L’articolo mette a confronto Voice Dialogue e Internal Family Systems, due approcci terapeutici basati sull’idea di molteplicità della psiche. Entrambi riconoscono l’esistenza di sub-personalità con funzioni e motivazioni distinte, ma differiscono per visione teorica e metodo. Vengono evidenziate le origini storiche e teoriche dei due modelli e il diverso impatto nella pratica clinica contemporanea così come il comune intento ristrutturante e guaritore.
Voice Dialogue e Internal Family Systems sono due approcci psicologici che, negli ultimi decenni, hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo della psicologia del sé, offrendo strumenti teorici e pratici per comprendere la complessità della psiche umana e le dinamiche tra le sue molteplici parti interiori.
Entrambi i metodi hanno acquisito particolare rilevanza e sia il Voice Dialogue (VD), sviluppato da Hal e Sidra Stone, che l’Internal Family Systems (IFS) ideato da Richard C. Schwartz si fondano sull’assunto di molteplicità psichica, pur presentando differenze nel modo in cui si lavora con le parti.
Similitudini tra Voice Dialogue e Internal Family Systems
Visione Multipla del Sé
Entrambi i modelli si fondano sull’idea che la psiche umana sia composta da diverse parti o sub-personalità. Queste parti emergono in risposta alle esperienze di vita e influenzano il nostro comportamento, pensieri ed emozioni.
Accoglienza e Non-Giudizio
Sia il VD che l’IFS adottano un approccio basato sulla consapevolezza e sull’accettazione di tutte le parti interne, anche quelle considerate problematiche o indesiderate.
Dialogo con le Parti
In entrambi i metodi, il lavoro terapeutico implica il riconoscimento e il dialogo con le diverse sub-personalità per comprenderne le motivazioni, ridurre i conflitti e promuovere l’integrazione. Nel VD, il dialogo con le parti permette loro di emergere alla luce della coscienza e di esprimersi in un ambiente sicuro. Questo porta ad una ristrutturazione profonda e alla comprensione del proprio funzionamento.
Espansione della Consapevolezza
L’obiettivo comune è sviluppare una maggiore consapevolezza di sé facilitando un rapporto più equilibrato e armonioso con le proprie parti interne.
Il Ruolo del Sé Centrale
in ambedue i metodi Io consapevole e il Sé autentico riflettono un nucleo essenziale che è presente nell’individuo fin dal momento della nascita.
L’Io Consapevole (o Aware Ego) del VD non è un Sé psichico, non si limita a riconoscere e accettare le parti interne, ma può integrarle e utilizzarle in modo attivo a seconda delle situazioni. È come un direttore d’orchestra che entra in contatto con tutte le voci interne e ne permette una gestione flessibile, adattativa e “armonica”. Lo scopo è acquisire consapevolezza e portare equilibrio, guarigione e protezione delle parti vulnerabili.
Il “Sé autentico” dell’IFS è espressione dell’essenza umana più genuina, caratterizzata da qualità come calma, curiosità, compassione e connessione. Il lavoro terapeutico mira a rafforzare questo Sé innato affinché possa diventare il leader interno in grado di gestire armoniosamente le parti, promuovendo l’integrazione e la guarigione, soprattutto delle parti ferite o esiliate.
Differenze tra Voice Dialogue e Internal Family Systems
Modalità di Interazione con le Parti:
Nel Voice Dialogue, il terapeuta invita la persona a spostarsi fisicamente in diverse posizioni per impersonare e dare voce alle varie sub-personalità. Questo facilita un’esperienza diretta della loro energia, consente di esplorarne i bisogni e capire come influenzano il comportamento e le emozioni della persona. Ma è anche un gesto simbolico: il centro è il luogo dell’Io consapevole e spostarsi significa entrare dapprima nell’energia di ogni parte e prenderne consapevolezza per poi ritornare al centro, “disidentificarsi” e separarsene così da acquisire consapevolezza dell’esperienza vissuta.
Nell’IFS, il dialogo con le parti avviene prevalentemente attraverso un processo interiore di ascolto e comunicazione interna, con l’obiettivo di disidentificare il Sé dalle parti e guidarle verso una maggiore armonizzazione. Il Sé autentico, in questo processo, agisce come un regolatore e equilibratore, gestendo le parti disfunzionali e promuovendo l’integrazione.
Concezione delle Parti:
Nel Voice Dialogue, le sub-personalità sono parti psichiche distinte con proprie emozioni, credenze e motivazioni. Si dividono in Sé primari, sviluppati per proteggere la vulnerabilità, e Sé rinnegati, aspetti repressi per evitare dolore e rifiuto. Attraverso il dialogo con il terapeuta VD, queste parti diventano più consapevoli del loro impatto sulla persona, si alleggeriscono e si trasformano. L’Io consapevole non si limita ad accoglierle, ma le utilizza attivamente per promuovere crescita, equilibrio e benessere, guidando l’individuo verso una maggiore autonomia psicologica ed emotiva.
L’IFS distingue le parti in Protettori (come i Manager e i Pompieri) e Esiliati (parti ferite che portano traumi e sofferenza). Le parti protettive cercano di evitare il dolore o di mantenere il controllo, mentre gli Esiliati sono legati a esperienze traumatiche non risolte. L’ IFS si concentra sul rafforzamento del Sé autentico per affrontare le emozioni e i traumi portati dagli Esiliati allo scopo di portare equilibrio e guarigione.
Obiettivo del Lavoro Terapeutico:
Nel Voice Dialogue il lavoro con le sub-personalità ha un effetto terapeutico ristrutturante e guaritore oltre a sviluppare una maggiore consapevolezza e capacità di scelta. Le parti più vulnerabili e ferite vengono portate alla coscienza, e attraverso il dialogo con il terapeuta, sentendosi accettate, trovano nuove modalità di espressione. In questo processo si esplorano e si attivano altri aspetti psichici che possano fornire protezione e supporto alle parti vulnerabili, favorendo un riequilibrio del sistema psichico.
Anche l’IFS ha un’esplicita finalità terapeutica mirata alla guarigione delle parti ferite e traumatizzate e al ripristino dell’armonia interna sotto la guida del Sé autentico.
Origini e Substrato Teorico del VD
Il Voice Dialogue si radica principalmente nella teoria della psicologia del sé. Hal e Sidra Stone hanno integrato diverse influenze teoriche e pratiche per sviluppare questo metodo, tra cui:
Psicologia Junghiana
La concezione di archetipi e sub-personalità (come Anima, l’Ombra, il Sé, ecc.), immaginazione attiva e di tensione degli opposti è un fondamento del Voice Dialogue. Le sub-personalità nel Voice Dialogue sono considerate entità psichiche distinte, simili agli archetipi di Jung, e rappresentano parti diverse in conflitto o poli opposti della psiche.
Psicosintesi
L’Immaginazione Guidata (Guided Imagery) di Roberto Assagioli, sviluppata nell’ambito della Psicosintesi, utilizza immagini interiori, simboli e scenari immaginativi per esplorare e integrare le diverse componenti della personalità. Il Voice Dialogue riprende l’attenzione all’esperienza soggettiva e al dialogo con parti interiori vive e autonome.
Psicologia della Gestalt
In particolare, il lavoro sul campo della coscienza e l’idea di “dialogo” tra la persona e le sue diverse parti psichiche, si ricollega al concetto di dialogo interno e di consapevolezza del presente che è centrale nella psicologia della Gestalt.
Psicologia Transpersonale
Questo approccio enfatizza l’integrazione di stati di coscienza più elevati e l’esperienza diretta dei vari aspetti del Sé. Voice Dialogue riflette questa visione, poiché aiuta l’individuo a esplorare e integrare diverse parti del sé, inclusi aspetti inconsci, spirituali, superiori, trascurati o sconosciuti, con una visione di espansione della coscienza e di autoconsapevolezza.
Teoria dei Sistemi Complessi
La concezione che la psiche non sia una singola entità, ma un sistema dinamico di molteplici parti in interazione, è anche influenzata da teorie moderne sui sistemi complessi e dall’idea che le diverse parti possano influenzarsi a vicenda.
Analisi Transazionale (AT)
Il Voice Dialogue condivide con l’AT l’idea di una personalità composta da diverse sub-identità pur mantenendo la propria unicità teorica e metodologica. Mentre L’AT, sviluppata da Eric Berne, postula l’esistenza di tre Stati dell’Io (Genitore, Adulto, Bambino) che rappresentano diversi modi di pensare, sentire e comportarsi, il Voice Dialogue riconosce una molteplicità di Sé o sub-personalità, che emergono a seconda delle esperienze vissute e delle strategie di adattamento adottate dall’individuo.
Origini e Substrato Teorico del IFS
L’Internal Family Systems (IFS), sviluppato da Richard C. Schwartz negli anni ’80, attinge principalmente da diversi approcci teorici, integrando concetti provenienti dalla psicologia del sé, dalla psicoterapia familiare e dalla teoria dei sistemi. I principali riferimenti teorici di IFS sono:
Psicologia del Sé (Self-Psychology)
La teoria di Heinz Kohut sulla psicologia del sé è un elemento fondamentale nell’IFS. In particolare, Kohut ha esplorato come il sé si sviluppa attraverso relazioni di cura e sostegno, e questo è un concetto centrale nell’IFS. Il “Sé” in IFS è visto come una parte essenziale, sana, empatica e compassionevole, che ha la capacità di integrare e guidare le altre parti interne verso una maggiore armonia.
Teoria dei Sistemi
IFS utilizza la teoria dei sistemi per comprendere come le parti interne della psiche interagiscono tra loro. Ogni “parte” (manager, pompiere, esiliato, ecc.) è vista come parte di un sistema complesso che cerca di mantenere l’equilibrio. Ogni parte ha un ruolo protettivo o difensivo, e l’IFS cerca di facilitare la collaborazione e la protezione reciproca tra di esse, piuttosto che mantenere conflitti interni.
Psicoterapia Familiare
IFS è influenzato dalla psicoterapia familiare sistemica, in particolare dalla teoria della famiglia di Salvador Minuchin. L’idea di un “sistema familiare” interno, in cui ogni parte assume un ruolo specifico per mantenere l’ordine e la sicurezza, è simile alla dinamica dei membri di una famiglia in conflitto. Ogni parte (inclusi il “Manager” o il “Pompiere”) ha una funzione protettiva, ma può diventare disfunzionale se non integrata correttamente nel sistema.
Psicologia Evolutiva e Teoria del Trauma
L’IFS è anche profondamente radicato nella comprensione delle esperienze traumatiche e di come esse influenzano lo sviluppo delle parti esiliate, cioè quelle che portano il dolore e il trauma. La teoria dell’attaccamento e le sue implicazioni sullo sviluppo del sé sono importanti anche in IFS, poiché le esperienze di abbandono o traumi precoci possono generare parti che cercano di proteggere il sistema psichico.
Neuroscienze e Modelli di Autoregolazione
La neurobiologia e il funzionamento del cervello, in particolare il modo in cui le esperienze emotive vengono registrate e gestite, hanno influenzato l’approccio IFS. Il modello si concentra sulla capacità del Sé di auto-regolare le emozioni e di armonizzare le diverse parti per favorire la resilienza e la guarigione.
Origini Storiche del Voice Dialogue
Il Voice Dialogue è stato sviluppato negli anni 70 e diffuso negli anni 80 dagli psicologi statunitensi Hal e Sidra Stone, coniugi e terapeuti, entrambi con una solida formazione in psicologia analitica junghiana, psicologia del Sé e psicoterapia umanistico-esperienziale. Il loro lavoro è originato non solo da una riflessione teorica, ma anche da un’attenta osservazione clinica delle voci interiori contrastanti, dei conflitti tra parti di sé che si riflettevano in comportamenti apparentemente incoerenti.
Gli Stone riconobbero in queste manifestazioni la presenza di sub-personalità autonome, ciascuna con proprie emozioni, bisogni, convinzioni e strategie protettive, che interagivano tra loro in modo spesso conflittuale. Da qui, svilupparono un metodo che permettesse a ciascuna parte di emergere, essere ascoltata e compresa in uno spazio relazionale accogliente. Centrale in questo approccio è il concetto di Io consapevole, inteso come centro della coscienza non identificato con alcuna parte, capace di accogliere senza giudizio TUTTE le sub-personalità e di utilizzarle attivamente per promuovere equilibrio, benessere e crescita personale.
Origini storiche dell’Internal Family Systems
L’Internal Family Systems (IFS) viene ideato a partire dalla metà degli anni ’80 dallo psicoterapeuta americano Richard C. Schwartz, che operava in un contesto accademico sistemico-relazionale. Anche Schwartz sviluppa il modello a partire dall’osservazione clinica diretta, notando che i pazienti parlavano delle proprie difficoltà in termini di “parti” interne spesso in conflitto tra loro. Da questa constatazione nasce il concetto di “sistema interno familiare”, in cui ogni parte svolge un ruolo specifico (protettivo, repressivo, vulnerabile, ecc.), analogamente a una famiglia reale.
Al centro del modello IFS c’è il Sé (Self), una qualità della coscienza caratterizzata da presenza, compassione, chiarezza e capacità regolativa, considerato la risorsa principale per dialogare e armonizzare le parti interne, facilitandone la trasformazione e la guarigione.
Sebbene i due approcci siano nati in contesti differenti, uno più esperienziale ed esplorativo, l’altro più strutturato e sistemico, entrambi condividono una visione molteplice della psiche e pongono al centro del lavoro interiore una coscienza integrata e regolatrice, capace di accogliere e trasformare i diversi aspetti del sé.
Diversità di riconoscimento accademico
Il riconoscimento e maggior successo dell’IFS rispetto al VD può essere dovuto a una combinazione di fattori, tra cui il riconoscimento accademico, la facilità di applicazione pratica e un’efficace diffusione del metodo. Tuttavia, è importante notare che entrambi i modelli sono altamente efficaci e complementari in molteplici contesti terapeutici.
Struttura più Definita
L’IFS ha una struttura terapeutica ben definita, con una chiara metodologia e procedura che i terapeuti possono seguire. Questo ha facilitato la formazione e la diffusione del modello. Il Voice Dialogue è più orientato all’esperienza e al dialogo diretto con le parti, il che può risultare più difficile da formalizzare in un approccio standardizzato, limitando la sua diffusione.
Accettazione Accademica e Riconoscimento Professionale
Il modello IFS ha ricevuto un ampio riconoscimento accademico e scientifico nel corso degli anni, con numerosi articoli e ricerche a supporto della sua efficacia. Ciò ha contribuito alla sua accettazione in ambito terapeutico e accademico. Sebbene il Voice Dialogue sia ampiamente utilizzato in ambito psicoterapeutico, non ha utilizzato gli stessi canali di diffusione ufficiali e non ha avuto lo stesso livello di riconoscimento formale in ambienti accademici e professionali.
Facilità di Applicazione Pratica
L’IFS, grazie alla sua chiarezza e sistematicità, è più facilmente applicabile in contesti terapeutici standardizzati, anche in ambito di psicoterapia individuale e familiare. Il Voice Dialogue, pur essendo efficace, richiede un maggiore livello di esperienza e un approccio meno convenzionale, che potrebbe non essere adatto a tutti i terapeuti o a tutte le tipologie di pazienti.
Marketing e Diffusione
Richard Schwartz ha dedicato notevoli risorse alla diffusione e alla formalizzazione dell’Internal Family Systems, fondando un’istituzione specifica (l’IFS Institute) che si occupa della formazione, certificazione e supervisione dei professionisti. Ha inoltre promosso attivamente il modello attraverso pubblicazioni, convegni, collaborazioni con università e una presenza costante nei contesti accademici e clinici. Questo ha contribuito a conferire all’IFS una solida struttura istituzionale e una crescente visibilità internazionale.
Gli Stone non hanno avuto la stessa capacità di marketing, hanno scelto di NON strutturare il Voice Dialogue come un’istituzione accademica ufficiale preferendo diffondere il metodo attraverso seminari e percorsi formativi aperti anche a chi non possiede una laurea in psicologia. Pur avendo ottenuto ampio riconoscimento tra molti professionisti e favorito la creazione di una rete internazionale, questa scelta ha contribuito a limitarne la diffusione e il riconoscimento all’interno dei contesti accademici tradizionali.
Conclusione
Sia il Voice Dialogue che l’IFS offrono efficaci strumenti per esplorare la psiche e favorire un maggiore equilibrio interiore.
Entrambi i metodi mirano a rafforzare il nucleo centrale dell’individuo: Io Consapevole o Sé autentico, favorendo l’integrazione delle diverse parti interne. Entrambi promuovono l’equilibrio, il benessere e la crescita personale, guidando l’individuo verso una maggiore consapevolezza di sé e del proprio funzionamento.
Tutto questo si traduce in un’accettazione più profonda del proprio percorso di vita e delle trasformazioni evolutive che lo accompagnano.
La scelta tra i due metodi dipende dalle esigenze individuali e dagli obiettivi di crescita interiore.
Marzia Mazzavillani Copyright © Vietata la riproduzione del testo
Bibliografia
- Schwartz, R. C., & Sweezy, M. (2020). Internal Family Systems Therapy (2nd ed.). New York: Guilford Press. (trad. it. Terapia dei sistemi familiari interni, Milano: Raffaello Cortina, 2023).
- Schwartz, R. C. (2021). No Bad Parts: Healing Trauma and Restoring Wholeness with the Internal Family Systems Model. Boulder, CO: Sounds True. (trad. it. No Bad Parts. Guarire il trauma e ripristinare la totalità con il modello IFS, Roma: Spazio Interiore, 2023).
- Stone, H., & Stone, S. (1989). Embracing Our Selves: The Voice Dialogue Manual. Novato, CA: Nataraj Publishing. (trad. it. Il Dialogo delle Voci: Conoscere ed integrare i nostri sé nascosti, Piacenza: Amrita, 1996).
- Stone, H., & Stone, S. (1993). Embracing Your Inner Critic: Turning Self-Criticism into a Creative Asset. New York: HarperCollins. (trad. it. Il critico interiore. Come trasformarlo in un potente alleato, Roma: Futura, 2002).
- Errani Civita F. (2005). Il Caleidoscopio interiore, Firenze: M.I.R., 2005
- In Celebration of Fifty Years of Voice Dialogue The Origin Story by Sidra Stone Ph.D
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Crediti: Foto di EyeEm e Doodle Bird Designsby Freepik
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