Il sogno come opera d’arte è un concetto elaborato da Jung di estremo interesse per chi è interessato ai sogni. Permette di vederli sotto una prospettiva diversa da quella puramente interpretativa, una prospettiva che considera il sogno come espressione completa e perfetta del momento storico e della situazione psichica che il sognatore sta vivendo. Uno spaccato immediato ed emotivamente rilevante della sua realtà e delle forze che vi concorrono. Una vera e propria opera d’arte.
Del sogno come opera d’arte e come creazione dell’inconscio Jung parla già nel 1909 commentando la pubblicazione dell’Interpretazione dei sogni di Freud. Nel saggio “Analisi dei sogni” sostiene che:
“Per Freud il sogno è come ogni complesso psichico, una CREAZIONE, un’opera che ha i suoi motivi, le sue connessioni associative precedenti; il sogno come un’azione meditata, è la conseguenza di un processo logico, di una lotta concorrenziale tra diverse tendenze, tra le quali una alla fine riporta la vittoria.
Come tutto ciò che facciamo anche sognare ha un significato.” (pag.23)
Ma la correlazione fra sogno e opera d’arte viene evidenziata soprattutto da Jung che riconosce un parallelismo fra i sogni e i processi consci ed inconsci che portano alla creazione artistica.
Anche nei sogni infatti emergono gli elementi dell’opera d’arte: aspetti della coscienza che il sognatore conosce ed agisce nella realtà, aspetti sepolti (inconsci), archetipici, culturali, collettivi, esperienze vissute, influenze del passato.
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Sogni come opere d’arte I seminari di Jung
Nel testo Analisi dei sogni, raccolta dei seminari tenuti dal 1928 al 1930, Jung mette in evidenza l’importanza del rapporto fra paziente e analista, il cercare di essere fedele alla alterità del sogno al di là di ogni speculazione intellettualistica o conoscenza teorica, e il concetto di sogno come opera d’arte.
Ecco cosa scrive al proposito:
“Dobbiamo trattare i sogni tenendo conto delle sfumature, dobbiamo trattarli come un’opera d’arte; non in modo logico e razionale, ma con un certo ritegno e una certa delicatezza.
È l’arte creativa della natura a creare il sogno, e quindi dobbiamo essere alla sua altezza quando tentiamo di interpretarlo”. (Analisi dei sogni, Bollati Boringhieri, 2006)
Per questa ragione durante le sue lezioni sui sogni Jung spronava i suoi allievi a studiare, approfondire, osare, a non fermarsi alla prime supposizioni, a spingersi oltre fondendo metodo ed intuizione, concezione psicologica e libere associazioni.
Ad affidarsi alle sensazioni provocate dalla suggestione del sogno e ad una sensibilità che si può definire “artistica”.
Perchè se si percorre la via del sogno come un’opera d’arte anche il lavoro sul sogno deve seguire la via della sperimentazione e della creatività.
E raccomandava di non fermarsi neppure dopo un primo risultato, non limitarsi ad “interpretare” e tradurre i simboli in elementi attendibili, perchè le radici del sogno affondano nella profondità dell’inconscio e permettono ben altro: possono indicare strade non battute, illuminare nuovi territori, aprire a soluzioni inattese.
- COSI’ come ogni VERA opera d’arte rivela più livelli di significato adattandosi ai tempi e allo sguardo del fruitore
- COSI’ come l’artista è lo strumento rivelatore dello spirito della propria epoca
- COSI’ IL SOGNO e il lavoro sul sogno RIVELANO lo spirito e le visioni interiori del sognatore nella fase di vita che sta affrontando.
E come ogni talento artistico di cui non si è consapevoli finisce con l’andare perduto, anche ogni sogno che non venga considerato, non potrà esprimere la pienezza della sua totalità, resterà presente solo come una traccia, una possibilità congelata, un’idea astratta.
Sogno come opera d’arte nel lavoro con i sogni
Il sogno come opera d’arte è un concetto importante e rivelatore, fondamentale per chi si cimenta nel lavoro con i sogni. Presuppone:
- ammirazione per la creatività dell’inconscio e umiltà nell’approccio al sogno
- rispetto per il sogno così come viene raccontato il sogno sia perfetto così com’è
- accettazione della sua singolarità, della sua unicità
- che il sogno sia un insieme di elementi culturali, simbolici, empirici fusi in modo “artistico“
- che il sogno sia“altro da sé“, quindi frutto dell’esperienza e dei bisogni altrui
- che l’artisticità del sogno abbia un’influenza ed un impatto sul sognatore anche senza contributi interpretativi o svelamento dei simboli
- che l’artisticità del sogno abbia il potere di trasformare il sognatore
- che colui che lavora sul sogno sia solo uno strumento che riflette al sognatore i punti salienti ed “artistici” del suo sogno.
Lavorare con i sogni La verifica dei significati
Ma anche l’artista più libero e ribelle finisce con sottoporre la sua opera allo sguardo dell’uomo comune, al giudizio del suo tempo che possono non essere pronti per questa visione, che possono anche rifiutarla, ma che se ne fanno condizionare e spesso si trasformano come conseguenza di questo contatto.
Nello stesso modo il sogno come opera d’arte pur nella sua ampiezza di possibilità e di livelli significativi dovrà confrontarsi con i bisogni e l’esperienza del sognatore da cui nasce e a cui è destinato, che forse non lo capirà, che forse lo giudicherà o che se ne farà affascinare, ma che sempre ne sarà trasformato.
Jung sa che ogni interpretazione non è mai completa ed esaustiva, che ogni sogno analizzato non è un’operazione conclusa, ma è una”situazione viva, come un animale con le antenne o con molti cordoni ombelicali“, ed è quindi necessario considerare “la sua atmosfera, la storia delle immagini che gli sono sottese…..il luogo in cui è messo in scena, che sia un albergo, una stazione, una strada, un bosco, sott’acqua, ecc“ perchè questo fa un’enorme differenza nell’attribuzione di significato.
Ed una volta che il risultato pare raggiunto è importante “non fare mai alcuna supposizione, ma accertare i fatti…credo più ai fatti reali che alle teorie”
Ecco allora evidenziata, nel lavoro con i sogni, l’importanza del dubbio e della verifica empirica che possono e devono coesistere con le intuizioni e la capacità di sintesi, così come nell’opera d’arte la fantasia e il pensiero progettuale coesistono con la capacità tecnica, si alternano e si fondono in una danza continua che costituisce la sostanza del processo artistico e la sostanza dell’approccio rispettoso ai sogni altrui.
Sogno come opera d’arte Le tecniche creative
Considerare il sogno come opera d’arte conduce inevitabilmente a scoprirne la struttura sintattica, la trama, ad ammirarne il contenuto manifesto (come direbbe Freud), ma anche i livelli nascosti, i particolari meno evidenti, le possibilità di sviluppo.
Ecco che le tecniche creative di lavoro vengono in aiuto, perchè permettono di confrontarsi con il proprio sogno andando oltre la razionalità e oltre la ricerca di significato, partendo dall’emozione, ricreando la stessa connessione e attrazione che si crea con un’opera d’arte: un’adesione del cuore e della mente, un senso di appartenenza.
E anche l’accettazione della sua impenetrabilità e del suo mistero che ha comunque un impatto su di noi.
Tecniche creative possono essere DISEGNO e PITTURA, SCULTURA, DANZA e movimento libero che danno una forma alla suggestione del sogno.
Usare i colori per avvicinarsi ad un sogno che interessa non significa cercare di riprodurne le immagini o le situazioni, ma far emergere ciò che il sognatore sente dentro di sé pensando a quel sogno.
Far emergere l’emozione, esprimerla.
Anche la danza è un valido aiuto, perchè permette di dare corpo e movimento ai Sé interiori che si sono presentati nel sogno.
Ognuna di queste operazioni cambia e trasforma il sogno, ma cambia e trasforma anche il sognatore.
Ognuna di queste operazioni equivale a piantare un seme: non si vede nulla, il seme è nascosto in profondità, la terra sopra appare compatta e ferma, poi un giorno spunta un germoglio.
Il sogno come opera d’arte è la materia“viva” che favorisce questo processo.
Marzia Mazzavillani Copyright © Vietata la riproduzione del testo
Bibliografia
- Jung C.G. L’analisi dei sogni Bollati Boringhieri Torino 2011
- Jung C.G. Analisi dei sogni Seminario tenuto nel 1928-30 Bollati Boringhieri Torino 2006
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