L’appuntamento era a Bologna per il Convegno Voice Dialogue 2024 del 25 maggio ed è stata l’occasione per esporre le mie tesi sul potere trasformativo dei sogni e per incontrare colleghi, professionisti, seguaci e interessati ai sogni e al metodo VD. Un’occasione di scambio, di studio e di arricchimento comune.
Dott.ssa-Marzia- Mazzavillani
Il Convegno Nazionale Voice Dialogue 2024″Inclusione come Riconoscimento “ si è tenuto ieri 25 maggio 2024 a Bologna nella splendida cornice di Villa Mazzacorati ed io vi ho partecipato in qualità di relatrice con un intervento intitolato Il Voice Dialogue nei Sogni Incontro e Inclusione dei propri Sé nella dinamica psichica cosciente, tema che da sempre mi appassiona.
⚪ E’ stata un’occasione unica per incontrare colleghi che non vedevo da tempo, come i co-relatori Dott.ri Elena Dragotto, Edi Salvadori, Roberto Seghi Rospigliosi, Tatiana Cosci, Silvia Pelle, Emilia Luciano e per dare il mio contributo alla diffusione di questo metodo straordinario che tanto amo per la duttilità e per la profondità con cui sa agire nella vita delle persone.
Abstract del mio intervento al Convegno Voice Dialogue 2024
Questo intervento si propone di affrontare il tema dell’inclusione come primo modello di lavoro con i sogni. Lavoro che si avvale dello strumento del Voice Dialogue per rispecchiare, individuare e legittimare i vari aspetti del sogno oltre che per incontrare, conoscere e riconoscere i propri Sé.
Più le immagini oniriche si presentano frammentate, dispersive e apparentemente incoerenti, più lo strumento del Voice Dialogue ci offre l’opportunità di analizzarle, riconoscerle e trasformarle in materiale integrabile dalla coscienza.
Il fattore dell’inclusione e dell’integrazione di tale materiale è ciò che permette all’individuo di alimentare il suo percorso di crescita, di avanzare nella via dell’individuazione con nuovi aspetti di sé che, risaliti dal profondo e rivissuti nel sogno, riconosciuti ed elaborati possono portare a nuovi modi di essere, nuovi modi di affrontare la realtà, nuova creatività, nuovo benessere.
Con questi obiettivi sarà utile proporre una visione prospettica del sogno dalla visione di Freud meccanicistica/razionale/positivista, ma assolutamente rivoluzionaria all’epoca, per arrivare, con la mediazione di Jung e Bion, ad una visione di attività onirica che ingloba la realtà diurna e che conferma una volta di più quanto il sogno sia pervasivo nella nostra esperienza umana, quanto intensamente ci riproponga il bisogno di integrazione fra stati dell’essere diversi e fra ciò che è innato e filogeneticamente appreso e ciò che invece è l’esperienza individuale.
Ecco che il sogno mostra la sua capacità di “inclusione” racchiudendo in sé tutto ciò che concerne l’umano e l’essenza dell’umano. Ricordando e sintetizzando tutto il retaggio alle nostre spalle, ma alludendo spesso a qualcosa di più: le incognite del futuro, il passaggio della morte, il trans-personale, il divino sono tutti elementi del sogno che si intrecciano con il quotidiano, le scelte, le abitudini, i sentimenti, le emozioni.
Nello stesso modo sarà importante ripercorrere i fondamenti del Voice Dialogue che ci offre lo specchio in cui le diverse immagini oniriche possono definirsi e che si pone come uno strumento complementare per la sua capacità di comprendere TUTTI gli stati dell’essere che possono emergere nel sogno.
Anche il Voice Dialogue è inclusivo. La sua natura è inclusiva di tutte le parti disperse e non riconosciute della personalità e rispettosa di quelle che agiscono con l’avvallo della coscienza.
Ecco che il binomio Sogni -Voice Dialogue si pone come una possibilità di lavoro che non si esaurisce nell’individuale, perché più il Voice Dialogue porta a galla riconosce ed integra ciò che appartiene all’individuo, più la prospettiva si ampia ed il sogno tende ad includere gli aspetti più collettivi dell’essere.
L’inconscio individuale incontra ed include quello collettivo e il viaggio dell’individuo diventa il viaggio dell’umanità.
Marzia Mazzavillani Copyright © Vietata la riproduzione del testo
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