a te cara Marni e a tutti i partecipanti!
Buongiorno Lea, grazie ancora per il tuo contributo e per questi nuovi spunti di riflessione. Direi che il desiderio di forare le orecchie a sè o ad una figlia dopo la nascita di un secondo bambino, si può considerare una forma di ritualizzazione di una fase di passaggio già avvenuta, ma nel desiderio di forarsi i lobi in gravidanza c’è questo elemento di “attesa” in cui l’evento non si è ancora verificato che è particolarmente interessante e non esplorato. Così come interessante è la tua ultima considerazione sul fatto che oggi le donne possono “scegliere” di farsi i buchi alle orecchie in qualsiasi momento e forse questo ha fatto sì che aumentino questi casi di ritualizzazione inconscia. Un caro saluto e te e grazie anche a tua figlia 🙂 Marni
Buonasera Marni. Un saluto cordiale a Jacqueline e Walter. Raccolgo la sfida senza farmelo dire due volte perchè questo nuovo argomento della gravidanza saltato fuori dall’esperienza di Walter mi affascina. Non sapevo che fosse un impulso frequentemente avvertito dalle donne ma lo spunto offerto da Jacqueline mi ha fatto subito unire i puntini. Prima di tutto ho pensato all’episodio del famoso romanzo di Steinbeck (Furore) che era stato citato dal mio caro prof “Renzo” che voglio salutare (so che continua a seguire queste pagine) e fargli i più grandi auguri di pronta guarigione visto che ultimamente è stato poco bene. Cito ricopiando direttamente dal suo vecchio commento del 28.10.2021:
“(…) In questo libro è narrato con particolare rilevznza simbolica il rituale della foratura delle orecchie della giovane Rosa Tea da parte della madre, per poterle trasmettere un paio di orecchini ora che la ragazza stava per diventare mamma a sua volta. Rosa Tea avrebbe dovuto tenere un filo annodato ai lobi prima di sostituirlo con gli orecchini ad avvenuta guarigione dei forellini. Quel passo del libro mi ha affascinato e sconvolto per la potenza simbolica di quel gesto e ricordo che la prima volta mi sentivo il cuore in gola. (…)”
Sono sicura che non può essere un caso se un grande scrittore ha scelto proprio l’immagine dei buchi alle orecchie e di un paio di orecchini come passaggio di testimone da una mamma ad una figlia che sta per diventare mamma a sua volta. Spesso grande letteratura ci parla e ci emoziona attraverso simboli universali (archetipici) evocati dalla sensibilità dello scrittore e non importa se ne è consapevole.
Altra conferma viene da una mia amica con cui ho fatto il liceo e l’università e che di certo il Prof ricorda bene: la Giulia Maria P. che proverò a coinvolgere se avrà voglia di inserire lei stessa il suo commento. Giulia ammirava gli orecchini di noialtre compagne che li portavamo ma aveva una paura matta di farsi bucare i lobi. Sapete quando si è finalmente decisa? Ha fatto i buchi dopo la prima gravidanza o meglio una volta svezzato il bambino. Me lo ricordo quando diceva: sono riuscita a partorire…. mica posso aver paura di due innocenti buchini alle orecchie? E li ha fatti…. e dopo che ha avuto la seconda figlia ne ha poi ancora fatti altri due.
Invece io ho avuto un’esperienza differente cioè forse per i cambiamenti ormonali durante la mia prima gravidanza ho dovuto togliere tutti i miei orecchini perchè all’improvviso hanno incominciato a causarmi prurito e irritazione. Mi dispiaceva e senza gli orecchini mi sembrava quasi di non essere me stessa così dopo la nascita del mio bimbo ho rieducato le mie orecchie e recuperato i tre buchi ai lobi mettendoci orecchini rigorosamente in oro e ben disinfettati che riuscivo mano a mano ad indossare per sempre più tempo. Invece ho lasciato chiudere il buco al naso come se fosse una cosa adolescenziale finita per sempre con la gravidanza. L’ho rivalutato e me lo sono fatto rifare solo due anni fa quando mia figlia ha deciso di bucare il suo.
A proposito già che ci sono se ci legge vorrei incoraggiare Sandi a farselo il buco al naso. A parer mio se il naso è adatto un piccolo brillantino è uno spot di luce discreto ma gradevolissimo sul viso che sta bene ed è ormai accettato su donne di ogni età quindi l’accompagnerà a lungo. Mi sembra un modo bello di coronare un gran percorso di crescita personale e sono sicura anch’io che stavolta la foratura sarà un’esperienza niente affatto sgradevole all’opposto di quella prima esperienza dei lobi forati controvoglia.
In generale è mi colpisce che le esperienze di foratura possano venire ricordate bellissime ed emozionanti come una festa oppure sgradevoli e dolorose come una violenza ma non secondo un criterio oggettivo bensì in base a come ci predisponiamo noi stesse a vivere quel momento e all’atmosfera che si crea intorno. Ecco perchè le donne che hanno affrontato con entusiasmo quelle operazioni avventurose con aghi e spilloni come la mamma di Walter e Jacqueline sono riuscite a conservarne dentro un gran bel ricordo che prescinde dal dolore patito.
Un carissimo saluto e grazie ancora per queste belle conversazioni!
Buonasera cara Roberta, ho preferito spostare il tuo commento e iniziare un nuovo thread per evitare che si allungasse troppo la coda delle risposte e per dare maggior risalto al tuo intervento. Grazie per aver raccolto l’invito lanciato ieri per questo nuovo, intrigante argomento. Mi ha subito interessato e affascinato, ma non stupito. Come dici giustamente ci muoviamo fra simboli universali (archetipici) che ci influenzano e di cui spesso non siamo consapevoli. E l’inconscio collettivo tutti ci riunisce attraverso riti e gestualità che si tramandano. L’episodio che racconti è significativo di questi bisogni che emergono probabilmente nel momento in cui un’accertata fecondità fisica fa emergere la necessità di un “segno” che la celebri e che ne onori la forza. E’ interessante anche il tuo aver lasciato chiudere il tuo foro nel naso come simbolo di una fase adolescenziale per poi rivalutarlo in seguito. Ci sono momenti della nostra vita in cui è “giusto” e opportuno mettere un po’ da parte l’energia adolescenziale ( in genere quando si allevano i figli) e altri momenti in cui è giusto ritirarla fuori con moderazione, ma anche con piacere ( in genere quando i figli sono cresciuti e si ha bisogno di recuperare un po’ dell’antica vitalità e di ridefinire al propria femminilità). Spero che Sandi legga il tuo messaggio e senta anche la vicinanza di tutte noi. E’ vero che che ha fatto un percorso personale bello e importante come altre donne qui. 🙂 Voglio però mandare un saluto e un pensiero affettuoso al Prof. Renzo che spero si sia ripreso bene.E un saluto anche a te Roberta e grazie sempre per il tuo contributo. Buona serata Marni
Ciao Marni e ciao Roberta ma che carine che siete con me! Grazie!
La sento forte la vostra vicinanza e sono felice di essere approdata un giorno sulla Guda Sogni e di avere ricevuto diversi input veramente positivi su cui meditare per costruire.
Questo ultimo tema di confronto sulla voglia di mettersi gli orecchini delle donne in gravidanza per me e’ sorprendente e appassionante. Ammetto che ora dopo che ho proprio RI-SCOPERTO gli orecchini e rivalutato il senso di avere i lobi delle orecchie forati riesco anch’io a cogliere un nonsoche’ di fascino che prima non ero in grado di afferrare nelle tante testimonianze su questo tema. Sto leggendo adesso commenti che avevo ignorato e finalmente sono felice di sentirmi parte del gruppo delle donne che indossano orecchini. E’ una bella sensazione riuscire a sentirmeli come un tocco che mi valorizza il viso e non come un corpo estraneo e fastidioso anche solo come idea.
Per il buco al naso ci sto pensando e potrei decidere presto. Ho gia’ individuato una farmacia dove c’e’ una dottoressa che lo esegue e mi sembra un posto rassicurante. L’ho detto al mio ragazzo e gli piace come idea ma udite udite non dispiace neanche mia madre se lo faccio. Quando sara’ ve lo faro’ sapere.
Un abbraccio
Buongiorno Sandi e noi siamo felici di questo tuo percorso e delle belle sensazioni che vivi adesso. Ti aspettiamo allora per quando avrai novità. Ma non fare nulla di impulsivo , pensaci bene e senti se è veramente quello che vuoi per te. Un abbraccio Marni
Buonasera Marni.
Messo il Mi Piace! Grazie per questo articolo che riassume bene un’epoca a cui è appartenuta anche mia madre.
Da quando è mancata quasi 10 anni fa me la sono sognata spesse volte proprio rivivendo il momento in cui si è lasciata bucare le orecchie da un’amica simpatica, matta come un cavallo e un po’ hippy.
Sono passati quasi 50 anni, ero bambino, l’atmosfera di quel giorno è rimasta nella mia memoria come se fosse successo ieri. Era un’atmosfera bella, giocosa e gioiosa. Quest’amica ha fatto i buchi nei lobi delle orecchie a mia madre seduti al tavolo della nostra cucina fra una tazza di tè e una fetta di torta al cioccolato che era la specialità di mia madre. I buchi sono stati fatti con un grosso spillone, credo d’oro, ben disinfettato sulla fiamma e con l’alcol e con un pezzo di patata che mia madre teneva ferma lei stessa dietro l’orecchio. Prima aveva cercato di addormentare il lobo dell’orecchio appoggiando la scatola di un surgelato tolto apposta dal freezer, Non credo che sia servito a molto.
Ho osservato queste due donne con la curiosità di un bambino che vede fare una cosa nuova e poi anche con tanta ammirazione per mia madre. Posso davvero dire di esserne stato affascinato.
Mi ricordo che mia madre le diceva all’amica che così le stava facendo male ma sempre col sorriso e quell’aria divertita che accomunava entrambe. Momenti belli di amicizia, c’era un LP di Claudio Baglioni in sottofondo.
Mi ricordo come guardavo mia madre con quei due anellini d’oro infilati nelle orecchie che mi sembravano altrettanto bellissimi di quanto la vedevo coraggiosa a esserseli fatti mettere. Mi chiedevo fra me se era doloroso averli conficcati nel lobo e gliel’ho anche chiesto e mi ricordo che mia madre era molto divertita di questa domanda.
Era divertita anche quando mio padre l’ha vista con la coda di cavallo e questi due orecchini nuovi e ci ha messo un bel po’ a capire che non erano solo a pressione ma erano statati davvero infilati. Per qualche anno mia madre ha tenuto fissi quegli anellini di cui andava fiera. A volte ci metteva dei ciondolini appesi.
L’ultima volta che ho fatto questo sogno c’era nella scena anche mia moglie che dava una mano alle altre due donne muovendosi con disinvoltura nella nostra casa di allora che non ha mai conosciuto. Mia moglie aveva l’età di oggi invece mia madre e l’amica erano giovani come allora. Non saprei dire se nel sogno ero bambino o adulto ma osservavo con la curiosità del bambino.
Quell’esperienza mi ha fatto amare gli orecchini alle orecchie bucate delle donne. Mia moglie ha tre buchi totali alle orecchie e anche alle nostre due figlie li abbiamo fatti fare quando ne hanno avuto desiderio ma sempre dall’orafo con attrezzature più moderne, e poi da grandi se ne sono fatti fare altri da sole, aimè, non solo nelle orecchie. Certamente bello come papà assistere all’emozione dei primi orecchini insieme alle bambine però lo spirito garibaldino di mia madre trovo che sia stato super. Ma cinquant’anni fa gli orecchini con le clips andavano di moda perchè la sola alternativa era arrangiarsi per i buchi in modo casalingo: non da tutte però mia madre non è certo stata l’unica.
Carissimi saluti.
nb. lascio il mio indirizzo mail anche se libero.it non sta più funzionando da giorni.
Buongiorno Walter le storie di vita che mi raccontate sono bellissime!E’ come essere presente o vederle attraverso una finestra temporale. Grazie! 🙂 Anche tu hai descritto il momento in cui tua madre si è forata le orecchie in modo magistrale: le due donne complici, il sottofondo musicale ed i tuoi occhi di bimbo spalancati e stupiti. Trovo molto bello e importante che tu non ti sia spaventato ma che tu abbia partecipato con curiosità. Il sogno in cui vedi anche tua moglie partecipare a quell’episodio è forse un modo dolce di riunire passato e presente, ma io credo che più che altro riunisca l’Anima ( nella sua accezione junghiana rappresentata da tua moglie con il tuo passato di bambino. Un modo per integrare e dare valore a quello che è stato allora e che hai vissuto attraverso gli occhi di bambino ma che è ancora presente dentro di te. Sii grato per questa possibilità di rivivere queste due realtà e per lo spirito garibaldino di tua madre che forse sopravvive in una delle tue figlie. E grazie ancora per il tuo bel racconto e per avere condiviso la tua esperienza. Un caro saluto marni
ps. spero ti arrivi la notifica mi sono accorta anche io che libero non funziona
Buonasera Marni.
Dicono che libero.it sta tornando a funzionare ma non ancora la mia casella (per carità non aggiungo altro) e tuttavia sono tornato e ti ringrazio di cuore per la risposta che mi hai scritto con il collegamento al concetto di “Anima” secondo Jung. Ho letto l’articolo veramente interessante e veramente attinente con quanto rappresentato nel sogno che ho descritto. Che dire, per me è stato un vero piacere confrontarmi con te che sei così cordiale, appassionante e disponibile a donare un po’ della tua erudizione a noi lettori.
Un vero piacere anche raccontarti un pezzetto di vita familiare della mia infanzia che mi riporta a bellissimi ricordi e mi rende felice sapere che ti sei sentita coinvolta in quell’atmosfera. Ho partecipato a quell’episodio con curiosità e senza spaventarmi perchè adoravo quell’amica di mia madre un po’ hippy e non solo perchè quando veniva a trovarci mi aiutava a finire prima i compiti di matematica. Mi ricordo che fin da più piccolino ero stato sempre incuriosito dai suoi pendenti agganciati alle orecchie e le chiedevo di poterli toccare e giocarci facendoli muovere con le mie manine: li trovavo bellissimi e trovavo molto affascinante che le avessero “fatto un’operazione” (così mi spiegava mia madre) per poterseli infilare nei lobi. Ed è così che quando lei stessa ha offerto a mia madre di farle quella stessa “operazione” mi sembrava bello che anche mia madre potesse avere quel plus di bellezza che mi affascinava. Sono certo che avere partecipato a quella complicità giocosa fra donne mi ha davvero insegnato qualcosa della femminilità che mi ha arricchito e che mi sono portato dentro.
Rivedo tratti dello spirito garibaldino della nonna in entrambe le mie figlie. Ovviamente quando oltre ai diversi buchi alle orecchie hanno scelto di forarsi una il labbro inferiore e il setto nasale e l’altra l’ombelico, sono tornato con la memoria a quando mia madre si è forata le orecchie, accettando questi loro sfizi e riconoscendo che sono solo dei piccoli abbellimenti che stanno ampiamente nei limiti del buon gusto. Non sono queste le cose su cui merita aprire discussioni con i propri figli e anche mia moglie la pensa allo stesso modo.
Invece pensa, mia moglie da ragazza per i semplici buchi nei lobi si è dovuta scontrare con sua madre che era nettissimamente contraria (poi ha cambiato idea e se li è fatti anche lei, ma dopo le nipotine) e il terzo buco l’ho accompagnata a farlo al mare mentre eravamo in vacanza con la prima figlia nel passeggino. Bel ricordo ma dopo abbiamo saputo che era già incinta della seconda figlia ed era stata un’imprudenza. Meno male che non si è infettato, lei questo terzo orecchino l’ha considerato un portafortuna per la seconda gravidanza.
Grazie.
Carissimi saluti.
Buongiorno Walter, grazie per aver raccontato ancora i tuoi ricordi di bambino affascinato dagli orecchini dell’amica hippy, ognuno di noi credo abbia ricordi simili che si sono fissati nella mente precocemente e che finiscono col determinare ( in parte) la struttura della sua personalità. Nel tuo caso ti hanno fatto amare la bellezza e forse hanno creato una apertura nei confronti del mondo femminile e delle sue particolarità.Tanto è vero che sei, oggi, un padre ragionevole e aperto anche nei confronti delle scelte delle tue figlie. Hai ragione non sono queste le cose per cui vale la pena di discutere con i propri figli, ma sapessi invece quanti genitori si concentrano su queste cose più superficiali col risultato di creare conflitti deleteri ed inutili. E’ molto dolce anche il ricordo del terzo buco ai lobi di tua moglie, fatto quando era già incinta della seconda figlia. sono tutti momenti importanti che hanno punteggiato la vostra vita e che sono preziosi. Quindi grazie per averli condivisi con noi. 🙂 Un caro saluto e te e alle tue “donne”. Buon fine settimana Marni
Buona domenica cara Marni. Mi ha fatto tanto piacere leggere questa bella storia di Walter al quale faccio un caro saluto. Questa storia ci testimonia amicizia, sorellanza e una femminilità positiva che ha certamente fatto bene alla formazione di un bambino che oggi è il papà saggio ed equilibrato di due ragazze. Però mi inserisco fra voi a proposito del tenero episodio del buco al lobo in dolce attesa ( pur ancora « inconsapevole » ) che diventa « portafortuna » della buona gravidanza. Cara Marni ti suggerisco un’interpretazione che mi hai insegnato tu : l’orecchino ( l’elemento maschile ) e il nuovo buco nel lobo ( l’elemento femminile ) possono forse essere un forte simbolo di « fecondità » per il nostro inconscio ?
A leggere il commento di Walter mi è infatti ritornato in mente quante volte mi è successo, ai tempi che avevo la profumeria, di dover rifiutare la foratura delle orecchie a delle mammine in dolce attesa che nel bel mezzo della gravidanza sentivano il desiderio, forte e improvviso, di aggiungere un nuovo orecchino oppure proprio di farsi i primi buchi. Un figlio in arrivo è sicuramente un grande cambiamento da onorare ma non vale il rischio anche piccolissimo di doversi curare un’infezione con l’antibiotico. Però la « voglia di orecchini » in gravidanza per la mia esperienza viene a parecchie donne come quasi una spinta interiore. Cosa ne pensi tu Marni ?
Volevo anche dire a Walter che come sua mamma ( mi dispiace che non c’è più ) faccio parte anch’io di quelle donne che 50 o più anni fà hanno scelto di « affrontare l’ago », per potersi mettere gli orecchini a perno o le créoles quando quasi tutte sceglievano le clips e non esistevano ancora le pistolette fora-orecchie che solo vari anni dopo ho usato professionalmente nel mio negozio. Dice bene Walter : l’ago o spillone non era da tutte ( noi ragazze francesi ci facevamo coraggio ispirate dalla molto bella Catherine Deneuve ) però poi dopo nessuna si pentiva d’averlo fatto, anzi era un piacere, un orgoglio e un vanto. Mi sento molto vicina alla mamma di Walter in questo.
Scusatemi Marni e Walter l’inserimento nella discussione. Un abbraccio a voi ed alle vostre belle famiglie.
Jacqueline
Buongiorno cara Jacqueline, è un piacere risentirti ed averti ospite in questo piacevole scambio con Walter. Ssono sicura che anche lui apprezzerà la tua intuizione e il racconto della tua esperienza. Sì cara, hai colto un punto essenziale nel simbolismo dell’orecchino e del buco nei lobi che, al di là dell’unione sessuale rimanda alla fecondità ( e di conseguenza alla continuazione della specie). Ma che questo desiderio di forarsi le orecchie fosse sentito frequentemente dalle donne in attesa, non lo avevo valutato, non mi era mai stato riportato e quindi ti ringrazio, perchè è un aspetto veramente interessante e da tener presente. Sei preziosa e unica Jacqueline!:-) E’ sicuramente qualcosa che vale la pena esplorare e sarebbe bello se alcune lettrici raccogliessero la sfida parlandone con altre amiche in stato interessante che hanno voglia di condividere quello che pensano al riguardo. Vediamo cosa succede. Ma, al di là di altre eventuali testimonianze è un argomento che mi riservo di approfondire. Grazie cara ti mando un abbraccio speciale. Marni
Ciao cara Marni. Ed eccomi qua di nuovo per riprendere un discorso incominciato piu’ di un anno fa quando ti avevo parlato dei miei buchi alle orecchie che mi ero lasciata fare controvoglia da adulta perche’ il mio ex me li aveva di fatto estorti come prova d’amore. Dopo 4 anni quei buchi non si sono piu’ voluti richiudere nemmeno dopo che ci siamo lasciati ed ho tolto gli orecchini definitivamente.
Tu Marni mi facesti molto riflettere su quel sacrificio malinteso che feci per ansia di accettazione. Poi mi facesti un bellissimo augurio che cito qui testualmente: “Mi fa piacere che tu veda questi tuoi buchi ai lobi come un monito per non cadere nello stesso errore. Sono sicura che nel tempo cambieranno di significato. Diventeranno simbolo di sacrificio inutile da cui però può fiorire una nuova consapevolezza e valore della propria femminilità. Io te lo auguro di cuore come, probabilmente, se lo augura tua madre che ti regala gli orecchini. ”
Quell’augurio che considero una tua profezia si e’ avverato prima in senso simbolico attraverso la mia accresciuta consapevolezza e poi anche in senso letterale. La svolta mentre stavo finendo di prepararmi insieme al mio attuale ragazzo per uscire a festeggiare Capodanno insieme. Gli ho chiesto se per piacere mi poteva cercare un certo braccialetto nel portagioie ma nel mentre la sua attenzione e’ stata proprio catturata da un paio di orecchini che mia madre mi aveva regalato invano: non me li ero mai messi nemmeno per provarli. Sono dei cerchiettini piccoli d’oro bianco contornati da un pave’ di zirconi ad eterne’. Lo sento dire: “ma questi sono proprio carini… almeno stasera potresti metterteli… i buchi ce li hai ma non ti metti mai gli orecchini… ma sai che invece ti starebbero bene!”
La voce dell’innocenza: lui non si poteva mica immaginare la storia dei buchi nei miei lobi che non gli ho mai raccontato perche’ e’ una storia brutta. Pero’ me l’ha detto con cosi’ tanta dolcezza in tutta spontaneita’ che mi ha fatto tenerezza e fra me mi son detta: se mi vede piu’ carina con questi orecchini perche’ non accontentarlo? Me li sono messi per la primissima volta e naturalmente li ho infilati senza fatica attraverso i buchi mai rimarginati. Il sorriso innamorato con cui lui mi ha guardata mi ha fatto sentire bene e sono uscita con gli orecchini senza stare a pensarci troppo. Ma ci ho pensato quando siamo rientrati e mi sono guardata allo specchio prima di struccarmi: belli! Ma veramente! Ho persino apprezzato il regalo di mia madre che avevo accantonato. Me li sono messi alle orecchie anche il giorno dopo e il giorno dopo ancora… e con piacere. E’ cosi’ bello sentirsi guardata e amata da un ragazzo che non ti chiede prove d’amore estorsive ma ti fa solo sentire bella ai suoi occhi! Non mi metto gli orecchini solo per lui ma anche per me stessa perche’ ho scoperto che mi ci vedo bene e per la prima volta vedo un senso nell’avere i miei lobi bucati. Incidentalmente ho riscosso anche l’approvazione di mia madre che mi ha vista apprezzare quel suo regalo a scoppio ritardato.
Peccato avere un ricordo brutto di quando mi sono state bucate le orecchie perche’ doloroso sia moralmente che fisicamente. Fu pero’ un mio grave errore accettare un rapporto sentimentale dalla dinamica malata da cui sono uscita a pezzettini. Ma adesso e’ bello poterti dire che i miei buchi ai lobi hanno cambiato significato in tutto e per tutto. Sono felice di potermi mettere gli orecchini con cui mi piaccio e che mi fanno sentire confidente in me stessa. Sono molto contenta di vivere un rapporto senza l’ansia di essere accettata perche’ e’ fondato su dolcezza e rispetto reciproco. La mia nuova consapevolezza di femminilita’ e’ fiorita davvero. Grazie Marni perche’ mi sei stata di grande ispirazione!
Sulle ali dell’entusiasmo presto questi buchini ai lobi potrebbero avere un compagno ma sto meditando su un brillantino al naso. Una cosina fine come un punto luce piccolissimo e discreto… fatto solo per mia scelta consapevole e libera! Anche se fara’ un po’ male credo che stavolta non sara’ affatto un’esperienza sgradevole.
Ti abbraccio
Buongiorno Sandi che bellissima storia ci hai a raccontato! E che grande percorso hai fatto dal tuo primo messaggio ! 🙂 Sono molto felice che tu abbia presente una persona vicina che ti ama e che apprezza quello che sei, come vedi la vita va avanti e ci regala relazioni e situazioni che,soprattutto quando c’è stata una ferita, non siamo in grado di immaginare. Tu hai fatto bene ad accontentare il tuo ragazzo mettendoti i piccoli cerchietti. Io penso alla sorpresa e alla gioia di tua mamma quando li avrà visti. E ora ti vedi anche tu diversa e ti piaci anche così. Ora stai vivendo la sensazione di tante donne che mettono gli orecchini e li cambiano per se stesse, per sentirsi diverse, per piacersi di più, per godere di quel movimento e quel brillio che illumina il viso. Grazie per essere tornata a raccontare questa parte felice della tua vita. Ti abbraccio Marni
Ciao Marni. GRAZIE per la vicinanza ispiratrice che mi hai sempre espresso. Adesso che l’ho provato sono d’accordo con te sulle sorprese che ha in serbo la vita quando meno te lo aspetti. L’amore e’ molto piu’ forte delle brutte ferite.
Esattamente: mia madre quando mi ha visto gli orecchini non ha detto niente ma era a bocca aperta fra sorpresa e gioia. Le vedevo gli occhi brillare ed io dentro di me sorridevo. Ho scoperto che mia madre mi aveva fatto dei regali belli e non lo sapevo: mi piaccio anche con le perle ricevute per il compleanno dell’anno scorso messe ieri per la prima volta. Forse lei mi conosce meglio di di me.
Anche se per un periodo della mia vita avevo gia’ portato gli orecchini per compiacere il mio ex lo facevo con tale pesantezza che la sensazione di cui parli tu di metterseli e cambiarli per il piacere di piacersi e sentirsi diversa non lo avevo MAI provato. Lo sto scoprendo adesso e mi piace.
Ci ho riflettuto in questi giorni e ho deciso per adesso di soprassedere sul bucarmi anche il naso. Il piacere degli orecchini ai lobi e’ gia’ un cambiamento cosi’ bello e grandemente simbolico che non lo voglio banalizzare con una decisione affrettata. Lasciamo lavorare il tempo poi si vedra’. Invece mi regalero’ altri orecchini per il piacere di provare e sperimentare.
Buon weekend. Ti abbraccio.
Sono molto felice per te e anche per tua madre che ti vede indossare gli orecchini che ti ha regalato.Io come figlia non ho sempre apprezzato i regali che mi faceva mia madre, mi ci è voluto tempo per rivalutarli e ora che non c’è più me ne dispiace. Anche mia figlia non sempre ha apprezzato orecchini o altri piccoli gioielli che le regalavo, ma vedo che crescendo e maturando anche lei sta cambiando. Direi che è un ciclo che si ripete e nel tuo caso è bellissimo che tu abbia fatto adesso questa scoperta. Adesso che sei in una fase di pienezza femminile in cui vivi l’amore e cominci a piacerti. Ti mando un caro saluto e un abbraccio Marni
Buona sera Marni ! Come stai ?
Chissa’ se rammenti quel bell’ interscambio che abbiamo avuto tu ed io piu’ di un anno fa’ su questo argomento . Ho visto che e’ finito fra i commenti piu’ vecchi per i tanti interventi successivi che ho continuato a seguire appassionatamente . Dialogando con te avevo trovato lo stimolo per aprirmi , chiarire , approfondire ( e pacificare me stessa ) con mia madre che mi aveva sconcertata quando si era fatta bucare i lobi ( a 76 anni ) per potersi mettere gli orecchini ereditati da madre e suocera , prioprio lei che era sempre stata ostinatamente contraria per principio mentre io che di avere gli orecchini nei buchi me lo sognavo fin da ragazzina ( una parte di me in fondo li ha sempre desiderati ) non sono mai riuscita ad assecondare quello che tu chiami “prurito” , vedendo la foratura come sgradevole , violenta invasione della sfera fisica intima .
Credo , a distanza di tempo , di doverti un’ aggiornamento che vorrei condividere . Non lo credevo possibile ma sono arrivata ad un solo passo dall’ appagare il “prurito” di quella parte di me che ha sempre sentito una fascinazione per gli orecchini a buco . Questo e’ accaduto prima di Natale avendo io accettato l’ invito dalla sorella del mio compagno ad accompagnare la figlia ( 10 anni ) di cui sono madrina di battesimo , a fare i buchi ai lobi .
E’ stata un’ esperienza bella a cui mi sono sentita onorata di venire coinvolta ma credo che senza aver dialogato con te me ne sarei tenuta lontana . Osservando la bambina e la gioielliera incaricata di farle i buchi ho visualizzato le parole di mia madre che mi aveva descritto tutta l’ operazione come gesto per niente violento , tutt’ altro che sgradevole , ma come una garbata coccola . Intorno alla bambina ho visto sensibilita’ , delicatezza , rispetto , meticolosita’ . La bambina accanto ad un pizzico di tensione ovvia , esprimeva emozione , gioia ed orgoglio . Come mi aveva spiegato mia madre non e’ del tutto indolore ma non e’ neanche molto importante nel disegno complessivo dell’ evento . Vero come dicevi tu che forarsi le orecchie e’ una cosa intima e quegli attimi di intimita’ e tensione fra chi esegue e chi si sottopone sono palpabili per chi , come me , osservava con partecipazione emotiva . Ma puo’ essere anche un rito corale e festoso insieme ad una mamma ed una zia madrina che incitano , palpitano e festeggiano .
Sono stata davvero ad un passo dal dire ok , mi butto , lo faccio anch’ io ! Ma e’ stato piu’ forte di me , non ce l’ ho fatta ad andare fino in fondo anche se l’ occasione era bellissima ( forse e’ stato meglio cosi’ perche’ la bambina si meritava tutto per se’ il ruolo di principessa della giornata ) pero’ e’ stata una bella scossa emotiva anche solo accarezzare per un attimo col pensiero di oltrepassare quella soglia che per me era sempre apparsa invalicabile ( so che a molte queste mie sembreranno paturnie ma penso che altre donne ci si riconosceranno e so che tu , mia cara Marni , capisci quello che intendo ) .
Ne ho parlato con il mio compagno , questa volta apertamente senza trincerarmi dietro la finzione della paura per il dolore della foratura . Insieme al mio entusiasmo per la nipote che aveva appena messo i primi orecchini , sono riuscita a dirgli apertamente del mio blocco mentale e lui ha compreso perfettamente . Fra i regalini di Natale mi ha fatto la sorpresa di un paio di punti luce bellissimi con gli Swarovski luccicanti che si agganciano non con la classica clip ma con un sistema a pressione in plastica trasparente che non risulta troppo fastidioso all’ indosso e che , prima di tutto , e’ invisibile ( o quasi ) dando l’ illusione di un vero punto luce infilato nel lobo bucato . Mi sono innamorata di questi orecchini che indosso ogni giorno con enorme soddisfazione ( mia mamma ci e’ cascata , aveva pensato che mi fossi fatta anch’ io i buchi ) e che mi danno per la prima volta la soddisfazione di avere degli orecchini che mi piacciono per davvero .
Sono ben consapevole che si tratta di un ( bel ) surrogato degli orecchini veri e che l’ evento della foratura dei lobi e’ una parte importante del fascino che insinua in quasi tutte le donne quel prurito che si avverte spesso come conflitto ( parole tue ) ma e’ chiaro che non sono ancora pronta a superare quel conflitto , se mai lo saro’ ma adesso io non mi sento nemmeno di escluderlo e sono consapevole che esiste una parte di me che lo desidererebbe . Sono soddisfatta dell’ esperienza che ho vissuto e di essermi confidata col mio compagno ( dopo che lo avevo gia’ fatto con mia madre ) allargando la nostra condivisione intima e mi vedo piu’ bella con gli orecchini che ho avuto in regalo , mi sembra non poco .
Grazie Marni , e’ anche merito tuo con tutte le riflessioni intelligenti che mi hai proposto .
Buongiorno Maria Luisa, certo che mi ricordo della tua bella storia e sono felice, oggi, che la nostra conversazione ti abbia permesso di accompagnare tua nipote a fare i buchi alle orecchie e di vivertela bene. Non ti preoccupare per il resto. Non ti sei forata le orecchie. E allora? 🙂 L’hai desiderato, ma all’ultimo non ce l’hai fatta ? E che sarà mai! 🙂 Quante cose vorremmo fare e all’ultimo non riusciamo! Io parto dal presupposto che un po’ di pazienza con se stessi o di sana rassegnazione ci aiutino a vivere. Non siamo tutti uguali, non abbiamo bisogno di fare tutti le medesime cose e soprattutto le facciamo SOLO quando siamo pronti e hanno un senso per noi. Se arriverà quel momento per te, ti forerai le orecchie in modo facile e sentendoti felice di farlo. Se non arriverà, amen! Continuerai a goderti i tuoi bei punti di luce di Swarovski che sono un dolce regalo da parte del tuo compagno, e che posso immaginare quanto ti illuminino il viso.Non li considerare un surrogato. Non esistono orecchini veri o falsi, esiste ciò che ci fa bene ci fa sentire belle e ci rende felici. Si può vivere senza foro ai lobi e senza orecchini a perno. L’importante penso sia il non averne paura, non sentire un rifiuto esagerato ( dietro c’è sempre qualche aspetto ferito) e non giudicare chi li ha. Goditi quello che hai adesso e sii felice di “brillare”. DA parte mia ti mando un abbraccio e un grande augurio di buon anno nuovo Marni
ps. Sto bene, grazie 🙂
Buon giorno Marni !
Felice che anche tu stai bene . Un grande abbraccio ed augurio di buon anno nuovo anche a te !
Quanta saggezza e quanta verita’ nelle cose che mi hai scritto , ancora grazie con tutto il mio cuore .
ps. Oggi ho sperimentato un modo nuovo di indossare gli orecchini che mi ha regalato il mio compagno cioe’ applicare i due punti luce sullo stesso lobo . Rompere la simmetria mi fa vedere un po’ diversa dal solito ed io lo trovo gradevole. A te piace ? Al mio Lui e’ piaciuto molto . Senza buchi ci si puo’ giocare a cuor leggero 🙂
Buongiorno cara, mi piace molto la tua idea di mettere i punti luci dalla stessa parte per creare un’asimmetria. E’ una cosa che anche io faccio spesso con gli orecchini, per spezzare la monotonia e creare nuove combinazioni che si riflettono sul mio modo di vedermi. per cui… pollice su! 🙂 Buon fine settimana marni
Cara Marni salve. ti vorrei raccontare un sogno che ho fatto poco prima di Natale e che viene dritto dalla mia esperienza con gli orecchini da bambina. Me lo ricordo benissimo il giorno che mia madre mi ha fatto bucare i lobi delle orecchie. Avevo 6 anni e iniziato la prima elementare da un mesetto. Un pomeriggio che eravamo in giro a far spesa e passavamo davanti alla vetrina dell’oreficeria mia madre mi ha detto le testuali parole “se entriamo e mamma ti fa mettere gli orecchini te li lasci fare i bucolini nelle orecchie?” ( l’ha chiamati esattamente “bucolini” per non impressionarmi ) ma io le ho detto subito siiiii!!!!! con tutto il mio entusiasmo perche’ in classe da me c’era solo un’altra bambina che aveva gia’ messo gli orecchini ed era la classica “bambina bella” coi capelli biondi lunghissimi e tutta vestita e calzata alla moda. poi io non ne avevo mica l’idea di come si facevano i buchi nelle orecchie… mi sono trovata al cospetto dell’orefice e ho lasciato fare divertita dai preparativi fino al momento che e’ entrata in azione quella maledetta pistola. TOCKKK!!!! che rumore! e AIOOOOHHH!!!! che dolore! il colpo ha fatto cosi’ male che cosi’ forte non me lo aspettavo e mi e’ venuta anche una bella lacrimona giu’. l’orefice mi guardava e guardava mia madre e poi mi ha detto “allora quando pensi che tornerai a fare anche l’altro ?” e io senza pensarci su gli ho risposto “subito! io l’altro lo voglio fare subito!!!!” e ho stretto i denti tutta fiera per la seconda volta e ancora mi ricordo la decisione di quel momento come una dimostrazione enorme di determinazione che mi ha fatto sentire davvero fiera di me!. Poi con gli orecchini messi mi sentivo anch’io “bambina bella” a scuola e mia madre davvero orgogliosa di me che l’avevo stupita infatti me ne parla ancora adesso di quel “giorno glorioso quando ti ho fatto mettere gli orecchini”. Ho sempre amato tantissimo potermeli mettere e si puo’ dire che nel tempo con gli orecchini mi sono sbizzarrita. Il sogno che ho fatto invece non ha la presenza di mia madre ma ripete le stesse identicissime sensazioni che avevo vissuto quel giorno solo che non mi stavo facendo bucare i lobi delle orecchie ma ero sdraiata su un lettino e mi stavano facendo il piercing ai capezzoli. Dopo il dolore del primo capezzolo bucato io insistevo per fare subito anche l’altro e questo mi faceva sentire piu’ forte piu’ determinata e bella e sicura di me. Allora io il piercing ai capezzoli femminili lo trovo intrigante e super sexy. Mi ricordo la prima volta che ho visto una ragazza che ce l’aveva e poi ho conosciuto fra piscina e palestra qualche altra donna che ha avuto il coraggio di farselo fare e con una ero abbastanza in confidenza per chiederle e mi ha detto che il dolore a farselo fare è atroce ma solo nel primissimo impatto con l’ago ma poi quando e’ guarito regala una stimolazione piacevolissima quindi c’e’ davvero un risvolto erotico forte. Non avrei mai il coraggio di farmelo fare anche per pudore rispetto a una parte che percepisco cosi’ intima. Dopo il sogno pero’ sono corsa a farmi fare altri 2 buchi su ciascun lobo delle orecchie ( adesso ne ho 6 in totale ) la farmacista che me l’ha fatti e’ stata molto carina e la definirei un’esperienza simpatica ma non mi ha dato lo stesso brivido della prima volta. Inoltre nonostante essermi fatta fare ben 4 buchi nuovi in una sola volta l’ho trovato quasi completamente indolore e complice la pistola di nuovo tipo non si sente neanche piu’ quel rumore spaventoso al momento della trafittura. Gli orecchini nuovi mi piacciono lo stesso e sono piaciuti tanto anche a mio marito che l’ha trovati una bella sorpresa inoltre ho ricevuto complimenti anche da mio figlio… cosa rara da un figlio adolescente che mi ha fatto tantissimo piacere. Non e’ sexy come farsi forare nei capezzoli ma il solo “decidere di andare farsi bucare” ha sempre un suo fascino e mette un certo brio in corpo. ne valeva la pena considerato anche che non avrei piu’ pensato ad altri buchi nei miei lobi se non avessi fatto quest’ultimo sogno. Non so se e’ solo una mia impressione ma io trovo che i gioielli “che bucano” possiedono un certo “quid” in piu’ per chi li indossa ma anche per chi ti guarda. Grazie Marni… un saluto da Arianna.
Ps. ho messo il mi piace all’articolo bellissimo. Anche a mia mamma le aveva fatto i buchi nei lobi mia nonna stessa alla vecchia maniera con uno spillone disinfettato sulla fiamma ma aveva circa 4 anni quindi molto prima della Prima Comunione.
Buongiorno Arianna e grazie anche a te per averci raccontato della tua esperienza di bimba assai determinata, al punto da non farsi spaventare dal dolore del foro. Quello che mi ha colpito è che allora ciò che ti ha stimolato è stato vedere quella bella bambina bionda ed elegante (ce n’è sempre una nelle c vite di ognuna di noi 🙂 che aveva già gli orecchini. E quindi per te portare gli orecchini allora, significava sentirti anche tu “bambina bella”. Mentre in seguito il foro ai capezzoli lo hai visto su un paio di altre ragazze in palestra e come dici , lo consideri “intrigante e sexi”. Anche il tuo sogno porta in evidenza questo desiderio riproducendo la stessa situazione e le stesse sensazioni del foro alle orecchie di quando eri bambina. Quindi c’è un legame tra questi due mondi. Forse il sogno ti sta dicendo che anche in questo caso la tua fascinazione nasce dal desiderio di sentirti anche tu così: così intrigante , così sexi. Di sentirti in qualche modo diversa. Rifletti su questo bisogno di essere di più, di essere più intrigante e più sexi. Trovo tuttavia che la strada che hai scelto sia molto intelligente e divertente e come vedi ha riscosso l’approvazione e l’ammirazione dei tuoi uomini. Quindi brava perchè hai capito che a volte non è necessario dare il 100% di quello che desiderano alcune parti di sè, ma di certo trovare un’alternativa è importante e porta grande soddisfazione. Grazie per tutte le tue considerazioni sul significato dei diversi fori nel corpo. Sono pratiche che affondano nel tempo quindi sì, hanno un loro valore ed una valenza che cambia a seconda dei tempi e dei rituali a cui sono associati. Un caro saluto e te marni
Cara Marni buona sera e grazie per il commento al mio sogno. Hai ragione sul legame fra quando desideravo essere una “bambina bella” e la voglia di sentirmi piu’ intrigante e sexy ma… hai ragione anche sul fatto che non e’ sempre necessario dare il 100 percento di quello che desiderano alcune “parti di se'” per arrivare a conclusioni appaganti per noi. io ho solo provato a assecondare in qualche modo le belle sensazioni del passato che mi aveva fatto rivivere il sogno e sono stata premiata. Avevo messo pure in conto qualche critica o mugugno dai miei a casa per questo colpo di testa invece al contrario ho raccolto dei complimenti inaspettati da mio figlio e mio marito mi ha trovata piu’ intrigante e sexy per davvero. E’ il bello e’ che a volte basta un niente per cambiare le cose in meglio.Perfino mia mamma dice che “tutto sommato” mi stanno bene. E con la farmacista che mi ha fatto questi buchi si e’ creata una cordialita’ di sorrisi e simpatia diversa da prima… presto ci accompagnero’ un’amica che dopo avermi visto gli orecchini nuovi ha deciso di “aggiornare” anche i suoi lobi. Un caro saluto a te da Arianna!
Buongiorno Arianna, è vero che basta un niente per cambiare le cose in meglio, basta non fossilizzarsi sull’impotenza. Grazie per questo feedback e questa ennesima e bella condivisione. A presto 🙂 marni
salve Marni, buon giorno e buon inizio dell’anno. avevo già adocchiato questi splendidi articoli sugli orecchini ma adesso ho occasione finalmente di scrivere anche il mio contributo. io ho 63 anni e provengo da una famiglia dove gli orecchini sono stati amati moltissimo dalle donne. ho sognato di prendere il tè con mia nonna (materna) , che era un bel rito dei miei anni giovanili. in sogno la nonna mi appariva con le orecchie ingioiellate dal lobo su tutto il bordo fino in alto e con un’anellino d’oro al naso (laterale) ed un altro al centro del labbro inferiore. quest’ultimi due piercing ce l’ha per davvero mia figlia trentenne che invece sulle orecchie ha un paio di piercing diversi eppure non si è ancora mai voluta bucare i lobi ma sta meditando se farlo prima di sposarsi l’anno venturo. mia nonna realmente pensiamo che sia stata la prima donna qui in italia con 4 buchi nelle orecchie già negli anni 50. oltre ai buchi fatti già da neonata come si usava una volta aveva voluto aggiungersi un secondo paio di buchi ai lobi per potersi mettere anche gli orecchini della sorella dopo la sua morte avvenuta in giovane età. il secondo paio di buchi glieli fece un’ostetrica che era abituata a farli alle bimbe neonate(mi pare ad ago) e che in quell’occasione a detta di mia nonna, constatò quant’è più dura da perforare la scorza dei lobi adulti. ma per mia nonna i doppi buchi non erano di certo un vezzo alla moda, se mai un tenero gesto d’affetto come per la vedova che aggiunge al dito la fede dell’amato marito scomparso. erano quelli già tempi in cui gli orecchini da infilarsi nei lobi forati non erano più di moda (il trend moderno voleva modelli a clips) però mia nonna ed anche mia madre, erano nate in epoche dove era normale fare i buchi da neonata a tutte proprio tutte le femminuccie. solo che mia madre aveva poi scelto di mettersi solo quelli a clip e si era lasciata richiudere i buchi che non ha mai voluto rifarsi. i buchi non li ha fatti fare neanche a me da piccolina ma era una scelta che ormai facevano molte mamme. poi però non si è arrabbiata quando sono rientrata da una vacanza studio negli usa (avevo 16 anni) coi lobi forati avventurosamente al college da una compagna proprio come lo si vede fare nel film “Grease” e non si è arrabbiata neanche quando a 18 anni vista per la prima volta reclamizzare la foratura lobi indolore a pistola sono subito entrrata in quella profumeria e mi sono fatta sparare il secondo paio di buchi (2 per lobo come mia nonna) in anticipo rispetto alla moda multiforo che stava arrivando (per inciso, nonostante che era reclamizzato indolore, mi fece quasi più male la pistola pneumatica che la ragazza del college munita di spillone) ma con un’apripista in famiglia come mia nonna come avrebbero potuto arrabbiarsi i miei genitori? la mia più che una ribellione fu vista come una specie di omaggio alle nostre tradizioni famigliari che però incuriosiva parecchio i ragazzi miei coetanei con mio sommo divertimento. la nonna indossava quelle due paia di piccoli orecchini d’oro a monachella con grande dignità ed era una persona molto stimata ed apprezzata per le sue qualità umane, molto attiva in parrocchia e nelle iniziative di beneficenza. quando dopo la sua morte sono arrivate a me quelle due paia di monachelle di mia nonna le ho indossate spesso anche insieme (e lo faccio ancora) riscuotendo complimenti ma ormai la moda era cambiata ed gli orecchini monachella erano diventati un bell’accessorio stiloso come sono considerati ancora adesso. chissà se mia figlia li indosserà mai dopo di me o forse un giorno una nipotina? a me è piaciuto leggere i commenti di altre tue lettrici che hanno parlato di come è cambiato il modo di mettersi gli orecchini fra donne di diverse generazioni di una famiglia ed adesso ho scritto anche la mia esperienza che spero che interessi. mille grazie. ale
Buongiorno Alessandra , certo che interessa il tuo contributo! Il tuo racconto è bello, interessante ed originale; mi ha fatto molto sorridere questa nonna con i suoi due buchi per orecchio. Grande ammirazione per lei! Grande stima! Devi essere contenta di aver avuto un personaggio così deciso nella tua famiglia! E credo che anche il tuo sogno abbia proprio lo scopo di mostrarti questa linea femminile che, da tua nonna arriva fino a tua figlia riunendone gli attributi: fori doppi della nonna e piercing di tua figlia. Questa nonna è un po’ il simbolo delle tue radici e di un tipo di femminilità forte, capace di scegliere, ma anche attenta alle tradizioni. Femminilità che forse riconosci anche in te stessa e di cui hai seguito le orme. Vedrai che sarà così anche per tua figlia e arriverà per lei il momento giusto per fare i buchi ai lobi e anche per indossare le monachelle della nonna. Un caro saluto e Buon Anno a tutte voi. 🙂 Marni
Salve gentilissima Marni. Combatto l’insonnia leggendo Guida Sogni molto interessante. Grazie per questo stupendo articolo sugli orecchini (ho visto che ce ne sono anche altri sul tema) che mi ha spinta a scriver qualche riga non su un sogno ma su come ho vissuto io l’esperienza. Per intanto ho riconosciuto molto di mia madre ( purtroppo non c’è piu’) nel racconto personale di Maria Serafina…. mia mamma che per gli stessi motivi non si è mai fatta forare le orecchie ed ha sempre usato le clips. Ed invece io ho richiesto i fori come regalo per la Maturità anno 1985 quando quasi tutte le compagne li avevano già. E siccome sapevo che per altre ragazze era stato motivo di forti contrasti in famiglia, pensavo di dover discutere con mia mamma per convincerla e invece no, mi ha accompagnata lei dall’orefice e l’ha fatto anche volentieri! Il nostro orefice abituale non forava a pistola ma preferiva applicare a mano direttamente l’orecchino d’oro a cui prima affilava il perno. Era un signore che ispirava fiducia sia a mia madre che a me. Me lo ricordo come un’esperienza non particolarmente dolorosa ma molto eccitante, quasi un rito “sciamanico” che mi ha lasciato un ricordo forte e molto bello. Ho provato ad invogliare anche mia madre a forarsi i lobi ma la sua convinzione era di non aver più l’età, lei ha vissuta l’esperienza di riflesso a me e l’ha fatto con partecipazione. Per tanto tempo sono stata l’unica “forata” in famiglia e così mi sono stati regalati tutti gli orecchini a buco conservati dalle generazioni antecedenti fra cui alcuni molto belli (monachella) che ancora ho l’onore di indossare. Invece quelli a clips di mia madre li conservo con amore per il ricordo ma non sono nel mio stile. Non sono di quelle donne che indossano orecchini solo per uscire,io scelgo un paio ogni mattina e li tengo su per tutta la giornata. La scelta degli orecchini è un rito mattutino piacevole come il caffè e forse di più.
Ps. ho invidiato le mie amiche con figlie femmine per l’emozione di accompagnarle a far mettere i primi orecchini. So che se avessi avuto una figlia sarei stata felice di farle forare i lobi a sua richiesta anche da bambina. Mi è piaciuto tanto scegliere e regalare orecchini alle bambine delle mie amiche. Una volta che in farmacia c’era una mamma che accompagnava la figlia di 4 anni per forare i lobi non mi son vergognata di chiedere se mi facevano assistere. Bello…. la bambina e’stata dolcissima con lacrimuccia piccola e sorriso finale grande.
Un abbraccio. Rachele
Buongiorno Rachele sono felice di sapere che la Guida Sogni ti aiuta a combattere l’insonnia ! 🙂 E ti ringrazio per l’apprezzamento al mio lavoro e per averci raccontato la tua esperienza. Sei stata fortunata ad aver trovato un bravo orefice che ti ha fatto vivere un momento importante dall’energia quasi sciamanica. E fortunata anche ad aver raccolto gli orecchini di tutte le donne della famiglia. Non è cosa così comune, come puoi immaginare. Quanto all’amore per gli orecchini lo condivido in pieno con te. Anche io li scelgo tutte le mattine anche quando so di non dover uscire, li metto per me e per il mio piacere; e più la giornata è grigia e triste, e più cerco il colore o gli abbinamenti inusuali. Sì, anche per me questo è un piccolo rito in cui esprimere la mia femminilità. Ricambio l’abbraccio e ti faccio tanti auguri per le prossime festività. 🙂 Marni
Buongiorno cara Marni. Tu ed io sembriamo fatte con lo stampino per quanto riguarda il modo di vivere l’amore sincero per gli orecchini che anch’io indosso ogni santo giorno anche solo per me stessa ed il mio piacere, tirarmi su’ di morale, rallegrare la giornata. Il paio giusto cambia tanto il modo in cui ti vedi allo specchio. Se sono in vena di cerchi o pendenti mi rallegra “sentirli” assecondare i miei movimenti.
So bene di essere stata fortunata ad aver raccolto varie paia di orecchini appartenuti alle donne che mi hanno preceduta. Sono orecchini eleganti nella loro semplicità ma fra tutti i miei preferiti ( a monachella leggerissimi ed in oro leggermente ramato) appartenevano alla nonna paterna che ricordo sorpresa e felice quando mi feci forare i lobi. Mi raccontò che a lei i fori furono fatti all’età della Cresima direttamente da sua mamma usando un ago da calza sterilizzato a fuoco e una patata. Non ne aveva un brutto ricordo anzi ne era orgogliosa. Mi aveva fatto capire che con i lobi forati non ero solo una ragazza alla moda ma anche “erede” di una tradizione antica perduta e ritrovata.
Amo Guida Sogni per tutto quello che mi fa scoprire. Il tuo lavoro è ammirevole perciò sono io che ringrazio te e ricambio di cuore gli auguri per le festività.
Un abbraccio. Rachele
Grazie cara! Quindi cosa indosserai domani per il giorno di Natale? 🙂 Sono sempre molto curiosa di questi piccoli particolari. Rinnovo gli auguri. Buon Natale! marni
Cara Marni, esaudisco la tua curiosità. Domani mi metterò un paio di orecchini molto frizzanti e giovanili a cui sono molto affezionata perchè me li ha regalati mio figlio qualche anno fa e sono gli unici orecchini che mi abbia mai regalato.
Questi orecchini sono costituiti da due catenelle pendenti finissime che si infilano nel lobo come un filo e si lasciano pendere a “sali scendi” fra il davanti e il retro del lobo. Sembrano in argento ma sono in realtà in acciaio e terminano con una stellina nello stesso materiale che fa molto natalizio dunque se non a Natale quando?
E’ una tipologia d’orecchino che le ragazze portano anche attorcigliato a spirale fra più fori sullo stesso lobo e che ti permette di creare un’asimmetria con due orecchini identici.
Io che ho un solo foro per lobo posso solo giocare sull’effetto “sali scendi” per cui la stellina terminale la puoi sistemare ad altezze diverse.
Sono pendenti lunghi ma leggerissimi e molto piacevoli da indossare che si possono mettere a cuor leggero senza temere di rovinare il foro perchè finchè si è giovani il lobo è elastico e sostiene gli strapazzi dei pendenti più fantasiosi ma alla mia età ho incominciato a stare molto ben attenta al peso degli orecchini perchè non voglio finire coi fori slabbrati o allungati verso il basso.
Buon Natale Marni! Buon Natale a tutti!
Buongiorno Rachele e grazie per aver soddisfatto la mia curiosità 🙂 i tuoi orecchini mi sono sembrati molto carini e se te li ha regalati tuo figlio sono ancora più belli! Da parte mia ieri ho scelto una bella perla a monachella, ma sostenuta nella parte inferiore da un foglio di argento che ne accentua la luminosità. Spero che tu abbia passato un buon Natale . un caro saluto e buon auguri di buon anno marni
Buongiorno cara Marni. Grazie per aver soddisfatto la mia di curiosità anche se non avevo osato chiedertelo. Amo le perle, amo l’argento e gli orecchini a monachella sono i miei preferiti per cui pollice su’ alla tua scelta natalizia di gran classe. Complimenti.
Ricambio i tuoi auguri di buon anno e li allargo a tutti i seguaci della Guida ed in particolare alle donne che condividono con noi la gioia di indossare gli orecchini.
Buona sera Marni. bellissime storie che ospita la Guida Sogni su questo argomento! Sono davvero un patrimonio prezioso anche se per adesso ne ho letto ancora solo una minima parte ma è un’argomento che mi interessa e gli orecchini sono gioielli che adoro indossare.
Vorrei raccontarti un sogno prenatalizio di poche notti fà: in questo sogno rimanevo stranita perchè i miei genitori mi facevano per Natale il dono di un grazioso paio di orecchini a forma di margheritina in oro rosè che però avevano stranamente l’attacco a clips. Mia mamma mi spiegava che avevano preferito prenderli così perchè non si ricordavano più se io ho i buchi. Eppure ce li ho da tanto tempo e a casa nostra tutti si ricordano perfettamente di quando sono stata costretta a forarmi i lobi perchè ci scherziamo e ridiamo ancora adesso data la buffa situazione: mia cugina quando si è sposata mi aveva voluto avere fra le sue damigelle e il diktat era che dovevamo avere tutte la perla ai lobi delle orecchie. io che a 20 anni non avevo ancora i buchi ho chiesto se me ne potevo mettere un paio a clips però mia cugina è stata irremovibile: mi ha regalato gli orecchini di perla apposta per spronarmi a forare i lobi e così ho fatto dal gioielliere in fretta e furia, tesissima con una fifa blù, e mi ricordo ancora il male assurdo che mi aveva fatto con quella pistola a stantuffo pneumatico. Senonchè il giorno del matrimonio non sono riuscita a togliere i preorecchini perchè coi lobi forati da meno di 2 settimane se provavo a toglierli incominciavano a sanguinarmi. allora ho mantenuto indossati i preorecchini e mia cugina non se n’è mica accorta!!!! Però a me sono rimasti i lobi forati e ne sono stata felice: prima di averli non mi ero immaginata quanto mi sarebbe piaciuto avere i buchi e infatti poi ho convinto anche mia mamma a farseli fare. Anche lei dallo stesso gioielliere ma asserisce di non avere affatto sentito il dolore che ho provato io al momento dello sparo e dopo, certo che è una cosa molto soggettiva. Grazie e Auguri!!!!
Buongiorno Cristina, carina e divertente la tua avventura per forare le orecchie.:-) E’ stata un’occasione che forse ti è costata un po’, ma alla fine ci hai guadagno i due fori per poter indossare i tuoi orecchini. Quanto al sogno che hai appena fatto è molto interessante perchè sembra mostrare una sorta di ingenua inconsapevolezza da parte dei tuoi genitori sul tuo “non essere più una ragazzina”. Non ricordare se hai fatto o no i buchi, fa pensare che non prestino attenzione a quelli che sono attualmente i reali ritmi di vita, la tua età il tuo essere adulta o che si pongano nei tuoi confronti come nella fase pre-foratura, regalandoti questo teneri orecchi a forma di margheritine, che in effetti richiamano un lato ingenuo e infantile.ma che hanno le clips come gli orecchini che forse indossavi prima dei 20 anni. E’ assai probabile che il sogno si riferisca al rapporto che i tuoi genitori hanno con te e a come ti percepiscono. Un caro saluto e tantissimi auguri anche a te per queste prossime feste. marni
Buon giorno Marni. Grazissime per l’interpretazione del mio sogno: è vero, anche se sono una donna adulta e indipendente molte volte mi accorgo che i miei genitori continuano a trattarmi come la loro bambina. In certe occasioni mi dispiace però via via che passano gli anni scopro che spesso invece mi fa piacere e mi fa pure tenerezza che per il mio papà e la mia mamma resto sempre la figlioletta da accudire e proteggere. Figlia unica tra l’altro.
Prima dei 20 anni non ero appassionata di orecchini però quando volevo mettermi più elegante per uscire me ne facevo imprestare un paio da mia mamma che non avendo i buchi se li doveva ancora mettere a clips anche lei. Anche se sono ho dovuto forarmi le orecchie in maniera avventurosa ringrazio di esserci stata costretta perchè sono sicura che da sola non mi sarei MAI decisa. Non me la sono più sentita di ripetere l’esperienza anche se mi sarebbe piaciuto avere qualche altro buco: mi faccio bastare il paio tradizionale.
Auguri ancora e arrivederci: tornerò a leggere Guida Sogni!
Salve Cristina, è vero, è un grande piacere essere sempre per i propri genitori la “loro bambina”, ed è qualcosa che si rimpiange tanto quando non ci sono più, e non c’è più nessuno a chiamarti con quel nomignolo affettuoso o a guardarti con quello sguardo a metà fra l’amore, l’ammirazione e la critica ( la mia mamma :-). Quindi goditi le loro attenzioni perchè sono qualcosa di prezioso come gli orecchini a margherita che ti hanno donato in sogno. Un caro saluto Marni
Buongiorno Marni, come stai? Ti scrivo ancora una volta non per raccontarti un sogno ma per una curiosità in merito al sogno di Nino che ho trovato interessantissimo e da viaggiatrice ed appassionata di popoli e culture mi ha fatto pensare.
Quando si dice orecchini si dice India. Anche se non mi ricordo più in quale thread mi sembra di aver già scritto della tradizione del nath (gioiello nuziale che unisce con una catenina un anello inserito nella narice con quello al lobo dell’orecchio) e del dejohr (orecchini a catena di 6 segmenti che le spose del Kashmir portano inseriti nella conca dell’orecchio) ma fatto sta che in moltissime tradizioni locali indiane per poter indossare i gioielli nuziali di rito le spose ricevono in vista delle nozze dei fori aggiuntivi nelle orecchie o nel naso oltre ai consueti buchi ai lobi che ogni bambina indiana ha ricevuto in una cerimonia tutt’ora molto sentita detta Karnavedha che può avere luogo fra il primo e il quinto anno di vita. L’importanza degli orecchini nel mondo femminile induista è evidente anche nell’iconografia di Laksmi dea dell’abbondanza e della prosperità ornata con diversi gioielli alle orecchie e al naso ma anche nel Pakistan musulmano non sono rare le donne anziane con orecchie e naso forati anche più volte ma non è moda, è tradizione.
Nella tradizione della medicina ayurvedica è convinzione che il foro ai lobi delle orecchie tempera il carattere e stimola intelligenza e saggezza mentre quello alla narice attenua i dolori mestruali e quelli del parto…. però il mio naso forato non sembra stato di beneficio sul dolore da parto ma scusami per il fuoritema.
Ritornando alle sposine indiane quello che so è che per aggiungere i fori necessari alle orecchie o al naso la futura suocera va a far loro visita in anticipo sulle nozze per eseguire personalmente la foratura oppure accompagnata da un gioielliere (achari) che se ne occupa. L’intervento si svolge seduti a terra inginocchiati o a gambe incrociate e secondo le tradizioni antiche ma ancora seguite in molti contesti, la futura suocera o il gioielliere forano con un filo d’oro appuntito all’estremità (viene poi annodato per formare una rudimentale anellina e mantenuto per il periodo di guarigione del foro) oppure direttamente col gioiello recitando un mantra che allevia il dolore. L’immagine è la stessa del sogno di Nino, identica!
La mia domanda è se può essere possibile che il rituale così esplicito nella tradizione indiana sia iscritto archetipicamente nel nostro inconscio che nel sogno di Nino ha riportato alla luce. Possibile che un rituale esplicito in una cultura che dignifica al massimo gli orecchini sia stato relegato ai piani sotterranei della casa di Jung nella nostra cultura occidentale che ha riscoperto e rinormalizzato il gioiello inserito nella carne forata ma ha ancora diffuse riserve mentali riguardo all’atto della foratura?
Ti chiedo anche se lo stesso ragionamento può applicarsi anche alla foratura come rituale pre-matrimoniale che in India è del tutto esplicito e vissuto con solennità mentre qui da noi non è affatto trascurabile il numero di donne che senza sapere il motivo hanno avvertito il bisogno di forarsi i lobi delle orecchie proprio in occasione del loro matrimonio. Anche in questo caso ritorna l’immagine forte del bel sogno di Nino.
Voglio ringraziarti anch’io per Ricordi Sogni e Riflessioni di Jung che mi ero procurata dopo aver letto quel bellissimo dialogo che avevi avuto con Tilla e che anche per me è stato illuminante e sorprendente. Ne parliamo in casa perché lo sta leggendo mio figlio.
Se Tilla mi legge invece vorrei invitarla a valutare (se già non l’ha fatto) di offrire anche alla sua simpatica mamma dall’energia “giovane” di accompagnarla a fare il secondo buco nei lobi. Come abbiamo visto oggi non c’è più un’età per questi piccoli sfizi civettuoli e anche oltre gli 80…. pourquoi pas?
Ed infine…. colgo l’occasione per augurare buone Feste a te, alla tua famiglia ed ai lettori di Guida Sogni!
Cara Roberta buongiorno e grazie per tutte queste informazioni sulla tradizione indiana. Veramente molto interessanti, pittoresche e molto belle. Personalmente ho visualizzato la sposa indiana con tanti orecchini uniti da una catenina ed è un’immagine che trovo di grande bellezza. O la cerimonia della foratura con un filo d’oro che verrà poi richiuso ad anello fino a guarigione, che mi sembra assai intelligente. Mi chiedi se tutto ciò possa avere un’origine archetipica ed io ti dico di sì o meglio, ne sono convinta. Così ne era convinto Jung quando sosteneva l’esistenza dell’inconscio collettivo, un sistema che si differenza da quello individuale proprio per il carattere universale, un sistema che non si sviluppa individualmente, ma è ereditato. E’ ovvio allora che l’inconscio collettivo sia un contenitore, oltre che dei miti più arcaici, anche di gesti e rituali significativi, e di modelli di comportamento istintuale. Puoi trovare qualcosa su questo tema leggendo Gli archetipi dell’inconscio di Jung, uno scritto del 1936. Ma sarebbe interessantissimo anche leggere quello che Jung ha scritto sulla cultura indiana. So che ci sono due scritti nel Vol 10 delle Opere della Bollati Boringhieri: Il mondo sognante dell’India e Quel che l’india può insegnarci ambedue del 1939. In questi momento non ho il tempo di indagare in particolare questo aspetto, anche se sto lavorando e facendo ricerca proprio su Jung, ma mi riprometto più avanti di cercarli per curiosità suscitata anche da quanto ci ha raccontato oggi. Nel frattempo, se tu hai tempo e voglia potresti procurarteli. Grazie di nuovo per questi spunti che aprono a nuove possibilità di indagine. E’ veramente uno scambio di grande ricchezza che mi offrite. Un caro saluto e buona giornata Marni
Buon giorno e grazie Roberta e Marni per le informazioni sull’India e per i molteplici spunti di riflessione e di approfondimento sulla scia di Jung.
Non mi sono mai recata in India ma sono sempre stata colpita dalla grazia e dai colori delle donne indiane col sari ed i molteplici ornamenti della loro tradizione ai polsi, alle caviglie, alle orecchie e al naso. Grazie perche’ e’ uno scambio di grande ricchezza anche per noi che abbiamo il piacere di leggervi.
Certo Roberta che ci ho pensato di proporre anche a mia mamma fare il secondo foro ai lobi delle orecchie se lo vuole. Non mi sento di portarla adesso con la confusione che c’è’ in questo periodo natalizio ma a breve se volesse per i suoi 85 anni …… pourquoi pas?
Chissa’ se Nino ha parlato a sua moglie del sogno sorprendente che ha fatto. In tutti i casi gli avete fornito altri spunti interessanti. Carissimi auguri per queste festivita’!
Buongiorno Tilla, ricambio di cuore gli auguri per queste prossime feste e li giro anche a Roberta. A voi e alle vostre famiglie auguro serenità salute e l’amore dei vostri cari. E quando accompagnerai tua madre 85 a fare il secondo foro ai lobi, sarò molto felice se ce lo racconterai. Sono sicura che sarà bellissimo. 🙂 A presto e buon Natale! Marni
Buon giorno Marni.
Ritorno da te con belle novita’ che vorrei condividere. Spero che ricordi quel bellissimo dialogo che abbiamo avuto a fine estate a partire da quel mio sogno “per interposta persona” che aveva persuaso mia mamma a riaprirsi i buchi ai lobi ricevuti di mala voglia da bambina e successivamente a rivalutarli con gli orecchini di perla con attacco a perno regalati da mio papa’. Avevamo parlato dei sogni sincronici e degli orecchini da buco relegati alle cantine della casa a piu’ piani di Jung negli anni in cui moltissime donne come mia mamma aborrivano la foratura dei lobi. Ma cosa piu’ importante mi avevi invitata a leggere “Ricordi, sogni, riflessioni” di C.G. Jung di cui non finiro’ piu’ di ringraziarti perche’ e’ una delle cose piu’ stimolanti che ho mai letto e che vorrei consigliare a mia volta a chi ci leggera’.
Ti avevo anche parlato della vecchia idea di farmi un altro buchino ad un lobo insieme a mia figlia poco entusiasta e tu mi avevi suggerito di ripensarci di nuovo in questa fase della mia vita. Ne avevo anche accennato a mio marito che mi era parso stuzzicato dall’idea. Non e’ stato per i miei 60 anni festeggiati in quarantena perche’ avevamo contratto il Covid ma e’ stato mio marito stesso a rilanciare l’idea in questo clima prenatalizio. Una settimana fa ci siamo messi tutti in ghingheri per andare a farci questo regalino di Natale anticipato e devo dirti e’ stato molto carino e divertente. Intanto il gioielliere non si occupa piu’ della foratura lobi e ci ha mandati dalla farmacista di fronte ma per gentilezza ha voluto lo stesso segnarmi il punto da forare sul lobo.
Il progresso tecnologico ha addolcito questa antica pratica di cui noi donne non abbiamo saputo fare a meno. Questa pistola piu’ moderna che adoperano adesso in farmacia per bucare le orecchie anche alle bimbette e’ davvero soft. Tutt’altra musica da quelle di una volta che dopo la sparata dovevi pure mettere in conto lobi gonfi e indolenzimento da sopportare con pazienza per due/tre giorni. Dolore e fastidi quasi azzerati ma rimangono il batticuore e la carica simbolica e rituale del gesto.
Adesso anche gli orecchini da scegliere sono belli non come quei cilindretti col brillantino colorato di una volta che non vedevi l’ora di poterli cambiare. Ho scelto un bel punto luce a graffe con lo zirconcino. Piace a me, piace tantissimo a mio marito, a sorpresa piaciuto anche a mia mamma ottantaquattrenne che mi ha chiesto “perche’ l’hai fatto ad un orecchio solo?”….. e piaciuto ancor piu’ a sorpresa pure a mia figlia bon ton iperclassica che stavolta mi ha detto “eh ma allora lo voglio anch’io” pensa un po’.
Detto fatto ieri l’ho accompagnata dalla stessa farmacista. Mia figlia ha scelto di raddoppiare su tutt’e due i lobi…. tale la nonna e tale la nipote. Ma visto che non e’ per nulla fastidioso ho profittato per farmi aggiungere anch’io il secondo buchino pure al lobo sinistro per la gioia di mia mamma che poi infatti ha approvato a pieni voti ma anche a me sembra piu’ equilibrato e se vorro’ divertirmi con l’assimmetria con 4 buchi avro’ persino piu’ possibilita’ per giocare. Mio marito e’ molto divertito da tutto questo e come mi avevi suggerito e’ stato molto bello stuzzicarlo e averlo come complice. Ma anche tu Marni sei complice.
Grazie per tutto e con tutto il cuore cara Marni. Un abbraccio e carissimi auguri per le festivita’ e per il nuovo anno
Buongiorno cara Tilla e grazie per avermi coinvolto raccontando questa tua/vostra esperienza. E’ molto bello partecipare di questo vostro entusiasmo, della curiosità di tua figlia e dell’energia “giovane” di tua madre, nonché del sorriso divertito e complice di tuo marito. Vi immagino tu e tua figlia con i vostri nuovi punti luce alle orecchie e sono molto felice per voi perchè si avverte questa bella atmosfera di amore che circola nella vostra famiglia. sono anche felice che ricordi , sogni,riflessioni di Jung ti abbia entusiasmato. Ricordo che anche a me fece una grande impressione e forse fu una delle letture che più indirizzò i miei studi. Ricambio di cuore l’abbraccio e gli auguri per le prossime festività 🙂 Buona giornata marni
Buongiorno Marni. Piacere di interloquire con Te per la prima volta. Mi chiamo Pier Giorgio e sono stato conquistato dalla disamina sul significato degli orecchini “al femminile” negli articoli e nei commenti di tante lettrici e lettori. Ho imparato cose che mi hanno svelato anche molto del fascino che hanno su di me gli orecchini delle donne. Ritorno per aggiungere il mio primo commento col sogno che ho fatto qualche notte fa. Un bel sogno dove mia figlia mi mostrava lobi delle sue orecchie appena forati dicendomi che era il suo Regalo di Natale per me! Mia figlia ha 19 anni e differentemente da quasi tutte le ragazze di oggi non ha mai dimostrato un interesse per gli orecchini e non ha mai richiesto di essere accompagnata a forare i lobi anche se quasi tutte le sue compagne l’avevano fatto che erano ancora bambine come si usa adesso. Non ho mai avuto il coraggio di affrontare con lei questo argomento così delicato e particolare per non sembrare invadente sulla sua persona e finchè era bambina ero contento di vederle le orecchie conservate intatte però sono sincero e non nascondo che adesso che è una giovanissima adulta mi piacerebbe che potesse indossare anche gli orecchini che appartenevano a sua mamma – che non c’è più – così come mi intenerisce quando le vedo indossare altri monili che le appartenevano. Per me i fori nelle orecchie di sua mamma avevano un significato speciale perchè mi ricordavano l’avventura del giorno che l’ho accompagnata a farseli. Eravamo al nostro primo anno di Università (stessa età di mia figlia adesso) e uscivamo insieme da poco. Mi ricordo con nostalgia quella mattina freddissima di febbraio quando finita lezione lei mi ha proposto di accompagnarla a fare i fori per gli orecchini e mi è sembrato un privilegio sentirmi “prescelto” per essere al suo fianco in quel momento strano così particolare che senza sapere niente mi ispirava già un senso rituale come di “iniziazione”. Bellissimo condividere l’emozione prima in quella piccola bottega orafa vicino alla nostra Facoltà universitaria e poi seduti l’uno di fronte all’altra a riscaldarci davanti ad una cioccolata calda al tavolino di un bar dove mi incantavo osservando i brillantini che luccicavano nei suoi lobi ripensando alla grazia docile con cui poco prima si era sottomessa a quella “pistola” brutale e pungente ma armeggiata da una donna anziana quasi “materna” e prodiga di consigli. Lei mi prendeva in giro dicendomi che non la guardavo più negli occhi ma nelle orecchie, in realtà sorrideva e si capiva che quegli sguardi la facevano sentire importante, eccome se lo era! Lo ricordo come un primo momento di vera intimità fra noi. Un caro saluto. Pier Giorgio
Buongiorno Giorgio, il tuo sogno è un tipico sogno di desiderio, qualcosa che ti piacerebbe e che il tuo inconscio si premura di realizzare. Perchè lo stia facendo, considerando che dietro a questo desiderio non ci sono particolari ansie ed angosce, non sono in grado di dirtelo. Forse per un bisogno di ratificare la prossima fase di passaggio di tua figlia che sta uscendo dall’adolescenza, oppure per riportare a galla, attraverso di lei e gli orecchini di sua madre che potrebbe indossare, il dolce ricordo di tua moglie. per riattualizzare le emozioni attraverso il ricordo che immancabilmente emergerebbe alla vista degli orecchi di tua moglie indossati da tua figlia e per consentirti di risentire quello struggimento, quella dolcezza e tenerezza che è sepolta dentro di te. Grazie per il bellissimo racconto del vostro primo incontro. Ci hai permesso di “vedere” come fosse un film e rivivere l’atmosfera di allora!:-) E’ bello e importante che tu conservi queste immagini dentro di te. Sono preziose. Un caro saluto marni
ps. hai mai pensato di far leggere a tua figlia questo ed altri sogni sull’argomenti qui sulla Guida sogni? Ce ne sono diversi e tutti con diversi commenti dei lettori. Potrebbe essere interessante vedere le sue reazioni.
Buongiorno Marni. Grazie per l’interpretazione del mio sogno “di desiderio”. Anche è stato un sogno molto bello penso che mia figlia non si dovrebbe decidere a forare i lobi delle orecchie come regalo a me ma vorrei che lo facesse come regalo a sè stessa! Nel leggere le belle testimonianze su questo argomento ho capito che in una donna l’impulso si può accendere in tante diverse fasi della vita (per es. ho visto che in molti casi il momento “giusto” è stato il Matrimonio) e resto convinto che sia giusto lasciare la decisione a lei senza forzature e senza inviti. Perciò non mi sento di farle leggere sogni e commenti su questo sito ma sarebbe bello farglieli leggere quando lei stessa avrà preso spontaneamente la decisione, grazie di avermene dato l’idea! Mia figlia è cresciuta avendo come modello femminile le due nonne e nessuna delle due ha i lobi delle orecchie forati: mi domando se questo potrebbe averla influenzata? Anche se mia madre notava gli orecchini di mia moglie su cui aveva spesso commenti carini e positivi. Grazie ancora. Un caro saluto. Pier Giorgio
Buongiorno Piergiorgio, condivido quello che pensi e sono convinta che questo sia un gesto rituale che ha un significato e di cui resta un bel ricordo solo se ci si arriva da soli, se è espressione di un proprio desiderio ed ha un senso per sé. Il mio suggerimento non aveva assolutamente l’intenzione di convincere tua figlia a fare qualcosa per cui non ha interesse, ma solo mostrarle la varietà di esperienze. Ma hai ragione tu, inutile indirizzare i suoi pensieri verso esperienze altrui che, in questo momento, sono lontane dalle sue. Tua figlia è cresciuta avendo come modelli NON solo le nonne, ma anche la madre, quindi non credo che l’influenza si possa attribuire solo alle nonne. E comunque credo che, a questo proposito, possiamo solo fare ipotesi. L’unica che potrebbe dire qualcosa è tua figlia. E ne parlerà quando e se arriverà quel momento. Un caro saluto e buona giornata Marni
Buongiorno Marni. Mi era chiaro l’intento positivo del tuo suggerimento ma lasciamo che il tempo lavori. Mia figlia ha conosciuto troppo poco sua mamma però ha tanti aspetti innati di lei che riconosco e mi inteneriscono tantissimo. Gli orecchini sarebbero solo un piccolo dettaglio ma non necessario. Per me è stato un grande piacere questo scambio di opinioni. Grazie Marni! Un caro saluto. Pier Giorgio
Idem, tanti auguri di buone feste a te e alla tua figliola. Marni
Buon giorno Marni. Sono un lettore di una certa eta’ classe 1948 che si e’ avvicinato alla Guida Sogni per gli articoli che son stati dedicati agli orecchini. Mia madre li ha sempre portati e aveva i buchi nei lobi fatti dalle suore del Cottolengo di Torino quando era ancora una bambina come si usava una volta.Mia moglie invece appartiene a una generazione a cui non venivano piu’ fatti. Ho capito di avere un’attrazione per gli orecchini a buco delle donne nel 1975 quando ci siamo sposati e mia madre le ha proposto di regalarle gli orecchini con la perla ricevuti dai suoceri quando i miei si sono sposati ma avrebbe dovuto provvedere a farsi fare i buchi.Ho fatto finta di arrabbiarmi con mia madre per questa proposta invadente ma so che in cuor mio sarei stato orgoglioso di mia moglie se l’avesse accettato. Quando poi invece anni dopo e’ ritornata la moda di bucarsi i lobi e tante donne anche della nostra generazione se li facevano fare ho sperato che anche mia moglie ne avesse desiderio ma niente a parte qualche paio di orecchini a plic che mi piaceva lo stesso vederle indossare occasionalmente. Di recente l’ho sentita parlando con un’amica che ha i buchi dire di essersi pentita di non aver accettato il regalo proposto dalla suocera quando ci siamo sposati e che se potesse ritornare indietro ripensandoci avrebbe scelto di farsi fare i buchi. iN seguito a questo episodio ho fatto un sogno di mia moglie giovane con mia madre tutte due inginocchiate una in faccia all’altra con mia madre che le infilava a forza nei lobi quegli orecchini con la perla e mia moglie col capo chino non si lamentava e si lasciava fare.Aveva il sangue che le usciva dai lobi delle orecchie e mia madre come in un rituale le sussurrava ripetendo la frase: questo e’ il sangue della nostra famiglia,anche tu sei sangue del nostro sangue. Loro nel sogno non mi guardavano ma io osservavo e mi sentivo molto orgoglioso di mia moglie. Fin quando mia madre e’ stata in vita con mia moglie il rapporto era molto bello come fra una figlia e una seconda mamma.Grazie,
Buonasera Nino e grazie per aver condiviso la tua esperienza legata a questo tema appassionante che coinvolge persone di ambedue i sessi. Forse avresti dovuto condividere anche con tua moglie il tuo desiderio di vederle i lobi forati e chissà se allora non si sarebbe fatta convincere ad indossare le perle di famiglia. Non tanto per il foro in sé, quanto per il genere di intimità che avrebbe creato questa confessione e anche per il tuo piacere di vederle indossare gli orecchini. E’ evidente che il tuo sogno sia conseguenza del dialogo fra tua moglie e l’amica, dialogo che probabilmente ha risvegliato in te vecchi ricordi e desideri. Vedere tua moglie giovane sottoporsi al “rito” della foratura da parte di tua madre si collega proprio al tuo desiderio che lei vi si fosse sottoposta realmente, ma anche a quanto io ho suggerito sopra, ovvero al desiderio di avere “allora” fatto la tua parte ( invece di fingere di arrabbiarti con tua madre) affinchè ci fosse questo passaggio di consegne generazionale fra tua madre e tua moglie. Dove la madre lascia andare le sue cure e le sue attenzioni verso il figlio delegandole alla giovane moglie che riceve, con gli orecchini, un’investitura ufficiale. E che diventa così parte della famiglia. Anche il sangue che le esce dai lobi mentre tua madre ripete la frase rituale accentua l’importanza quasi sacra del gesto, ma porta in evidenza anche un aspetto puramente carnale che ratifica e conferma l’attrazione sensuale che tu provi per gli orecchini a buco. Il mio consiglio non richiesto ma che mi senti di dare perchè ne conosco gli effetti, è quello di confidare a tua moglie ciò che hai provato in passato e ciò che il sogno ha mosso in te. Un caro saluto e buona serata Marni
Buon giorno Marni. Chiedo scusa ma rispondo solo adesso perche’ ci ho messo del tempo a trovare dentro di me il coraggio di confidare a mia moglie quello che ho provato in passato e che mi ha riproposto il sogno e ancora prima del sogno il dialogo fra mia moglie e l’amica che mi ha lasciato senza fiato. Noi ci siamo sposati nel 1975 e per il modo di vedere che c’era allora era impossibile per me fare “la mia parte” perche’ non era pensabile immaginare una ragazza di 25 anni che decidesse di farsi i buchi per gli orecchini. Ho fatto finta di litigare con mia madre per delicatezza verso la mia fidanzata convinto didover troncare sul nascere una richiesta che non stava ne’ in Cielo ne’ in Terra nonostante l’emozione che mi suscitava nella fantasia anche se era stato eccitante solo l’immaginarlo che lei potesse accettare. Invece adesso a parlarne con mia moglie e’ stato incredibile ma bello sia per me che per lei.Ho scoperto che lei era onorata dell’offerta di mia madre di regalarle i suoi orecchini con la perla e si era sentita piu’ che solleticata dell’avere la scusa buona per recarsi a fare i buchi (probabilm. dalle suore del Cottolengo) visto che sin da bambina era affascinata dagli orecchini a buco nel vederli portati da sua mamma. Poi in seguito quando sono ritornati di gran moda lei non ha mai piu’ considerato di bucarsi le orecchie perche’ dopo la sfuriata che avevo fatto a mia madre si era convinta che mi sarebbe dispiaciuto vederla con degli orecchini a buco anche se le dicevo sempre che le stavano bene quelli a plic quando se li metteva.Ho capito che fra suocera e nuora avrei fatto bene a starmene zitto e sarei stato premiato facendo anche felice mia moglie pero’ adesso che abbiamo parlato e’ stato bellissimo confidarci questo segreto che avevamo in comune senza saperlo. Ho letto quello che ha scritto Roberta Bramati a partire dal mio sogno e sono ammirato da tanta conoscienza. Le tradizioni indiane le trovo molto interessanti ma io non sapevo niente al proposito quindi il mio inconscio ha fatto tutto da se’. Credo che adesso faro’ leggere anche a mia moglie questi nostri commenti e tante altre storie interessanti che ho letto qui’. Grazie per il consiglio non richiesto. Cordiali auguri per un sereno Natale e buon nuovo anno.
Buonasera Nino, eh sì, fra suocera e nuora era veramente meglio che te ne stessi zitto! 🙂 A parte gli scherzi è incredibile quanti fraintendimenti si verificano quando non si esprime ciò che si sente. Ma è molto bello quello che hai fatto adesso, confidare a tua moglie ciò che provavi e desideravi allora. E sapere che quello che lei avrebbe voluto era la stessa cosa che volevi tu, penso sia stato un gran regalo! Sono felice per voi di questa ritrovata confidenza e questi ricordi condivisi. E sarà bello anche quando farai leggere a tua moglie i commenti, le risposte e tutte le storie che ospita la Guida Sogni su questo argomento. Sono un patrimonio prezioso che mi sento onorata di ospitare in questo spazio. 🙂 Ricambio di cuore gli auguri per le prossime festività e per un buon anno nuovo. Un caro saluto Marni
Buongiorno Marni. Gli orecchini sono la mia passione e la mia debolezza: ci sono stati momenti in cui riuscivo a comprarmene anche due-tre nuove paia ogni mese. Mi piace indossarli e mi piace regalarli alle amiche, alle figlie dei miei fratelli, alle mie cognate. Eppure non ho avuto i buchi fino a 25 anni e me li sono fatti come regalo di laurea il pomeriggio prima della discussione della tesi. Me li ha fatti un’amica del liceo che nel frattempo si era aperta un negozietto di chincaglierie in cui mi rifugiavo nei pomeriggi in cui sentivo bisogno di distrazione. Prima di allora ci avevo già pensato ma non mi sembrava mai l’occasione giusta ed io volevo che fosse un momento speciale come è davvero stato.
Ho anch’io un sogno ricorrente che coinvolge la foratura delle orecchie ma non riguarda mia madre bensì mio padre e non è un sogno che mi terrorizza ma un sogno di grande dolcezza che mi capita di fare ancora anche se sempre più raramente. Avevo solo 12 anni quando il mio amatissimo papà è mancato improvvisamente ed ho iniziato a fare quel sogno credo proprio da allora e per un semplice motivo: anche se non avevo ancora compiuto 6 anni ricordo perfettamente quel sabato pomeriggio in cui mio papà ha bucato i lobi delle orecchie di mia mamma per permetterle di mettersi le anelline d’oro appartenute a mia bisnonna e snobbate da tutte le altre donne della nostra famiglia. Mio papà era un bravissimo medico, non ha mai bucato altre orecchie fuorchè quelle di mia mamma di cui ha esaudito un desiderio come atto d’amore. Nel 1970 infatti non erano ancora apparse le pistole foraorecchi ed il buco ai lobi non era ancora stato rivalutato ma era visto come una vecchia tradizione sorpassata, però mamma voleva potersi mettere quelle anelline non per seguire la moda ma per un’importanza affettiva che papà aveva colto. Ma niente spilloni arroventati, niente tappi in sughero, solo un paio di aghi da siringa ed una garza arrotolata e imbevuta in alcol tenuta dietro l’orecchio per fermare la corsa dell’ago. Mia mamma ricorda ancora che papà aveva usato uno stecchino imbevuto in tintura di iodio per segnarle il puntino su cui bucare e le ha fatto due bei buchini simmetrici, dritti e perfetti che mia mamma adopera ancora a 85 anni. Mi ricordo le attenzioni di mio papà che era delicato nei modi ma rapido nell’eseguire e mi ricordo il volto sereno di mia mamma durante questa procedura che non esprimeva sofferenza ma solo gratitudine, emozione. Questo è uno dei ricordi più cari dei miei genitori perchè lo vedo come una bella manifestazione di amore reciproco e sono felice che non si siano appartati ma si sia svolto tutto con tanta naturalezza davanti ai miei occhi. Pensavo che da grande papà avrebbe messo gli orecchini anche a me così come li aveva messi alla mamma ma non è potuto accadere tranne che in sogno dove ho potuto rivivere tante volte quella dolcezza che avevo visto per mia mamma, ma rivolta a me. Perciò è stato importante che a bucarmi i lobi delle orecchie sia stata un’amica e non una persona estranea.
Grazie per questa raccolta di esperienze sugli orecchini e per le tue interessanti considerazioni. Cordiali saluti.
Buongiorno Marcella, grazie per questa bellissima storia storia di amore reciproco e per aver condiviso il tuo sogno ricorrente così bello, delicato e dolce che ho letto con partecipazione e commozione. Non credo di doverti dire nulla di più su questo sogno. Non merita di essere svalutato con un’analisi. Ma quello che posso dirti e che penso è che il tuo inconscio, mandandoti queste immagini volesse rassicurarti, confermarti nella tua femminilità e nelle tue scelte, ricordarti il senso di appartenenza alle radici familiari, l’amore e la protezione paterna di cui avevi ed hai bisogno; amore e protezione che, anche se non hanno più una forma fisica, sono comunque presenti nella tua vita e che sicuramente in qualche modo avverti. Grazie ancora, è stato bello leggerti e conoscerti. Condivido la tua passione per gli orecchini e anche io quando ero meno agèe 🙂 me ne concedevo di tutti i tipi e le forme. un caro saluto a te e buon a domenica Marni
Buona domenica Marni e grazie a te per le bellissime cose che hai scritto sul mio sogno e sul ricordo a cui esso è strettamente legato. Un grazie sentito ti arriva anche da parte della mia cara mamma a cui ho appena fatto leggere il mio commento e la tua risposta. Per lei è stata una bella sorpresa che le ha rievocato un dolce ricordo e tanta commozione. Quando ho scritto non lo sapevo ma il 10 di ottobre saranno 52 anni dal giorno in cui papà le ha bucato i lobi e non credo sia di secondaria importanza che mia mamma ne ricordi la data precisa. Papà si era dovuto inventare lì per lì una tecnica che gli sembrava acconcia per effettuare i buchini e alla fine era molto orgoglioso del risultato e del coraggio dimostrato dalla sua bella paziente. Per me molto coraggiosa anche ad infischiarsene delle mode per seguire solo le ragioni del cuore. Anche se mia mamma non lo dice credo che sia stato un bellissimo gioco di complicità e seduzione per entrambi. Cari saluti.
Buonasera Marcella sono del tuo stesso parere sul gioco di complicità e seduzione fra i tuoi genitori ed il pensiero mi scalda il cuore e mi fa sorridere anche se non li conosco. Ma l’amore, che si manifesta in forme e situazioni diverse, porta piacere e benessere anche a chi ne coglie anche solo un riflesso. Per cui grazie a te. Marni
Ciao Marni. non mi conosci ancora ma io ti seguo già da un pò di tempo. sono una ragazza di 22 anni, sono appassionata di psicologia e il sito Guida Sogni è una risorsa fantastica e alla portata anche di chi non è uno specialista della materia. GRAZIE per lo splendido lavoro che fai !!!
Sono rientrata da una vacanza all’estero con un piercing a pallina sotto il labbro inferiore in centro che desideravo da tantissimo tempo ed è stato molto bello trovare il coraggio di farlo in compagnia delle mie 2 piu’ care amiche. Tengo a precisare che i miei sono abbastanza easy su queste cose. mia madre appena l’ha visto ha alzato gli occhi al cielo ma sorridendo e mio padre carinamente si è solo preoccupato che non mi avessero fatto troppo male.
Dopo questo ho sognato la mia carissima nonna che adoravo. dentro il sogno mi sgridava col suo tipico modo di fare un pò severo ma sotto sotto affettuoso e mi diceva che una bella signorina a modino come me deve avere i buchi solo nei lobi delle orecchie. mentre me lo diceva indicava con gli indici i lobi delle sue orecchie dove aveva un paio di orecchini a cuoricino d’oro come quelli che mi aveva messo mia madre da bambina
In realtà però la nonna non ha mai avuto i buchi. erano stati anche un motivo di discordia con mia madre sia quando aveva scelto di farseli fare da ragazza e piu’ ancora quando mia madre ha deciso di farli fare pure a me quando avevo solo 2 anni perchè le piacevano…. e io da bambina sono stata super contenta di averli
La nonna del sogno è la mia materna. lei era una nonna ganza ed era lei vera custode di tutte le nostre tradizioni di famiglia dalla cucina a tutte le feste ecc.
Spero di averti descritto bene tutto ciò che serve…. Grazie !!!
Buongiorno Arianna, eccomi, scusa se ti ho fatto aspettare. Hai descritto benissimo sia il sogno che il contesto in cui si è creato e direi che è tutto piuttosto chiaro. Devi pensare alla nonna del sogno come alla parte di te che, come la tua “nonna ganza”, ha a cuore le tradizioni e gli usi della vostra famiglia e della vostra linea femminile ( nonna-mamma-Arianna, possibili sorelle, zie, cugine ecc..) Una parte di te, quindi, che ha delle radici nel passato e che probabilmente non approva la scelta del piercing in quella posizione così visibile, invasiva, poco in linea con la tradizione e con una certa idea di grazia e di armonia femminile. Il fatto che la tua nonna reale non avesse i buchi alle orecchie e non fosse stata d’accordo con la decisione di tua madre di forarsi le orecchie e di forarle a te, non ha grande importanza. Gli orecchini a cuore che decorano le orecchie di tua nonna nel sogno, sono il simbolo di un certo tipo di femminilità, più dolce ed armonica, più “a modino” cioè accettabile e accettata, più “a forma di cuore” (dedita all’amore alla cura all’accudimento). A mio avviso dovrai tener conto di questa parte di te più conformista e legata al tuo/vostro passato. Questo non significa rinunciare al tuo piercing o ad altri desideri improvvisi e anticonformisti, ma essere consapevole che hai un legame profondo con il passato che non va rifiutato in blocco o giudicato, ma “filtrato” alla luce di quello che vivi e ti troverai a vivere, così da dargli uno spazio nella tua vita.Un caro saluto e grazie se puoi contraccambiare mettendo un MI PIACE all’articolo (lo trovi alla fine dell’articolo) Marni
Buongiorno a te Marni. MI PIACE messo e ti ringrazio tantissimo per la risposta !!!
La spiegazione che mi hai dato del sogno è veramente molto logica e anche molto bella perchè io lo sento molto questo legame con le nostre radici familiari ma poi su questa base ciascuna generazione può anche apportare qualcosa di nuovo della sua epoca senza per questo rinnegare il passato.
So bene che il mio piercing non sarebbe garbato troppo a mia nonna ma non avrebbe cambiato niente del nostro legame forte.
Il piercing sotto al labbro è uno sfizio condiviso con 2 amiche ma in modo giocoso e gioioso non come trasgressione. lo trovo carino ma non non mi ci vedo a 50 anni e non sono sicura che lo manterrò per sempre al contrario degli orecchini ai lobi, a loro non rinuncerei mai e non mi sentirei me stessa senza orecchini.
Raccolgo anche il tuo invito a tenere più in conto un certo tipo di femminilità, più dolce ed armonica e mi piace che tu l’abbia descritta “a forma di cuore” come quegli orecchini che mi aveva messo mia madre da bambina perchè è un aspetto di me che esiste ma forse lo lascio intravvedere poco solo a chi mi conosce meglio.
P.S. se ci riflettiamo anche gli orecchini nei lobi sono dei piercing a tutti gli effetti ma così “accettabili e accettati” che moltissime madri li fanno fare alle loro bambine anche in età molto piccola.
Un caro saluto anche a te.
Buongiorno Marni, come stai?
Lo scorso inverno abbiamo avuto un bellissimo dialogo su questo tema e mi avevi invitata a ritornare quando mio figlio e mia nuora avrebbero ceduto alle richieste della mia nipotina. Ti scrivo proprio per dirti che sei stata buona profeta e mia nipote l’ha finalmente spuntata. Quest’anno incomincerà la terza elementare coi suoi bei brillini ai lobi. Avevi ragione a dire che le bambine sanno essere molto determinate e come prevedevi mia nipote è finalmente riuscita a persuadere mamma e papà a portarla in farmacia a fare il buchino ai lobi l’ultimo giorno della vacanza al mare. Questo dopo i giorni di giochi insieme a due coetanee che avevano già messo gli orecchini con cui ha fatto amicizia. Mia nuora si è convinta parlando con le mamme di queste bambine invece mio figlio continuava a essere dubbioso ma poi si è dovuto ricredere. Le hanno fatto un bellissimo regalo per addolcire l’inizio della scuola.
Peccato solo il non aver potuto essere insieme a loro per condividere il passaggio rituale della foratura ma è stato lo stesso bellissimo ricevere la videochiamata a cose appena fatte e vedere il sorrisone di una bella bambina entusiasta per i suoi orecchini. Presto andremo a scegliere insieme il primo paio d’oro.
Mi hanno raccontato che è stata coraggiosa e ha sopportato il pizzico delle due punture senza neanche mezzo accenno di lacrima per dirti quanto li voleva questi primi orecchini.
Ieri pomeriggio è venuta a trovarmi e l’ho aiutata io a girare gli orecchini e disinfettare i lobi. Che tenerezza sono bei momenti che uniscono.
Oggi è una nonna felice che ti manda un carissimo saluto
Buongiorno Roberta, piacere di risentirti! Io sto bene grazie 🙂 Ma che bel regalo che mi hai fatto raccontandomi di tua nipote! Posso immaginare la sua felicità visto che ha tanto desiderato gli orecchini come le sue amichette. Hanno fatto bene i genitori ad accontentarla e segnare così, il confine fra vacanze e rientro ai doveri scolastici. Un bel modo! Capisco anche che avresti voluto esser lì, ma ora hai la possibilità di starle vicino, di “curare” i piccoli lobi e di scegliere con lei il primo paio di orecchini d’oro. Direi che è un programma niente male! Sono molto felice per te e per lei e per questo bellissimo legame che si manifesta anche in questi piccoli gesti. Sei una nonna fortunata! Un caro saluto e un abbraccio a te e alla piccola donna. 🙂 Marni
Salve Marni, buon giorno.
Mi presento perche’ si tratta del mio primo commento. Sono una 60nne milanese che scrive in una notte di insonnia e s’e’ appassionata alla Guidasogni leggendo i commenti di questo argomento. Anch’io sono una donna che riguardo agli orecchini ha percorso 2 fasi distinte e opposte. Io da bambina notavo i lobi delle orecchie forati nelle donne soprattutto anziane fra cui mia nonna e su qualche bambina figlia di immigrati e ne ero incuriosita ma anche disgustata da quel nonsoche’ di “violenza gratuita” che mi ispiravano. Da adulta la curiosita’ si e’ trasformata in “strana” attrazione e poi piu’ tardi ho amato moltissimo gli orecchini. ma nel mezzo c’e’ stato un sogno…..”premonitore”.
Quando ero bambina le signore si mettevano gli orecchini a clips quando ci tenevano ad essere eleganti e lo faceva anche mia mamma. io invece avevo ( e l’ho ho conservato ) un bel libro illustrato per bambini che adoravo che si intitolava “1000 parole – 1000 pensierini” e alla lettera O il pensierino sugli orecchini era “L’orecchino e’ un’ornamento dell’orecchio. Ma e’ bello ? sta bene ? E’ saggio forare il lobo per infilare questo gingillo ?” corredato dalla raffigurazione di un orecchio trafitto da un pesante orecchino pendente d’oro degno di una matrona romana. Era evidente la disapprovazione per la foratura dell’orecchio che si suggeriva per stimolare la riflessione dei lettori bambini, tu non potevi che concludere che no, non e’ affatto saggio forare il lobo e infatti a me ricordava certe usanze di certe tribu’ africane non civilizzate ( chiedo scusa se oggi questo sembra politicamente scorretto ).
Il sogno “premonitore” e’ arrivato quando ho sognato mia mamma con due anelle d’oro infilate nei lobi delle orecchie e io meravigliata che le chiedevo se potevo toccargliele. Le prendevo fra le dita nel sogno e costatavo che erano davvero infilate e questo mi turbava. infatti e’ stato uno di quei sogni che poi non li dimentichi piu’. Avro’ avuto 12 anni o giu’ di li, ho subito raccontato il sogno a mia mamma che l’ha trovato divertente e mi ha fatto vedere che lei da giovincella ce l’aveva per davvero i buchini nei lobi delle orecchie infatti mia nonna milanese al 100 % glieli aveva fatti fare da una signora “esperta” del vicinato in tempo per la Prima Comunione. Ma poi non mettendosi piu’ gli orecchini da buco da tanti anni si notavano solo a uno sguardo ravvicinato molto attento ma io non lo sapevo e non l’avevo mai notato infatti la mia sorpresa per questa “scoperta” e’ stata ancora piu’ grande che nel sogno. Mia mamma che non possiedeva piu’ degli orecchini da buco, per curiosita’ ha voluto provarsi a infilare un’ago da cucire per vedere se i fori erano ancora passanti. Allo specchio e senza neanche sforzare troppo e’ riuscita a far passare l’ago prima attraverso un lobo e poi l’altro mentre io la guardavo con gli occhi spalancati.
Secondo me il racconto del mio sogno ha riacceso a mia mamma la voglia di orecchini da buco e infatti non e’ passato molto tempo che mio papa’ ha pensato bene di regalarle le famose perle con l’attacco a perno e cosi’ dopo tanti anni di disuso questi buchini sono stati di nuovo riempiti con un paio di veri orecchini e che belli, come le stavano bene ! Erano credo i primi orecchini col perno che vedevo perche’ in quegli anni le donne che avevano degli orecchini da buco solitamente le vedevi con anelle, anelline o con le tipiche monachelle che facevano tanto demode’ anche se adesso piaciono di nuovo.
Mi piacevano tanto come le stavano a mia mamma queste perle elegantissime alle orecchie che qualche volta quando la vedevo intenta ad mettersele le chiedevo di poterglieli infilare nei lobi. Ti assicuro che mi faceva impressione infilare il perno attraverso il lobo ma allo stesso tempo mi attirava e sapevo bene che io non mi sarei mai potuta fare dei buchi come quelli memore del racconto di mia mamma di quanto le aveva fatto male lasciarseli fare da bambina nonostante che dopo anni di rifiuto alla fine e’ rimasta contenta di averli. Anche per lei era stato usato il sistema casalingo e doloroso dell’ago sterilizzato sulla fiamma.
Invece anni dopo e’ poi arrivato finalmente il nuovo sistema a pistola e cosi’ anch’io ho scelto di forare i miei lobi ma ero timorosissima cosi’ anche se avevo gia’ 20 anni e un lavoro ho chiesto a mia mamma di accompagnarmi a farmi coraggio dal gioielliere. Nonostante ha fatto un po male ( ma niente di non sopportabile ) io me lo ricordo come un momento bello e da quel giorno in avanti mi e’ piaciuto avere gli orecchini e non ne ho piu’ fatto a meno. E’ stato ancora piu’ bello accompagnare a fare i buchi mia figlia che me l’ha chiesti per il compleanno dei 10 anni. Mia mamma, io e mia figlia siamo 3 generazioni di donne che amano tantissimo gli orecchini ma sono sincera, se non avessero inventato la pistola non credo che avrei mai avuto abbastanza fegato da farmi fare i buchi alla vecchia maniera e da mamma non avrei certo accettato di farglieli fare neanche a mia figlia.
Leggendo i vari commenti mi sono sempre piu’ convinta che recuperando la vecchia tradizione di bucarci le orecchie abbiamo salvato un pezzo della nostra storia pero’ resto scettica sulle esagerazioni e prima ancora del giudizio estetico io rabbrividisco solo al pensiero di certi piercing sulla gioventu’ di oggi, pero’ non mi dispiaciono affatto le orecchie con piu’ buchi adornate con diversi orecchini se sono piccoli e molto discreti. Qualche anno fa ci ho anche provato a coinvolgere mia figlia ad andare insieme a farci il terzo buco ma lei e’ piu’ tradizionalista di me e cosi’ ho accantonato questa cosa.
Poi forse ti puo’ interessare un’amica carissima di mia mamma si e’ fatta fare i buchi solo pochi anni fa come regalo a se stessa per gli 80 anni perche’ non riusciva piu’ a trovare orecchini a clips che le piacevano, diceva “ormai ci sono solo pochi modelli da vecchia” che per un’80enne fa sorridere ma e’ vero, come darle torto ! Prima di leggere di Maria Serafina e altre che hanno recuperato questa esperienza in eta’ “senior” pensavo che fosse un caso-limite isolato e invece no. Proprio vero che la femminilita’ non ha eta’ ma e’bello cosi’.
Inoltre conosco almeno 2 donne che non avevano i buchi da ragazza ma hanno poi scelto di farseli fare apposta in vista del loro matrimonio. Una delle 2 e’ mia cognata che l’ho persuasa e accompagnata io a bucarsi i lobi per il matrimonio e ancora adesso dopo tanti anni mi ringrazia.
Cordiali saluti
Buongiorno Tilla, scusa il ritardo nella risposta, ma volevo avere il tempo per leggere bene il tuo commento e rispondervi adeguatamente. Che bella storia ci hai raccontato! 🙂 Grazie per questa nuova esperienza di vita che metti in comune. L’ho trovata molto affascinante soprattutto per il sogno che hai raccontato a tua mamma e che l’ha stimolata e riaprire i buchi nei lobi. In un certo senso sei stata tu a riaccendere in lei un interesse ed una curiosità che è stata presa al volo da tuo padre (spesso succede con gli uomini che sembrano amare molto sia il rito della foratura che l’orecchino in sé) con il regalo delle perle. A tua volta le perle di tua mamma hanno acceso il tuo desiderio degli orecchini e così hai trovato il coraggio per forare le orecchie, contando sui nuovi mezzi meno “barbari” e più comodi. E così via fino ad arrivare a tua figlia. Trovo molto carina l’idea di fare un secondo foro in occasione di un momento importante per te. Puoi farlo anche senza tua figlia se per te ha un senso e serve a ritualizzare un aspetto della tua vita. Quanto al fatto che oggi molte signore di una certa età si concedono il foro ai lobi per poter portare gli orecchini a perno, lo considero un successo, un fattore di consapevolezza e aspetto importante nell’espressione della loro femminilità, femminilità che, come hai ben capito, non è circoscritta solo agli anni della giovinezza, ma trova nuovi modi per manifestarsi, fra questi un pizzico di civetteria. Un caro saluto e grazie per questo bel racconto marni
Buon giorno Marni sei molto gentile.
Certo e’ successo proprio come l’hai riassunto tu. Il mio sogno ha dato l’avvio a una catena contagiosa di amore per gli orecchini da buco a partire da mia mamma fino a mia figlia e spero che continuera’ se un giorno avro’ delle nipoti. Ho ancora pero’ stupore di come ha fatto il mio inconscio a figurare quei buchi, che esistevano davvero nei lobi di mia mamma anche se io non ne ero a conoscenza.
Ne ho parlato apposta ieri con mia mamma che adesso ha 84 anni ed e’ ancora divertita nel ricordo. Quelle famose perle continuano sempre a essere i suoi orecchini quotidiani ed e’ ancora piu’ legata da quando papa’ non c’e’ piu’. Sicuro che mio papa’ li amava gli orecchini da buco perche’ indovina un po, e’ stato proprio lui a caldeggiare a mia mamma di ritornare ad usarli quando lei gli ha detto che era riuscita a farci passare di nuovo un’ago attraverso. Lei da ragazza l’aveva abbandonati perche’ gli orecchini da buco erano considerati fuori moda e sin da quando se l’era dovuti lasciar fare contro voglia, i buchi l’aveva presi in antipatia, proprio una cosa che non le apparteneva. Dice che e’ stata per la prima volta contenta per davvero di averli solo da quando ha messo quel paio di perle. Mi ha proprio detto che lo considera il regalo piu’ bello mai ricevuto da mio papa’, anche piu’ della collana perche’ gli orecchini fanno piu’ parte di te e impattano di piu’ sulla tua immagine. Io credo che per lei sia stato una bella sensazione riappacificarsi con le sue orecchie forate, scoprire che quei buchi odiati potevano anche diventare una bellissima opportunita’ di stile.
Grazie per il tuo incoraggiamento ad aggiungermi lo stesso un nuovo buco per ritualizzare un’aspetto importante della vita. A ottobre faccio 60 anni, sono vicina alla pensione e potrebbe essere un bel modo per vivere questa tappa come un nuovo inizio guardando verso il futuro. Penso che presto lo faro’ del resto so che piace anche a mio marito ma sono indecisa se e’ piu’ carino fargli la sorpresa oppure coinvolgerlo nella decisione e farmi accompagnare.
Carissimi saluti
Buongiorno Tilla, eccomi di ritorno, scusa se ti ho fatto aspettare. Io invece non sono stupita per il tuo sogno che ha indotto tua madre a riaprire i fori, ormai dimenticati, nei lobi. Quando ci sono legami così forti coem quello fra madre e figlia, si crea una connessione altrettanto forte ed intima che prescinde dal vissuto e della materia. E’ come se, in alcuni momenti, si avesse la possibilità di accedere al mondo nascosto e alla psiche altrui. E’ lo stesso meccanismo che ci connette all’inconscio collettivo. Quello che mi stupisce è invece il perchè. Perchè fosse necessario permettere a tua madre di ricordare, farlo attraverso di te ( quindi con una motivazione molto più forte). Forse era importante per lei recuperare quell’aspetto dimenticato, trasformarlo in qualcosa di positivo e goderne in pieno attraverso le perle regalate da tuo padre. Quanto all’idea di ritualizzare il nuovo ciclo di vita della pensione con un nuovo foro, mi sembra una gran bella idea. E se coinvolgerai anche tuo marito secondo me lo farai felice. ma decidi al momento per come ti senti. Un caro saluto e un abbraccio Marni
Buon giorno Marni ed ancora una volta grazie.
Le tue risposte sono sempre molto stimolanti. Tu non sei stupita dal sogno “per interposta persona” ma io continuo ad esserlo non essendo a conoscenza del meccanismo che riesce a connettere persone con legami vicendevoli forti o che connette un’individuo all’inconscio collettivo. Posso chiederti se hai un link per approfondire in caso tu abbia gia’ affrontato l’argomento in altro articolo ? Lo trovo affascinante.
Il “perche'” dal punto di vista di mia mamma credo sia proprio quello che hai detto tu cioe’ un bisogno di trasformare dopo anni un aspetto legato al ricordo non piacevole dell’imposizione in un fattore positivo. Credo anch’io che averlo fatto attraverso di me abbia rafforzato la sua curiosita’ di provare a riconsiderare quei buchi abbandonati ma suppongo che il primo ad intuire nei suoi lobi forati un vantaggio in termini di stile e di eleganza sia stato mio papa’.
Dal mio punto di vista invece c’era gia’ una curiosita’ lievemente morbosa per la pratica della foratura che tanto disprezzavo per condizionamento culturale e tanto mi attirava.
Sono convinta che il fattore impositivo abbia avuto un ruolo importante se per un certo periodo moltissime donne hanno rifiutato gli orecchini da buco. Mia mamma aveva proprio vissuto l’imposizione dei fori come una violenza subita. Pero’ appena e’ stata disponibile la foratura a pistola tantissime donne sono tornate spontaneamente a forarsi i lobi ma per propria scelta estetica e praticita’. E le nuove che generazioni non sono condizionate culturalmente dal pregiudizio verso le orecchie forate ormai richiedono i buchi ad eta’ sempre piu’ piccole.
Il condizionamento culturale secondo me ha pesato tantissimo sulle donne e per questo anche se la foratura viene praticata a pistola da almeno 40 anni molte donne in eta’ avanzata stanno decidendo solo adesso di concedersi il foro ai lobi perche’ tanto hanno impiegato a liberarsi dal pregiudizio a cui erano state educate.
Ho riprovato con mio marito ad accennare solo per ipotesi ad un nuovo foro ai miei lobi ed ho colto un certo entusiasmo. Credo che tu abbia ragione nel dire che sarebbe felice di venire coinvolto e quindi ho deciso che quando arriverà il momento gli chiedero’ di accompagnarmi. Ti lascio anch’io uno spunto cioe’ che sarebbe interessante valutare anche il ruolo di mariti fidanzati e compagni nella decisione di tante donne di forarsi le orecchie in questi ultimi 40 anni.
Scusa se metto tanta carne al fuoco ma questo e’ un argomento appassionante.
L’abbraccio e’ ricambiato di cuore….. carissimi saluti
Buongiorno cara Tilla, concordo con tutto quello che hai detto sul condizionamento culturale. Una parte delle vecchia generazione ha vissuto la foratura dei lobi come una una imposizione ed una tradizione retrograda, per questa ragione la moda degli orecchini a clip ha avuto tanto successo e si è posta come una sorta di “liberazione” in un momento in cui si andava sempre più affermando l’emancipazione femminile. Salvo poi tornare ad avere oggi un valore diverso nel momento in cui viene “scelto” o desiderato da chi lo deve subire. Quanto a quello che mi chiedi , sapere di più sui meccanismi che connettono le persone quando ci sono legami molto profondi o nell’inconscio collettivo, non posso darti spiegazioni scientifiche (se esistono) ma invitarti a leggere il bellissimo libro di Jung Sogni ricordi riflessioni in cui parla delle sue esperienze. Io ho scritto qualcosa sull’inconscio collettivo QUI e anche QUI e anche QUI, ma puoi trovare materiale di ogni tipo e di maggiore ampiezza facendo una ricerca. Puoi leggere anche qualcosa sui sogni sincronici che sono altrettanto misteriosi. Un caro saluto marni (spero che con tutti questi link la notifica non finisca nella casella dello spam)
Buon giorno Marni.
Ti ringrazio infinitamente per i riferimenti ai tuoi articoli interessantissimi sugli archetipi, sull’inconscio collettivo e il sogno della casa a piu’ piani di Jung di cui leggero’ presto anche il testo che mi hai suggerito. Molto interessante anche l’articolo sui sogni sincronici ed anche se nel mio caso si è trattato di un sogno che ho fatto io al posto di mia mamma l’ho trovato illuminante.
Sono lietissima di averti raccontato questo sogno perche’ mi hai spalancato un mondo molto piu’ vasto e affascinante. Grazie di cuore per questo grande lavoro di divulgazione che metti a disposizione di tutti.
Restando nel tema trovo molto pertinente il sogno della casa a piu’ piani perche’ se ci pensiamo e’ piuttosto evidente che gli orecchini da buco e la fascinazione per il rito antico della foratura delle nostre orecchie con tutta la potenza archetipica che avevi gia’ ben evidenziato in tante risposte ad altre persone, restava custodito ad uno dei piani inferiori della “casa” di ciascuna di noi anche negli anni in cui il condizionamento culturale lo negava al livello conscio. Questo e’ un motivo in piu’ per amare gli orecchini al di la’ del gusto e della moda.
Un caro abbraccio
Buonasera Tilla, sono felice che tu abbia trovato interessanti gli articoli, ma mi raccomando leggi anche il libro di memorie di Jung. E’ molto piacevole oltre che interessante. Trovo molto bella e pertinente per questa tua associazione fra rito della foratura delle orecchie che viene custodito ai piani inferiori nella “casa” di ciascuna di noi. Grazie! E’ proprio così…ci sono aspetti della nostra vita che vengono da lontano tramandati nel nostro DNA psichico. Un abbraccio a te 🙂 Marni
Buona Domenica Marni,
Leggendo la Tua risposta sono rimasta a bocca aperta per ben 2 motivi. Il primo è che dal sogno stesso hai capito che mia madre è venuta a mancare anche se è un dettaglio che io non ti avevo scritto. E’ mancata da meno di 1 anno e per me è duro senza di lei perchè eravamo legatissime ed era una grande mamma e donna però mi stupisce che nel sogno ho fatto mia la cosa che ho detestato di più di lei. Diventando adulta però l’ho perdonata perchè ho capito che per lei emigrata, anche l’usanza di mettere gli orecchini alle bambine rappresentava un legame importante con le radici. Il secondo motivo è che hai intuito che mia figlia fa un lavoro tipicamente maschile anche se le piace e nessuno le impedisce di mettersi gli orecchini infatti lavora in un’autocarrozzeria.
Le mie 2 figlie le ho portate io stessa a fare i buchi e gliel’ho fatti fare volentieri perchè era giusto lasciare a loro la libertà di scegliere che io non avevo avuto. Anche se li ho rifiutati per me, mi piace vedere gli orecchini su di loro.
Giù al paese bucavano le orecchie delle femminucce da neonate perchè così non si potevano ricordare del dolore ma quando ho fatto fare i buchi alle mie figlie per loro mi sembrava molto di più una festa che una tortura.
Mia madre era contentissima quando le nipoti hanno chiesto di bucare le orecchie ma ha disapprovato quando in seguito le ho lasciate aggiungere degli altri buchi oltre ai primi 2.
I buchi nelle mie orecchie ormai sono quasi invisibili ma esistono sempre infatti se stringo i lobi con le dita si sentono ancora bene dentro. Sono contenta che non si vedono più però mi fa tenerezza sentirli ancora quando mi tocco i lobi.
Il ramettino di origano invece nella nostra tradizione era uno dei tipici rimedi della nonna. io non so se è vero ma dicevano che ha delle virtù disinfettanti ed infatti lo mettevano alle bambine se un buco si infiammava e lo lasciavano al posto dell’orecchino finchè non era guarito. Una volta lo usavano anche le donne che si erano dovute vendere gli orecchini per mantenersi almeno i buchi.
Cari saluti e mille grazie,
Giusi
Buongiorno Giusi, ho scritto senza pensare e sono abituata a “leggere fra le righe” nei testi che mi inviano i lettori e alcune cose le intuisco. quanto al lavoro di tua figlia lì è il sogno e i suoi simboli che mi hanno portato a pensare a qualcosa di specifico sull’espressione della sua femminilità. Grazie per aver inviato queste ulteriori informazioni ed avere meglio definito il ritratto di tua mamma, è molto bello e importante ricordare queste donne, mamme e nonne che hanno avuto un’influenza su di noi e che sono parte della nostra linea femminile. Sempre molto interessante il tuo accenno al rametto di origano. Chissà che qualche altra lettrice non abbia avuto esperienze simili e voglia condividerle. TU caro saluto e te e alle tue figliole. Buona domenica Marni
Buongiorno Marni,
Quando sono nata nel 1964 giù in Puglia al mio paese c’era ancora l’usanza di bucare le orecchie a tutte le femminucce già prima del battesimo. A me i buchi li fece mia nonna direttamente col gambetto appuntito degli orecchini che ho tenuto per una gran parte della mia infanzia. Anche se non ne ho nessun ricordo non mi è mai piaciuta questa modifica sul corpo di una bambina ancora troppo piccola per dare il suo consenso. Io gli orecchini non li sopportavo in quanto dopo che siamo saliti al nord mi discriminavano come bambina meridionale. Me ne sono riuscita a sbarazzare dopo tanta insistenza solo in quarta elementare anche se mia madre mi ha imposto un patto di tenermi il rametto d’origano infilato nei buchi per non lasciarli chiudere e benchè piccolissimo si notava attirando la curiosità degli altri bambini con mio grandissimo fastidio. Ho levato i rametti di origano alle medie dando un dolore a mia madre e poi dei buchi alle orecchie non ne ho mai più voluto sapere neanche quando sono ritornati di moda. Però poi li ho fatti fare alle mie figlie quando me l’hanno chiesti loro ma portandole in gioielleria.
In un sogno però ho sognato di essere io stessa a infilare i rametti d’origano nei 5 buchi alle orecchie di una delle mie figlie che mi raccontava che era proibito mettere gli orecchini al nuovo posto di lavoro ma non mi voleva spiegare di che lavoro si trattava. Mi dispiaceva tanto farle rischiare di perdere i buchi e le ripetevo “sarebbe un peccato … sarebbe un peccato!!” le stesse parole che mia madre diceva a me quando provava a salvare i miei buchi che io invece ho lasciato richiudere senza nessun rimpianto o quasi.
Saluti da Abbiategrasso (MI),
Giusi
Buongiorno Giusy, grazie anche a te per aver condiviso questa tua particolare esperienza. Non sapevo nulla dell’usanza di mettere rametti di origano nei buchi alle orecchie per impedirne la chiusura, e capisco quello che puoi aver provato e quanto debba esser stato imbarazzante per te, bimba, esser notata per questa particolarità. Probabilmente questo sentirti notata ti ha portato in seguito al rifiuto totale per gli orecchini, ma sei stata brava a non condizionare le tue figlie e a lasciarle libere di scegliere. Quanto al tuo sogno è veramente molto interessante e significativo e dimostra, una volta di più, che i nostri genitori, soprattutto quando vengono a mancare, diventano una parte di noi e, per quanto ci siamo ribellati o li abbiamo giudicati e osteggiati, finiscono per essere integrati come valori familiari. Questo in un certo senso ci dà l’idea della continuità, dell’essere parte di qualcosa e di tramandare qualcosa a nostra volta. Per questa ragione nel sogno infili a tua figlia i rametti di origano ( come faceva tua madre) e parli con le stesse parole di tua madre, perché una parte di te ha raccolto la sua eredità di pensiero e si preoccupa adesso della femminilità di questa figlia e della sopravvivenza dei suoi buchi alle orecchie. naturalmente dietro a questa preoccupazione c’è probabilmente qualcosa di altro legato ai reali problemi che può avere questa ragazza. Il fatto che nel sogno non ti voglia spiegare che lavoro sta facendo, fa pensare che qui ci sia un nucleo da esplorare maggiormente, qualcosa che in questo momento le impedisce di essere e sentirsi femminile, o di sentirsi sè stessa come di solito. un caro saluto e buon fine settimana Marni