Ripropongo di seguito un articolo tradotto per la Guida Sogni che presenta una sintetica panoramica delle scoperte sui sogni e il sonno paradossale. Il brano originale:”Rêver: le monde fascinant des rêves” di Mathilde Regnault et Ellen Faivre è stato pubblicato sulla rivista francese Futura Science nel 2012, ma i temi sono sempre attuali, perchè i sogni lo sono: presenti e attuali.
Sogni e Sonno Paradossale sono argomenti sempre attuali e di grande interesse per gli studiosi e gli scienziati, dato che le scoperte e le ricerche in quest’ambito non si possono mai considerare complete. Le teorie su sogni, la loro origine e funzione sono molteplici, ma in questo articolo vengono evidenziati in modo sintetico aspetti misurabili e riconoscibili: cicli e durata dei sogni, differenze di sogni fra i sessi e differenze legate all’età biologica.
“Riguardo agli studi su Sogni e Sonno paradossale, nessun esame scientifico offre la sicurezza al 100% che chi si trova nella fase di sonno paradossale stia sognando. Ma l’esperienza empirica, quando i sognatori si risvegliano in questa fase, spesso lo conferma.
Così’ le persone che si svegliano durante il sonno paradossale ricordano i loro sogni in una percentuale dell’85% contro il 10-15% riscontrabile in altri momenti del sonno.
Si stima che un individuo sogni in media 100 minuti ogni notte, nella misura di 15-20 minuti di sonno paradossale per ogni ciclo di sonno, e di 4-5 cicli di sonno per notte.
Una persona di 60 anni passa circa 5 anni della sua vita a sognare e un totale di 20 anni a dormire.
Sogni e Sonno Paradossale Cicli e durata
Le fasi di una notte di sonno non sono tutte eguali: durante il primo ciclo la fase di sonno profondo è molto più lunga di quella paradossale. Nel corso della notte il sonno profondo si accorcia, mentre la fase di sonno paradossale si allunga. E questo mette in luce due fenomeni:
- La durata dei sogni si allunga durante la notte: il primo sogno dura circa 10 minuti, il secondo circa 20 minuti mentre i seguenti possono durare una mezz’ora. Sono questi ultimi i sogni che ricordiamo meglio, perché hanno luogo alla fine della notte e poco prima del risveglio.
- Si dice che le prime ore di sonno contino il doppio perchè sono legate al primo ciclo di sonno profondo e “riparatore” che nella prima fase della notte ha più spazio, momento in cui il corpo ed il cervello sono a riposo.
Sogni e Sonno Paradossale. Sognare e ricordare
Ma non siamo tutti uguali di fronte ai sogni, ci sono sognatori “buoni” e “meno buoni” senza che ci sia una spiegazione per questo. Al di fuori di casi patologici o di trattamenti medici tutti sognano.
Ma non tutti hanno la stessa capacità di sognare e di ricordare i loro sogni.
Il genere femminile pare sognare e ricordare più di quello maschile. Risvegliate da una fase di sonno paradossale l’ 85% di loro ricorda ciò che sta sognando contro solo l’80% degli uomini.
Le donne sono anche più abili nel raccontare i dettagli del sogno, sogno che per questa ragione sembra anche durare di più. Ma sono anche più soggette ad avere incubi rispetto ai compagni maschi. I ricercatori non hanno ancora una spiegazione scientifica per queste differenze. Tutt’al più avanzano un parallelismo con una maggior “immaginazione emozionale” delle donne rispetto gli uomini, e questo le renderebbe inclini a fare sogni ricchi e dettagliati.
Sogni e Sonno Paradossale Le età del sogno
Non si sogna nello stesso modo a tutte le età, d’altronde è molto complicato determinare a quale età un bambino inizi a sognare e gli specialisti non concordano fra di loro. Pare che durante i primi mesi ed i primi anni di vita il bebè e poi il bimbo siano vittime di terrori notturni (pavor nocturnus) un fenomeno che non è assimilato ai sogni e che avviene nella fase di sonno profondo, e non durante il sonno paradossale.
“E’ molto complicato dire a partire da quale età un bambino cominci a sognare-sostiene il Dottor Pierre-Hervé Luppi (del Centro di Ricerche in Neuroscienze di Lione)-Bisogna che abbia la maturità necessaria che comprendere che è un sogno e che possieda il vocabolario per raccontarlo.” prosegue.
Pare dunque che la capacità di sognare cresca proporzionalmente durante le prime fasi della vita come accade per l’insieme delle abilità cognitive dell’individuo.
Al contrario, la capacità di sognare diminuirebbe con l’età e le persone anziane farebbero meno sogni rispetto agli adulti nel fiore degli anni. In quest’ambito è impossibile generalizzare o avere certezze, ma due elementi vengono a suffragare queste ipotesi:
- Gli anziani dormono meno dei giovani: abbiamo visto che la fase di sogni e sonno paradossale si amplia durante la fine della notte, nel il 3 o 4 ciclo. E’ possibile così che le persone anziane abbiano semplicemente meno tempo di sonno paradossale e loro disposizione per sognare.
- Come accade per tutti gli altri organi anche il cervello invecchia e si arrugginisce con l’età. La plasticità neuronale diminuisce: questo significa che i neuroni sono meno elastici e le connessioni fra di loro meno buone. E’ la ragione per la quale in vecchiaia è più difficile imparare nuove cose rispetto all’età del liceo. Per la stessa ragione questa mancanza di plasticità potrebbe giocare un ruolo sull’immaginazione ed i sogni.
Sogni e Sonno Paradossale Ricordare i Sogni
L’evoluzione e la capacità di ricordare i sogni e poterli raccontare sono legati alla salute dei neuroni che ognuno possiede. Questo meccanismo neuronale varia con l’età ed il sesso, ma per tutti passa per le stesse fasi di sogni e sonno paradossale e la stessa possibilità di sognare.
Michel Jouvet è conosciuto in tutto il mondo per il suo lavoro iniziato negli anni 50 che ha portato in evidenza le particolarità del sonno paradossale ed il suo funzionamento. Egli sostiene, come una larga parte di ricercatori, che che l’essenza del sogno, nella sua forma compiuta, si svolge durante la fase di sogni e sonno paradossale.
Alla fine del secolo XIX Edmond Goblot sviluppò una teoria opposta, ripresa recentemente dal neurobiologo Jean Paul Tassin: noi sogneremmo durante brevi periodi di “dormiveglia” fra due cicli di sonno. Una teoria che sarebbe suffragata dall’esistenza dei sogni del risveglio mattutino dove gli stimoli esteriori che finiscono per destarci sono integrati al sogno stesso”. (Traduzione di Marzia Mazzavillani da Rêver: le monde fascinant des rêves di Mathilde Regnault et Ellen Faivre pubblicato il 22/01/2012 sulla rivista francese Futura Science).
Marzia Mazzavillani Copyright © Vietata la riproduzione del testo
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Crediti: Foto 1 di Engin_Akyurt da Pixabay; Foto 2 di Cheryl Holt da Pixabay
Ciao cara Marni. Scrivo questo commento perche’ potrebbe essere utile alle prove che stai facendo. Ti avvisero’ se ne ricevero’ la mail di notifica sperando di esserti utile in qualche modo.
Ti abbraccio e faccio gli auguri di Buona Pasqua a tutti i lettori e lettrici della GS!
Buongiorno Sandi, ti ringrazio davvero perchè i problemi con queste notifiche mi stanno facendo impazzire.
Un abbraccio a te e buona Pasqua” Marni
Ciao cara Marni come stai? Scusami se abuso della tua pazienza ma sono curiosa e mi piacerebbe riuscire a capire meglio quindi ti vorrei fare 3 domande. Scusami anche se ti possono sembrare stupide o ingenue. la prima e’ il Sonno Paradossale e’ quello che avviene nella fase REM? La seconda: perche’ si definisce proprio “Paradossale”? La terza invece: abbiamo un modo per riconoscere al risveglio se il sogno che ricordiamo e’ avvenuto durante il Sonno Paradossale oppure la scoperta che noi ricordiamo questi sogni nell’85% dei casi e’ una cosa che puo’ essere valutata solo all’interno di una ricerca scientifica?
Grazie. Ti abbraccio.
Buongiorno cara Sandi, sto bene grazie 🙂 spero sia così anche per te. Rispondo alle tue domande: il sonno paradossale è quello che si verifica in fase REM (scoperta negli anni 50) e il termine paradossale è stato coniato da Michel Jouvet ( neurobiologo ricercatore e scienziato direttore del centro di onirologia molecolare di Lione,ora deceduto purtroppo) che si rese conto che le onde presenti in fase rem erano molto simili a quelle della veglia nonostante la persona o l’animale ( lui faceva esperimenti con i gatti) fosse profondamente addormentata. Di qui il “paradosso” e il termine che ne è derivato e che è stato adottato dalla letteratura internazionale. Purtroppo non abbiamo modo di sapere al risveglio in che fase è avvenuto il sogno che ricordiamo ( ci sono sogni che avvengono anche fuori dalla fase rem anche se questi ultimi pare siano più vividi). Lo si potrebbe fare solo in un laboratorio del sonno. ci sono libri di Michel Jouvet molto interessanti (e anche molto chiari ) che aiutano a capire i meccanismi del sonno e del sogno. Es. perchè dormiamo perchè sogniamo, la natura del sogno ec. fai una ricerca. Io amo Jouvet, che in ambito psicologico sembra quasi sconosciuto, anche per le sue teorie sulla funzione del sogno che io sento come quelle che hanno più senso ( per quella che è la mia sensibilità). Spero di averti risposto, naturalmente è tutto passibile di approfondimento. Un caro saluto e un abbraccio Marni
Grazie cara Marni gentilissima come sempre. La tua risposta e’ molto chiara e permette di capire bene l’articolo anche a chi come me non e’ specialista nella materia ma solo una persona curiosa. Naturalmente non sapevo chi e’ stato Michel Jouvet. Grazie perche’ sono argomenti affascinanti. Anch’io sto bene. Un grande abbraccio a te.