Sognare mia madre che vuole forarmi le orecchie con una spilla arroventata è il sogno-incubo che ha accompagnato l’infanzia di una gentile signora dall’età “importante” che, forse per la suggestione di questo sogno, non ha mai ceduto alla tentazione di forarsi i lobi per mettere gli orecchini. Quando ho pubblicato l’articolo sul simbolismo dell’orecchino e dei fori alle orecchie, pur conoscendone il valore arcaico e rituale, non avrei mai immaginato un tale impatto sui lettori. Da allora periodicamente mi arrivano testimonianze sempre più interessanti da parte di donne ed uomini di tutte le età. E questa volta ringrazio Maria Serafina.
Buongiorno Marni e piacere di conoscerti.
Sono qui per chiederti cosa significa sognare mia madre che vuole forarmi le orecchie con una spilla arroventata?
Un sogno ricorrente fatto in passato ma che ricordo ancora bene e che gli altri articoli della Guida Sogni su questo tema hanno riportato a galla.
Ma prima di tutto come si conviene mi presento, e spero possiamo darci del tu.
Sono un’attempata signora milanese, una nonna che grazie all’impegno e all’affetto delle due nipoti si è avvicinata con curiosità ad internet in questi ultimi anni.
Sono rimasta davvero sorpresa e incantata dai sogni così solari e dalla bella realtà vissuta in famiglia, in questo tempo pesante di pandemia, raccontata nell’articolo “Sognare cerchi d’oro alle orecchie“dalla giovane Marieclaire, una ragazza che ha appena qualche anno più delle mie nipoti.
Il mio racconto
Ma per converso sognare mia madre che vuole forarmi le orecchie, sogno ricorrente ed angoscioso che rammento nitidamente in quanto mi ha accompagnata per molto tempo durante la mia infanzia nel dopoguerra e, con meno frequenza, anche in epoche successive, mi ha riportata indietro nel tempo.
Ad entrambe le mie due sorelle maggiori infatti erano stati forati i lobi delle orecchie in prossimità della Prima Comunione come usava in molte famiglie. Se ne era occupata direttamente nostra madre che aveva appreso l’arte da una nostra anziana prozia, utilizzando una lunga spilla d’oro disinfettata a fuoco vivo ed un tappo in sughero.
Mai l’ho vista compiere questo atto cruento perché non ero ancora nata, ma il racconto delle sorelle grandi me ne faceva terrore.
Così sognavo spesso questa scena in cui sfuggivo affannata ed angosciata da mia madre armata di ago rovente ed intenta a perforarmi i lobi.
Che poi invece mamma fosse una santa donna amorevole con le proprie figlie rendeva ancor più stridente ed impressionante il sogno che ho continuato a fare anche molto dopo aver superato la fatidica Prima Comunione a lobi intatti.
La realtà di quel tempo
Perché nel frattempo usi e costumi nella Milano della ricostruzione erano mutati profondamente ed anche mamma e sorelle, nonostante avessero i fori, avevano già abbandonato le tradizionali anelline e monachelle d’oro ed incominciato a preferire per sé stesse gli orecchini di bigiotteria con le clips che erano in voga.
Orecchini non preziosi, ma colorati e fantasiosi da abbinare di volta in volta alla “mise” del giorno ed indossabili da tutte senza sottoporsi a quella foratura che ci sembrava un’usanza antiquata e quasi incivile, perché mutilava il corpo nella sua integrità.
Anche io ho incominciato a mettermi gli orecchini a clips negli anni dell’università e li ho portati ancora per tanti anni nella mia professione di avvocato quando tenevo molto alla cura del mio aspetto.
La verità però è che le clips erano solo un goffo ripiego perché stringevano e facevano assai male senza per questo scongiurare il rischio di perdere l’orecchino.
Avevo quasi 40 anni quando donne e ragazze della Milano bene andavano a farsi bucare i lobi in via Solferino nella bella bottega di Merù.
L’orecchino a buco stava tornando di gran moda però io mi son sempre rifiutata di sottopormi a ciò che continuava a sembrarmi una barbarie “contro natura” anche se ammetto che qualche volta ho vacillato, ci ho pensato ed ho rischiato di cadere in tentazione per il punto luce o la perla a tappabuco che trovo classici intramontabili e perfetti per completare con un tocco di eleganza l’abbigliamento sobrio richiesto dalla mia professione.
Poi però invece di farmi bucare le orecchie ho finito per limitare gradualmente le occasioni per mettermi degli orecchini fino a cessare del tutto anche se oggi, ragionando col senno di poi, penso che se tornassi indietro riconsidererei più seriamente l’idea di forare i miei lobi.
Se avessi avuto una figlia femmina credo avremmo finito per andare a farci fare i buchi assieme.
Il mio presente
Alla mia età non cambierò più la situazione perché penso che ogni cosa abbia un suo tempo ed ormai la mia finestra di opportunità si è chiusa.
Però vedo la gioia ed il piacere con cui le mie due nipoti portano gli orecchini. Hanno i buchini ai lobi fatti per loro libera scelta e desiderio fin da quand’erano ancora bambine, assecondate da mia nuora più che da mio figlio che a torto nutriva qualche riserva.
La più grande ha poi aggiunto qualche altro forellino alle orecchie e si mette tutti piccoli orecchini discreti e delicati, la più piccola l’anno scorso ha messo quel vezzoso brillantino-ino-ino su un lato del naso.
Sono carine, stanno bene, mi piacciono e sono io la prima a dirglielo.
Mi piace osservare gli orecchini che impreziosiscono le orecchie bucate delle altre donne e ne apprezzo il “plus” che, se i monili sono ben scelti (e bene abbinati fra loro per chi ha più d’un buco per orecchio), illumina e completa.
Adesso leggendo gli articoli che hai dedicato a questo argomento ti posso dire che il “rito” della foratura delle orecchie mi affascina anche oltre al lato estetico, perché ho capito che non costituisce violazione della “sacralità” del corpo, ma è una vera e propria celebrazione della femminilità.
Tutto ciò a me è mancato per un fatto generazionale, per il retaggio degli incubi infantili, ma più ancora, direi, per mia indolenza e forse paura del “cambiamento” per quanto piccolissimo.
Permettimi, da avvocato ormai in pensione, di chiedere l’assoluzione con formula piena dell’orecchino a buco, chiedendoti scusa se l’arringa è stata così lunga.
Complimenti per questo magnifico sito che attraverso i sogni fa cultura e ci regala tanti spunti stimolanti su cui riflettere.
Sognare mia madre che vuole forarmi le orecchie Risposta di Marni
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Buongiorno Maria Serafina, sei assolta con formula piena! 🙂
E grazie infinite per questo spaccato di vita vario e interessante che condividi con me e i lettori.
I tuoi incubi infantili sono quanto di più normale possa esserci, considerando quello che vivevi allora con i racconti delle tue sorelle e la prospettiva di subire il “cruento rito”, racconti che, come sai, tendono ad influenzare il pensiero e la fantasia ingigantendo il timore.
Mi spiace invece che in seguito tu non abbia voluto provare l’esperienza della foratura dei lobi, ma potresti sempre ripensarci e forse potrebbero essere le tue nipoti ad accompagnarti e a sostenerti in una esperienza femminile così particolare.
Pensa al sogno di Bertina che all’età di 71 anni ha preso questa decisione e a come si è sentita diversa e rivitalizzata. La femminilità non va in pensione anzi, posso confermarti per esperienza personale e professionale che “matura” con il passare degli anni diventando più “piena”, consapevole e soddisfacente e diventa un modello di grazia a cui le giovani donne intorno possono ispirarsi per il futuro.
Grazie anche per l’apprezzamento al mio lavoro e per averne intuito la complessità e l’impegno al di là della formula divulgativa. Un caro saluto Marni
Sognare mia madre che vuole forarmi le orecchie Risposta di Maria Serafina
Buona domenica Marni e grazie infinite a te per la gentile e bella risposta.
Come potrei non apprezzare il tuo lavoro?
L’azzeccata ed avvincente formula divulgativa esalta il grande impegno che profondi per rendere accessibili, senza banalizzare, tematiche di complessità e spessore culturale. Inoltre, in questo particolare caso ho trovato originalissimi e sorprendenti gli articoli che hai dedicato al significato degli orecchini e delle orecchie forate nell’archetipo e nella cultura femminile.
Evidente il grande lavoro di ricerca da parte tua ed il riscontro così vario ed interessante che hai riscosso dalle commentatrici e (anche più sorprendente) dai commentatori conferma che hai individuato un argomento “sensibile” esplorandolo nella sua complessità.
Ho avuto modo di parlarne a lungo con le mie due nipoti e con mia nuora e voglio dirti che anche loro, da amanti degli orecchini, hanno apprezzato il tuo lavoro su questo tema e si sono rispecchiate su aspetti che tu hai ben sviscerato e che loro già “sentivano” senza averli razionalizzati e che rendono gli orecchini un po’ speciali per via del fascino “rituale” della foratura, atto che non resta nella memoria come un piccolo ma necessario sacrificio, ma come un bel momento “iniziatico” ed emozionante.
Questo può forse spiegare come mai questa antica pratica che sembrava perduta all’epoca dei miei anni giovanili, è stata poi recuperata con tanto entusiasmo dalle generazioni successive ed anche da moltissime donne della mia stessa generazione che hanno deciso di farsi bucare le orecchie fra i 40 ed i 50 anni ed oltre.
A posteriori so che se lo avessi fatto anch’io, assecondando più l’istinto che la ragione, non me ne sarei pentita.
L’interesse di mio marito
Ricordo di aver cullato a più riprese l’idea di fare i buchi e ci sono andata molto vicino a 52 anni d’età quando mio marito, con discrezione, mi disse che se avessi avuto il foro ai lobi gli sarebbe piaciuto regalarmi i punti luce per il nostro Venticinquesimo di Matrimonio.
Adesso riflettendoci comprendo che forse anche lui ne intravvedeva l’aspetto “sensuale” ma era troppo rispettoso per chiedermi di sottopormi ad un atto avvertito come doloroso per me.
Sono stata tentata di sorprenderlo arrivando persino ad informarmi presso il gioielliere di fiducia, dotato di apposita “pistola”, ma poi mi sono trattenuta per rispetto a mia mamma che mi aveva risparmiato il “cruento rito” dei miei incubi infantili e perché, nonostante la bellezza degli orecchini a buco, non me la sono sentita di violare l’integrità dei miei lobi con un atto che, sbagliando, percepivo ancora come tribale e concettualmente stridente col progresso e la civilizzazione.
Ho letto con vivo interesse il sogno di Bertina e la ammiro, però io ormai di anni ne ho oltre dieci più di lei e ritengo non avrebbe più senso forare ora i miei lobi assottigliati ed un poco avvizziti dall’incedere dell’età.
Mi sembrerebbe un’esperienza ormai fine a sé stessa.
Avrei dovuto pensarci prima, questo sì.
Peccato non avere avuto quel pizzico di determinazione in più. Però dopo una vita ricca di esperienze e di soddisfazioni posso ritenermi una donna fortunata nonostante questa piccola lacuna, in parte compensata attraverso le mie nipoti.
Ad entrambe ho voluto regalare io i loro primi orecchini d’oro dopo che hanno fatto i buchi.
Il sogno di mia nipote
Una piccola curiosità che forse ti può interessare: dopo averne parlato a lungo, la mia nipote più piccola mi ha detto di aver sognato di accompagnarmi a bucare le orecchie tenendomi la mano per farmi coraggio. Tenera!
Carissimi saluti e grazie Marni!
Replica di Marni
Buongiorno Maria Serafina, grazie per le cose che dici e sopratutto per averci ancora parlato di te.
Un’esperienza preziosa che mi piacerebbe mettere maggiormente in evidenza come ho fatto con altre che ho trovato significative, trasformando questo nostro scambio in un articoletto. Mi autorizzi?
Prima della pubblicazione ti mostrerei la bozza. Ma sentiti libera di rifiutare senza alcun problema, la cosa non inciderebbe minimamente nella stima che sento e nel piacere di averti conosciuta.
Trovo anche bellissimo il sogno fatto da tua nipote, la sua sollecitudine e il suo amore che si esprimono in questo tenerti la mano per consentirti di affrontare una “prova”.
Il sogno le offre così un modo per sentirsi parte attiva di una linea femminile che partendo da sua madre (e da altre donne della famiglia), vira verso la nonna paterna.
Un modo per coinvolgerti e legarti a questo flusso femminile. Che belle immagini!
Un caro saluto e buona giornata Marni
Replica di Maria Serafina
Buongiorno Marni, ma certo che ti autorizzo e lo faccio con piacere.
La tua richiesta è motivo di gioia e ne sono sorpresa perché temevo di essere persino andata “fuori tema” nel raccontare di me e della mia famiglia.
Ti ringrazio perché grazie ai tuoi articoli ed al nostro dialogo in questi commenti mi hai regalato la possibilità di “chiudere un cerchio” nel modo più bello: facendo i conti, una volta per tutte, con lo strano, forte e lungamente inconfessato sentimento di attrazione/repulsione che ho sempre provato verso gli orecchini e la perforazione auricolare che mi ha accompagnata fin dagli incubi infantili indotti dai racconti “raccapriccianti” delle mie sorelle più grandi.
Un errore di prospettiva
Finalmente ho compreso l’errore di prospettiva: orecchini che non sono belli “nonostante” la necessità di forarsi i lobi, ma lo sono anche “grazie a” questo rito iniziatico antico che, di madre in figlia, è tornato ad unire generazioni di donne attraverso una tappa della femminilità che poi si ricorda con emozione.
Avevo incominciato ad intuirlo quando è toccato alla prima delle mie due nipoti ed io mi sono trovata ad apprezzare istintivamente l’amorevole e materna sollecitudine con cui mia nuora ha accolto il desiderio della bambina accompagnandola a fare i primi buchi in farmacia, come usa adesso, nonostante un po’ di scetticismo da parte di mio figlio.
Mia nuora mi racconta di essersi emozionata tantissimo accompagnando le figlie a fare i buchi alle orecchie. Ho intuito che anche mia mamma non poteva che essere animata da sentimenti di amorevole accudimento quando, armata di spilla d’oro, aveva forato lei stessa i lobi delle mie sorelle per la Comunione.
Purtroppo all’epoca, prima della guerra, i mezzi erano quelli che erano ed i buchi alle figlie li si faceva quasi per dovere, non per assecondare un desiderio della bambina. Ma l’intenzione materna era certamente a fin di bene.
Quella lunga spilla d’oro con cui mia mamma aveva bucato le orecchie alle mie sorelle la possiedo io ed è bel un gioiello vintage che in qualche occasione sfoggio sul cappotto.
Mi hai fatto però realizzare che in famiglia io sono stata l’UNICA ad aver mancato l’esperienza della foratura delle orecchie.
Per questo mi piace moltissimo l’interpretazione che hai dato del sogno di mia nipote che mi “prende per mano” per coinvolgermi integralmente nella linea femminile a cui si sente legata e della quale mi percepisce come parte essenziale. Che bello, grazie ancora.
Buona giornata a te Marni
Aggiornamento a Gennaio 2021
Buongiorno Marni, e buon inizio d’anno a te ed a tutte le persone che in questi mesi hanno scritto tanti appassionanti interventi che ho avuto il piacere di leggere.
Non avrei immaginato che l’articolo tratto dal mio racconto riscuotesse tanto interesse, è stata davvero una bella sorpresa. Anche le mie due nipoti si sono appassionate alla lettura delle varie testimonianze e spesso ne abbiamo parlato fra noi. Sono racconti che vanno anche al di là del sogno descrivendo con diverse sensibilità autentici spaccati di vita che ci raccontano l’evoluzione nel tempo della cultura e del costume.
Alcune fra le persone intervenute, come già Marni prima di tutti, hanno anche provato a spronarmi verso la decisione di forarmi i lobi, nonostante l’età ed il mio punto di vista espresso anche nell’articolo.
La cosa non è passata inosservata alle mie nipoti e pensate un po’, cosa hanno pensato di regalarmi per questo Natale?
Un bellissimo paio di punti luce in zircone montati su graffette in oro bianco con la chiusura a perno e farfallina per lobo forato. Sono piccoli, eleganti, luminosissimi. Proprio due orecchini magnifici, come mi son sempre piaciuti.
Ora non posso certo tirarmi indietro dopo questo inaspettato regalo così stimolante e fatto con amorevole dolcezza. Le mie nipoti non vedono l’ora di accompagnarmi a fare i buchi ed io sento già l’emozione.
Così questo 2021 si annuncia per me all’insegna delle punture, mai così bene accette come ora: quella del vaccino e quelle ai miei lobi che saranno presto rinnovati ed anche “ringiovaniti” da una piccola pietra luccicante. Sto già pregustando il rituale della foratura dei lobi, un’esperienza di vita e femminilità che ormai avevo accantonato definitivamente e che invece si realizzerà proprio come avevate provato a suggerirmi ed inverando il sogno della mia nipote più piccola raccontato anche nell’articolo.
Tutto questo per me ha un importante significato di riconciliazione col passato e di continuità fra le generazioni. Mi sembra anche molto carino apprestarmi a vivere l’esperienza dei buchi alle orecchie all’inverso, cioè da nipoti a nonna, mentre comunemente le tradizioni come questa vengono tramandate dalle generazioni precedenti alle successive. Ma è lo strano scherzo di una certa idea di “modernità” e di “emancipazione” femminile che abbiamo vissuto noi del secolo scorso.
Oltre ai miei migliori auguri per un bellissimo 2021, ringrazio di cuore te Marni ed anche tutte le persone che sono intervenute qui per avere contribuito, insieme alle mie nipoti, a trasformare un sogno (in questo caso un incubo ricorrente raccontato e contestualizzato qui su Guida Sogni), in una nuova esperienza di vita che andrà davvero a chiudere un cerchio nel modo più bello.
Marzia Mazzavillani Copyright © Vietata la riproduzione del testo
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Prima di lasciarci
Caro sognatore, spero che l’esperienza di vita di questa dolce signora milanese ti abbia affascinato e coinvolto.
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buongiorno signora Marni, felice di conoscerla per aggiungere anche il mio commento su questo bellissimo sito.
ho sognato una discussione molto accesa con mia madre morta nel 2015 che provava a convincermi che e’ arrivato il momento di portare mia figlia tredicenne a bucare le orecchie. mi ricordo di essermi accalorato molto per difendere il diritto di mia figlia a scegliere lei stessa sul suo corpo e non le convenzioni sociali.
se mia figlia volesse anche lei mettersi gli orecchini non avremo niente in contrario e poi anche sua madre ha i buchi pero’ non mi dispiace per niente che fino adesso ha preferito mantenersi cento percento al naturale
mia madre invece me lo ricordo bene quando si e’ bucata le orecchie quasi 40 anni fa’. io avevo piu’ o meno l’eta’ che ha mia figlia adesso. mia madre aveva quasi vergogna o pudore di aver fatto realmente un buco attraverso i suoi lobi e non riusciva a dirlo apertamente perche’ nella sua mentalita’ lo vedeva ancora come una cosa un po’ da selvaggi dunque non diceva “mi sono fatta fare i buchi” ma “il gioielliere mi ha applicato i pre orecchini” e infatti mi ricordo che mio padre sorrideva per questo e ci scherzava. posso dire che mia madre pur di riuscire a mettersi gli orecchini che le piacevano si era fatta violenza per imporsi i buchi nelle orecchie poi col tempo avere le orecchie bucate e’ diventata una cosa naturale anche per lei. io ho 51 anni e mi ricordo che una volta c’erano tantissime donne che non avevano i buchi invece adesso e’ raro. cioe’ le convenzioni sociali anche in questo dettaglio sono cambiate.
cordiali saluti
Buongiorno Maurizio sorrido nel pensare a tua madre che invece di dire “Mi sono fatta fare i buchi” diceva “Il gioielliere mi ha applicato i pre-orecchini“. E’ incredibile come noi donne diventiamo creative quando desideriamo qualcosa e questo qualcosa contrasta con alcuni dei nostri valori! Ma non solo noi donne, per tutti è così, ma in questo caso è in gioco un aspetto di civetteria femminile che a me intenerisce molto 🙂 Quanto al tuo sogno devi pensare che la madre defunta che cerca di convincerti a portare tua figlia a forare le orecchie, rappresenta la parte di te (totalmente inconscia) che è in linea con le tradizioni e le usanze ( 13 anni corrispondono ad una fase di passaggio dalla pre-adolescenza all’adolescenza che nella cultura cattolica viene segnalata con il rito della Cresima e spesso anche con la foratura dei lobi)che ti sta dicendo che è arrivato per tua figlia questo momento, questo passaggio. Oppure rappresenta la voce interiore di un aspetto di te “femminile” ( per questo si manifesta con le sembianze di tua madre) che si identifica con le esigenze e i rituali del femminile, che li conosce, che li segue e li rispetta. Naturalmente questo aspetto di te non è assolutamente legato alla tua paternità e per questa ragione ci discuti nel sogno, cioè abbiamo un conflitto interno. direi che tutto ciò è piuttosto normale, tutti quanti sperimentiamo questi “conflitti o contraddizioni fra parti di noi inconsce e più primitive e quelle più ragionevoli e civilizzate. Grazie per la tua testimonianza e per averci raccontato questo delizioso episodio di cui tua madre è stata protagonista.Un caro saluto Marni
buongiorno Marni. mille grazie per avermi spiegato benissimo il sogno. tutte due le spiegazioni sono interessanti. anche se mi rivedo moltissimo nella seconda ipotesi di uomo e papa’ attento ai rituali e alle esigenze del femminile direi che la prima ipotesi di una parte di me totalmente inconscia ma in linea con tradizioni e usanze e’ interessante e mi da’ da pensare perche’ mi sorprende.
pensa che mia moglie ha deciso di farsi fare i primi buchi nelle orecchie proprio in occasione della cresima e poi si e’ fatta ancora fare un secondo buco ma solo da una parte per i 18 anni quindi un’altro momento importante di passaggio. mia figlia invece ha fatto la cresima proprio quest’anno e pero’ anche se non ha ancora avuto il desiderio dei buchi i suoi aspetti di civetteria femminile diventano sempre piu’ evidenti.
ti sono particolarmente grato per la delicatezza con cui hai commentato quell’episodio che riguardava mia madre a cui mi ha fatto ripensare il sogno. me lo ricordo con tanta nostalgia per i miei genitori che non ci sono piu’ e che avevano entrambi il dono dell’ironia e sapevano sorridere di se’ stessi. ti posso dire che mia madre possedeva davvero un senso della creativita’ tutto suo e ti posso anche dire che in realta’ mio padre aveva gradito moltissimo l’iniziativa a sorpresa di mia madre di farsi fare i buchi nelle orecchie. anch’io ne ero attirato perche’ mi sembrava un atto di gran coraggio e per la prima volta ho avuto dimostrato a cosa e’ disposta una donna per apparire piu’ bella. ero curiosissimo e mi sono fatto raccontare per bene come funzionava questa applicazione a pistola dei pre orecchini. a ripensarci oggi credo proprio che mia madre il gran coraggio ce l’abbia avuto ma proprio per riuscire ad aggirare il contrasto con i suoi valori. penso che l’ammirazione di mio papa’ e mia per le sue orecchie rinnovate abbia addolcito tutto. e’ stato un atto di civetteria che dopo tutti questi anni intenerisce anche me.
grazie ancora! un caro saluto a te,
Buongiorno Maurizio, sono felice di averti permesso indirettamente di riconnetterti a questi bei ricordi dei tuoi genitori 🙂 Quanto alla parte di te inconscia in linea con tradizioni e usanze del passato è così per tutti, che ne siamo più o meno consapevoli. Ed è un contatto anche con l’inconscio collettivo che è fatto di miti, rituali, valori stratificati che accompagnano la storia dell’essere umano. Un caro saluto a te a tua moglie ed alla tua figliola che si sta affacciando all’adolescenza. marni
Buon giorno Marni come stai ? Avevamo avuto un piacevole scambio non molto tempo addietro sulle suore infermiere dedite anche all’esecuzione dei foretti ai lobi per gli orecchini.
Torno di nuovo a commentare per condividere una curiosita’ sulla foratura delle orecchie che mi e’ stata raccontata settimana scorsa sulla riviera Adriatica da una mia vicina di ombrellone a cui ho anche raccomandato la lettura del tuo sito. Questa signora sulla settantina che e’ originaria della provincia di Parma mi ha raccontato che dalle sue parti era normale che ad occuparsi di forare le orecchie alle bambine fosse il macellaio del paese e stiamo parlando del dopoguerra non del 1800 !
Sono rimasta sbalordita ma secondo quello che mi ha detto il macellaio che usava la famosa vecchia tecnica dell’ago col turacciolo di sughero dietro sapeva davvero fare questo lavoro mentre invece il medico del paese lo considerava troppo di basso profilo per meritarsi il suo impegno ( mi piacerebbe sapere se questo medico ci ha portato anche sua figlia dal macellaio 🙂 ) in pratica quindi tutte le bambine quando era ora di mettere gli orecchini non venivano portate dal gioielliere e neanche da qualche operatore sanitario ma in macelleria. Non mi ha saputo dire se era una vecchia tradizione che si tramandava fra macellai di generazione in generazione ma confermo che i lobi delle orecchie di questa signora forati da un macellaio di paese dopo tanti anni sono in ottima salute coi fori perfettamente centrati, simmetrici e non slabbrati verso il basso anche se ben incisi ed evidenti quando lasciati senza orecchino come credo sia inevitabile dopo anni e anni di uso continuo.
Abbiamo parlato di questo argomento commentando il gran numero di orecchini ( anellini e pendaglini ) che quest’anno sembrano moltiplicati sulle orecchie delle ragazze per non dire del piercing ombellicale sfoggiato anche dalla bella nipote di questa donna e molto desiderato da una delle mie figlie.
Un caro saluto e buon proseguimento dell’estate !
SAlve Alessia, grazie per queste nuove informazioni veramente molto interessanti e inaspettate. Non avevo mai sentito di questa usanza e mi chiedo quale possa esserne l’origine. Cioè cosa abbia indotto un macellaio a diventare punto di riferimento per la foratura delle orecchie. Forse il fatto di saper maneggiare la “carne” o chissà che altro, ma mi incuriosisce molto. Non mi stupisce invece che il medico considerasse di “basso profilo” occuparsi di forare le orecchie delle donne, qualcosa che viene accomunata all’estetica e non alla salute. Non ho ben capito però se questa usanza fosse diffusa sul territorio oppure solo nel paese di origine della persona. Ad ogni modo speriamo si aggiungano altre informazioni e grazie infinite, cara, per aver aperto un nuovo filone di indagine. 🙂 Un caro saluto Marni
Buon giorno Marni, ho visto che sei stata malata, ti faccio moltissimi auguri e spero che vada tutto bene adesso. Ho domandato ancora alla donna che me lo ha raccontato se l’usanza di rivolgersi al macellaio per praticare i foretti alle orecchie era diffusa sul territorio parmigiano e mi ha detto che ritiene di si perche’ ancora quando era ragazza per loro era considerata una cosa normalissima. Io sono restata sbalordita perche’ non mi sembra proprio che gli strumenti usabili per forare il lobo facciano parte dell’armamentario della macelleria ed inoltre e’ un compito che va eseguito con tanta precisione e delicatezza pero’ mi intriga parecchio la tua ipotesi sull’esperienza del macellaio nel “maneggiare la carne” che rafforzerebbe la metafora sessuale che accomuna foratura del lobo e deflorazione.
Ho letto un po’ tutte i commenti agli articoli che hai pubblicato su questo argomento e non mi sembra di ricordare orecchie forate da un medico. Verissimo che il foro alle orecchie e’ un fatto accomunato puramente all’estetica e non alla salute ma chissa’ se ha importanza che la professione medica una volta era in prevalenza maschile perche’ fino a non moltissimo tempo fa c’erano le infermiere che lo comprendevano fra i loro servizi. Cosa ne dici, forse possiamo ipotizzare il fattore “rituale femminile” cioe’ di un servizio fatto da donne per le donne. Voglio dire che le donne impegnate in ruoli professionali medicali ( anche le suore infermiere ) ne capivano davvero l’importanza e il senso senza sentirsi sminuite come i “colleghi” maschi.
Un caro saluto a te e grazie.
Buongiorno Alessia e grazie per gli auguri. Per fortuna va meglio.:-) Grazie anche per aver richiesto altre informazioni su questo tema. Quindi abbiamo un nuovo personaggio che si s inserisce in questo rituale: il macellaio. Incredibile, ma assai interessante. chissà che non si aggiungano altre testimonianze di questo tipo. Vediamo cosa succede. un caro saluto a te e buona domenica marni
Buongiorno Marni. Cliccato sul sogno di Carla i dalla home page, sono stata catturata da questo argomento che mi tocca nel personale. Scusa se il mio primissimo commento sulla Guidasogni non riguarda un sogno ma la mia esperienza coi buchi nelle orecchie che è un ricordo vivo nonostante che siano passati esattamente 40 anni. Era una mattina nei primissimi giorni di vacanza con la famiglia a Ceriale dove trascorrevamo ogni anno la villeggiatura e l’attenzione di tutti quel giorno era per la partita dei mondiali Italia-Brasile che era in programma nel pomeriggio ed è restata nella storia. Avevo 13 anni con l’imbarazzo di una ragazzina al mare il cui seno è diventato davvero evidente e per la prima volta sentiva di non essere più bambina con tutto ciò che consegue. Vicino all’albergo dove alloggiavamo c’era un negozietto di chincaglierie che tradizionalmente era nel radar di mia madre e meta fissa per lei, quell’anno era comparso anche il cartello scritto a pennarello che ti avvisava [QUI’ ESEGUIAMO I FORI AGLI ORECCHI] (scritto esattamente così compreso il “quì” accentato!) che aveva già catturato l’attenzione di mia mamma fin dal giorno prima infatti mi ricordo bene che aveva commentato con mio papà “ma pensa che a quelle che non hanno i buchi nelle orecchie…. adesso qui glieli fanno!!” (mia madre era cresciuta coll’idea che i buchi per gli orecchini ce li potevi avere soltanto se fatti alla nascita o nei primi mesi di vita ed a lei mia nonna aveva scelto di non farglieli) e direi forse col senno di poi mi chiedo se per caso non si aspettava da mio papà un piccolo incoraggiamento a farsi bucare le orecchie però lui era abbastanza indifferente sull’argomento. Invece mio fratello (maggiore di 2 anni) quando ci passavamo davanti mi sfotteva schioccando le dita dietro i miei lobi e mi diceva “potresti farti bucare le orecchie” a mò di sfottò e invece mi ha davvero messo la pulce nell’orecchio così quella mattina ho chiesto seriamente a mia mamma se era d’accordo ad accompagnarmi dentro per farmi bucare le orecchie e inaspettatamente lei mi ha subito accontentata senza pensarci troppo su. Mitica! Col senno di poi credo che abbia permesso a me di fare ciò che in cuor suo avrebbe desiderato per sè (come per Carla i. con la figlia) ed è strano con occhi di oggi che per una o due generazioni di donne verso i buchi nelle orecchie si era costruito un tabù così difficile da scavalcare infatti mia mamma non si è mai fatta fare i buchi anche se ho provato svariate volte a convincerla e usa ancora adesso degli orecchini con clip nelle poche occasioni in cui decide di metterseli. Quel giorno però ha fatto a me uno dei regali più belli e io ricordo ancora il mio cuore in festa in quel giorno che poi nel pomeriggio era diventato di festa collettiva dopo la partita. Volevo dare una lezione di coraggio femminile a mio fratello ma quelle 2 belle pistolettate nei lobi mi hanno davvero fatto sentire orgogliosa di me, carina e anche conciliata col mio corpo di ragazzina sempre più donna e sempre meno bambina. Mia mamma era realmente orgogliosa di me mentre papà e fratello erano sorpresi ma in positivo, voglio dire, una sensazione bellissima non importa se nei giorni successivi ho avuto una piccola infezione credo per colpa dei bagni in mare ma chi mi aveva fatto i buchi non mi aveva raccomandato precauzioni. Gli orecchini per me sono rimasti una passione. 3 anni fa invece la mia amica farmacista mi ha fatto un terzo buco come regalo per i miei 50 anni, très chic! Diversamente da quelli fatti 40 anni fa con mia sorpresa è stato praticamente indolore ma ormai in farmacia li fanno normalmente anche alle bimbettine di 4 anni e che carine che sono. Se mai avessi avuto una bambina mi sarebbe piaciuto tanto portarla a farle mettere i primi orecchini ma non è accaduto.
Baci a tutte le amanti degli orecchini di ogni età!!!!!
Buongiorno Monica, grazie anche a te per questo racconto con la tua esperienza di vita, non importa se non ci sono stati sogni, probabilmente non ce n’è stato bisogno, visto che c’è stata una coerenza interna fra ciò che desideravi e ciò che è accaduto. Sei riuscita a farci visualizzare luoghi e situazioni e a farci rivivere con te l’emozione di quei momenti. E’ vero che la tua mamma è stata mitica! E probabilmente hai ragione, ha fatto vivere a te ciò che si è negata, ma l’importante è che tu abbia potuto vivere il desiderio in questo modo così pieno e che questo abbia contribuito alla costruzione della tua personalità di adolescente. Bella anche l’idea del terzo buco per i 50 anni! Le e gli amanti degli orecchini di tutte le età ricambiano il tuo saluto affettuoso ! 🙂 Marni
Buon Giorno Marni !
Come tante altre lettrici che hanno scritto le loro bellissime storie desidero aggiungere anche la mia personale esperienza con gli orecchini ed i fori ai lobi delle orecchie che è stata particolarmente travagliata anche se con numerosi punti di contatto con altre che ho letto. E poi è stata “mediata” da un sogno che ho sentito importante per me.
Ho abbandonato da tempo le velleità letterarie coltivate in gioventù ma ho preso appunti prima di stendere il mio racconto e farò del mio meglio per essere all’altezza di chi mi ha preceduta.
Sono nata nel 58 e quindi ho avuto esperienza concreta dell’epoca in cui le donne più “evolute” e alla moda storcevano il naso verso i lobi forati e prediligevano i modelli con le fermature a clips sebbene a costo di una scomodità che poteva facilmente trasformarsi in stoica sopportazione del dolore. Era il prezzo da pagare per ornare lobi mantenuti orgogliosamente vergini per rifuggire da quell’usanza – barbarica e contro Natura – che ci pareva relagata per sempre ai tempi delle nostre nonne e che ci sembrava inutilmente dolorosa nonostante le maledette clips fossero incommensurabilmente peggiori sotto questo punto di vista: potere persuasivo della moda.
Ho sempre adorato gli orecchini sin da quando ne ho memoria. Da bambina giocavo a mettermi quelli di mia mamma, grandi e pacchiani per il gusto attuale, rigorosamente con clips. Mia mamma non usciva mai senza un paio di orecchini ed io stessa ho incominciato a portarli con la sua approvazione fin dai 14-15 anni che allora era molto presto, prima di tutte le mie compagne.
Alle orecchie non si portavano gioielli preziosi, generalmente era bigiotteria. Del resto sarebbe stato poco consigliabile appendere oggetti d’oro con le clips, sempre malferme e precarie anche se molto strette. Mia mamma aveva gran cura della sua persona. Avida lettrice di romanzi e di riviste femminili, era attuale e alla moda. Mi aveva educata all’orrore per il barbarico foro ai lobi che aveva rovinato le orecchie a mia nonna. I Fori le erano stati fatti da bimba secondo la vecchia tradizione. Non so chi glieli fece né come, senz’altro in modo casalingo perché ne aveva ricavato lobi profondamente fissurati con buchi protesi verticalmente verso il basso come le asole dei bottoni che lei copriva con grandi orecchini a clips. Non sapevo, come poi mi è stato spiegato, che può succedere se il foro viene praticato nel punto sbagliato, troppo in basso. Succede ancor più facilmente quando si forano le orecchie non ancora ben sviluppate di una bimba ancora troppo piccina. Mantenere gli orecchini a monachella anche quando si va a dormire peggiora ulteriormente la situazione e le orecchie mia nonna ricadevano in tutte queste casistiche avverse.
Quando avevo vent’anni o poco più, però, il vento della moda ha cambiato direzione anche per gli orecchini: le ragazze più coraggiose e più attente agli ultimi dettami della moda hanno preso improvvisamente a farsi forare i lobi delle orecchie. Questo “revival” sempre più evidente della barbarica usanza aveva dell’incredibile per me sebbene fossero sempre più numerose le compagne di università che all’improvviso ti sfoggiavano la fatidica pallina d’oro o il punto luce piantato proprio lì nel bel mezzo dei loro lobi. Incredibile ai miei occhi era anche il numero, crescente a vista d’occhio, delle profumerie e gioiellerie che offrivano la foratura dei lobi delle orecchie reclamizzata in bell’evidenza nelle vetrine.
Invece io giuravo che non avrei mai permesso a nessuno di rovinarmi le orecchie forandole con un ago o, in seguito, con quella diabolica pistola che faceva solo apparire la barbarie un po’ più tecnologica. Sceglievo invece gli orecchini con le mini-clips, ancor più dolorosi da indossare perché, per riprodurre nel modo più realistico possibile i modelli per lobo forato alla moda, avevano una piccolissima pinzetta che concentrava tutta la sua pressione su un’area troppo limitata del lobo. Fino agli anni 90 questi orecchini si trovavano facilmente perché c’erano ancora parecchie ragazze che avevano timore a farsi praticare i fori e in quasi tutti i negozi di bijoux potevi addirittura scegliere i pendenti per lobo forato e farti sostituire i gancetti con le mini-clips pagando un piccolissimo sovrapprezzo. Nonostante facessero male e lascassero segni profondi quando li toglievi a fine giornata, mi sembrava un’ottima soluzione. Ne portavo un paio a mini-clips anche quando mi sono laureata e quando mi sono sposata. Non mi rendevo conto che mi stavano davvero rovinando i lobi, ben più di quanto avrebbe potuto fare un innocuo forellino. Li indossavo ogni giorno, da mattina a sera, mi ci ero abituata, era diventata una cosa così naturale che si può ben dire ci avessi fatto il callo, ma letteralmente !
Confesso però che anch’io ero segretamente attratta dalla foratura dei lobi anche se non osavo ammetterlo, dapprima nemmeno a me stessa. Poi è diventato un segreto che mantenevo solo per coerenza mentre le amiche, colleghe e conoscenti forate si facevano vieppiù numerose. Anche quelle forate coi ganzissimi secondi buchi che mi piacevano da morire anche se non osavo darlo a vedere. Mi stavo accorgendo che l’attrazione per la barbarie aveva superato il ribrezzo che mi aveva inculcato mia mamma. Ma non lo aveva cancellato, oserei persino affermare che il ribrezzo esaltava l’attrazione – non saprei come spiegarlo diversamente.
Mi attraeva che si sottoponessero all’atto barbarico, con una certa nonchalance, amiche e donne di cui avevo la massima stima. Mi attraeva che l’atto barbarico venisse effettuato da persone verso cui avevo fiducia come la mia parrucchiera che aveva acquistato la pistola e per alcuni anni ha offerto anche il servizio di foratura alle sue clienti, a più riprese propostomi e da me sempre rifiutato quasi con sdegno. Nemmeno mi informavo né chiedevo se fosse molto doloroso come invece facevano altre clienti… anche se la sola proposta mi lusingava segretamente: mi affascinava l’essere ritenuta “papabile” per la foratura dei lobi. Un paio di volte mi è capitato di assistere, dalla parrucchiera, alla foratura dei lobi di un’altra cliente: la prima volta fu una ragazza sui vent’anni, la seconda una donna che conoscevo da anni perché ci incrociavamo spesso lì a farci i capelli: aveva contemplato lungamente la cosa prima di prendere la fatidica decisione. In entrambi i casi sono stata catturata e affascinata dal clima specialmente complice e conviviale, quasi festoso, che si creava attorno a quel rituale così unico e diverso dalla solita routine dei capelli perché ammantato dal fascino tribale del rito iniziatico. Evidentemente anche l’essere umano moderno continua ad avere un’ancestrale sete di ritualizzazione, noi donne in particolare. La foratura delle orecchie appare proprio come un rituale di iniziazione ad un grado nuovo della propria femminilità. Sono convinta che sia un percorso esperienziale prima ancora che estetico, non a caso è un momento che tende a restare ben fissato nella memoria di tutte coloro che vi si sono sottoposte in età cosciente.
Non sono mai stata frenata dal timore del dolore eventuale della foratura che mi sembrava anzi amplificarne il fascino. La mia resistenza, me ne rendo conto oggi, era solo e soltanto culturale. Effetto della fortissima influenza che mia mamma ha avuto su di me per tutto ciò che concerne la femminilità. Ed è stata un’influenza che, al netto degli orecchini, ho sempre sentito bella e positiva, qualcosa che ho poi cercato di ritrasmettere anche a mia figlia.
Cosa non si fa per i propri figli! Anche contraddire sé stessi, anche abbandonare antiche rigidità. Mia figlia mi ha chiesto di farle forare i lobi come regalo per la Cresima ed io, istintivamente, non ho esitato a dirle subito di sì. Confesso che la sua richiesta così convinta, quella decisione maturata sola soletta ma ben meditata, mi ha emozionato. L’ho accompagnata molto volentieri dal gioielliere per farle fare i buchi ed ho assaporato momento per momento quel rituale intenso e atavico a cui io avevo sempre rifiutato di sottopormi. Ho però dovuto contribuire io stessa a creare con mia figlia la magia di quel clima femminile intenso ed intimo che avevo visto anni prima come spettatrice solo apparentemente distratta dalla mia parrucchiera. Il gioielliere, forse perché uomo, si è dimostrato professionale nell’esecuzione ma nient’altro. Da parte sua non è pervenuto nessun contributo emotivo degno di nota e tuttavia mia figlia la ricorda ancora come un’esperienza bellissima che ha come suggellato ritualmente la nostra complicità.
Far forare i lobi di mia figlia per me ha avuto anche un grande significato liberatorio, come essere uscita da una gabbia rompendone finalmente le sbarre. Sono riuscita ad affrontare gli inevitabili rimbrotti di mia madre per aver fatto bucare le orecchie all’adorata nipotina… «ossignur!». Ma avevo fatto fare a mia figlia ciò che mi aveva a lungo attratta in tutta la sua tribale barbaricità in apparenza contro Natura. Avevo reso bella e felice la mia ragazzina e sentivo di aver ottenuto anche una signficativa vittoria caratteriale con me stessa vivendo, finalmente senza infingimenti, quel bellissimo rituale dal quale ero sempre voluta sfuggire. Però lo avevo vissuto “solo” da co-protagonista, comunque rifiutando garbatamente l’invito a condividere l’esperienza fortemente caldeggiato tanto da mia figlia quanto da mio marito. Come se per me ormai quel treno fosse passato inesorabilmente, più forte di me.
Ho ceduto solo alla veneranda età di 48 anni. L’ho fatto come conseguenza di un sogno bello e importante che ricordo bene anche dopo 16 anni per l’emozione che mi ha dato. Era da poco scomparso il mio professore di filologia romanza che era stato anche relatore della mia tesi di laurea e poi mio mentore negli anni in cui avevo provato ad intraprendere a mia volta la carriera accademica. Nel sogno avevo contezza che lui era deceduto ma era come se avessi ricevuto il Dono di incontrarlo ancora un’ultima volta. Eravamo appoggiati ad una balaustra che dall’alto si apriva verso un paesaggio naturale meraviglioso, lussureggiante, al fondo del quale si scorgeva il mare. Ricordo perfettamente l’emozione dell’incontro ma non esattamente ciò che ci siamo detti. A distanza di 16 anni sento ancora i brividi ripensandoci. Prima di congedarci lui ha voluto lasciarmi un dono ed ha estratto dalla tasca della giacca due orecchini in oro lucente molto particolari, piuttosto grandi e a forma di croce egizia con l’ansa superiore fatta in modo da poterla infilare attraverso il lobo forato. Me li ha messi alle orecchie dicendomi «meno male che hai fatto i buchi» ed io ho provato una piacevolissima sensazione sentendomeli pendere dai lobi: in sogno mi sembrava ovvio e normale avere i lobi forati. Non ho colto i segni simbolici di quel sogno, mi è invece arrivato dritto al cuore il calore umano. Non ricordo quasi mai i sogni ma credo sia stata l’unica volta in cui ne ho fatto uno incentrato sugli orecchini.
Al risveglio ne ho parlato con mio marito e poi anche con mia figlia, entrambi concordavano che fosse un segno, che anch’io dovevo decidermi a farmi fare i buchi. Questa volta sono stati persuasivi ma più di tutto lo è stato il sogno. Non mi sono recata nella prima gioielleria dall’apparenza rispettabile come avevo fatto per mia figlia, ho prima chiesto informazioni ad amiche e colleghe perché desideravo che a forarmi i lobi delle orecchie fosse una donna. La scelta è ricaduta su una piccola gioielleria semiperiferica la cui proprietaria era una signora già in là con gli anni dal sorriso cordiale e rassicurante. Mi sono fatta accompagnare da mia figlia all’epoca diciannovenne ed ero molto emozionata. La gioielliera mi ha ben tastato i lobi prima di procedere all’apposizione del segno di riferimento sul punto da forare e tanto le è bastato per individuare un ostacolo in quella specie di “callosità” che ne induriva i tessuti interni. Era residuata da oltre tre decenni di uso continuato di orecchini a clips, quasi sempre quelle maledette mini-clips che avevo indossato fino al giorno prima. Con la sua esperienza mi ha avvisata: «vede signora, potrei anche provare a forare ma la avverto che in questo stato sarebbe molto doloroso e abbastanza traumatico per i suoi lobi». Mi ha consigliato vivamente di prendere un appuntamento da una brava dermatologa a cui aveva già indirizzato altre clienti, cosa che ho poi fatto. Ma prima di andarcene le ho chiesto di fare il secondo buco ai lobi di mia figlia, una cosa spontanea e non concordata che piaceva soprattutto a me. Mia figlia però è stata volentieri al gioco ed ancora oggi che ha 35 anni indossa felicemente gli orecchini in entrambe le coppie di fori e l’intenzione sarebbe quella di fare il “tris” quando accompagnerà a forare i lobi anche la sua figliola che a quasi 8 anni si sente ancora troppo timorosa pur se le piacerebbe avere gli orecchini come ormai hanno già moltissime fra le sue coetanee. Tempo al tempo.
Tornando a 16 anni fa, i buchi mi sono stati poi fatti dalla dermatologa con un procedimento ben più laborioso rispetto alla classica pistola, anche un filo doloroso per via della tumefazione interna ai miei lobi ma ne è certamente valsa la pena. Per forarmi ha adoperato uno speciale ago “a cannula” il più fine possibile per minimizzare il trauma tissutale. Anche se ero sdraiata su un lettino fra le pareti apparentemente fredde di uno studio medico, la ricordo come un’esperienza bella da vivere ed assaporare anche per merito dell’ottima dottoressa. Alcuni mesi dopo, poiché i miei buchini tendevano a restare più “stretti” della norma, la dermatologa mi ha ancora aperto leggermente i due fori inserendovi un apposito strumento a punta che ricordava un ablatore dentistico cosicché gli orecchini infilati nei miei fori potessero finalmente pendere in modo naturale. Forare i miei lobi è stata la decisione giusta perché ho poi potuto continuare ad indossare gli orecchini che più mi piacevano e farlo finalmente senza rovinarmi i lobi e senza alcun tipo di fastidio. Prima di avere i fori non mi rendevo conto di quanto mi sarebbe piaciuto averli. Non è solo l’esperienza memorabile della foratura, è che è proprio bello avere i lobi forati per una donna che ama gli orecchini. Mi sono appassionata in particolare agli orecchini a monachella, una tipologia che senza i fori non avevo mai potuto indossare prima e che già mi affascinava ma indosso volentieri anche orecchini a cerchietto o le perle a lobo. Mi piace tutt’ora cambiare orecchini a seconda del giorno, del mio abbigliamento e del mio umore come facevo già prima coi miei modelli a clips, molti dei quali avevo già passati a mia figlia previa sostituzione delle mini-clips con i gancetti classici per lobo forato. Chissà se qualche paio verrà riscoperto e apprezzato un giorno da mia nipote.
Anche se ho accarezzato lungamente l’idea, non ho mai fatto il secondo buco ai lobi memore di quanto è stata laboriosa su di me l’esecuzione dei due fori classici. Non ho mai nemmeno avuto un paio di orecchini a croce egizia come quelli del sogno. Non li ho mai neanche cercati ma se un giorno ne vedessi un paio che mi convincono, credo che me li comprerei anche per metterli solo una volta e rivivere in concreto le sensazioni provate nel sogno.
Dopo avere incollato qui ciò che avevo scritto in Word ho avuto contezza della lunghezza. Pur avendo letto che su questo argomento sei ben più permissiva in quanto si tratta di una raccolta di esperienze, sentiti pur libera di eliminare il superfluo. Specialmente tenendo conto che la mia esperienza ricalca in vari aspetti altre già raccontate.
Grazie in ogni caso ed un cordiale saluto,
Carla
Buonasera Carla non potrei mai eliminare nemmeno una sola parola di questo bellissimo racconto e di questa tua bellissima e significativa storia. Anche il tuo sogno mi è parso fantastico. E’ proprio vero che l’inconscio ci guida verso ciò che abbiamo bisogno di vivere, ci guida anche verso i nostri stessi desideri, quelli che non abbiamo il coraggio di vivere. Tu sei stata bravissima nell’accoglierne il richiamo e nel fare le cose a modo senza traumatizzare il tuo corpo. Ho rabbrividito pensando ai 3 decenni di “torture” a cui hai sottoposto i tuoi lobi. Tanto conta per noi la lealtà familiare verso valori che nella nostra mente hanno un valore più grande di quello che si potrebbe pensare.Sei stata bravissima anche ad accompagnare tua figlia e lasciare che il suo desiderio si realizzasse. Grazie per questa tua testimonianza e per tutte le tue considerazioni che condivido in pieno sul bisogno di ritualità che è sempre presente dentro di noi. Un caro saluto a te e a tua figlia e nipote 🙂 Marni
Buon Giorno Marni !
Grazie per avere ospitato e commentato il mio lungo racconto di esperienza personale. Amo scrivere e quando mi immergo nella scrittura tendo a perdere il senso della misura.
In qualità di grande amante degli orecchini vorrei anche ricambiare il saluto affettuoso di Monica e – sperando che mi legga – dirle che per il mio stesso vissuto posso molto ben comprendere sua mamma, che ritengo abbia veramente inteso far vivere a lei ciò che si è personalmente negata. Poiché a volte riuscire a smentirsi è bello e liberatorio, mi dispiace che non si sia mai lasciata persuadere a forarsi i lobi, però mai dire mai. Come insegnano alcune belle esperienze raccontate qui, per affrontare il rituale del foro alle orecchie non è mai troppo tardi anche se la lealtà ai principi ricevuti in famiglia rischia di diventare una gabbia perché si fossilizza più sulla forma che sulla sostanza dei bei valori ricevuti dai nostri genitori. Mia mamma mi aveva sempre dipinto la verginità dei lobi auricolari come una fortuna e un privilegio… quasi una Virtù da preservare ! Per oltre 3 decenni ho inconsapevolmente “torturato” i miei lobi perché l’ho presa un po’ troppo alla lettera e oggi io stessa quasi rabbrividisco al pensiero.
Non so perché ma è più semplice, come mamme, essere meno rigide verso la propria figliolanza di quanto non si riesca a fare con noi stesse. Ma in generale, non solo riferito agli orecchini.
Ritornando al mio sogno, cara Marni, spero non ti dispiaccia se ti rivolgo una domanda ulteriore e più specifica. Mi piacerebbe sapere se a tuo avviso la presenza del simbolo della croce egizia (“Ankh” anche detta “Chiave della Vita”) può avere una sua valenza simbolico-archetipica nel contesto del sogno ove ad appendermi questo antico segno – infilandolo nei miei lobi che apparivano come già forati – è uno scomparso professore a cui ero molto legata: autentico maestro di scienza e di vita, mio mentore, punto di riferimento e per me quasi un secondo padre.
Ho letto disparate interpretazioni del significato del segno “Ankh” (lettera che esprimeva un suono “nh” nell’alfabeto egizio) a cui non riesco a dare coerenza nell’immagine onirica ricevuta da cui, ripeto, mi è arrivato chiaro e forte il calore umano. Dai tuoi commenti a vari sogni ho capito che il nostro inconscio ci presenta giustapposizioni di significati mai insensate benché spesso ardue da decifrare contestualizzandone adeguatamente i segni. Perciò mi affido alla tua esperienza chiedendoti scusa per l’invadenza.
Grazie di cuore !
Carla
Buongiorno Carla, concordo con tutto quello che dici riguardo alle rigidità che contraddistinguono la nostra fedeltà a valori o tradizioni familiari. Noi siamo il prodotto di tali valori e tale famiglia, ma siamo anche una freccia scagliata verso il futuro a cui spetta il compito di modificare anche di poco la rotta o di andare un poco più in là. Pena le corazze e le rigidità che spesso si trasformano in malessere o patologia. Quanto al tuo sogno, io mi soffermerei sul significato più comune e più archetipico del simbolo, quindi chiave della vita, vita. Ed il fatto che a tale simbolo fossero ispirati gli orecchini del tuo sogno, a mio avviso può indicare il bisogno di “dare vita” ad aspetti di seduzione, di femminilità esibita, di sensualità, sessualità. Di rivitalizzare ciò che si è “irrigidito” (come nei tuoi lobi). Anche il fatto che a metterli nei lobi sia stato questo docente così importante per te è significativo. Era quasi un padre, dici, ed il padre accompagna i figli verso nuove fasi della vita, le autorizza ( se è un buon padre) le promuove anche mettendosi da parte. Quindi, attraverso questa figura simbolica così autorevole, il tuo inconscio ti richiama ad una valorizzazione della tua femminilità che viene autorizzata dalle parti di te più cognitive e acculturate. E questa valorizzazione è altrettanto “colta” e inusuale anche allo scopo di essere legittimata, di essere accettata. E’ come dire che dovrai trovare il modo giusto per te di vivere ed esprimere la tua femminilità e la tua sensualità. Un caro saluto Marni
Buon Giorno Marni !
Ma certo, tutto torna e mi rende ancor più orgogliosa e felice di avere assecondato ciò che, attraverso il sogno, mi era stato indicato dal mio inconscio.Grazie infinite per questa magnifica spiegazione !
Carla
Buongiorno Marni e grazie della tua accoglienza !
Mi piace quello che hai scritto ad Alessia su questi racconti che stanno tracciando una “mappa” per documentare la tradizione della foratura dei lobi nelle epoche e nei luoghi differenti perchè più ne leggo e più ne rimango affascinata : non m’ immaginavo che dietro a un’ usanza cosi’ comune ci potevano essere cosi’ tante storie interessanti e diverse ma il filo conduttore mi sembra l’ emozione e tutti questi racconti che stai raccogliendo non la “preservano” soltanto ma la “condividono”. Ma brava sei stata te a gettare l’ amo.
Con mia cugina ci ricordiamo ancora bene di quel giorno che è stato una bella tappa dell’ avventura di ragazzine che vogliono sentirsi un pò più grandi e nonostante la suora per niente simpatica e gli attimi non piacevoli della foratura per noi aveva un senso ed è stata una bella giornata con mio Papà che ci ha fatto sentire carine e importanti. non so lui che tipo di “attrazione” poteva avere per la foratura dei lobi. Quando siamo uscite dalla stanza della suora non ci ha chiesto troppi particolari come se lo imbarazzasse. Solo si premurava che non ci avesse fatto troppo male ma posso dirti che svariati anni dopo quando poi me li sono riaperti e ho rincominciato a mettermi gli orecchini a buco Papà ne era contento e ha deciso di volermi regalare le perle che avevo nei lobi anche il giorno che mi son sposata !
Di farmi i buchi nelle orecchie non l’ ho deciso io ma era una cosa che si faceva, da noi tutte li avevano prima della cresima però se non l’ avessi fatto allora sono sicura che poi anch’io me le sarei fatte poi bucare da adulta e sicuramente l’ avrei fatto prima del matrimonio.
Le monachelle col turchese invece le ho poi riscoperte e indossate di nuovo molto piu’ tardi intorno ai 50 anni ed è stato mio marito che mi ha fatto notare come sono fini ed eleganti specialmente col capello raccolto e se mia nipote ne avrà piacere mi piacerebbe poi un giorno passarle a lei. Oggigiorno non le vedo come orecchini giusti per una bambina ma già per una ragazza sono fini e di classe…. un pò retrò. Anch’ io adoro i turchesi !
Credo che ho avuto l’ onore di accompagnare mia nipote a fare i buchi perchè l’ altra nonna ha storto il naso forse la vedeva ancora troppo piccola per gli orecchini. invece io quando mia nuora me l’ ha detto che la bambina voleva bucarsi i lobi per la comunione l’ ho incoraggiata e ho fatto bene ! Se ha preso da sua mamma saranno i suoi primi buchi ma non gli ultimi e io non avrei niente in contrario ma spero che si limiterà solo alle orecchie. mia nuora ne ha 2 + 3 nei lobi e sta benissimo.
Io credo che i buchi nelle orecchie le donne se li continueranno sempre a fare perchè ormai son di nuovo tornati ad essere un rito che passa da madre in figlia. gli orecchini fan parte della nostra tradizione da sempre e i lobi sembrano fatti apposta per venire impreziositi invece i piercing li vedo più come delle mode passeggere e più delle volte sono poco fini e messi solo per tirare l’ attenzione. Cari saluti da Sonia –
Cara Sonia buongiorno e grazie per queste ulteriori precisazioni legate al tuo primo racconto. Anche io come te sono stupita ed affascinata dai tanti racconti di vita e di esperienze che stanno emergendo da questo rituale di foratura delle orecchie. Tanti racconti diversi che sono un regalo prezioso, una perla da da infilare in questa simbolica collana che stiamo creando tutti insieme. Bellissimo! Ti mando un caro saluto. Buona domenica Marni
Salve Marni, ti racconto la mia esperienza. Sono una tua lettrice nuova e come Alessia arrivo anch’ io per segnalazione di un tuo lettore affezzionato che sà cose della mia gioventu. sono anch’ io una “ragazza” cresciuta nella provincia di Torino cioè ero una ragazza negli anni….. sessanta !
Anno 1964 ho fatto la cresima e come usanza il regalo della madrina erano i primi orecchini d’ oro. i miei erano a monachella con un piccolo turchese li ho conservati ma l’ ho riscoperti quanto sono belli molto più tardi. Per potermeli far mettere mio Papà mi ha accompagnata fino a Torino dalle famose suore del Cottolengo insieme a una mia cugina che anche lei doveva far la cresima quello stesso anno per farci fare a tutte due i buchi
Sono sincera, a differenza di Alessia non mi è restato un bellissimo ricordo della suora che ha bucato le orecchie a me e poi subito dopo a mia cugina.Era una suora corpulenta già di una certa età e certamente esperta del suo mestiere ma abbastanza rude nei modi. non ha fatto molto sforzo per metterci a nostro agio e far vivere un bel momento a due ragazzine che questi primi orecchini li desideravano davvero perchè per noi volevano dire entrare a far parte delle “adulte”, lo aspettavi con ansia questo momento che era un orgoglio. noi lo sapevamo che avrebbe fatto male. io però ci tenevo e posso dire che ho sofferto ma contenta di farlo per quello che significava e anche mia cugina
Papà era rimasto ad aspettarci fuori dalla stanza e la suora incaricata ci ha fatto entrare nella stanza una dopo l’ altra. mi ricordo bene l’ odore d’ alcol disinfettante e il batticuore ma non credo di aver mai sognato quei momenti.La suora usava un’ ago tipo da siringa, era molto svelta ma il momento che tribolavi era quando ti infilava dentro l’ orecchino a monachella e mia cugina aveva sanguinato anche un pò. Mi ricordo che le orecchie mi sono rimaste doloranti per qualche ora e le ho sentite strane per almeno un paio di giorni
Mio Papà era fiero di noi e dopo fatti i buchi ci ha portate a mangiare un gran gelato seduti al tavolo e continuava a dirci quanto eravamo belle con gli orecchini e quanto eravamo state coraggiose. Me lo ricordo con nostalgia ed è stata la cosa più bella di quel giorno. sinceramente non saprei come mai ci ha accompagnate Papà e non Mamma o mia zia. ripensandoci io credo che Papà fosse più emozionato di noi quel giorno e fiero delle sue “donnine”, figlia e nipote che si facevano grandi
Qualche anno dopo che sono andata alle superiori a Torino ho capito che le ragazze di città non avevano le orecchie bucate e i piccoli orecchini d’ oro gli avevamo nei lobi solo noi che venivamo dalla provincia. mi sembrava che mi discriminavano e così gli ho tolti e incominciato a usare anch’ io quelli a clips.mi piacevano grandi e molto colorati (ma eran scomodissimi !!! ) erano solo della bigiotteria da poco prezzo ma all’ ultima moda come avevano le attrici e le cantanti
Poco prima di sposarmi verso i 30 anni gli ho riscoperti i miei bei buchini. eran come tappati da un sottile strato di pelle ma l’ ho riaperti io stessa senza sforzo così da potermi mettere di nuovo degli orecchini a buco che nel frattempo erano ridiventati alla moda. Lavoravo a Torino e mentre tante donne di città andavano a farsi fare i buchi apposta nelle gioiellerie io gli avevo già belli pronti, mi è bastato solo spingerci dentro un orecchino per riaprirmeli senza nessun dolore. mi son tornati comodi e me li son goduti tutta la vita !
Quand’ è venuto di moda mi piaceva tanto il doppio buco al lobo ma non l’ ho mai fatto perchè non mi era rimasto un bel ricordo dei primi
Poco tempo fà invece è stata una bellissima cosa accompagnare a fare i buchi mia nipote che l’ ha chiesti lei stessa di regalo per la prima comunione. L’ ha fatti in una farmacia con una dottoressa bravissima e ben graziosa anche nel modo di fare ma adesso si usano sistemi moderni e sembra quasi che non fà neanche male ! Mia nipote era il ritratto della gioia e sia mia nuora che io eravamo così emozionate per la nostra giovanissima “donnina”…. una bella esperienza davvero, questa !
Forse son stata sfortunata ma non lo rimpiango quando i buchi te li facevano ancora le suore con l’ ago.
Cari saluti da Sonia –
Buongiorno Sonia, riesco ad immaginare benissimo i tuoi orecchini a monachella con i turchesi, sarà che adoro i turchesi e negli orecchini mi piacciono ancora di più, quindi sono felice che tu li abbia “riscoperti” e abbia potuto indossarli nuovamente riaprendo i vecchi buchi. Grazie per la testimonianza della tua esperienza di foratura, capisco che la suora corpulenta, di una certa età e rude di modi, non sia stata l’ideale, al di là della professionalità sono sempre le persone a fare la differenza. Ci sarebbe voluta una Suor Silvana anche a te! Ma l’importante è il ricordo positivo di quel giorno che è rimasto nonostante tutto, l’averlo fatto in compagna di tua cugina(quindi aver condiviso con lei un momento che, in qualche modo, vi unirà sempre) e soprattutto averlo affrontato con questo papà così amorevole, attento ed emozionato che, molto probabilmente, aveva attrazione per questa procedura come capita a tanti uomini. Ti ha permesso di vivere un giorno speciale. E bello che tu abbia avuto l’opportunità di accompagnare tua nipote e far vivere a lei un giorno altrettanto speciale! Grazie infinite per questa tua testimonianza e questo bel racconto di vita. Un caro saluto marni
Buon giorno Marni, ho cercato e ritrovato gli altri articoli sugli orecchini che sono veramente interessanti cosi’ come le testimonianze raccolte da donne e uomini su questo argomento che sto man mano leggendo appassionatamente. Molte sono sorprendenti ma in generale ci confermano che i nostri amatissimi orecchini sono un ornamento del tutto speciale e credo che il motivo principale sia l’aspetto rituale ed emozionale della foratura delle orecchie comunque sia stata vissuta : cambia molto fra le diverse epoche, culture e zone geografiche ma e’ un evento che smuove sempre delle emozioni profonde.
Quando mia madre ed io abbiamo fatto i foretti ai lobi era una cosa nuova o per meglio dire stava venendo riscoperta dopo un lungo periodo in cui le donne si erano accontentate degli orecchini a pinzetta. Non avevamo ancora mai sentito parlare della famosa pistola con cui pochi anni dopo hanno incominciato ad offrire la foratura in tutte le gioiellerie, profumerie e mi ricordo persino sulle bancarelle del mercato cosicche’ in pratica quasi tutte quelle che non avevano ancora i buchi se li sono fatti fare ma e’ verissimo che fra le mie compagne io sono stata un’apripista e mi e’ piaciuto molto esserlo.
Dopo aver scoperto gli articoli sul tuo sito ho parlato di questo argomento con un paio di amiche e sono venute fuori cose abbastanza interessanti che vorrei condividere. Confrontando le esperienze ci pare che in quei luoghi in cui c’era la tradizione di forare i lobi delle bimbe gia’ da neonate questo servizio era effettuato in modo professionale dalle ostetriche-levatrici mentre qua in Piemonte o in Lombardia dove era consueto che alle bambine mettessero i primi orecchini da piu’ grandette la foratura era considerata una prestazione infermieristica a tutti gli effetti e probabilmente data la presenza consolidata di certi ordini monastici nei servizi ospedalieri e infermieristici qui in Piemonte se non si faceva tutto in modo casalingo anche per i foretti ai lobi ci si affidava a un’infermiera professionale che poteva essere una suora. Chissa’ davvero quante ne avrebbe avute da raccontare Suor Silvana ! Ma da cio’ che ricordo di allora credo che per un certo periodo quando fra le torinesi erano andati in disuso i lobi forati anche lei li facesse soprattutto alle piccoline nate nelle famiglie venute su dal meridione dove la tradizione si era mantenuta.
Nei gloriosi anni ’80 quando tutte le ragazze si facevano forare i lobi a pistola e c’erano in giro troppi pistoleri improvvisati mi ricordo bene che fioccavano le infezioni e le dermatiti ed e’ per questo che sia io che mia madre abbiamo indirizzato o accompagnato nostre amiche da Suor Silvana che usava l’ago ma era molto meticolosa e ti metteva subito i tuoi bei orecchini d’oro che non creavano problemi.
Mi e’ stato poi raccontato di una brava infermiera ( non era una suora ) che operava in zona Vanchiglia e si vantava di aver forato i lobi a mezza Torino !
Una mia amica invece mi ha raccontato che nella sua famiglia si sono tutte affidate a un bravissimo orefice in zona Madonna di Campagna che si era sempre rifiutato di passare alla pistola moderna ma non usava neanche l’ago bensi’ prendeva l’orecchino d’oro scelto ( di quelli a chiodino ) e affilava bene l’estremita’ del perno che poi infilava manualmente ( in pratica e’ cio’ che fa la pistola ma fatto a manolibera ) cosi’ si abbreviava la sofferenza evitando il fastidio dell’inserire l’orecchino nel foro appena effettuato anche se mi immagino che l’atto della foratura facesse leggermente piu’ male ma anche loro ne hanno in tutti i casi un bellissimo ricordo. Noto che verso la persona che ci ha forato i lobi siamo naturalmente portate a conservare nel tempo un senso di simpatia e gratitudine se e’ stata una bella esperienza.
Spero che anche questi ricordi che ho raccolto possano essere interessanti ma certo che in una citta’ grande e variegata come Torino chissa’ quante storie ci sarebbero. La mia impressione e’ che nella mia citta’ in un modo o nell’altro anche prima che ritornasse di gran moda dagli anni ’80 in avanti, il rito della foratura dei lobi delle orecchie non e’ mai stato davvero abbandonato ma per un certo periodo ha continuato a covare come il fuoco sotto la cenere anche col contributo di professionisti molto bravi esperti che avevano elaborato tecniche efficaci che per un certo periodo di tempo hanno continuato a rivaleggiare con la pistola.
Ti ringrazio per questa opportunita’ di raccontare. Un caro saluto a te e a chi leggera’.
Buongiorno Alessia, grazie per aver riportato anche le esperienze delle tue amiche. Per questa ragione ho preferito spostare il tuo messaggio in altro separandolo dal precedente, così da renderlo ancor più visibile. Stiamo tracciando una “mappa” di luoghi e modalità diverse di foratura dei lobi e confesso che non ci avevo pensato quando ho scritto i primi articoli, mentre ora considero tutto ciò un modo per preservare aspetti di un comune passato che resteranno conservati qui e non solo nella mente di ognuno. E’ un bel modo per onorare ognuno di questi ricordi, ogni tradizione ed ogni emozione che ne è emersa per far sì che nulla vada perso. Grazie ancora e un caro saluto a te 🙂
Buongiorno Marni, grazie infinite per la cortesia della tua risposta che ho letto in ritardo solo perché per mia disattenzione (perciò ti chiedo scusa) ero andata a postare il mio commento sotto quello di Alberto mescolando argomenti diversi.
Mi è piaciuta moltissimo la lettura interpretativa che hai dato del mio sogno. Veramente bello il significato del “capolavoro” che mia mamma si accingeva a ricamare sul mio orecchio ed in effetti molto aderente ai sentimenti di affetto nel nostro bellissimo legame reciproco. Mi piace molto come hai sottolineato l’immagine “di femminilità, di grazia e di bellezza” che mamma mi ha trasmesso e che è anche diventata parte di me madre perché mi ci rivedo moltissimo però la cosa per me più bella e particolare è che il sogno mi abbia manifestato tutto questo incentrandolo su quello che tu hai definito (e mi ha molto divertito) il mio “orecchio trasgressivo” che è stato l’apice della mia ribellione adolescenziale e dello scontro madre-figlia che è comunque naturale anche in un rapporto bello e sano. Sono convinta che il mio “orecchio trasgressivo” che da molto tempo non è più tale mi abbia comunque resa una madre migliore per le mie figlie, più tollerante e capace di dare giusto peso alle cose nella difficile impresa genitoriale.
Non ho screrzato, mia mamma non mi aveva davvero parlato per tutta un’intera settimana dopo che sono tornata a casa con i primi due buchi tutti sul lobo dell’orecchio sinistro ma poi (forse anche aiutata da papà, più accondiscendente) se n’è fatta una ragione, mi ha accettata per ciò che ero in quella fase e (pur non condividendo) ha accettato bonariamente i buchi che ho aggiunto successivamente a quell’orecchio e nel tempo ha superato i vecchi preconcetti e si è persino fatta fare i buchi lei stessa mentre io mi ero fatta più classica ed elegante, insomma crescendo ci siamo venute incontro e lo abbiamo dimostrato anche attraverso il modo di ornare le nostre orecchie. Pensa che era stata proprio mia mamma a suggerirmi di bucare anche l’orecchio destro almeno per il matrimonio, saggia decisione che rifletteva ormai il mio sentirmi più completa e “bilanciata” come donna.
Sperando che possa essere interessante ti racconto della nonna paterna portata dalle suore a fare i buchi per la Cresima dato che nel frattempo ne ho parlato con papà. Ebbene pare che un tempo quando le famiglie del torinese decidevano che era arrivato il momento di far mettere gli orecchini alle loro fanciulle le portassero a Torino per affidarle alle mani delle espertissime suore del Cottolengo che bucavano i loro lobi con la classica tecnica dell’epoca ad ago che veniva spinto usando un tappo di sughero tenuto sul retro come hanno già raccontato altri ma almeno l’operazione veniva effettuata in modo davvero sterile con criteri sanitari infermieristici e non con l’improvvisazione casalinga che ho letto in altre testimonianze. Le suore usavano veri aghi e non spilloni disinfettati sulla fiamma. Credo che per chi la subiva fosse un’esperienza simile a quella che ho visto anch’io sulle mie figlie quando le ho accompagnate a fare il piercing. Pare che a detta di mia nonna la cosa più fastidiosa non fosse quando veniva praticato il foro ma il momento in cui subito dopo veniva infilato l’orecchino che veniva portato dai genitori e di solito regalato dalla madrina della Cresima. Papà dice che mia nonna non aveva un cattivo ricordo di quel giorno nonostante fosse stato un pochino doloroso ma come altre giovani ragazze della sua epoca lei teneva molto ai primi orecchini anche se le suore incutevano timore. Poi però si era lasciata richiudere i buchi avendo preferito seguire la moda degli orecchini a clips che sembravano più “moderni” per quanto possa sembrarci strano oggi, e non le è mai più venuto il desiderio di farsi rifare i buchi.
Scusami se mi sono ancora dilungata, ti auguro una bellissima giornata e ti ringrazio di nuovo tantissimo.
Silvia
Grazie cara Silvia, per questa ulteriore testimonianza. Mi ha molto colpito la”specializzazione” delle suore del Cottolengo di Torino. Forare le orecchie delle altre donne usando accorgimenti sanitari-infermieristici, è qualcosa che mi pare abbia una valenza simbolica particolare, perchè praticato da chi, per scelta di vita, ha abbracciato una femminilità priva di ogni vezzo, civetteria e sessualità. Mi pare quasi una forma di omaggio o di “servizio” verso altre espressioni del femminile pur lontane da sè e dal proprio mondo. Sarebbe interessante sapere se questa tradizione è limitata a questo ordine religioso oppure ad altri. Chissà che non riceviamo altre segnalazioni su questo tema. Sono assolutamente convinta che il tuo “orecchio trasgressivo ” ti abbia reso una madre migliore 🙂 ricordare le proprie piccole grandi ribellioni aiuta a sentire più vicini i figli nel momento in cui hanno bisogno di differenziarsi da noi. Grazie ancora per questo bel racconto di vita. Un caro saluto
Cara Marni, buona domenica! Come stai? Sono una vecchia conoscenza di questa pagina e credo che ti ricorderai ancora di me e degli orecchini a monachina col brillante ereditati da mia mamma per i quali mi son decisa a forarmi i lobi ormai più di 6 mesi fa anche coll’incoraggiamento tuo e di altre lettrici.
Sono appassionata a questo argomento che seguo sempre e stamattina son rimasta colpita da questo tuo ultimo scambio con Silvia. Dev’essere allora proprio una prerogativa del Piemonte la vecchia usanza che fossero le suore ad occuparsi della foratura dei lobi assieme ad altri servizi di piccola infermeria, le iniezioni anzitutto. Già nel mio primo commento avevo accennato alle suore di Boves (prov. di Cuneo) che avevano fatto i buchi a mia mamma quand’era bambina. A quei tempi dalle nostre parti era un destino che prima o dopo toccava a tutte e venivan portate proprio dalle suore per svolgere l’operazione di foratura e infilatura del primo paio di orecchini da bambina che dovevano essere d’oro piccini, acquistati apposta in gioielleria se non erano già orecchini di famiglia tramandati. Ai tempi di mia mamma se una ragazza non aveva ancora messo gli orecchini il motivo di solito era che la sua famiglia non se li poteva permettere ma si cercava sempre di provvedere a fare i buchi per farglieli mettere almeno in vista del matrimonio, invece ai miei tempi nessuna ragazza che non fosse stata obbligata da bambina a forare i lobi lo sceglieva sua spontanea volontà da grande. Mia mamma mi aveva raccontato anche di famiglie povere ai suoi tempi che avevano ricevuto in prestito da altre famiglie gli orecchini d’oro per consentirle di portare dalle suore le loro figlie e farle fare i buchi. Per quello che mi posso ricordare so che le suore di Boves continuavano sicuramente a fare i buchi alle orecchie ancora negli anni 60. Comunque svariate ragazze della mia generazione li avevano avuti fatti sempre dalle suore ma ormai era cambiata la moda e tanti genitori sceglievano di non far più forare le orecchie alle bambine proprio come è successo a me. Avendo vissuto tutte due le realtà avevo notato che in provincia questa tradizione non era mai completamente scomparsa, anzi si era mantenuta abbastanza a differenza che in città.
Mia mamma al contrario di quella di Silvia aveva conservato i suoi buchi operativi ma aveva un brutto ricordo della suora che glieli aveva fatti con l’ago. Però bisogna tener conto che non era stata portata per la Cresima, era molto più piccolina, forse fin troppo per capir bene il senso dell’operazione ma è sicuro che anche le suore di Boves usavano accorgimenti sanitari-infermieristici come al Cotolengo di Torino. i fori di mia mamma eran stati fatti molto bene, me li ricordo ben centrati e simmetrici, non le han mai dato problemi.
Ho trovato molto interessanti le tue considerazioni sulle suore che praticavano questo servizio vezzoso sulle orecchie altrui pur avendo per loro stesse scelto una femminilità priva di qualsiasi vezzo. Certo che è un servizio infermieristico particolare che non ha nessuna necessità per la salute della persona ma è una valorizzazione della femminilità in senso molto civettuolo. Però mi vien spontaneo fare un’ipotesi che ti propongo, cioè questa forma di “omaggio ad altre espressioni del femminile” forse veniva svolta di buon grado dalle nostre suore piemontesi perché la civetteria degli orecchini presupponeva l’umiltà dell’atto di sottomissione ad un rituale comunque doloroso e nella bellezza dell’ornamento restava impresso il segno di quel piccolo sacrificio, il primo nella vita di una donna e proprio simbolo di femminilità ai tempi in cui gli orecchini erano esclusivamente riservati al gentilsesso. Infatti colpisce che spesso i primi orecchini venivano proprio imposti per segnare tappe di sacramenti religiosi come la Prima Comunione, la Cresima o il Matrimonio mentre giù nel meridione so che era usanza mettere gli orecchini alle bimbe neonate per il Battesimo. Sarebbe un argomento molto affascinante da approfondire ma è interessante che oggi senza più nessun obbligo tante bambine chiedono di mettersi gli orecchini per la Comunione e fra le ragazze che non si erano mai decise a forarsi i lobi molte scelgono di farlo prima di sposarsi e comprenderei anche Silvia che ha scelto di bucarsi anche l’orecchio “non trasgressivo” prima del matrimonio.
Chissà se ti arriveranno segnalazioni sulle suore che foravano orecchie anche da fuori del Piemonte?
Ho già scritto troppo, spero solo che sia una testimonianza interessante. Ti dico ancora che i miei fori sembrano guariti bene ma per scrupolo seguo il consiglio di chi me li ha fatti e non ho ancora provato ad inserire gli orecchini col brillante di mia mamma. Alterno però le sue anelline d’oro (guarda caso eran quelle della Cresima) ed un paio di semplici perle bellissime che mi ha regalato il marito. So che anche tu ami la perla ai lobi, per me è di un’eleganza assoluta sia per le giovani che per le donne più mature come me.
Un cordiale saluto
Buongiorno Stefanella, bentornata! Sono felice di risentirti! Certo che mi ricordo di te! 🙂 E grazie per questa testimonianza sulla tradizione di foratura dei lobi da parte delle suore, speravo proprio di saperne di più su questo tema. E grazie anche per l’interpretazione interessante che ci offri sul senso di questo intervento in un rituale così diverso da quello da loro vissuto. Così come trovo interessante e condivido in pieno, l’ipotesi del desiderio di forarsi le orecchie che tende a conformarsi alle più importanti fasi di passaggio della vita, come quella della comunione o del passaggio alla fase adulta. Quasi come se fosse inscritto nel DNA femminile. E questo ci dà la misura del valore archetipico di questo rituale. Felice che i tuoi lobi siano guariti, ma fai bene ad essere prudente, in ogni caso come hai detto le perle sono sempre bellissime, eleganti e adatte ad ogni occasione. Arriverà il momento in cui potrai indossare gli orecchini di tua madre e spero proprio che me lo fari sapere. Sarò felice con te. Un caro saluto e un abbraccio Marni
Buon giorno Marni, mi chiamo Alessia, quasi 55 anni, di Torino e ho conosciuto il tuo sito appena ieri per la segnalazione di una tua lettrice che conosce la mia storia mi ha detto di dare un’occhiata all’argomento introdotto da Silvia.
Allora se puo’ interessare anch’io voglio portare il mio contributo come ha fatto Stefanella. Mi ha appassionato in generale questo argomento e leggero’ tutti gli interventi perche’ sono una grande appassionata di orecchini : negli anni ne ho accumulato una collezione di piu’ di 100 paia, molti bijoux-fantasia con cui mi sbizzarrivo da ragazza ma anche bellissimi pezzi d’ epoca anche se ormai indosso solo punti luce, perle, cerchietti piccoli oppure le monachelle che adoro ereditate da mia nonna.
Tutto ebbe inizio quando avevo quasi 11 anni e mia madre che e’ sempre stata una donna molto attenta alle tendenze moda aveva convinto mio padre a regalarle i famosi “punti luce” di brillante che erano il top a fine anni settanta ma per poterseli mettere occorreva il foretto ai lobi ( quasi tutte le donne della generazione di mia madre ne era sprovvista ) e la gioielleria di fiducia non era attrezzata ma ha raccomandato a mia madre di rivolgersi alle suore del SS. Natale ed in particolare alla bravissima Suor Silvana che bucava anche le orecchie ad ago oltre alle prestazioni infermieristiche comuni. Cosi’ mia madre ha telefonato e preso appuntamento.
C’ero anch’io con mia madre quando si e’ recata a farsi forare i lobi e la mitica Suor Silvana aveva pensato all’inizio che l’indiziata a subire l’intervento fossi io infatti lei era piu’ abituata a fare i buchi a delle bambine ( anche molto piccole ormai soprattutto di famiglie provenienti dal sud ) e la moda stava appena ricominciando a far tornare “desiderabile” avere i lobi forati anche per le donne adulte che seguivano le tendenze. L’equivoco mi ha messo il tarlo e comunque ho visto Suor Silvana all’opera su mia madre osservando passo dopo passo i suoi gesti scrupolosi e ne sono rimasta affascinata ma lo era anche mia madre che era gia’ rassegnata a chissa’ che doloroso supplizio e invece poi e’ stato quasi divertente. Me la ricordo soddisfatta e orgogliosa e anche molto ammirata dalle sue amiche.
Invece io nel giro di un paio di mesi sono riuscita a convincere mamma e papa’ a farmi portare da Suor Silvana a far mettere anche a me gli orecchini per regalo dei miei 11 anni perche’ era diventato il mio chiodo fisso e davvero me la sognavo Suor SIlvana che faceva su di me quello che aveva fatto sulle orecchie di mia madre !
Ne ho un ricordo magnifico di quel giorno che mia madre mi ha portata a forare le orecchie ed e’ stato bello sentirmi “protagonista” come ai miei occhi avevo visto mia madre tempo prima. Ho avuto anche il mio momento di gloria a scuola perche’ nel 1978 a Torino non era per niente comune che ad una bambina di 11 anni torinese cittadina 100 percento si forassero le orecchie : in classe mia c’era solo un’altra bambina figlia di immigrati dal sud che aveva gia’ gli orecchini ma fatti da neonata.
So per certo che Suor Silvana ha forato i lobi delle orecchie fino almeno alla prima parte degli anni ’90 perche’ sia mia madre che io ci abbiamo mandato o accompagnato varie amiche che decidevano di mettere i primi orecchini da buco. Avrei voluto farle fare anche le orecchie delle mie figlie ma quando e’ toccato a loro non era piu’ possibile e le ho dovute portare in gioielleria a fare il lavoro con la pistoletta. E’ stata lo stesso una bella esperienza sia per loro due che per me. Per condivisione mi sono fatta fare il mio terzo foro cosi’ ho anche provato entrambi i sistemi e posso testimoniare che la sensazione che si prova dall’ago alla pistola e’ molto diversa : ago piu’ dolce ma devi stringere i denti qualche frazione di secondo in piu’ e hai la sensazione di sentirlo penetrare, pistola piu’ secca ma istantanea pero’ non direi che uno e’ piu’ doloroso dell’altro in definitiva. Potendo scegliere : tutta la vita l’ago di Suor Silvana ! Ma forse conta la sua bravura e la nostalgia di una cosa che aveva il sapore dell’avventura e vale sia per me che per mia madre.
Non avevo mai pensato alla contraddizione delle suore che hanno scelto una femminilita’ cosi’ lontana dal servizio di foratura delle orecchie fatto per altre donne ( gli orecchini hanno una componente di seduzione ) ma e’ una riflessione molto interessante.
Non sapevo neanche che a Torino questo servizio lo facevano le suore anche al Cottolengo e mi sembra interessante che forse e’ stata una caratteristica tipica della suore della mia citta’ e regione, chissa’ come mai.
Un saluto a voi tutte e grazie Marni !
Buongiorno Alessia e piacere di conoscerti! 🙂 Sono molto felice di questo tuo intervento che risponde al la mia richiesta di saperne di più sulla tradizione di forare le orecchie alle donne parte di alcuni ordini monastici. Mi auguro che arrivino altre testimonianze di questo genere. Grazie quindi per averne scritto e anche per averci raccontato così bene la tua esperienza e le differenze vissute con i diversi metodi. E chissà Suor Silvana quante ne avrebbe da raccontare! Certo che tu sei stata una piccola donna assai decisa e consapevole di quello che volevi. E sei stata fortunata, perchè i tuoi desideri sono stati esauditi e ti hanno permesso di essere “protagonista” e forse anche apripista rispetto alle tue compagne. Mi fa molto piacere se continuerai a seguirci e a leggere le altre testimonianze tutte diverse ed appassionanti sia al maschile che al femminile. Ricorda che ci sono altri articoli oltre a questo in cui puoi trovarle, è sufficiente che digiti orecchini, nel motore di ricerca, e ne troverai diversi. Un caro saluto marni
Salve Marni, sono il papà di una bella bambina di 4 anni e ho sognato di rientrare a casa e scoprire con raccapriccio che mia moglie e mia madre avevano portato la bambina a bucare le orecchie di nascosto da me. mia figlia aveva i lobi delle orecchie irritati e rossi ma soprattutto singhiozzava e non riusciva neanche a raccontare quello che le era stato fatto mentre io chiedevo disperatamente a mia moglie e mia madre cosa le fosse venuto in mente di fare questa cosa senza dirmi niente prima e loro mi rispondevano di non impicciarmi che queste sono cose da donne e che se avessero chiesto il mio parere di sicuro avrei detto di no (ed è vero!!) e che mia figlia essendo una femminuccia prima o dopo queste orecchie le dovrà comunque bucare (e chi l’ha detto? questo lo deciderà solo lei)
Strano che non mi ero mai neanche posto il problema e la questione si è aperta in un sogno che ricordo a distanza di tempo, mi ero svegliato molto scosso e sudato(lo ammetto che sono un papà protettivo) e ci sono rimasto male anche sapendo che mia moglie non farebbe mai robe del genere!
Grazie. Le auguro buona giornata
Salve Alberto, il tuo sogno è molto interessante, significativo e anche piuttosto chiaro nel riflettere le tue ansie di papà rispetto al futuro “femminile” di tua figlia ed alla impossibilità di riuscire a proteggerla sempre dalle sofferenze a cui andrà incontro proprio nelle sue vesti di “femmina”. Il fatto che nel sogno siano tua moglie e tua madre a condurre la piccola a forarsi le orecchie conferma questa linea” femminile” che si perpetua e a cui è collegata anche tua figlia che finirà col vivere le stesse situazioni, in positivo e in negativo. Se hai letto qualcosa sul simbolismo del foro alle orecchie avrai capito che allude alla penetrazione quindi ai rapporti sessuali, che saranno cosa naturale nella vita di tua figlia, ma che per un padre sono sempre qualcosa a cui è meglio non pensare. Il fatto che le donne ti dicano di non impicciarti riflette il tuo timore di essere tagliato fuori dalla vita di tua figlia quando sarà più grande. Non so come mai tu abbia fatto un sogno di questo tipo proprio adesso, al di là del tuo essere un papà protettivo, ci deve esser stata una ragione scatenante legata forse al timore reale di sentirti escluso o incapace di proteggerla realmente da possibili pericoli. Oppure legato ad ansie più radicate di quello che non avverti a livello di coscienza.Un caro saluto e grazie se puoi contraccambiare mettendo un MI PIACE all’articolo (lo trovi alla fine dell’articolo) Marni
Salve Marni, grazie per la risposta chiara. Quasi sempre dimentico i sogni anche brutti poco dopo il risveglio ma per come è rimasto presente e mi ha lasciato angosciato lo sospettavo che questo sogno nascondesse qualcosa di più profonde legate alle mie ansie di papà protettivo di una figlia che più avanti si farà ragazza e poi donna. inoltre ci ho pensato bene e non riesco a trovare una ragione scatenante precisa che mi abbia portato a fare un sogno così proprio adesso e sarei portato a pensare alla manifestazione di una mia ansia di fondo e a quel “timore di essere tagliato fuori” in futuro anche se capisco razionalmente che così è la vita con una figlia e non è colpa delle altre donne della famiglia.
Circa il “simbolismo del foro alle orecchie” ho iniziato a leggere qualcosa qui su guidasogni.it e ho scoperto che è un argomento molto interessante e più scabroso di quello che potevo immaginare. A me gli orecchini su una donna piacciono e penso che accentuino grazia e femminilità ma ammetto che ignoravo il riferimento simbolico alla “penetrazione sessuale”(che in effetti ha senso) e questo forse riesce a spiegare il perchè quando dopo il sogno ho affrontato per la prima volta l’argomento con mia moglie ho scoperto di avere posizioni molto più rigide di lei in quanto sarei propenso a concedere eventualmente i fori per gli orecchini ad una ragazza in età adolescenziale mentre mia moglie li trova carini già sulle bambine e li farebbe fare volentieri fin già dalle elementari se nostra figlia li chiederà perchè lei li desiderava moltissimo da bambina ma mia suocera (che tuttora NON ha i buchi ai lobi) l’aveva fatta aspettare fino al termine del liceo (e poi ancora negato il permesso di un foro in più rispetto al paio d’ordinanza). Insomma credo che presto dovrò rassegnarmi e ammorbidirmi un pochino 🙂
Anche mia madre non aveva i buchi da ragazza ma se li è fatti fare quando ero bambino durante una vacanza al mare con la famiglia e mi ricordo che mi era sembrato un gesto molto coraggioso e tutto….”solo” per farsi bella!!
Buona giornata e grazie nuovamente
Buongiorno Alberto, se avrai il tempo di leggere i tanti commenti su questo argomento ( in questo articolo ma anche in altri che ti segnalerò in fondo), ti renderai conto di come le opinioni siano diverse e le storie personali dei lettori siano state più o meno influenzate da questo gesto rituale. Oltre a questo specifico articolo in cui troverai riportate tantissime esperienze, puoi vedere anche il sogno di marie claire , di di jacqueline, quello di Bertina e di Beppe. Per ognuno troverai anche un nutrito numero di commenti maschili. Sì credo che per amore di tua figlia dovrai ammorbidire le tue rigidità su questo tema, ma soprattutto dovrai affrontare le tue ansie, che sono legittime, ma devono emergere a livello di coscienza nel modo più chiaro, affinchè non diventino un boomerang negativo nel tuo stile educativo. un caro saluto a te e alle tue “donne” 🙂 Marni
Buon giorno Marni, anch’io ti do del tu e ti ringrazio moltissimo per avermi offerto un’importante opportunità di riflessione sulla paternità nel caso di una figlia femmina che è una stupenda avventura ma non semplice da affrontare anche per delle particolarità specifiche oltre alla difficoltà di essere genitore. In particolare ho affrontato il problema latente del timore di sentirmi tagliato fuori nelle questioni “fra donne” e sono contento di essere riuscito a farlo coinvolgendo mia moglie e parlando fra di noi a partire dal sogno e dagli spunti che mi hai dato cosa che mi ha fatto sentire rassicurato.
Ho trovato molto interessanti (più di quanto avrei immaginato)le esperienze che mi hai suggerito di leggere sulla foratura delle orecchie che sembra veramente un “gesto rituale” non solo un piccolo intervento estetico anche un pochino doloroso. Anche qui ho condiviso la lettura con mia moglie e anche se non abbiamo finito di leggere proprio tutti i commenti ne abbiamo discusso insieme ed è stato illuminante per me. Sì credo proprio che per amore di mia figlia mi dovrò ammorbidire su questo tema (lei già adesso è incuriosita dagli orecchini della mamma.)
Mia moglie mi faceva notare che solo chi non ha vissuto il “rituale” in modo positivo ne ricorda soprattutto il dolore. invece tutte le donne che hanno deciso di bucarsi le orecchie (in età più precoce o matura) per appagare un desiderio e vivendo il “rituale” nell’atmosfera giusta ne sottolineano gli aspetti “emozionanti” e perfino “gioiosi” e questo vale anche per lei che era già maggiorenne ma ha si ricorda la gioia di essere accompagnata in gioielleria da sua mamma (mia suocera non era d’accordo) che l’ha fatta sentire “adulta” finalmente libera di prendere le sue decisioni.
A differenza di altri uomini che hanno scritto le loro esperienze io penso che l’orecchino valorizzi la femminilità di una donna ma non sento quell’attrazione quasi “feticistica” verso orecchini e fori anche se adesso mi è evidente anche l’aspetto scabroso. Forse mio padre ne era più attratto di me. Nei miei ricordi di bambino c’era una bella atmosfera di vacanza, gioiosa e anche giocosa fra i miei genitori quando mia madre si è fatta bucare i lobi mentre eravamo al mare. ma adesso che mi è venuta la curiosità proverò a chiedere che ricordi ne hanno. Quasi mi dispiace non aver visto il momento della foratura essendo rimasto fuori dal negozio a giocare con mio fratello ma ricordo bene il tabellone esposto in vetrina che reclamizzava la “pistola” che a noi sembrava uno strumento di tortura nonostante il bel sorriso “rassicurante” della modella. Interessante che al giorno d’oggi questi tabelloni li vedi sui banconi di molte farmacie solo che la modella non è più una donna adulta ma una bambina appena più grande di mia figlia.
Osservando le tantissime bambine che vedo in giro che hanno già gli orecchini trovo comunque particolare che oggi il primo gioiello “vero” che vien fatto indossare ad una bambina siano tornati ad essere gli orecchini che richiedono una modifica “chirurgica” anche se minima e pur comunque un pochino dolorosa.
Anche se sono disposto ad ammorbidirmi ma sono sincero, non vorrei che mia figlia ad un certo punto volesse gli orecchini per”pressione sociale” solo per non sentirsi da meno di altre coetanee.
Grazie nuovamente e scusami se sono stato lungo. Ti auguriamo, mia moglie ed io, una felice giornata!!
Buongiorno Alberto, sono felice che tu abbia letto e fatto leggere anche a tua moglie i diversi commenti su questo tema. E ti ringrazio per aver condiviso le tue esperienze del passato. Mi hanno colpito alcune cose che dici e sulle quali vorrei soffermarmi: “Interessante che al giorno d’oggi questi tabelloni li vedi sui banconi di molte farmacie solo che la modella non è più una donna adulta ma una bambina appena più grande di mia figlia.Osservando le tantissime bambine che vedo in giro che hanno già gli orecchini trovo comunque particolare che oggi il primo gioiello “vero” che vien fatto indossare ad una bambina siano tornati ad essere gli orecchini che richiedono una modifica “chirurgica” anche se minima e pur comunque un pochino dolorosa.Anche se sono disposto ad ammorbidirmi ma sono sincero, non vorrei che mia figlia ad un certo punto volesse gli orecchini per”pressione sociale” solo per non sentirsi da meno di altre coetanee.”
E’ vero che oggi l’uso delle immagini infantili è funzionale al “consumo”, non sono più sufficienti solo le immagini delle belle ragazze, la pubblicità è alla ricerca sempre di nuovi modelli che abbiano un certo “appeal”, che attirino l’attenzione, che siano efficaci. Di conseguenza si vanno a ricercare fasce di età che siano “commerciali” e commerciabili. Quindi sempre di più i bambini e sempre di più gli anziani. I bambini, perchè i genitori sono disposti a spendere per accontentarli (grazie ad un’ educazione più permissiva e più vicina alle esigenze dei figli), gli anziani perchè la vita media si è allungata e molti anziani sono ancora in buona salute, hanno disponibilità finanziaria e vogliono vivere bene concedendosi quello che desiderano. Quindi SI’, è possibile che tua figlia ti chieda gli orecchini per influenza sociale, perchè li vede nelle sue coetanee, perchè riviste e video mostrano sempre più immagini di bambine “belle” che spesso assomigliano già ad adolescenti o piccole donne. Credo sia molto importante l’influenza familiare per equilibrare tali influenze esterne, il che non significa “proibire” (si rischia solo di provocare ribellione), ma essere ancora più vicini con il dialogo, con l’attenzione e la presenza ai propri figli. Gli stimoli per i ragazzi oggi sono talmente tanti che si deve per forza “essere all’altezza” e aumentare l’attenzione. Tu sei un papà sensibile e preoccupato e, pur calmando tue ansie (che sono sempre controproducenti), insieme a tua moglie saprai essere vicino a tua figlia modulando le sue richieste e “trasformandole” in qualcosa che abbia un senso per lei e per voi. Come avrai letto nei commenti il momento in cui si decide di forare i lobi, può diventare una vera e proprie “festa”, un rito che verrà ricordato anche in futuro. Molto del lavoro dovrete farlo voi. Quindi sii tranquillo, stai vicino a tua figlia e le cose andranno bene.
Quanto al fatto che oggi il primo gioiello che viene fatto indossare ad una bambina sia l’orecchino, non sono d’accordo, è sempre stato così, anzi in passato il foro alle orecchie veniva fatto alla nascita oppure in occasione della cresima (quindi segnava una fase di passaggio alla pre-adolescenza). Ma pensa anche alle catene con medaglietta religiosa o i braccialettini indossati dalle neonate una volta. Quindi direi che gli orecchini sono solo qualcosa che è più “visibile” rispetto ad altri gioielli.Un caro saluto e buona giornata marni
Buongiorno Marni. Premetto che gli orecchini sono “il mio” gioiello e ne sento il fascino fin da bambima. Tempo fa mi sono appassionata a questi bellissimi articoli che hai dedicato agli orecchini ed alla affascinante simbologia sulla tradizione della foratura delle orecchie per noi donne e ti faccio anzitutto i miei complimenti per come hai dato risalto e approfondito questo argomento. Adesso torno per raccontarti un sogno che mi piacerebbe comprendere meglio ma prima ti devo raccontare la mia lunga storia d’amore con gli orecchini. Ho 56 anni e a casa mia non c’era più l’usanza di bucare le orecchie però gli orecchini, monachelle mignon, di due compagne di scuola avevano già catturato la mia curiosità fin dalla prima elementare e in tutti e due i casi si trattava di bambine figlie di genitori venuti su dal meridione. La mia cara Maestra invece era piemontese doc ma forse per retaggio contadino di famiglia portava due palline d’oro non piccolissime infilate a perno nel centro dei suoi lobi forati che secondo me la rendevano super. Quando aveva i capelli raccolti le osservavo incantata i pernini degli orecchini che spuntavano dal retro dei lobi fermati con una chiusura a vite. Un giorno ho preso coraggio e chiesto ad una delle due bambine con gli orecchini se aveva sentito tanto male quando le avevano bucato le orecchie, lei mi ha risposto che non ricordava nulla talmente era piccina e perciò mi ero convinta che dovesse essere dolorosissimo e che i buchi o te li facevano da neonata incapace di intendere e di volere o non li avresti mai più avuti. Fin quando un giorno in quinta elementare (tornavo già a casa da sola) ho notato nel negozio di profumi sulla strada di casa un cartello inequivocabile: QUI SI ESEGUONO FORI AI LOBI DELLE VOSTRE ORECCHIE con la foto di una bella ragazza bionda e dal sorriso smagliante mentre si sottoponeva all’ordigno su cui ho incominciato a favoleggiare: la pistola fora-lobi. Un giorno sono riuscita a sbirciare dalla vetrina una donna che si stava facendo bucare le orecchie e mi sembrava divertita e felice, non certo piegata dal dolore. La invidiavo per l’esperienza che stava vivendo e che ha scatenato la mia immaginazione. Peccato che quando ne ho parlato con mia mamma mi ha raffreddato ogni entusiasmo, insomma avevo toccato un argomento che le procurava imbarazzo essendo fra le donne che ritenevano si trattasse di una pratica contronatura e al limite dell’incivile. Ma poi a 14 anni in quello stesso negozio insieme ad un’amica ho fatto la trasgressione più grande di tutta la mia vita, siamo andate a farci bucare i lobi e mi ricordo l’adrenalina che pompava a mille quasi inebriata dai profumi tipici di quel negozio. La pistolona era un modello diverso da quelli più recenti ed era anche molto rumorosa nello scatto ma nonostante sia stato abbastanza doloroso o forse proprio per quello è stata un’esperienza super eccitante. in pieno delirio di ribellione a differenza della mia amica io ho deciso sul momento di farmi sparare tutti e due gli orecchini sul lobo sinistro ed è inutile sottolineare che mia mamma non mi ha più parlato per una settimana mentre mio papà era più malleabile e quasi divertito, mi ha raccontato della nonna che era stata portata dalle suore [!] a fare i buchi all’età della Cresima anche se poi da grande non mettendosi più gli orecchini e se li era lasciati richiudere. Volente o nolente anche mia mamma si è dovuta adeguare all’idea del mio lobo sinistro originale per il tempo e bucato due volte ma non mi sono mica fermata. L’esperienza della foratura è stata così eccitante che sono diventata “addicted” ed ogni occasione era buona per tornare in profumeria e farmi aggiungere un nuovo buco sull’orecchio sinistro così a 20 anni avevo una fila di nove buchi tutti ben allineati in fila dal lobo su tutto il bordo del padiglione mentre l’orecchio destro l’avevo lasciato vergine e intonso.
Per la mia laurea il bellissimo regalo dei miei genitori sono stati due orecchini di perla che ho indossato il giorno della discussione della tesi nel lobo sinistro coi brillantini in fila nei sette buchi restanti riscuotendo il mio bel 110 cum laude …non per merito degli orecchini 🙂 Al primo colloquio di lavoro però mi sono presentata solo con le due perle ed i capelli coprivano abbastanza la fila di buchi vuoti. In effetti sembrava che il mio orecchio sinistro fosse passato sotto una macchina da cucire, effetto che poi col tempo si è molto attenuato e quei sette buchini sono diventati praticamente invisibili anche se ancora si sentono al tatto. Infine per il mio matrimonio mi sono fatta fare un buco anche nel lobo destro per poter mettere la perla ad entrambe le orecchie, insomma sentivo che anche per me era arrivato il momento di essere più classica ed elegante. Quest’ultimo buco me l’ha fatto un bravissimo orefice (in seguito ci ho poi portato anche le mie figlie), ci sono andata accompagnata da mia mamma ed anche lei finalmente si è fatta bucare le orecchie, un bellissimo momento insieme di cui ho un ricordo altrettanto bello. Le ho regalato i buchi per i suoi 60 anni e poi papà ci ha aggiunto gli orecchini. Anche mia mamma li ha amati, quelli col buco, ma ormai anche altre sue amiche che non li avevano se li erano fatti fare. Io non mi pento di niente ma sono rimasta con tre buchi attivi, due sul sinistro e uno sul destro che però sto meditando di pareggiare portando tutto a simmetria col secondo anche a destra. Alle mie due figlie ho fatto fare i buchi quando avevano 8 e 5 anni, li hanno fatti insieme, è stata una mia proposta che loro hanno accolto con gioia ed anche il loro papà era d’accordo. Confermo quello che hanno già detto altre mamme, che è bellissimo portare le proprie figlie a mettere i primi orecchini, è un’emozione unica e un bel momento di aggregazione che rimane dolce nel cuore. Nessuna di loro due ha poi fatto altri buchi alle orecchie ma ho dovuto assecondare quando mi hanno chiesto di fare i piercing, la maggiore al naso e la più piccola all’ombelico, e in seguito le ho regalato il tatuaggio che si sono fatte insieme, un bracciale per la prima e una cavigliera per la seconda con lo stesso disegno per simboleggiare l’unità fra sorelle che mi è sembrata un’idea molto bella, ovviamente mia mamma quando le ha viste tatuate ha storto il naso ma ci abbiamo riso su memori del passato.
Il sogno è molto semplice, ho sognato che mia mamma (abilissima ricamatrice a piccolo punto) mi proponeva di farmi un bellissimo ricamo floreale all’orecchio sinistro e incominciava con un filo verde dicendomi che avrebbe inizialmente sfruttando i buchi che ho già ma poi forse mi avrebbe dovuto fare un po’ male per riuscire a farne altri. Mi prometteva che sarebbe riuscita a non farmi sanguinare per non macchiare i bei colori del ricamo. Ho sognato che si accingeva a passare ago e filo attraverso il mio orecchio ed era piacevole sentirlo ma anche eccitante anticipare il momento in cui avrebbe iniziato a forarmi per davvero con l’ago. Ero anche curiosa di vedere il risultato finale di questo piccolo capolavoro però mi sono svegliata prima di quel momento con una sensazione di delicatezza molto piacevole anche se ho realizzato l’assurdità dell’idea e della situazione. L’ho raccontato a mia mamma che l’ha trovato divertente però mi piacerebbe capire se c’è un significato particolare attraverso i simboli.
Mi scuso anch’io per la lunghezza, ti ringrazio e ti auguro una bellissima giornata.
Silvia
Buongiorno Silvia, confesso che anche io come tuo padre sorridevo mentre leggevo della tua piccola trasgressione adolescenziale. 🙂 Grazie per averci raccontato la tua storia ed il tuo rapporto con questa pratica che ha seguito la tua crescita e la tua maturazione, e la cui portata si è amplificata dentro di te forse proprio a causa del rifiuto di tua madre quando le chiesto di forarti i lobi. Se ti avesse ascoltato allora forse non saresti, in seguito, arrivata a ben 9 buchi in un unico orecchio, forse non ci sarebbe stata la trasgressione. Forse. Ma il sogno che hai raccontato oggi a me sembra molto legato proprio al rapporto con tua madre ed alla complicità femminile che è mancata allora e che si è ricostituita nel tempo. Questo ricamo floreale all’orecchio, in cui tua madre con un filo verde (colore legato ad amore, rinascita, speranza) decide di riaprire i vecchi buchi ormai chiusi del tuo padiglione senza farti sanguinare, può indicare la bellezza e la grazia del rapporto fra di voi. E’ come se il tuo inconscio ti dicesse che, nonostante il rifiuto di allora, tua madre ha proiettato su di te la sua idea di femminilità, di grazia e di bellezza ed ha “tessuto” un legame che è come un “piccolo capolavoro”. Ma devi pensare a questa madre del sogno anche come alla parte di te “madre” e quindi il “piccolo capolavoro” creato in te da tua madre si rifletterà poi sulle tue figlie. Io credo che con quest’immagine il tuo inconscio abbia voluto farti cogliere la complessità e la bellezza dei legami che si intrecciano fra di voi e lo ha fatto mettendo al centro il tuo orecchio “trasgressivo” forse anche per ricordarti che dovrai essere pronta ai “buchi nuovi che verranno fatti” (a momenti inaspettati in cui ti capiterà di trovarti di fronte a piccole trasgressioni da parte delle tue ragazze che forse ti feriranno o ti divertiranno o ti faranno ripensare al tuo passato). lo trovo un bellissimo sogno! Un caro saluto a te a tua madre e alle tue figlie. Marni
salve Marni, buon giorno! Sono la nonna di una bella bimbettina che ha compiuto il mese scorso 3 anni e più d’una volta ho sognato che mi stavo facendo mostrare dei piccoli orecchini da bambina nella bottega della mia amica orafa con la contentezza di sceglierne un paio per lei. L’ultima volta che l’ho sognato mi ricordo che sceglievo per lei un paio di minuscole stelline d’oro leggermente bombate e dalle punte arrotondate e le immaginavo luccicanti nei suoi lobi. mi piace osservare gli orecchini da bambina in esposizione e qusti sono sogni che mi danno sensazioni di dolcezza. Mia nipote non ha ancora i buchi ma spero che mia nuora e mio figlio prima o poi glie li faccian fare perchè mi piacerebbe poterle regalare gli orecchini davvero. io ho sempre amato tanto gli orecchini e anche a me i buchi me li fece la mia mamma stessa quando ero già alle elementari e li desideravo tanto vedendo la mia compagna di banco e amica del cuore che c’è gli aveva così la mia mamma mi accontentò alla maniera di una volta con una mela tagliata dietro l’orecchio e un ago da calza passato sulla fiamma per poi infilarmi due anelletti d’oro che noi in Toscana li chiamavano campanelle. Ero tanto contenta che non mi ricordo il male ma sò che l’ho sentito e sopportato con pazienza e la mia mamma era tanto fiera di me ma sò che adesso usano dei sistemi molto più moderni perchè una volta l’ho visti fare a una bambina dalla mia amica orafa. Che bella la storia di Maria Serafina mi è piaciuta tanto leggerla, grazie.
Buongiorno Gigliola, grazie questo tuo messaggio e per averci raccontato la tua storia e la tua esperienza con la foratura dei lobi. Sei stata una bimba fortunata ad aver desiderato gli orecchini e a non avere sofferto al momento della foratura nonostante le tecniche più “casalinghe” di allora. I tuoi sogni non fanno altro che confermare questo tuo amore per gli orecchini ed il desiderio reale di poterli regalare alla tua nipotina. E se anche la piccola li desidera, io mi auguro e ti auguro che arrivi quel momento e che sia una festa ed una gioia per tutte e due. Spero ci farai sapere quando sarà. Un caro saluto a te 🙂 Marni
Buonasera Marni,
Si ricorda ancora di me? Ero incappata su questo bel sito web poco prima di Natale mentre ero alla ricerca di informazioni sulla foratura auricolare per la figlia della mia amica che mi ha scelta come madrina per la Cresima col desiderio che le regalassi i primi orecchini portandola a farsi forare i lobi ed ora torno a scrivere accogliendo con gioia l’invito a condividere il momento
La scelta del posto è stata piuttosto alternativa ed è ricaduta su una erboristeria dove vendono anche bijoux che mi era stata raccomandata per quanto la signora è esperta e dedicata nella foratura delle orecchie e del naso con la tecnica dell’ago cannula ed è stata perfetta e attenta per rendere il tutto bello e speciale per la ragazzina e per noi – sua mamma e me – che l’abbiamo accompagnata attraverso questo cerimoniale emozionante che nessuna donna dimentica
Non saprei dire se il metodo ad ago cannula è davvero più delicato di quello classico a pistola ma di certo è più coreografico e non altrettanto istantaneo però la mia figlioccia è rimasta calma e coraggiosa durante le operazioni eseguite in modo sapiente e grande è stata la gioia per il risultato
Oggi pomeriggio siamo tornate in erboristeria per effettuare il previsto controllino ed i due fori che ora hanno infilate le palline in acciaio medicale stanno guarendo molto bene anche grazie al trattamento col tea tree oil consigliato dalla signora che oggi si apprestava a forare i lobi ancora intatti di una donna circa mia coetanea che non nascondeva un filo di timore e che noi abbiamo incoraggiato un attimo prima che venisse condotta al locale dedicato suscitandomi simpatia mentre fantasticavo sui motivi che possano averla spinta alla decisione tardiva
Mi ha reso felice fare questo regalo alla figlia di una cara amica ed è stato un onore esserle a fianco nell’altalena di timore e gioia tipica di questo momento in attesa di darle i cerchietti in oro rosé per il giorno della Cresima l’8 maggio che credo le piaceranno
Data la sua avversione per la pratica mia mamma non mi ha accompagnata a bucare le orecchie però era una brava catechista ed è stata lei a prepararmi alla Cresima: alla mia figlioccia ho sottolineato che il sacramento della Cresima in quanto confermazione della Grazia battesimale è una tappa che segna in modo definitivo il cammino di fede cristiana perciò trovo che la decisione di sottoporsi alla foratura delle orecchie sia un modo degno di siglare l’approdo a questa nuova fase con un segno tangibile ma altamente simbolico
Mi piacerebbe e voglio pensare che anche mia mamma sia orgogliosa di me come madrina e che in questa occasione vegli su di noi riuscendo a scorgere il significato più bello di un gesto che in vita aveva avversato in modo preconcetto e forse il sogno pacificatore che ti avevo raccontato andava già in questa direzione
Mille grazie ancora, un caro saluto
Antonella
Buongiorno Antonella e grazie per esser tornata a raccontare l’esperienza che hai vissuto con la tua figlioccia. Le hai fatto un gran regalo accompagnandola e dando importanza e valore a questo momento. Immagino la gioia e la partecipazione che avete provato insieme! 🙂 E immagino la gioia che proverai quando finalmente le vedrai alle orecchie le anelline di oro rosa scelte per lei. Sono sicura che tua madre sarà orgogliosa di te nonostante i suoi pregiudizi su questo rituale, perchè il rituale segna una fase di passaggio importante nella vita di una piccola donna ed esserle vicino sarà fondamentale per lei e, come giustamente dici, un onore anche per te. Un caro saluto e un abbraccio a tutte e due Marni
Buongiorno Marni,
Adesso che il commento è pubblicato vedo che non mi ero resa conto della lunghezza e chiedo scusa
Grazie per la condivisione della gioia per la mia figlioccia e per le belle parole di conforto riguardo a mia mamma
Posso darti anch’io del tu? Ho letto che di recente anche tu hai sofferto l’esperienza di perdere la mamma e so quanto mi puoi capire. Con mia mamma ho un rapporto quotidiano che va molto oltre la cara memoria di lei o indossare qualche suo monile cioè io ho fede in una comunione d’amore sempre viva anche se lei ora è in una dimensione diversa e migliore. Non voglio dire altro ma solo abbracciarti forte
Antonella
Tranquilla cara, tollero la lunghezza in questi commenti perchè riflettono esperienze di vita che sono utili a tutti e non sono sogni ( sogni troppo lunghi in questo spazio gratuito non posso analizzarli). Ti ringrazio infinitamente per il tuo dolce pensiero e per l’abbraccio. Mia mamma era sofferente da tanti anni ed era molto anziana. La sua anima si è liberata ed io sono felice per lei. Tuttavia mi sono trovata “orfana” e ho dovuto elaborare la separazione e la sofferenza. Quindi ti capisco, così come capisco il legame quotidiano che senti ancora con lei. Ricambio l’abbraccio e certo che puoi darmi del tu. Buona serata marni
Buongiorno Marni.
Che argomento affascinante è questo! Anche se non ho l’età della signora Serafina posso testimoniare che a me sono stati forati i lobini delle orecchie da mia nonna all’età di 4 anni con tappo di sughero dietro l’orecchio e un grosso ago ed era il 1985. Quando mi sono trasferita al nord per l’università ho scoperto che tutti trovavano questa cosa crudele e/o reminescenza di un’epoca molto remota, eppure mia nonna ha fatto lei stessa i foretti alle orecchie a tutte le nipoti femmine come fino a non molti anni fa era usanza e tradizione nel piccolo centro del cilento dove sono cresciuta. Sottolineo che nessuna di noi ha avuto infezioni o problemi, evidente che mia nonna aveva una buona tecnica nonostante gli strumenti caserecci in apparenza improvvisati.
Ne ho un vago ricordo, non ricordo di aver sofferto anche se mi raccontano che ho pianto un po’. Mi avevano seduta sul tavolo della cucina della nonna, credo ci fossero anche le mie zie mentre ricordo invece mia mamma che mi intratteneva e distraeva facendomi giocare con l’ovatta e poi comunque sono stata felice di avere gli orecchini come le cugine più grandi ed ho sempre amato moltissimo gli orecchini che sono restati il mio bijou prediletto.
La scorsa settimana con l’avvicinarsi del compimento dei 4 anni di mia figlia ho sognato che mia mamma era venuta a trovarci e mi proponeva di forarle i lobini con la stessa metodologia ed aveva già pronto in mano il contenitore con l’ovatta con cui mi immagino che avrei dovuto distrarre la mia bimba durante l’operazione! No no, mia mamma oggi non farebbe mai una cosa del genere e nemmeno io lo permetterei. Se e quando mia figlia mi chiederà di metterle gli orecchini sarà bello accompagnarla a fare i buchi ma in una gioielleria o farmacia, però è certo che non prenderò io l’iniziativa senza la sua volontà. Tutt’al più glielo potrei proporre ma solo quando sarà più in grado di apprezzare e di valutare cosa comporta.
Il sogno però mi ha fatto pensare e riflettere sul punto che mia figlia sarà la prima da generazioni della nostra famiglia a non avere i foretti ai lobi praticati dalla propria nonna materna. So che a tanti sembra strano ma io ci sono affezionata ai miei fori fatti dalla nonna e le sono grata. Negli anni mi sono divertita scegliendo e cambiando gli orecchini e da quando mia nonna non c’è più mi scalda il cuore sapere di portare questo ricordo di lei impresso materialmente in me.
Buongiorno Adele, grazie anche a te per la condivisione della tua esperienza. Sei fortunata a conservare dentro di te questi ricordi così dolci e positivi di tua nonna che ha forato le orecchie a te e a tutte le nipoti in modo impeccabile, senza farvi soffrire e senza nessuna conseguenza. E’ un bel modo per sentire dentro di te le tue radici e soprattutto per sentire il legame con la linea femminile che ti precede. Il sogno che hai fatto ora che tua figlia ha 4 anni, a mio avviso ha proprio lo scopo di ricordarti questo, il femminile che si perpetua attraverso questo rito. Quindi, al di là della foratura delle orecchie di tua figlia che avverrà quando sarà il momento e quando te lo chiederà,forse dovresti considerare una maggiore presenza di tua madre (è lei la nonna adesso) nella vita di tua figlia. Forse siete già vicine e forse tua figlia gode già della sua presenza, ma se non fosse così, il sogno potrebbe portare in evidenza la necessità di un contatto diretto o più stretto fra le due, un contatto diretto con le tradizioni di famiglia. Anche solo i racconti e le storie che passano da nonna a nipote creano un legame indissolubile e importante. E visto che per te questo legame è ancora così vivo e importante è possibile che il tuo inconscio te lo riproponga (con le immagini che più hanno impatto su di te) anche per tua figlia. Un caro saluto a te e anche alla tua piccola donna. Marni
Buongiorno Marni,
hai intuito bene infatti mia figlia ha un contatto molto più assiduo coi nonni paterni che vivono nelle nostre vicinanze e sono molto presenti, devo dire mi aiutano anche molto ed è grazie a loro se posso essere mamma e lavorare. Però il cruccio ce l’ho per la distanza che ci separa dai miei genitori che sono pazzi per la nipotina ma (videochiamate a parte) li possiamo vedere quando ogni estate andiamo giù a trovarli o nelle rare occasioni in cui vengono loro su da noi. Verissimo anche che dopo tanti anni che vivo lontano dalla mia terra tengo sempre nel mio cuore un legame fortissimo con le radici, luoghi e persone con cui sono cresciuta e a cui devo molto.
Sono molto d’accordo con te quando dici che le storie che passano da nonna a nipote creano un legame indissolubile e importante perché è stato così per me. Certo che le immagini dei sogni sono davvero potenti, ecco come mai questo sogno mi è rimasto dentro e mi ha fatto tanto pensare. Grazie per avermelo spiegato così bene.
Nel frattempo ho pensato che quando e se la mia bambina mi chiederà gli orecchini aspetteremo a farglieli fare in un’occasione in cui sia presente anche mia mamma per tenere viva un po’ della tradizione di famiglia anche se in un modo aggiornato e attuale.
Un caro saluto a te!
E questa è un’idea meravigliosa, cara Adele! Coinvolgi tutte e due le nonne, se puoi. Sarà indimenticabile per la tua bimba e sarà un regalo che fai a loro che cementerà ancora di più il legame. Spero che tornerai per raccontarcelo. Un caro saluto e grazie per questo bello scambio. marni
Buon giorno Marni . Finalmente ho trovo il tempo di scriverti la mia testimonianza . Sono un quasi 43-enne per cui il sogno di essere accompagnato da mia madre a forarmi le orecchie è stato un sogno ricorrente per molti anni dall’ infanzia a ben oltre l’ adolescenza . Si trattava di un sogno piacevole ed emozionante in cui potevo rivivere in prima persona le sensazioni immaginate all’ età di 5 anni quando insieme a mamma e una zia ho assistito alla foratura delle orecchie di mia sorella maggiore di me di 9 anni
Era un bel pomeriggio primaverile e teatro delle operazioni fu una profumeria del nostro quartiere attrezzata per l’ inserzione a pistola dei primi orecchini . Mi ricordo bene l’ atmosfera festosa e l’ emozione di mia sorella fin dai preparativi , ed anche la soddisfazione ben compiaciuta di mamma e zia che erano le prime incoraggiatrici , infine la commessa che ricordo giovane molto carina e simpatica che ha forato le orecchie a mia sorella . Ammiravo il coraggio di mia sorella e quanto era bella con gli orecchini luccicanti . Tutto questo mi ha trasmesso il fascino di questo rituale che pensavo sarebbe toccato anche a me per mettermi l’ orecchino che era così di moda fra i ragazzi del quartiere , ma solo quando sarei stato più grande . Ma non dicevo niente per paura che mamma mi ci portasse prima . A casa mio padre ha fatto mille complimenti a mia sorella dicendo che lui non ne avrebbe mai avuto il coraggio dunque io mi ero convinto che fosse questo il motivo per cui lui l’ orecchino non lo aveva .
Quando da poco più grandicello ho osato chiedere di quando sarebbe toccato a me fare l’ orecchino ho capito che non tirava la stessa aria di mia sorella per me che ero maschio e che il desiderio di portare l’ orecchino non emozionava affatto mia madre anzi tutto l’ opposto : mi aveva fatto vergognare di averlo anche solo pensato . Deluso e mortificato : ho capito che era una cosa da femmine ma ho continuato lo stesso a sognarlo come se nel sogno potessi recuperare quell’ esperienza che nella vita reale non avrei potuto vivere con lo stesso trasporto emozionale di tutta la famiglia che avevo visto per mia sorella .
Ad esser sincero verso i 15 – 16 anni ho voluto sentire cosa si prova all’ insaputa dei genitori e di chiunque e sono andato col batticuore a farmi forare l’ orecchio sinistro in un negozietto di bijou che c’ era vicino a scuola e poi ho tolto subito l’ orecchino rassicurato che non sarebbe rimasto il segno dalla ragazza che lavorava li con cui avevo avuto il coraggio di confessarmi e con cui siamo diventati amici e complici essendo l’ unica custode del mio segreto non-confessabile . Mi sono fatto forare i lobi da lei non so , almeno quattro o cinque volte . In seguito me le facevo forare entrambi tanto era solo per l’ adrenalina del rituale che culminava in quel doloretto pungente più emozionante che fastidioso , poi li avrei tolti e lasciati subito chiudere , ma l’ ultima volta approfittando che quel giorno ero solo a casa non ho tolto subito gli orecchini ma li ho ben nascosti sotto berretto e capelli per il tragitto in bus e poi una volta a casa dopo averli tolti ho subito infilato dentro con fatica e dolore un paio di pendenti d’ oro di mia madre disinfettati e ci ho giocato un po’ sapendo che sarebbe stata l’ ultima volta , poi ho fatto molta attenzione a nascondere per un paio di giorni i segni sui lobi coperti dai capelli . Anche se è stato bello ho capito che oramai il gioco di forarmi le orecchie non mi avrebbe dato più delle grandi emozioni e ho capito che ciò che davvero avevo invidiato a mia sorella non era solo l’ emozione della foratura ma quella speciale atmosfera di festa con la famiglia tutt’ attorno che ti supporta ad affrontare e superare la prova , ti fa mille complimenti e ti fa festa , poi passi la giornata a pavoneggiarti e parlare con le altre donne della famiglia di come è bello potersi mettere gli orecchini . Ne ho avuto conferma definitiva lo scorso anno quando la maggiore delle mie due figlie ha messo i suoi primi orecchini a 10 anni supportata da mia moglie e dalle nonne , con me che sono rimasto due passi indietro a loro ma col cuore che sorriedva rivivendo quelle sensazioni belle ma tipicamente femminili che spero di rivivere un giorno ancora con la nostra bambina più piccola quando anche lei prenderà coraggio . Ha 7 anni e ogni tanto affronta l’ argomento ma non è ancora davvero convinta di affrontare 2 punture nelle orecchie . Se avessimo avuto anche un maschietto però so che non lo mortificherei in caso chiedesse l’ orecchino o gli orecchini così come se un giorno le nostre figlie ci chiedessero oltre ai fori alle orecchie di fare un piercing . Avrei più problemi con un’ eventuale tatuaggio anche se non sono contrario in assoluto , anche mia moglie ha 2 piccoli tatù molto discreti , ma si tratta di una cosa davvero permanente e vorrei fosse pensata con maturità
I primi orecchini della nostra figlia maggiore sono stati anche l’ occasione , per me , di riuscire a parlare con mia moglie di queste cose ma ti prego di perdonarmi se preferisco usare un nick invece del mio nome .
Ti saluto , ti metto il mi piace e ti faccio i complimenti per come hai affrontato questo argomento sul tuo sito !
Buongiorno Luigi, mi ha molto divertito leggere la tua esperienza. Hai reso benissimo le emozioni provate dal bimbo, la curiosità, il fascino, l’aspettativa e la delusione provata per qualcosa che non ti era riservato. E trovo importante il fatto che tu ti sia concesso di vivere il rituale desiderato, anche se di nascosto. Ma è stata quell’esperienza che ti ha permesso di renderti conto di quello che ricercavi, ovvero la partecipazione corale e l’atmosfera rituale e festosa delle persone care. Una bella storia! Grazie per averla raccontata e condivisa con noi. E probabilmente sono queste esperienze che ti hanno consentito oggi di essere presente con maggiore partecipazione ed empatia alla foratura delle orecchie di tua figlia (in genere i papà delegano questo momento alle mamme) cosa che trovo molto tenera e che sicuramente sarà stata importante per tua figlia.Così come sono sicura che se tu avessi un maschietto non lo priveresti del piacere di vivere un’esperienza a lungo fantasticata. Mi fa piacere che tu abbia parlato di queste cose con tua moglie, raccontare il proprio mondo intimo e segreto è la cosa che unisce di più una coppia, è ciò che viene definito “intimità”. Complimenti a te e alla tua bella famiglia. Torna a scriverci, quando sarà il momento per la tua bimba più piccola. 🙂 Un caro saluto Marni
Buon giorno Marni . D’ accordo ! Ritornerò con piacere a condividere le mie emozioni e sensazioni paterne quando sarà il turno anche della figlia più piccola . Ad esser sincero anch’ io per i fori alle orecchie della figlia maggiore ho delegato l’ incombenza a mia moglie ritenendo più bello che questa tappa così importante per la femminilità seguisse un naturale flusso privilegiato madre / figlia . Non ho neanche assstito alla foratura , ho lasciato che l’ accompagnassero le donne grandi e piccine di famiglia ma ricordo l’ emozione di ricevere sul mio telefono la foto della mia signorina sorridente coi forellini appena fatti e vedere i bei punti luccicanti che aveva scelto lei stessa come suoi primi orecchini .
Però anche restando due passi indietro sono sempre stato vicinissimo col cuore e mi sono realmente gustato tutto il percorso di avvicinamento fin da quando la bambina ha cominciato a parlarne incuriosita dalle compagne che avevano già i fori e ricevendo l’ incoraggiamento realistico di mia moglie : è una cosa molto bella ma c’ è quel minimo di dolore e devi esser preparata e ben convinta . Qualche ripensamento naturale per una bambina di 10 anni poi vince la voglia di sentirsi grande , mia moglie sceglie di farle forare i lobi dalla nostra farmacista , si fissa il giorno e in casa diventa l’ argomento principale , la bambina vuol sapere tutto , si fa raccontare dalla mamma l’ esperienza dei primi 2 fori fatti a 13 anni e del terzo fatto a 20 anni e anche per una mamma son bei momenti di condivisione . Ti dico , due passi indietro ma questi dialoghi fra figlia e mamma a volte timidamente interrotti dalla sorellina ed infine condivisi con l’ approvazione compiaciuta delle due nonne me li sono goduti con la gioia del cuore per mia figlia sapendo che stava affrontando qualcosa di bello e più importante quanto s’ immagini . Alla fine ho condiviso con lei tutta la gioia e l’ entusiasmo col calore e affetto che merita questo momento dando il mio contributo a farne un evento festoso per tutta la famiglia . Farò lo stesso con la bambina più piccola ma non c’ è fretta , spetta soltanto a lei decidere quando .
Credo che sia vero come dici che avere sperimentato in prima persona anche se segretamente mi ha fatto guadagnare in partecipazione ed empatia ma posso affermare che vivere tutto il rituale da genitore è ancora più coinvolgente che in prima persona anche a detta di mia moglie e scommetto che è stato lo stesso anche per mia madre però ad esser sincero con lei non ho mai avuto il coraggio di aprirmi completamente su quest’ argomento .
Arrivederci Marni , un caro saluto anche a te !
Buongiorno Luigi, sì è proprio come dici non sei stato presente fisicamente, ma lo sei stato comunque e sicuramente tua figlia lo avrà percepito. Ma per la piccola ti consiglio di esserci di persona, fallo anche per te. Sarà un modo per onorare i tuoi ricordi, i desideri che sentivi allora e l’influenza che hanno avuto su di te. Grazie ancora per questi racconti di vita che sai rendere in modo delizioso. Arrivederci! Un caro saluto a te e alle tue “donne”. marni
Buongiorno gentile Marni,
chiedo scusa se questo mio intervento risulta off topic perché non descrivo un sogno ma vorrei ugualmente rivolgerti un ringraziamento per gli articoli e le testimonianze raccolte su questo argomento che non avrei immaginato così ricco di sfumature e devo ammettere interessante sotto il profilo storico culturale e della simbologia.
Quanto ho avuto il piacere di leggere mi ha aiutato in una situazione familiare inaspettata. Sono il figlio quarantaseienne di una donna di 74 anni che per quanto io possa ricordare aveva sempre avversato la foratura delle orecchie ma che adesso, con mia grande sorpresa e divertito smarrimento del mio papà ha deciso di volersi bucare le orecchie usofruendo di un buono omaggio per ottenere la foratura dei lobi ed un primo paio di orecchini “a perno” che ha ricevuto dopo aver accettato di rispondere qualche mese fa ad un’indagine telefonica di un’azienda che produce un tipo di apparecchio per effettuare i fori, che era rivolta proprio alle donne che hanno più di 65 anni a cui stanno iniziando a guardare con interesse dato che moltissime fra loro non hanno mai fatto i buchi perché quand’erano giovani si usava meno. Molte testimonianze che ho letto in questo sito lo confermano così come il trend a rivalutare diversamente i buchi nelle orecchie fra le donne della stessa generazione di mia mamma che come lei avevano fatto uso degli orecchini “a clips” in passato.
Ammetto di essere stato abbastanza sconcertato quando mia mamma mi ha mostrato con orgoglio il buono omaggio che ha ricevuto ma la lettura di questo sito mi ha suggerito l’importanza anche rituale e simbolica del farsi i buchi nelle orecchie per le donne e non solo per le giovanissime. Anche la mia mamma si farà bucare le orecchie presto non appena la situazione del covid sarà più normalizzata. Passato lo sconcerto iniziale mi pare bello lasciarla esprimere la sua vitalità e civetteria femminile anche attraverso un rituale così giovanile. Concorda anche mia moglie che come tante ha bucato le orecchie a 14 anni seguendo la moda e le amiche ma che è affascinata dalle testimonianze lette qui.
Grazie a te ed a tutte le persone che sono intervenute raccontando le loro storie.
Buongiorno Andrea grazie per la tua testimonianza e per averci raccontato del desiderio della tua mamma che mi fa molta tenerezza. E’ bello quello che dici sul lasciarla esprimere la sua vitalità e civetteria femminile. Per una donna è importante a tutte le età, ma non solo per le donne, perchè desiderio e civetteria sono parte di un meccanismo che, come hai intuito, si collega alla libido che è una energia vitale che porta analoga vitalità al corpo, alla mente e allo spirito. Se ci sono queste energie attive e presenti non ci sarà depressione. Sarebbe molto bello se, quando tua madre deciderà di forarsi le orecchie, fosse accompagnata dalle persone care, forse anche tua moglie potrebbe farlo. Sono sicura che sarà un bellissimo momento per lei. Non sapevo che ora si distribuiscano buoni omaggio per la foratura delle orecchie delle donne in età avanzata, da un lato mi fa sorridere, dall’altro penso al potere del marketing che sfrutta ogni area di mercato. Ma questo è un altro discorso che non ha senso intavolare qui. Un caro saluto a te, a tua moglie e anche alla tua “giovane” mamma. 🙂 Marni
Buongiorno e grazie Marni,
nemmeno io avrei mai immaginato che distribuissero buoni omaggio per forare le orecchie alle donne in età avanzata! però stando a tante testimonianze che ho letto qui mi sembra un’intuizione di marketing più che azzeccata che si indirizza su una generazione in cui restano ancora molte donne che non hanno mai fatto i buchi. Nel caso della mia mamma il buono è stato un premio ad avere accettato l’intervista telefonica. Lei però ne è rimasta felice perché finalmente c’è qualcuno che ha dimostrato attenzione anche per le donne di una certa età e non solo per le giovani. Io credo che l’abbia considerato come un “via libera” a potersi fare i buchi cioè una cosa su cui ha cambiato idea nel corso degli anni e col rimpianto per non aver provveduto a farli prima come se ci fosse un tempo limite implicito forse perché una volta la vedevano come una tappa da compiere nella gioventù o poco più tardi oppure mai più. Se ora questa cosa incoraggia la sua vitalità benissimo.
Ringrazio te anche per il suggerimento ad accompagnare mia mamma già recepito proprio da mia moglie che infatti si era già incaricata ed offerta di andare insieme. Direi bello per ricreare la complicità fra donne che tanti hanno già descritto e che spesso ricomprende tutta “linea femminile” della famiglia. Qualche anno fa mia moglie aveva già accompagnato la nipote a fare i primi buchi e ora mi ha confidato che se avessimo avuto una figlia le sarebbe piaciuto tanto vivere il momento dei primi orecchini insieme. Ho capito insomma che per voi donne il foro alle orecchie è un rituale molto “sentito” che lo si può amare o osteggiare ma è origine di emozioni “forti” che vanno di molto oltre la semplice scelta estetica. Mi sembra una reminescenza di riti iniziatici tribali ma lo dico in senso per niente affatto spregiativo.
A differenza di altri uomini che ho letto qui io non ho mai sentito attrazioni particolari per questo rito e non me ne ero mai interessato anche se l’orecchino “da buco” l’ho sempre considerato più bello e più elegante di quello “a clips”. Mia moglie ama moltissimo gli orecchini ma io li avevo sempre visti come una parte di lei dandoli a torto per scontati.
insieme a me ti manda un caro saluto anche mia moglie Sabina
Buongiorno Andrea ricambio con piacere il saluto di tua moglie Sabina e sono felice che si sia già offerta per accompagnare tua mamma a fare i primi buchi alle orecchie. Sarà molto bello, ne sono certa. E sono felice anche per tua mamma perchè, dalle tue parole, ne percepisco l’entusiasmo da “ragazzina” ed il sentirsi finalmente autorizzata a fare qualcosa per sè anche se è passato il tempo ed ha superato quella linea immaginaria in cui non le era più consentito (secondo le sue regole interne). Sorrido e mi intenerisco di fronte a queste manifestazioni dell’archetipo femminile che si esprimono anche nelle piccole cose. Un caro saluto a te e grazie per avermi scritto e raccontato. Mi farai sapere quando sarà il momento? Sarà un bel modo per partecipare. 🙂 Buona giornata Marni
Buongiorno Marni,
Sono milanese anch’io ed occhio e croce penso di essere un pochino più giovane di Maria Serafina anche se non abbastanza per non riconoscermi nel suo bell’excursus su come è cambiata la moda ( ma soprattutto la nostra sensibilità ) riguardo agli orecchini ed il modo di percepire quel rituale ancestrale che è la foratura dei lobi delle nostre orecchie.
Esattamente come Maria Serafina io ho attraversato la fase modaiola con gli orecchini a clips, un filo di sconcerto quando stavano ritornando di moda i lobi forati, l’ammirazione di chi sfoggiava i nuovi orecchini a buco e la mia rinuncia agli orecchini visto che quelli a clips sembravano sorpassati ed io mi sentivo troppo “vecchia” per pensare di andare a farmi fare i buchi come le ragazzine.
Il motivo per cui ti racconto questo è che la decisione di farmi forare le orecchie è poi arrivata un tot di anni fa da un sogno poco dopo che ero andata in pensione e per ringiovanirmi avevo un po accorciato il taglio dei miei capelli. Nel sogno c’era mio figlio che mi faceva complimenti per la pettinatura e poi continuando a guardarmi mi chiedeva come mai non avevo mai pensato a farmi bucare le orecchie. A suo dire ( sempre nel sogno ) gli orecchini col buco avrebbero donato anche a me così come donavano alla sua fidanzata e…è stato così bello ricevere questi complimenti ed attenzioni da mio figlio nel sogno che ho subito ricominciato ad immaginarmi con gli orecchini e mi è tornata voglia e pensiero di farlo per davvero di andare a farmi fare i buchi nelle orecchie incoraggiata dal marito che senza indugiare mi ha accompagnato in gioielleria anche se poi non se l’è sentita di venire con me nel retro dove la figlia del proprietario mi ha fatto i buchi a pistola.Me ne è rimasto lo stesso un ricordo simpatico perchè quando sono tornata coi brillini appena messi nei lobi ( doloranti ) mio marito e il gioielliere mi hanno fatto l’applauso e persino un cliente del negozio arrivato nel frattempo si è unito a loro e mi ha fatto i complimenti ed io ( sembra sciocco a quell’età ) mi sono anche emozionata.
Invece poi mio figlio a vedermi con gli orecchini a buco si è meravigliato della decisione improvvisa a un’età già ben oltre la sessantina. Non che mi abbia criticata ma non se lo aspettava minimamente e ho capito che non avrebbe mai realmente pensato di dirmi quello che mi aveva detto come me l’ero immaginato nel sogno. Non importa. Mi piace vedermi con gli orecchini e da quando ho i buchi me li metto con gioia sempre.
Ho anche una bella nipotina di 7 anni che li vorrebbe gia’ gli orecchini ma purtroppo mia nuora e mio figlio la vedono ancora piccola per i buchi.
Un saluto e grazie anche per questi articoli così belli sugli orecchini
Buongiorno Roberta, è veramente bello e significativo il sogno che hai fatto e che ti ha portato a prendere la decisione di forarti le orecchie. Il nostro inconscio è incredibile e se solo riusciamo ad ascoltarlo ci porta in territori in cui forse non ci inoltreremmo mai. In questo caso direi che le esortazioni di tuo figlio e i suoi complimenti erano funzionali a farti prendere una decisione che per una parte di te ( che forse non avvertivi a livello di coscienza) era importante. Qualcosa che provocava un desiderio che forse non ti saresti concessa di soddisfare pensando all’età. Invece per fortuna dentro di noi sopravvivono parti giovani e vitali che non si accontentano solo del tran-tran quotidiano e non si rassegnano. Io credo quindi che tuo figlio in questo sogno rappresentasse sia questa parte di te “giovane e vitale” che il tuo desiderio di essere per lui bella e importante quanto la sua fidanzata. La tua esperienza che hai raccontato così bene è stata bella ed emozionante anche per me. Sei stata brava a seguire ciò che sentivi e ora sei ricompensata dal piacere che senti tutte le volte che metti gli orecchini. Grazie a te per avere partecipato a questa condivisione di esperienze. Facci sapere quando tuo figlio e tua nuora cederanno alle richieste di tua nipotina. Sarebbe bello che questo fosse anche per lei un bel momento da passare insieme con mamma e nonna. Un caro saluto marni
Buongiorno Marni,
Ho meditato prima di risponderti perchè mi hai stimolato un esame di coscienza dicendomi che il sogno rivelava il mio desiderio di essere bella ed importante per mio figlio quanto la sua fidanzata. Andando indietro nei ricordi penso che tu abbia ragione. Quel sogno che ricordo così bene dopo tanti anni era arrivato in un momento che stavo incominciando a conoscere la prima fidanzata seria di mio figlio cioè quella che oggi è sua moglie e mamma dei miei nipoti.
Per una mamma il primo vero amore di un figlio non è un momento facile e porta con se’ emozioni nuove che è difficile trattenere a bada fra cui non nego una briciolina di poco sana rivalità con quella giovanissima donna molto fresca e carina che si porta via un pezzo del suo cuore anche se…quella ragazza mi piaceva ( tutto sommato mi rassicurava pure ) ma in principio faticavo ad accoglierla a braccia aperte mentre successivamente io e lei abbiamo stretto un bel rapporto e per me è diventata come una figlia.
Lei si era forata i lobi proprio in quel periodo e mi ricordo che notandole i brillini nei lobi mi ero fatta raccontare come glie l’avevano fatti e le avevo chiesto se aveva fatto molto male. La verità è che la vedevo ancora più femminile e attraente coi lobi forati anche mio figlio era già bello cotto di lei anche senza gli orecchini e non faceva differenza.
Inoltre mi incuriosiva che in quel periodo incominciavano ad esserci moltissime ragazze che decidevano di tornare all’antico e farsi nuovamente i fori per infilare gli orecchini come avevano le nonne. Per come la vedevamo noi allora mi sembrava anche a me un controsenso che però allo stesso tempo mi attirava. Dai racconti che ho letto sul tuo sito io mi sono sorpresa di quante donne hanno risolto un conflitto con una parte di se’ rinnegata con la decisione di forarsi le orecchie ed anch’io sono una di loro. Si vede che è proprio un impulso forte dentro di noi che la razionalità fatica ( o non riesce ) a tenere a bada.
Mi farà piacere tornare a raccontarti l’esperienza quando a mia nipote saranno finalmente concessi gli orecchini. Quando sarà mi piacerebbe esserci anch’io ad accompagnarla a farsi il buchino nei lobi. Purtroppo per adesso non se ne parla perchè mio figlio è convinto che sia una cosa più da ragazza che da bambina e mia nuora ha paura che dopo aver sentito il dolore del primo foro si spaventi e non si lasci più fare l’altro. Io invece vedo tante bambine della sua età a cui hanno già fatto mettere gli orecchini ed io penso che a 7 anni stanno già bene e non sono fuori luogo. Li ho visto fare in farmacia anche a delle bimbette più piccole di mia nipote che escono tutte contente coi loro brillini e la farmacista mi ha assicurato che se sono le bambine che lo vogliono sono molto determinate e sopportano anche il pizzichino ma non mi intrometto in una decisione che spetta ai genitori.
Un caro saluto anche a te Marni e arrivederci…GRAZIE
Buongiorno Roberta, ti capisco e so quanto sia difficile ammettere un pizzico di quella “poco sana rivalità” (io direi naturale) con la donna che conquista un pezzettino di cuore del prorpio figlio. Ti capisco perchè anche io ho un figlio e ho provato le stesse tue emozioni. E’ normale che sia così, passare dall’essere unica e sola negli occhi e nel cuore di un figlio, ad essere “seconda” (se va bene) non è semplice e comporta un bel po’ di lavoro interiore, di adattamento e di accettazione della fanciulla. Trovo bello che il tuo sogno abbia portato a galla quell’esortazione da parte di tuo figlio ad essere bella con gli orecchini. E’ come se il tuo inconscio ti abbia incoraggiato a non arrenderti al tempo che passa, ma a mantenere la tua femminilità sempre vitale. E la femminilità non dipende dal tempo, ma da ciò che abbiamo dentro. Capisco anche quello che pensi rispetto alla decisione di non forare le orecchie alla tua nipotina. Come hai detto giustamente la decisione spetta ai genitori ed è bene che tu non ti intrometta, ma vedrai che prima o poi lei la spunterà. Le bimbe sanno essere molto determinate come ha detto la farmacista. Grazie a te cara, e buona giornata Marni
Buongiorno dott.ssa Mazzavillani,
E’ la prima volta che le scrivo e le dico subito che ho scoperto il suo sito tempo fa cercando informazioni sul web a proposito della foratura dei lobi auricolari giacchè la figlia della mia amica aveva espresso il desiderio che le regalassi i primi orecchini come sua madrina della Cresima, una richiesta che mi ha onorata di accompagnarla a compiere questo passo così bello per una preadolescente che mi sembra un omaggio al suo sbocciare come ragazza.
Volevo trovare un posto affidabile senza doverla portare a fare i buchi in una farmacia che mi sembrava poco bello ed io desideravo che per lei fosse un’esperienza carina anche da ricordare. Le informazioni che ho trovato in questo sito non erano quelle che cercavo ma sono state le più inaspettate e così interessanti che.. mi sono immersa a leggere articoli e commenti
Forse senza la lettura di queste pagine non avrei fatto ora il sogno che le racconto: mia mamma che non c’è più da quasi 10 anni mi regalava una busta con un cartoncino di auguri, un biglietto della Lotteria (od un gratta e vinci, non ricordo esattamente..) e un buono omaggio per farmi bucare le orecchie perchè -diceva lei nel sogno – così anche tu avrai i lobi forati e potremo finalmente scambiarci gli orecchini. Ne ero così felice !!!!
Nella vita reale mia mamma non ha mai avuto i lobi forati e ne è stata sempre fortemente contraria
Io invece da ragazza avevo dovuto lottare per ottenere che mi fosse concesso fare i buchi avuti soltanto all’ultimo anno del Liceo compiuti i 18 anni e vissuti come un grande atto di emancipazione ed affermazione della mia personalità forse perchè la diatriba sui lobi forati è stata uno dei pochissimi argomenti di scontro verso i desideri materni (mio padre sembrava indifferente.. cose di donne) ma sottolineo che in seguito, per non utrare mia mamma più del necessario ho evitato di aggiungere un foro in più nei miei lobi anche se mi sarebbe piaciuto
Dopo che è mancata mia mamma ho incominciato a mettermi i suoi orecchini di perla a clip a cui però ho fatto aggiungere dal gioielliere il pernino passante per il lobo forato e gli ho fatto allentare la clip per renderli comodi senza rischiare di perderli anche perchè hanno grande valore affettivo e sono bellissimi con diametro perla da oltre 1 centimetro che mio padre aveva fatto fare da un orafo apposta per lei con la clip in oro bianco
Mia mamma nella vita reale ha tollerato la mia decisione di farmi i buchi ma il suo commento è sempre stato: se il Signore ci avesse voluto con le orecchie forate ci avrebbe fatto nascere così, oppure: che bisogno abbiamo di forarci i lobi visto che possiamo metterci gli orecchini lo stesso?, sebbene lei si metteva gli orecchini solo nelle occasioni speciali dato che alla lunga la stretta della clip diventa fastidiosa senza considerare che è facile perderne uno e infatti io glielo dicevo che forandosi i lobi se li sarebbe potuti mettere più spesso (con più piacere di averli indosso) ma non ha mai cambiato idea anche davanti all’evidenza
Grazie mille, un saluto
Antonella
Buongiorno Antonella sono felice che tu sia arrivata qui nelle mie pagine con anche la tua esperienza.Grazie per averla condivisa con noi. Sono felice che tu al presente sia riuscita ad adattare i begli orecchini di tua mamma mettendo il perno per infilarli e adattando la clip affinchè non ti stringano. Sono d’accordo sul fatto che le clips fossero uno strumento di tortura, ma è l’alternativa per chi ama gli orecchini e non vuole forare le orecchie. Per tua mamma e per tante altre persone forare i lobi è qualcosa che disturba l’integrità del corpo. Non ci sono verità in questo ambito solo rispetto per le opinioni altrui. Pensa che mentre per te l’emancipazione è stata forare i lobi per tante donne della generazione precedente è stata NON forarle e opporsi così alla tradizione. Il tuo sogno in cui tua madre ti regala il cartoncino d’auguri il biglietto della lotteria ed il buono omaggio per farti bucare le orecchie, io credo risponda prima di tutto al tuo desiderio di avere sempre la protezione di tua madre, avere la sua immagine dentro di te come una sorta di talismano che ti sta vicino, ti aiuta e ti “porta bene” ( succede spesso con i genitori defunti), ma anche come bisogno di ricomporre quello che per voi era stato un motivo di disaccordo. Bisogno della sua approvazione, bisogno di una identificazione femminile ed un ricordo che, nella realtà avviene quando indossi i suoi orecchini, mentre nel sogno si esprime con questo suo invito a “scambiarvi gli orecchini“. Ti auguro di trovare il posto giusto in cui portare la figlia della tua amica a forare i lobi delle orecchie e vi auguro che sia un momento bello ed rituale come lo è stato per diverse lettrici. Qualcosa che vi unisca e che sia un bel ricordo per la giovane che vi si sottopone. Buon Natale! Un caro saluto e grazie se puoi contraccambiare mettendo un MI PIACE all’articolo (lo trovi alla fine dell’articolo) Marni
Buongiorno e Buon Natale Marni,
La ringrazio per la risposta dove il significato del mio sogno risulta in effetti molto chiaro. Con mia mamma ho un rapporto ed un confronto interiore quotidiano e continuo, mi viene naturale invocare la sua protezione ed è vero che la sua immagine materna me la custodisco come un talismano prezioso ed anche la sua immagine di femminilità. Con lei ho avuto un rapporto bello e se ripenso oggi alla diatriba sui lobi forati.. tanto da ragazza mi faceva sentire libera e indipendente avere dato uno strappo alle regole materne tanto oggi mi dispiace non averlo fatto smussando di più gli angoli
Trovo interessante come è cambiata la percezione del lobi forati fra le generazioni in termini di emancipazione e le confermo che mia mamma era orgogliosa di mantenere i suoi lobi integri a differenza della generazione delle nonne a cui erano stati fatti i buchi da piccole. Oggi infatti concordo anch’io che su questo argomento non ci sono verità assolute ma solo rispetto delle opinioni altrui. Mi dispiace solo non avere ricevuto intatto nemmeno un paio di orecchini delle nonne essendo stati smontati e trasformati in altri gioielli nell’errata convinzione che le future generazioni non avrebbero mai più avuto fori ai lobi
La figlia della mia amica farà la Cresima nella prossima primavera però mi piacerebbe farle fare i buchi con buon anticipo affinchè siano pronti a ricevere gli orecchini d’oro che ho già scelto come mio regalo da madrina. Grazie per l’augurio, farò di tutto perchè anche del momento importante della foratura le resti un bel ricordo
Grazie alle esperienze raccontate in questi articoli ho appreso che un tempo il forare i lobi per la Cresima o già per la Comunione faceva parte delle tradizioni locali ma non era una scelta, trovo interessante che invece oggi tante bambine siano loro stesse a richiederlo nelle stesse occasioni
Contraccambio anche con i migliori Auguri per questo Natale e per l’anno che verrà oltre che con lo strameritato like
Di nuovo grazie
Antonella
Buongiorno Antonella, le diatribe o gli scontri con i genitori fanno parte del percorso di crescita. Vedila così. Capisco che, a posteriori, ti dispiaccia. Anche a me capita quando penso alla mia cara mamma (che ho perso solo quest’anno). Penso alle mie ribellioni da ragazza, alle volte in cui sono stata impaziente. Ma penso sia così per tutti. Trovo che tua madre sia stata coraggiosa nel voler difendere le sue idee di integrità del proprio corpo e la sua decisione va assolutamente rispettata. Quanto al fatto che le nuove generazioni chiedano il foro ai lobi mentre in passato questi venivano fatti per tradizione, io penso che questo sia un fenomeno determinato in parte dalla moda (le bambine si guardano fra di loro e desiderano quello che hanno le altre), in parte dall’esempio familiare (per adesione o per contrasto rispetto a quello che vedono nelle figure femminili in famiglia). Oppure questo che viviamo è un semplice ciclo di accettazione e fascinazione per gli orecchini infilati nei lobi che riflette, in modo diverso, quello della tradizione passata in cui i fori erano quasi imposti, a cui succederà forse un altro ciclo di rifiuto. Ma solo il tempo ce lo dirà. Non credo tuttavia che questo rito e questo modo di adornare le orecchie scompariranno. Se vuoi condividere con noi il momento in cui accompagnerai la tua figlioccia a farsi forare i lobi, sarò felice di leggerti nuovamente e di sapere com’è andata. Ricambio gli auguri soprattutto per il nuovo anno. Un caro saluto a te e alla tua famiglia Marni
Buonasera gentile Marni e complimenti per come hai trattato quest’argomento in vari articoli.
Amo gli orecchini più d’ogni altro tipo di gioiello e mi sono letta appassionatamente le tante e belle storie personali che hai raccolto.
il sogno che ti voglio raccontare l’ho fatto nei giorni scorsi:
atmosfera natalizia,ci trovavamo nella casa di famiglia in campagna,mi stavo finendo di preparare ma non riuscivo più a trovare gli orecchini a puntoluce,regalati da marito e figlio,che io metto sempre nei secondi buchi ai lobi…
mi preoccupo,giro per casa finchè li vedo indossati da mia cognata (la moglie del fratello di mio marito) che nel sogno era nostra ospite e che si è scusata con me asserendo di averli solo voluti provare per veder come le stavano.
Mia cognata è una delle pochissime donne di mia conoscenza che non ha mai voluto forarsi i lobi ed i miei puntoluce li portava non a centro-lobo ma esattamente come li porto io,cioè nella posizione arretrata come se fosse il suo secondo buco pur non avendo il primo foro canonico!
Ero sorpresa ma imbarazzata e non osavo chiederle spiegazioni e neanche di restituirmi gli orecchini…
La storia dei miei 4 buchi alle orecchie ha molto significato per me:
questi secondi buchi li feci come rinnovamento ed incoraggiamento personale al sopraggiungere della menopausa che coincideva anche con un avanzamento di carriera,
i primi buchi,quelli canonici,me li fece fare mia mamma al sopraggiungere della prima mestruazione che,ero in prima media,mi colse impreparata e disorientata e così mia mamma decise di ritagliarci una giornata madre/figlia da dedicare interamente a noi due.
La novità dei buchi alle orecchie doveva essere ed è stata un modo bello di farmi vivere il passaggio da bambina a ragazza.
Mamma mi portò a farli in una delle prime gioiellerie qui a Genova che adottavano già la pistoletta da foralobi e conservo nel mio cuore un bellissimo e tenerissimo ricordo di noi due quel giorno,infatti pensavo che se avessi mai avuto una figlia avrei fatto con lei la stessa cosa ma non ho avuto femminucce.
Mia mamma era una vera amante degli orecchini e me ne ha trasmesso il gusto.
Aveva avuto i buchi fatti in modo casalingo col sistema tradizionale descritto nell’articolo,ma non le furono imposti da bambina bensì lo scelse lei,già giovane adulta,poco prima di sposarsi cosicchè potè indossare un bellissimo paio di orecchini già di famiglia (monachella con perla sormontata da un piccolo zaffiro) che poi ho ancora indossato io quando mi sono sposata ed infine mia nuora per le nozze con mio figlio ma chissà se un giorno accompagneranno alle nozze anche una mia nipotina,sarebbe bello!
un Saluto e Grazie
Buongiorno Lia, grazie anche a te per questo bel racconto. Sei stata fortunata a vivere il momento dei primi fori alle orecchie come un vero rito di passaggio. Tua madre ha avuto un intuito eccezionale, è stata bravissima a trasformare il momento delle prime mestruazioni ed il tuo disorientamento in un momento solo per voi due Quanto al tuo sogno in cui trovi i tuoi punti luce alle orecchie di tua cognata, io credo che abbia lo scopo di portare alla tua attenzione qualcosa che appartiene a te e che tua cognata desidera: trattandosi di orecchini possiamo pensare alla tua femminilità e al tuo modo di esprimerla, trattandosi di punti luce possiamo pensare al tuo modo di distinguerti ( cultura, eleganza, capacità ecc.), trattandosi di orecchini che metti nei secondi buchi fatti in occasione di un avanzamento di carriera possiamo pensare al tuo potere personale, al tuo “spazio nel mondo”. Quindi il sogno secondo me evidenzia una dinamica relazionale fra di voi che forse non è così chiara ed in cui tu avverti qualcosa di ambiguo. Devi riflettere sul vostro rapporto, su quello che pensi di lei e sulle sensazioni che ti dà questa persona. Il fatto che nel sogno tu fossi imbarazzata, ma tu non abbia osato chiedere spiegazioni e chiedere di restituirti gli orecchini è importante. Domandati se ci sono aspetti di questa persona che “subisci” per amore di pace familiare o se ci sono momenti in cui ti senti “invasa”. Un caro saluto, buona domenica e grazie se puoi contraccambiare mettendo un MI PIACE all’articolo (lo trovi alla fine dell’articolo) Marni
Buongiorno gentile Marni e grazie davvero per la risposta e l’interpretazione del mio strano sogno che sotto tuo occhio esperto è diventato molto più chiaro.
Ti posso dire che mia cognata per timidezza è sempre stata chiusa e introversa,anche poco fortunata per circostanze della vita,non ha avuto figli e non per scelta,sul lavoro ha avuto vicissitudini non certo dipendenti da lei che l’hanno in qualche misura segnata.
mi azzardo a ipotizzare che il sogno abbia messo in evidenza il mio imbarazzo,quasi “senso di colpa”,per la fortuna di una vita che,a paragone con la sua,è più piena e ricca di opportunità che ho potuto cogliere,cioè quello che tu chiami il mio “spazio nel mondo”.
E certo,anche la femminilità ed il modo diverso che abbiamo io e lei di esprimerla riflette tutto questo,cioè io sono stata sempre molto più estroversa anche nell’aspetto,lei già a prima vista la vedi dimessa,quasi paura a valorizzarsi di più,che rispecchia la sua timidezza.
Ma il suo rifiuto ai fori alle orecchie non è solo parte del suo aspetto dimesso,c’è di più,cioè lei rinuncia agli orecchini a buco (nelle occasioni rimedia con quelli a clips)perchè non lo vede come un prendersi cura di sè e valorizzarsi,lei ha una convinzione quasi religiosa che praticare i fori “artificiali”rovinerebbe l’integrità corporea.Lo so per certo perchè ne avevamo parlato a lungo quando avevo fatto i miei secondi buchi e suo marito,davanti a lei,mi aveva complimentata definendoli un “tocco d’eleganza”,so che era sincero.
Verissimo che mia mamma ha avuto intuito quando ha deciso di portarmi a forare i lobi per ritualizzare positivamente quel non esser più bambina che mi spaventava e disorientava.
Mamma quel giorno mi disse:vedrai Lia,andare a farsi il buchino per gli orecchini è proprio come diventare donna,spaventa anche se lo desideri,patirai anche un pochino di dolore,alla fine però sarà una gioia ed un piacere…e così è stato,in tutti i sensi!
un Saluto,mille Auguri Di Buone Feste e mille Grazie!
Buongiorno Lia, hai fatto un’analisi molto pertinente, è facile che di fronte a questo tipo di persona si attivino aspetti psichici che ti fanno sentire in colpa per la “tua fortuna”, ma non trascurare la possibilità che da parte di tua cognata ci siano anche pensieri critici e desiderio (che diventano facilmente invidia). Anche se il suo rifiuto dei buchi ai lobi è dettato da motivazioni di ordine religioso per non rompere l”integrità del corpo” anche in tua cognata ci saranno aspetti contrastanti ed opposti alla coscienza che vedono e desiderano. E questo spesso porta a conflitti interni difficili da gestire. Un sogno come quello che hai fatto non è solo il risultato di quello che avviene dentro dite, ma è anche una indicazione. Una forma di consapevolezza che deve portarti ad una maggiore attenzione nei confronti di questa persona. Ricambio di cuore i tuoi auguri per le prossime feste. 🙂 Un caro saluto Marni
Salve Marni, anch’io sognavo e continuo a sognare di mia madre che vuole farmi forare le orecchie. Lei ha 2 buchi su ogni lobo e naturalmente ha sempre amato alla follia gli orecchini; io invece molto semplicemente non ne ho MAI sentito la necessita’. Quando ero piu’ piccola mia madre ci ha provato a varie riprese a convincermi specialmente quando ci trovavamo in profumeria dove erano attrezzati per fare i buchi ma io da bambina di quella pistola ne avevo un sacro terrore e sono sempre riuscita a evitare anche facendo i capricci e una volta beccandomi pure una sonora sculacciata!
Adesso pero’ i buchi ce l’ho. Mi sono pero’ pentita di essermi lasciata bucare i lobi delle orecchie da adulta. Fosse per me non l’avrei mai fatto: mi è stato sostanzialmente estorto dal mio ex che lo ha preteso come prova d’amore. Lo considero uno dei momenti-simbolo della negazione della mia identità e della mia volonta’. Ovviamente ho tolto gli orecchini poco dopo averlo lasciato e non li ho mai più rimessi. Ma dopo 4 anni i buchi mi sono rimasti.
Buongiorno Sandi, è molto triste quello che racconti, non certo il fatto che non hai mai sentito la necessità di forarti le orecchie, ma l’esserti fatta convincere a farlo come “prova d’amore”. Capisco perfettamente che, al presente, questi buchi ai lobi siano il simbolo della negazione della tua identità e della tua volontà. Sono un simbolo che, in questa storia, tu associ al tuo ruolo di “vittima”, ma che forse dovrebbero farti riflettere su di te e su quello che è successo. Forse per questo non si sono mai chiusi nonostante tu abbia tolto subito gli orecchini e non li abbia più messi. Forse devono ricordarti che ti sei piegata al desiderio altrui senza condividerlo. Probabilmente lo hai fatto per amore e non ci sarebbe nulla di male se questo amore ormai finito fosse qualcosa da ricordare come una fase importante delle propria vita (che comunque merita rispetto). La mia sensazione è che invece dietro al dispiacere per i fori “estorti” ci sia dolore per qualcosa che è finito male o che ti ha fatto soffrire o che non è stato sufficientemente elaborato. Io credo che tu debba chiederti il perchè ti sei lasciata “estorcere” qualcosa che non volevi e se questa tendenza è ancora presente. Ovvero se il bisogno di essere ACCETTATA ed AMATA è più forte delle tue convinzioni e dei tuoi desideri.Se hai ancora la tendenza ad assoggettarti al desiderio altrui pur di essere oggetto di desiderio. Forse i tuoi buchi che non si chiudono sono una sorta di “cicatrice” che riguarda la tua femminilità e che deve essere affrontato. Scusami se mi sono permessa di fare questa analisi, ma è il mio lavoro che parte in automatico. In ogni caso puoi prendere queste parole solo come riflessione (che non fa mai male). Ti ringrazio moltissimo per aver contribuito con il tuo punto di vista diverso a questa discussione. Un caro saluto a te 🙂
Ciao Marni, sono invece io che ti ringrazio moltissimo per avere avuto il coraggio di aprirmi il tuo cuore e sbilanciarti sui fatti che ti ho raccontato, non il sogno ricorrente che coinvolge mia madre ma la mia fallimentare esperienza di vita accanto ad un uomo che io ho amato molto-troppo e che mi ha tenuta in scacco emotivamente per 4 anni di umiliazioni in cui qualsiasi cosa io facessi per accondiscendere il suo volere non era MAI abbastanza per guadagnarmi fino in fondo il suo amore, la sua considerazione e neanche il suo rispetto.
Hai centrato il punto dolente, infatti il sentirmi ACCETTATA ed AMATA dal mio Lui e’ proprio l’obbiettivo che ho rincorso per tanto tempo col traguardo che piu’ io correvo e piu’ si allontanava. Sono stata una bambina ed una ragazza indipendente ed anche un po’ testarda ma di carattere, mi sono poi ritrovata adulta e succube.
Grazie per avermi fatto vedere anche sotto una luce positiva il significato dei buchini che mi ritrovo sui lobi. Nessuno sembra notarli a parte mia madre che mi ha ancora regalato un paio di orecchini mai messi. Pero’ io questi due buchi estorti li detesto e li sento come qualcosa che non mi appartiene e che rappresenta davvero una ferita aperta nella mia femminilità. Ma da ora in poi cerchero’ di accoglierli come un monito a me stessa, come uno sprone ad affrontare i miei problemi e a non ripetere lo stesso errore di assoggettamento per ansia di accettazione.
Post Scriptum- nonostante sia opinione unanime che farsi bucare i lobi non è doloroso o lo è in misura trascurabile io posso testimoniare di aver sentito malissimo tutte due le volte che il gioielliere ha premuto la pistoletta anche se mi sono sforzata di mantenere il sorriso per il mio Lui. Se dovessi definire quell’esperienza con una parola sceglierei SACRIFICIO.
Un abbraccio
Buongiorno Sandi, grazie a te per la risposta e per aver condiviso questo dolore. La tua storia purtroppo, è molto comune per tante donne. Cresciamo con un ideale di amore romantico a cui viene “sacrificato” tutto, e manteniamo gli occhiali”rosa” di fronte ad un uomo per continuare a vederlo come quello giusto: il principe azzurro, l’anima gemella, senza preoccuparci di NOI, di quello che ci fa bene, che ci fa piacere che ci fa crescere e di chi veramente ci vuole bene. Prima o poi si arriva alla resa dei conti. Io spero che tu sia arrivata alla consapevolezza che ci vuole altro per te e che, prima di tutto, devi amare te stessa. Mi fa piacere che tu veda questi tuoi buchi ai lobi come un monito per non cadere nello stesso errore. Sono sicura che nel tempo cambieranno di significato. Diventeranno simbolo di sacrificio inutile da cui però può fiorire una nuova consapevolezza e valore della propria femminilità. Io te lo auguro di cuore come, probabilmente, se lo augura tua madre che ti regala gli orecchini. Quanto al dolore provato nel farsi forare i lobi, anche quello era il segnale di una parte di te che NON voleva e che non hai ascoltato. Nel concetto di sacrificio che tu associ a quella esperienza c’è il nodo problematico di quello che hai vissuto, perchè ci si sacrifica per i figli, i mariti, mogli, genitori, ci si sacrifica anche per il proprio amore, ma deve essere un gesto ponderato, “scelto”, disinteressato e che ha un senso e un’utilità nella relazione. Non ci si sacrifica per dare “una prova d’amore” a qualcuno che te la chiede. E’ questo ciò che forse non hai compreso allora e che ha costituito la base fragile su cui è stato costruito il rapporto. ma ora è il momento per te di andare avanti al meglio, pensando a te. Un caro saluto e un abbraccio. Marni
Ciao Marni, ti voglio ancora ringraziare per esserti dedicata a me con sincerita’ ma anche con delicatezza, per avermi proposto spunti di riflessione davvero importanti. Succede molto raramente di dialogare con una persona che non ti conosce ma riesce subito a leggerti dentro con una profondita’ tale da farti vedere cose che ti riguardano in un modo nuovo. Grazie per avermi spiegato con tanta chiarezza il significato della parola SACRIFICIO e sono d’accordo che lasciarmi bucare i lobi delle orecchie per dare prova d’amore e’ stato inutile e sciocco, che sono molto diversi i modi in cui ha senso sacrificarsi. Percio’ mi sono riproposta di incominciare ad accettare questi due buchini vuoti che non si vogliono chiudere, se possibile provare anche ad amarli perche’ ormai sono parte di me, della mia storia personale, un simbolo che mi puo’ insegnare molto per il futuro, per non ripetere mai piu’ gli stessi errori. Grazie per i bellissimi auguri che mi fai. Anch’io ti auguro le cose piu’ belle e continuero’ a seguirti.
Ti abbraccio
Grazie a te cara per le tue gentili parole e per non aver frainteso il mio primo intervento. A volte vado in automatico, ma le intenzioni sono sempre buone. Io sono felice se le mie parole hanno acceso qualcosa in te. D’altra parte è molto bello anche per me sentire partecipazione e “sorellanza” (o fratellanza a seconda dei casi 🙂 con alcune persone in particolare. Fra questi lettori ci sono persone splendide che io stimo profondamente. Alcune mi seguono da tanti anni che ormai conosco tanto di loro e so che sono “cresciute” ed io con loro/voi che siete la mia seconda famiglia. Un abbraccio a te e a risentirci quando vuoi Marni
Salve Marni !
non sono ancora riuscita a leggermi tutti i commenti ma questo tema mi interessa e ho sorriso leggendo la testimonianza di M.Serafina anche perchè – non ci si crede – ma pure io che ho “solo” 47 anni ho avuto le orecchie forate all’età di 16 nell’esatto modo descritto : spilla d’oro riscaldata sulla fiamma del gas della nostra cucina e tappo di sughero dietro al lobo con tanto alcol rosso e ovatta per disinfettare bene…. ed era l’anno 1990 !
l’autrice del misfatto è stata la mia zia piena di iniziativa ( sorella di mio papà) col benestare di mia mamma che non aveva e non ha i buchi ma ha lasciato fare e ha assistito procurando alla zia tutto l’occorrente compresa la spilla d’oro che ha funzionato da strumento chirurgico !
ma…dico……mia mamma non poteva portarmi in gioielleria come tutte le altre ragazze ? no no, quando ho espresso il desiderio di avere anch’io i buchi è subito entrata in scena l’ “esperta” di casa – mia zia – che ha “operato” come aveva visto fare alle donne di casa sua e come era stato fatto anche su di lei da ragazzina. e io ci scherzo su e racconto volentieri questo episodio ma non ne ho per niente un brutto ricordo anzi è stato pure divertente e sono orgogliosa dei miei due bei buchini fatti dalla cara zietta anche se sono sicura che con la pistolettina del gioielliere avrei sofferto di meno !
cosa buffa è che i miei lobi forati con la spilla d’oro sono esigenti e non tollerano nessun’altro materiale però gli orecchini da allora fanno parte di me e non ne potrei fare a meno. a mia figlia invece ho fatto fare i buchi dal gioielliere appena me li ha chiesti a 7 anni e se l’è lasciati fare come una vera donnina…. sono stata molto orgogliosa di lei ma che dire……da mamma è bello vivere con la tua bambina l’emozione dei buchi nelle orecchie e poi aiutarla a prendersene cura nei giorni della guarigione quando devi disinfettarli e farli ruotare per non fare attaccare la crosticina. sono momenti teneri e intimi fra mamma e figlia che ancora ricordiamo insieme !
il sogno che ho fatto invece è strano – mia figlia che adesso ha 16 anni mi chiede di imprestarle tutti gli orecchini che ho per riempire tutti i buchi che ha nelle orecchie. all’inizio provo a farle una bella composizione ma di orecchini non ne possiedo abbastanza per infilarli in tutti i buchi perchè nel sogno ne ha troppi sui lobi e sui padiglioni e questo mi trasmette un senso di impotenza e dispiacere…..
nella realtà lei ha ancora solo quei primi 2 buchi fatti da bambina anche se ultimamente stà ragionando se farsene fare uno o due in più e per me va anche bene finchè sono solo buchi nelle orecchie e in numero non esagerato…..se e quando vorrà ce la accompagnerò ancora io.
ci accompagnerei anche mia mamma a fare i buchi se lo volesse come altre donne della sua stessa generazione che ho letto qui ma niente da fare…..lei non si è MAI lasciata convincere e non cambia mica idea
GRAZIE !
Buongiorno Olivia, grazie anche a te per questo bel racconto e per aver condiviso le tue esperienze. Anche qui abbiamo una linea femminile in “azione”: tua mamma, tua zia, tu con tua figlia.:-) Bello e importante questo ricordo. Quanto al tuo sogno mi è sembrato ancora più interessante perchè penso che, in questo caso, tutti i buchi di tua figlia che tu cerchi di “riempire” siano una metafora dei tuoi timori di non riuscire a nutrire le sue possibili incertezze, perplessità, difficoltà riguardo alla realtà, al futuro e al modo di esprimere la femminilità. Sai quando si dice “tappare i buchi”? Ecco nel sogno è quello che tu stai cercando fare usando i tuoi orecchini (cioè usando le tue risorse, le cose che ti appartengono perchè frutto della tua esperienza). Non aver abbastanza orecchini per tappare i buchi di tua figlia significa temere di non saperle offrire tutto quello di cui lei ha bisogno per crescere. lei ha “troppi buchi rispetto ai tuoi orecchini” quindi anche se cerchi di fare una bella composizione (fai il possibile , fai del tuo meglio) ti senti impotente. Anche questa immagine è metafora di un reale senso di impotenza rispetto alle “diversità” generazionali. Spero di averti chiarito il possibile senso di questo sogno e ti ringrazio ancora per aver partecipato a questo scambio. Naturalmente aspetto notizie anche te, tua figlia o anche tua madre ( mai dire mai) in occasione dei prossimi buchi. Un caro saluto e grazie se puoi contraccambiare mettendo un MI PIACE all’articolo Marni
Buonasera Marni !
il MI PIACE all’articolo te l’ho messo con gioia anche se è così poco per contraccambiare……mano a mano che vado avanti a leggere le testimonianze su questo argomento mi accorgo sempre di più che gli orecchini sono oggetti molto speciali e che attorno ad essi e ai modi di vivere il famoso rituale dei buchi nelle orecchie si raccontano veri spaccati di vita delle persone e delle famiglie italiane…..bello ! bello ! bello !
grazie per la spiegazione del sogno che ti ho raccontato….un sogno che incominciava gioioso – mi mettevo di buon impegno ad addobbare le orecchie di mia figlia coi miei orecchini anche se a ripensarci è buffo addobbare una figlia come un’albero di natale – e terminava con l’angoscia di non riuscire a farcela ma…..la spiegazione che mi hai dato è chiarissima. mia figlia è una brava ragazza con bei valori e ne sono orgogliosa ma 16 anni che età difficile ! non più bambina e non ancora adulta ma quanti punti interrogativi per il suo diventare donna e il suo futuro in un mondo pieno di incertezze e sempre più complicato e difficile…..che grande responsabilità per noi genitori !
promesso che se e quando mia figlia deciderà sul serio di aggiungere altri fori alle sue orecchie – ma credo che succederà abbastanza presto – torneremo a raccontare come l’abbiamo vissuta…..mi piace questo crocevia di esperienze vecchie e nuove fra te e le lettrici che si mettono gli orecchini !
e non ci credo che arriverà mai il turno di mia madre – lei osserva da vicino la foratura delle orecchie delle altre donne e donnine di famiglia (era insieme a noi anche quando l’ho fatti fare a mia figlia dal gioielliere ! ) ma è ferrea a non voler “profanare” i suoi lobi ma proverò a leggerle qualche testimonianza dal tuo sito e vedi mai ?…..
Allora arrivederci !!!!
Cara Olivia a me sembra bellissimo che tua madre pur non volendo forare le sue orecchie partecipi alla foratura di quelle altrui. la trovo molto simpatica. Sì, falle leggere qualche testimonianza, non per convincerla, ma solo per condividere storie e spaccati di vita di cui tu hai colto il grande valore. Quanto al periodo che sta vivendo tua figlia, io ricordo l’adolescenza della mia come “impegnativa :-), e credo che di fronte all’adolescenza dei nostri figli siamo tutti impreparati e pieni di dubbi. Ci vuole pazienza e buona volontà, ricordando che ciò che “passa” più che le parole, sono i fatti. Quindi la vicinanza e le cose concrete da fare con loro e per loro. Ti mando un caro saluto e un arrivederci in ogni caso 🙂
Buona domenica Marni !
Mi sono appassionata da qualche tempo a leggere questa pagina di commenti sotto l’ articolo di Maria Serafina che ho scoperto dietro suggerimento di un’ amica . Leggo con interesse i commenti di tutti su questo argomento come una specie di terapia ma non so se riusciro’ mai a pacificarmi . Per me e’ tutto molto diverso infatti , sono una 53-enne figlia di una donna della stessa generazione di Maria Serafina . Mia madre ha trascorso una vita nel disprezzo della vecchia tradizione di forare le orecchie ma che amava mettersi gli orecchini , com’ e’ ovvio di tipo a clip . Per mia madre era una questione di civilta’ come diceva lei , infatti io che appartengo a quella primissima generazione di ragazze che in adolescenza rivalutava e riscopriva il lobo forato ritornato alla moda , provavo forte turbamento e imbarazzo per le mie coetanee che andavano a bucarsi i lobi e si davano man forte l’ un l’ altra per affrontare questa prova , infatti negli anni 80 sottoporsi alla famosa pistola sembrava fonte di grande eccitazione e orgoglio , chi osava di piu’ si faceva fare due , tre , quattro fori sullo stesso orecchio come Madonna . Una mia compagna delle superiori aveva non so quanti buchi su un solo orecchio fitto di brillantini colorati dal lobo fin su’ su’ per tutta la rima del padiglione ! Le amiche avevano provato a coinvolgere anche me , ma io appunto provavo imbarazzo perche’ mia madre mi aveva messo la convinzione che farsi dei buchi artificiali in un pezzo del nostro corpo perfetto per infilarci dei gioiellini e’ usanza tribale da trogloditi selvaggi che chissa’ come mai era arrivata fino alle nostre nonne . Ma era usanza insensata perche’ , come diceva mia madre : i gioiellini ce li possiamo pinzare sulle orecchie evitando di rovinarci i lobi . Non me li volevo mettere gli orecchini a clip perche’ facevano vecchio e allora rinunciavo del tutto autoconvincendomi di non amare per niente gli orecchini , pero’ poi mi accadeva di sognare il brivido di averceli anch’ io nei lobi bucati come se fosse una cosa normale , e in quei sogni a volte c’ era mia madre che ce li aveva anche lei ed altre volte no , però erano sogni di strana normalita’ vissuta che dopo il risveglio mi lasciavano turbata e se a distanza di 35 – 40 anni me ne ricordo ancora vuol dire che quei sogni avevano molta piu’ importanza di quanto glie ne volessi dare io . Ne e’ passata di acqua sotto i ponti , oggi ragazze e ragazzi hanno pircing in posti che noi non avremo pensato , anche i tatuaggi non sono piu’ robe da avanzo di galera e per ogni donna e’ regola fissa avere almeno un paio di fori nei lobi . Non ho figli e non so come mi sarei comportata con loro ma credo che a una figlia avrei concesso volentieri solo dei buchi ai lobi , a un figlio forse neanche quelli . Le mie orecchie sono tutt’ oggi illibate come mamma avrebbe voluto , invece quelle di mia madre no : lei se l’ e’ poi fatte bucare con mia enorme sorpresa appena qualche anno fa’ su consiglio dell’ orefice per potersi mettere gli orecchini ereditati da madre e suocera senza rovinarli trasformando la chiusura . Mi piace come le stanno perche’ sono orecchini molto belli nella loro semplicita’ , ma in generale trovo che su una donna gli orecchini col buco fanno eleganza anche se affermandolo entro in conflitto con me stessa . Non sono MAI riuscita a dialogare serenamente con mia mamma di questo argomento , ho trovato imbarazzante per me anche la sua decisione di farsi fare i buchi in eta’ gia’ parecchio anziana e non ho mai avuto la serenita’ per approfondire con lei . Noto che mia madre nonostante l’ eta’ e’ riuscita ad essere molto piu’ flessibile di me che il solo pensiero di bucare le mie orecchie mi fa percepire l’ atto come una specie di stupro nel senso di : invasione intollerabile nella mia sfera fisica intima , spero di essermi spiegata . Pero’ di tanto in tanto mi diverto a mettere qualcuno degli orecchini a clip che usava mia madre prima di farsi fare i buchi , ce n’ e’ qualche paio carino e non mi importa se non sono piu’ di moda . E certo che dopo un po danno fastidio ma per una serata ogni tanto si puo’ anche sopportare . Ho notato che tu Marni disapprovi l’ orecchino a clip e sei apertamente fautrice del rituale della foratura delle orecchie , mi sembra che tu lo ritenga una tappa affascinante e quasi indispensabile della femminilita’ a cui hai gia’ persuaso parecchie lettrici a sottporsi o viverla con altri componenti della linea femminile della famiglia . Voglio solo dirti che questo per me rende ancora piu’ stimolante il confronto . Cordiali saluti e grazie per avere contribuito alla discussione su questo argomento che mi provoca attriti interiori fin dall’ adolescenza !
Buongiorno Maria Luisa, prima di tutto ti ringrazio per questo bel racconto con cui condividi la tua esperienza su questo tema. Sono sempre felice di leggere le storie di vita altrui. E queste sono particolarmente affascinanti. Per cui grazie davvero. 🙂 Mi spiace invece che tu abbia colto dalle mie risposte qualcosa che non sento minimamente. Non mi sento assolutamente di disapprovare l’orecchino a clips, una moda che ha segnato un momento storico anche per l’emancipazione femminile, e non mi sento nemmeno fautrice del rituale della foratura quale tappa “indispensabile” per la femminilità. Lungi da me tale idea. La femminilità è un complesso talmente ampio e personale che non ha bisogno delle mie etichette. Sì può vivere pienamente la femminilità anche senza forarsi le orecchie. Resta il fatto che per tante donne arriva prima o poi quel “prurito” di curiosità, attrazione e desiderio avvertito spesso come “conflitto”. A volte determinato dalla moda, più spesso da una spinta interna. Io mi sono limitata a mettere in evidenza il significato archetipico e rituale della foratura dei lobi associandolo alle fasi di crescita della femminilità e alla penetrazione (come succede per altri simboli), e sono stata sorpresa dalla quantità di messaggi e di esperienze diverse che questo argomento ha portato a galla. In alcuni sogni era evidente un inconscio desiderio di sottoporsi alla foratura delle orecchie e so per esperienza che quando succede ci sono parti di noi che “desiderano”, anche quando il desiderio si contrappone alla coscienza. Così come so che i sogni spesso precedono una sorta di maturazione interna a cui prima o poi si arriva. E’ possibile allora che io abbia messo in evidenza questa possibilità. Quello che probabilmente ho auspicato è che quel momento fosse frutto di una decisione consapevole e possibilmente “gioiosa”, che fosse veramente un rito di femminilità, di unione o di eros, a seconda dei casi. Questo per spiegare ciò che penso e che, mi rendo conto, può essere frainteso. Ti capisco perfettamente quando dici che il pensiero attuale di forarti i lobi lo avverti come uno stupro e un’invasione intollerabile alla tua sfera intima. Forarsi le orecchie è una cosa intima e, come tutte le cose intime, va trattato con delicatezza e rispetto. Può essere meraviglioso, può essere traumatico nello stesso modo in cui i rapporti intimi possono essere uno stupro o un piacere. Trovo invece molto tenero e divertente il gesto di tua madre che si è fatta forare i lobi solo qualche anno fa per potersi mettere gli orecchini che voleva (e non è un caso che fossero quelli della mamma e della suocera, perchè questo è un modo simbolico per ricreare un legame con la sua linea femminile). Questo ci dice che le idee sono plastiche, le nostre convinzioni pure, che cambiare idea o atteggiamento per adattarsi a nuove esperienze e curiosità è umano, è intelligente, è vitale. Ci permette di vedere la realtà da nuove prospettive. E’ il solo modo per crescere. E si cresce sempre, a tutte le età. A me piacerebbe sapere cosa ha da dire tua mamma su questo argomento. Sono veramente curiosa e ammirata. Un caro saluto a te e a lei.Buona serata marni
Buona sera Marni !
Ti voglio ringraziare per la tua risposta ma voglio anche scusarmi con te per aver frainteso il tuo pensiero sull’ orecchino a clip e sul rituale della foratura delle orecchie . Sono spiacente di averti affibbiato conclusioni diverse dal tuo pensiero e di essermi mal spiegata . Cio’ che in realta’ tenevo a dirti e’ che credo che sia molto stimolante confrontarmi con te su questo tema perche’ tu hai il merito di averlo finalmente portato in evidenza come non mi era mai successo di vedere prima , anche nelle sue sfaccettature e problematicita’ . E anche perche’ tu stessa hai un modo di sentire diverso dal mio , cioe’ ami davvero molto gli orecchini a buco e soprattutto ami anche lo stesso rito della foratura vissuto con quella gioiosa consapevolezza che nel tempo ho visto in tante persone che decidevano di sottoporsi mentre io non lo riesco a concepire , almeno su di me , da cui forse sono venuti quei miei sogni in cui vedevo me stessa coi buchi alle orecchie come se fosse del tutto normale , come lo era per tante altre . Forse in quei sogni ci finiva il mio prurito , per usare la tua indovinata metafora , cioe’ un prurito presente anche in me nonostante averlo sempre negato razionalmente ? Interessante riflessione a cui non ho una risposta pronta . Ma in ogni caso e’ molto interessante che tu abbia sottolineato che questo prurito si manifesta spesso come conflitto , infatti questo e’ molto evidente in certe storie personali raccontate qui fra cui anche quella davvero bella di Maria Serafina . Ad esser sincera la cosa che mi stupisce di piu’ e’ la forza con cui questa spinta che tu chiami prurito vince nella maggior parte delle donne , e non puo’ essere soltanto un semplice fatto di moda ma c’e’ di piu’ perche’ a me sembra una spinta del tutto irrazionale e forse anche irragionevole , cioe’ io faccio veramente fatica ad accettare come normale e pacifica la modifica permanente del lobo dell’ orecchio praticando fori cruenti e artificiali finalizzati all’ applicazione di un tipo di gioiello altrimenti incompatibile con la nostra anatomia e che a me evoca la brutalita’ di uno stupro . Concettualmente mi sembra un gesto non molto conciliabile con la razionalita’ della nostra epoca . Eppure , dopo una o due generazioni che l’ avevano abbandonato in nome del progresso e’ ritornato d’ attualita’ piu’ di prima : oggi lo puo’ fare una donna in la’ con gli anni come mia madre o Maria Serafina cosi’ come lo richiedono sempre piu’ presto le bambine , e le loro mamme non solo non hanno da ridire ma come hanno fatto anche delle mie amiche , le portano con gioia a fare i primi buchi ai lobi e si emozionano a rivivere tutto il rituale , come se non fosse un gesto che razionalmente e’ identico ad altri pircing che invece sono considerati piuttosto border-line e che nessuno immaginerebbe su una bimba . Sai Marni , quando mia madre si e’ fatta bucare le orecchie ho avuto un attimo di sconcerto iniziale perche’ io e lei siamo sempre state compatte nel nostro rifiuto agli orecchini a buco , cioe’ mi sembrava che si fosse rotto un legame che mi univa a lei . Dopo pero’ ho colto anch’ io che si trattava di tenero affetto verso due donne di famiglia molto care anche a me , in oltre continua a farmi tenerezza il rivedere ai suoi lobi quei begli orecchini che mi ricordo indossati dalle mie nonne . Ti ringrazio delle belle cose che hai detto su mia madre perche’ anche se non si capiva dal mio primo commento le voglio un mondo di bene . Spero di riuscire a prendere spunto da questo nostro dialogo per chiederle cosa ha da dire lei su questo argomento e come e’ arrivata a cambiare idea : credo che abbia dovuto superare anche lei un conflitto fra prurito e ragione . Vorrei farle leggere anche la storia di Maria Serafina perche’ suppongo che mia madre si identifichera’ in gran parte , e se riusciro’ a dialogare finalmente con lei su questo argomento ti raccontero’ anche il suo punto di vista . Per adesso ti dico ancora alcune cose sparse che forse troverai interessanti : quando mia madre e’ tornata dall’ orefice con i lobi forati mio padre si e’ preoccupato che non le avessero fatto troppo male nel farle i buchi ma appreso che l’ intervento e’ stato veloce e tutto sommato sopportabile ha approvato la scelta consigliando poi anche a me di fare altrettanto , stesso suggerimento l’ ho ricevuto anche dal mio compagno ma ho abilmente lasciato cadere la cosa , cioe’ per tagliare corto ho detto che non me la sento perche’ sono troppo fifona anche se non e’ certo quello il punto . Al mio compagno piace anche quando mi metto gli orecchini a clip , in particolare apprezza le semiperle Chanel col bordo dorato che sono i miei preferiti fra gli orecchini smessi da mia madre e mi fa sempre i complimenti quando me li vede indosso . Le mie due nonne nate qui’ in Liguria a 50 km di distanza una dall’ altra avevano entrambe i buchi : alla nonna paterna erano stati fatti poco dopo la nascita dalla levatrice stessa , alla nonna materna glie li avevano fatti fare all’ eta’ di 5 anni da una donna che se ne occupava per tutte le bimbette del vicinato con la stessa raccapriciante tecnica dello spillone arroventato e tappo di sughero raccontata da Maria Serafina , che mi da’ i brividi solo a pensarci e di cui mia nonna aveva un bruttissimo ricordo . Tutt’ e due le mie nonne portavano volentieri gli orecchini a buco pero’ la mia nonna materna li alternava anche con modelli di bijotteria a clip che erano in voga , nessuna delle due pero’ ha voluto far bucare le orecchie alle sue figlie .
Grazie Marni e buona serata !
Buongiorno Maria Luisa, non devi scusarti, anzi, ti ringrazio per avermi dato l’occasione per spiegare meglio il mio pensiero, perchè capisco che tutti i complimenti e felicitazioni dei miei commenti possano essere scambiati per un incoraggiamento o una sorta di “crociata” 🙂 Non è così. Amo gli orecchini, ma questo non ha nulla a che vedere con l’argomento che viene presentato in questi articoli, che attiene alla spinta interna ed “irrazionale” che porta a forarsi le orecchie. Io credo che il parallelismo fra foro e penetrazione sia da considerare, lo testimoniano le emozioni che il foro provoca anche nel sesso maschile ma, più genericamente, lo possiamo considerare un gesto di fiducia verso il potere della propria femminilità e delle fasi che vi sono legate. Hai capito perfettamente che ciò che io chiamo “prurito” è l’espressione di una parte di sé inconscia molto spesso rinnegata (come è il tuo caso). E più forte è il rinnego, cioè il rifiuto a livello a coscienza, più forte ed interessante è il bisogno che nasconde ( che in genere ha delle finalità equilibratrici ed evolutive. Hai perfettamente ragione quando dici che è un atto irrazionale e non in linea con i tempi che viviamo. Ma pensa che tristezza se la nostra vita fosse fatta solo di cose razionali. L’amore stesso è quanto di più irrazionale ci sia. Quindi il foro nelle orecchie è un gesto irrazionale che ci connette ad un passato che si perde nella notte nei tempi, e che ha assunto poi modalità più accettabili inquadrandosi nelle varie usanze e tradizioni. A differenza del piercing non ha lo scopo di stupire, di segnalare una diversità o una dimostrazione di coraggio, ma di abbellire o di celebrare una fase di passaggio (come succede spesso a chi si fora i lobi in occasione delle nozze o di altro momento importante). Voglio ringraziarti per il tuo racconto, perchè è veramente bello entrare in punta di piedi (e lo faccio con molto rispetto e molta partecipazione) nella tua /vostra vita. Spero veramente che leggere l’articolo sull’esperienza di Maria Serafina interessi anche tua mamma e questo sia un motivo in più per riaprire il dialogo fra voi su questo argomento. Un altro articolo che forse può interessarti è quello su Bertina e il suo sogno. Un caro saluto e a presto. Buona giornata Marni
Buona sera Marni !
Scusami la battuta ma potrei dire che io e Olivia dovremo scambiarci le mamme . Ovviamente scherzo ma e’ buffo l’ incrocio di inclinazioni verso l’ argomento di cui parliamo . Ti ringrazio per la tua chiarezza e gentilezza nelle spiegazioni e per i collegamenti che mi hai suggerito : sub-personalità e Sé rinnegati ed in piu’ il sogno di Bertina che e’ anch’ esso molto interessante in relazione alla fiducia verso il potere della propria femminilità e agli aspetti erotici collegati all’ idea di forarsi le orecchie . Condivido che sarebbe una tristezza se la vita fosse fatta solo di cose razionali ma questa del forarsi le orecchie che oggi coinvolge quasi tutte le donne se immaginata su di me non riesco a metabolizzarla . Ma tu Marni hai un’ idea o esiste una teoria sul perche’ le donne conservano nel loro codice interiore questo impulso o prurito naturale a compiere su di se’ un gesto violento com’ e’ il forarsi le orecchie ? Mi sembra una cosa piu’ unica che rara ( interessante la differenza che sottolinei rispetto al pircing ) e l’ aspetto piu’ sorprendente e’ che questa cosa di sapore primitivo si e’ conservata fino a noi , oggi e’ piu’ viva che mai . Parlandone con mia madre , e’ stato bello farlo finalmente , lei mi raccontava che si ricordava bene di quando un tempo a molte bambine le mamme facevano bucare i lobi da piccole oppure per la Comunione o per la Cresima come se fosse un’ appendice del rito religioso . Ma perche’ si ostinavano a imporre un obbligo se prima o poi ha la meglio il famoso prurito e ogni ragazza avrebbe potuto sceglierlo per conto suo ? A mia nonna avevano imposto i buchi a 5 anni ma lei si e’ rifiutata di fare la stessa cosa su mia madre e la considerava giustamente una violenza barbarica su una bambina . Come hai capito prendendo spunto dalla lettura della testimonianza di Maria Serafina ho chiesto a mia madre di dirmi il suo pensiero su questo argomento . Mi ha raccontato che anche lei per tanto tempo si e’ considerata fortunata che le era stata risparmiata la piccola tortura dei buchi e in generale si e’ rispecchiata nel racconto di Maria Serafina , in particolare nel cambiamento di percezione verso gli orecchini a buco che e’ avvenuto poi nel corso degli anni . Infatti ad un certo punto da adulta le e’ quasi dispiaciuto che a lei da piccola non fossero stati imposti i fori ai lobi perche’ li avrebbe sfruttati volentieri ormai che la moda era cambiata , ma era una cosa che pensava fra se’ e non osava ammetterlo . Per le donne della generazione di mia madre c’ era viva l’ idea che i buchi alle orecchie fossero una cosa necessariamente giovanile , cioe’ se te li avevano fatti da piccola o giovincella bene , altrimenti era un’ occasione che ti eri fatalmente persa e anche per questo mia madre non ha mai preso in considerazione di farsi bucare i lobi come se non facesse piu’ per lei non avendolo fatto da bambina o da giovane . Questo fino all’ eta’ di 76 anni col desiderio di potersi mettere gli orecchini appartenuti alle mie nonne , e’ andata dall’ orefice per domandare una soluzione pensando alla modifica dell’ attacco , invece lui ha consigliato di forarle i lobi per non rovinare gli orecchini ereditati che erano cosi’ belli e significativi . Il primo pensiero di mia madre e’ stato di non avere piu’ l’ eta’ ma l’ orefice l’ ha contraddetta e invitata a pensarci su’ ed e’ quello che le ha messo il tarlo , la settimana dopo e’ ritornata dall’ orefice determinata a farsi forare i lobi col brivido di fare qualcosa che non aveva mai messo in conto prima e che sembrava anche una cosa giovanile come impossessarsi lo stesso del tempo perduto nonostante l’ eta’ cosi’ avanzata . Non lo sapevo ma questi ragionamenti li ha fatti tutti dentro di se’ e non ne ha parlato ne’ con mio padre ne’ con me perche’ conoscendoci temeva che la scoraggiassimo . Ha preferito metterci di fronte al fatto compiuto e mio padre l’ ha presa bene preoccupato solo che non avesse sentito troppo dolore , io ci sono rimasta male perche’ mi e’ sembrato che si fosse sgretolato il nostro legame di compattezza nel rifiuto degli orecchini a buco , pero’ questo gliel’ ho detto soltanto adesso che sono riuscita ad aprirmi con lei su questo argomento . Mia madre mi ha capita perche’ i sentimenti che provo verso l’idea del forarsi le orecchie li ha provati anche lei stessa per tanto tempo ma poi si e’ ammorbidita e ha accettato sempre di piu’ l’ idea del lobo forato vedendo sempre piu’ donne che tornavano a usare quel tipo di orecchini , inoltre mi ha detto che ha un bel ricordo di quando l’ orefice le ha forato i lobi con un tale garbo che e’ stata un’ esperienza tutt’ altro che sgradevole e non l’ ha per niente percepito come un gesto violento ma solo una piccola attenzione per se’ ( mia mamma dice : una coccola ! ) anche nel ricordo caro della madre e della suocera . Mi ha fatto tenerezza ma le ho anche chiesto se la foratura le ha fatto male , lei mi ha risposto che chiaramente non e’ indolore ma e’ chiaro che questo per lei e’ un dettaglio secondario . Non afferro come e’ possibile che un atto violento che ti modifica in modo permanente una parte del corpo e ( poco o tanto che sia ) fa anche male lo si puo’ percepire come una coccola garbata pero’ so che quella strana sono io e che la maggior parte delle donne sente questa cosa esattamente come mia madre .
Spero che il punto di vista di mia madre tu l’abbia trovato interessante , grazie ancora !
Buongiorno Maria Luisa, è stato bello per me leggere il racconto di tua madre e ancor di più sapere che avete parlato di questo argomento, e che questo forse ti ha aiutato a superare quel senso di delusione che avevi provato quando lei ha preso la sua decisione di forarsi le orecchie. La confidenza fra di voi è la cosa che mi rende più felice. Mi fai una domanda difficile chiedendomi se ho “un’ idea o se esiste una teoria sul perché’ le donne conservano nel loro codice interiore questo impulso o prurito naturale a compiere su di se’ un gesto violento com’ e’ il forarsi le orecchie”. Non sono depositaria di verità, ma presumo che questo gesto debba essere considerato alla stregua di tanti altri gesti, a cui non prestiamo più attenzione, ma ugualmente primitivi che ritroviamo nella nostra vita di tutti i giorni. Pensa solo al piacere che alcuni ricavano dalla caccia. Ai nostri giorni non c’è più bisogno di procurarsi il cibo in quel modo, eppure è una cosa che sopravvive nel DNA maschile. I piercing stessi che avevano la funzione nelle società tribali di segnalare un passaggio da un’età all’altra, ora si ripropongono. Possiamo considerali svuotati di significato o semplice moda? Ma in un’epoca come la nostra in cui il rito appartiene solo alla religione o viene identificato con il festival di Sanremo o la partita di calcio, forse hanno un senso. La gente, i giovani li adottano per moda o perchè dentro di loro sopravvive lo stesso “prurito” o la stessa esigenza dell’uomo primitivo? Esigenza di segnalare, con il corpo i propri cambiamenti, le fasi già raggiunte. Un modo di comunicare con gli altri primitivo, ma efficace. Siamo esseri complessi e il nostro passato arcaico sopravvive nel cervello rettiliano, mediato dagli istinti a cui a volte ci abbandoniamo. Non so se ho risposto e, in ogni caso, sono riflessioni mie che non hanno lo scopo di convincere nessuno e che ti invito a prendere solo come confronto. Un caro saluto e te alla tua mamma così coraggiosa e simpatica. 🙂 marni
Buonasera Marni, torno a scriverti a seguito del bellissimo scambio che abbiamo avuto nell’estate dello scorso anno. Ti avevo promesso che sarei tornata a scriverti quando anche per la mia nipotina sarebbe arrivato il momento dei suoi primi buchini alle orecchie ed eccomi qua. Mia nipote ora ha 6 anni e quest’anno ha iniziato la prima elementare. Avevo sempre pensato che l’ingresso a scuola avrebbe potuto essere un momento bello e di grande valore simbolico per regalarle i buchi ed i suoi primi orecchini ma in realtà con mia figlia abbiamo preferito non proporre nulla ed attendere si trattasse proprio una sua richiesta. Che poi è arrivata puntuale forse dopo aver visto che sempre più bambine della sua classe hanno messo gli orecchini e così giovedì pomeriggio all’uscita da scuola l’abbiamo accompagnata alla gioielleria dove sono cliente per farle questo anticipo di regalo di Natale. I fori sono stati eseguiti dalla figlia del titolare che è stata meravigliosa con noi cioè “calda”, partecipe e coinvolgente proprio come desideravo.
Ho visto in rare occasioni mia nipote così emozionata a conferma di quanto sia “sentito” questo atto che riveste anche un grande valore “iniziatico”. Ti dico subito che il tuo augurio si è avverato ed è stato davvero uno splendido momento da vivere insieme, uno di quelli che resteranno fra i nostri ricordi più belli. Mia figlia si è lasciata trascinare dall’entusiasmo della sua bambina e ha deciso di farsi fare il suo terzo paio di fori nei lobi ed io non ho voluto essere da meno e mi sono fatta fare un secondo foro però solo sul lobo sinistro. Tutte e tre abbiamo scelto lo stesso modello di bucaorecchi molto simili ai chiodini d’oro che con mio marito avevamo scelto per nostra figlia appena adottata. Certo che con i metodi di oggi la puntura del foro all’orecchio si avverte appena, non sarà 100% indolore ma poco ci manca. Secondo me però resta intatto il modo in cui questo rituale antico continua a coinvolgerci profondamente come dimostrano le molte e belle testimonianze che continuano ad arrivarti. Grazie per aver dato loro voce.
Un caro saluto te lo rivolgo assieme alle due generazioni più giovani della mia famiglia!
Buongiorno Lavinia, che gran regalo mi hai fatto! GRAZIE! Grazie per questa condivisione di un’esperienza così bella ed intima! Mi sento onorata di partecipare della tua /vostra gioia e spero che questo accada anche ai lettori. Sono molto felice che anche per te sia arrivato questo momento di accompagnare la piccola di casa a forare le orecchie, e che abbiate creato questa situazione così gioiosa e favorevole. E mi ha molto divertita il vostro parteciparvi fino in fondo facendovi altri buchi. Un modo per suggellare anche di più l’importanza di questo gesto rituale, ed il ricordo indelebile che ne avrete. Vi abbraccio tutte e tre con affetto e ammirazione e mi unisco alla vostra gioia. Buona domenica Marni
Buongiorno Marni. Reinvio questo commento perchè al tentativo precedente mi ha dato errore e le chiedo scusa consapevole che questo è un modo strano per scrivere il mio primo commento sul suo sito che seguo da tanto tempo e con attenzione particolare per questo interessante argomento essendo gli orecchini il mio accessorio preferito da sempre. fatto sta che non ho da raccontare un mio sogno sull’argomento ma ho riconosciuto senza dubbi in “Renzo” il mio caro Prof di italiano per tre meravigliosi anni dall’88/’89 al ’90/’91. Non nomino l’istituto per privacy ma il Prof era eccezionale, lui mi ha fatto amare la letteratura ed è una cosa che ti cambia la vita ed il modo di guardare al mondo. anche a lezione ci sapeva coinvolgere con continui paralleli e raffronti fra letteratura, cinema, arte, attualità…. uno di quegli Insegnanti come ne vorrei per i miei figli, una di quelle persone come ne incontri poche nella vita. Ricordo anche la sua bella moglie incontrata in qualche occasione e sempre elegantissima, mi dispiace tanto che sia mancata.
Forse il Prof ricorderà che sono stata la prima ragazza della scuola a mettere l’orecchino al naso e ciò aveva suscitato qualche imbarazzo, discussioni e una convocazione dalla preside per invitarmi a valutare se non fosse il caso di togliermelo, invece il Prof mi fece i complimenti davanti alla classe perchè lo trovava aggraziato sul mio viso e ne ha pure fatto argomento di lezione spiegandoci che in molte parti dell’India l’orecchino alla narice è antica tradizione, indossato da donne di ogni età ed ha un ruolo speciale nei rituali del matrimonio. Non lo sapevo quando mi sono forata la pinna della narice sinistra da sola usando un orecchino appuntito con cui in precedenza mi avevano fatto il 3° buco al lobo. Poi l’ho subito sostituito con un orecchino (normale da lobo) a stellina chiuso con tanto di farfallina dietro perchè gli orecchini apposta da naso non venivano ancora venduti. a me sembrava carino e più interessante di un altro buco all’orecchio ed i miei genitori non mi hanno fatto troppe storie anche se non erano proprio entusiasti.
Adesso ho 49 anni e mi sono trasferita da tempo a Zurigo. Ho lasciato chiudere il buco al naso prima della nascita del mio primo figlio ma ho poi scelto di farmelo riaprire (questa volta in modo professionale e con una frazione del dolore) l’anno scorso quando la mia secondogenita ha deciso di bucare il suo, tanto anche alla mia età ormai è tranquillamente accettato da tutti.
Come dicevo gli orecchini sono il mio accessorio preferito e ne sono dipendente dall’età di 8 anni, che ho convinto mia madre a farmi fare i primi buchi dopo averli visti fare a lei e restandone affascinata. il sistema comunque era già quello a pistola ed oggi posso confessare che vedendolo fare a mia mamma mi ero convinta che facesse molto meno male di ciò che ho sentito in realtà anche se mi sono sforzata di trattenere il contegno.
Mia madre aveva deciso di farsi bucare le orecchie solo a 37 anni perchè quand’era ragazza non si usavano e infatti prima si metteva anche lei quelli a clip.
Il terzo buco invece è stato il regalo che ho chiesto come premio dopo l’esame di terza media ma in quello ci tengo sempre fisso un punto luce piccolissimo che non tolgo neanche quando vado a dormire, invece nei buchi principali ci sono giorni che cambio orecchini anche due o tre volte nell’arco della giornata, anche se sono sola in casa!! per me scegliere un diverso paio di orecchini è come un modo di assecondare l’umore del momento o anche solo per gratificarmi. Di paia di orecchini ne ho una bella collezione di ogni tipologia a cui attinge liberamente anche mia figlia. Le ho fatto bucare i lobi appena mi ha espresso lei il desiderio, ce l’ho portata che aveva neanche 5 anni, mezzo litigando col suo papà che la riteneva troppo piccola ma a conti fatti è stata una scelta felice che rifarei. lei non ha più desiderato altri buchi alle orecchie ma come detto l’anno scorso ha voluto quello al naso e siamo andate insieme, questa volta in farmacia. invece figlio e figlia hanno fatto insieme un piccolo tatuaggio uguale, una spirale dietro il collo che mi ha fatto tenerezza perchè è un’attestazione di affetto reciproco fra i miei due figli.
Ho raccontato anche la mia esperienza riguardo gli orecchini e dintorni ma se pensa che questo mio commento non c’entri niente lo elimini tranquillamente. Le chiedo, solo se possibile, la cortesia di far avere il mio indirizzo mail al Prof in modo di poterlo ricontattare perchè mi farebbe enorme piacere dopo tutti questi anni in cui ho continuato a pensarlo con tanta gratitudine. Mi rendo conto che questo sito non è Carramba che Sorpresa e me ne scuso
Grazie in ogni caso.
Buonasera Roberta, ringrazio anche te per aver condiviso la tua esperienza di amante degli orecchini che può cambiarli anche più volte al giorno. Come ti capisco! Condivido pienamente questo amore e quest’abitudine che ho mantenuto fino a pochi anni fa, quando mi sono accorta che mi piacevo solo con quelli più classici (passa il tempo e cambiano i gusti con il cambiare della propria immagine). Sono rimasta assai sorpresa e divertita dal tuo riconoscere nell’autore del precedente commento il tuo ex-professore. E sarò felice di fare da tramite fra di voi. Scriverò in privato al gentile professor Renzo e gli invierò la tua mail chiedendogli il permesso di dare a te la sua. Può andare per te? Buona serata Marni
Grazie Marni, certo che può andare! Grazie infinite davvero. Questo aggancio insperato con una persona così importante nel mio percorso di formazione mi riempie di gioia.
Invece io sono assai sorpresa di conoscere finalmente un’altra persona che non trova stravagante l’abitudine di cambiare orecchini anche più volte al giorno. Per me la scelta degli orecchini indossare è sempre stata un piacere quotidiano a cui non riuscirei a rinunciare anche se col passar del tempo anch’io finisco per scegliere di indossare prevalentemente i modelli più classici (perle, punti luce, monachelle, cerchi e cerchietti di varie grandezze) mentre mia figlia osa attingere anche ai modelli più originali della “nostra” collezione.
Buona serata e grazie ancora
Felice di di sorprenderti Roberta! Gli orecchini mi consentivano di vedermi sempre diversa, più bella ed affascinante con quelli che mi “donavano”, più stravagante e originale con quelli più strani, avevano quindi il grande potere di modificare la percezione che avevo di me adattandosi anche ai miei umori e all’abbigliamento scelto. Mi sono chiesta diverse volte cosa sia cambiato e come mai oggi, ciò che mi piaceva e mi donava tanto, non mi renda più giustizia. Mi sono data queste risposte: forse non ho più bisogno di questi cambiamenti, forse mi “basto” e mi accetto di più o semplicemente il mio viso “vissuto” mal si adatta ai cambiamenti o alle stravaganze di una volta. Trovo che anche questo sia un aspetto interessante nel rapporto con gli orecchini. Chissà se è condiviso da altre donne. Cioè se anche altre amanti degli orecchini e pronte a cambiarli continuamente come noi, hanno nel tempo modificato questa inclinazione. Sarebbe da indagare. 🙂 In attesa di una risposta da parte del Professor Renzo ti auguro buona serata Marni
Buonasera Marni,
stasera ho ricevuto una bellissima mail dal Prof “Renzo” che qui desidero ringraziare pubblicamente, felice per il contatto ristabilito.
Domanda molto interessante quella sull’abbandono dei modelli di orecchini più stravaganti e originali col passare del tempo. Sono concorde sul potere di modificare la percezione che abbiamo di noi stesse quando andiamo ad indossare un paio di orecchini diverso, forse perchè sono parte del nostro viso e ci connotano più di ogni altro accessorio. però ci sono donne molto abitudinarie che non amano affatto cambiarli: per molte un preciso paio o set di orecchini diventa connotante di un volto. io ho sempre delegato la mia parte abitudinaria al punto luce che tengo fisso al terzo buco ed a quello al naso (da quando ho ricominciato a portarlo è sempre un brillantino minuscolo) che mi connotano, invece amo variare sempre il paio nei buchi principali dei lobi. Spero anch’io di leggere presto il punto di vista di altre amanti degli orecchini.
Grazie per tutto gentilissima Marni!
Buongiorno Roberta, sono molto felice di esser stata il tramite per questo vostro riprendere contatto. E’ una cosa bellissima sentire gratitudine per quello che ci è stato trasmesso durante gli anni di scuola. E mi hai fatto pensare con rimpianto e altrettanta gratitudine ad alcuni miei insegnanti a cui devo tanto. Spero che il vostro rapporto si mantenga nel tempo e sia fonte di piacere di soddisfazioni. Un caro saluto a te e a tua figlia. Marni
Buonasera gentile Marni, anch’io desidero ringraziare pubblicamente sia te che la cara Roberta per avere propiziato questo graditissimo incontro che, a distanza di anni, mi ha riempito il cuore di gioia.
In attesa di risposte più autorevoli della mia dalle lettrici amanti degli orecchini, vorrei provare a rispondere alla domanda a partire dal ricordo di mia moglie. Anche lei infatti, nel corso del tempo, ha cambiato il modo di scegliere e portare gli orecchini.
Il suo periodo “stravagante e originale” è coinciso con gli anni in cui portava gli orecchini con la clip, cioè quando non aveva ancora bucato i lobi. Come ricordava bene Maria Serafina quegli orecchini erano “non preziosi, ma colorati e fantasiosi da abbinare di volta in volta alla “mise” del giorno”. Anche se erano in gran voga, li definirei inguardabili se giudicati con gli occhi di oggi. Sicuramente erano anche scomodissimi, sopportarli doveva essere un sacrificio.
Dopo che si è fatta fare i buchi, quindi dall’inizio degli anni 70, mia moglie ha cambiato radicalmente stile in fatto di orecchini passando ad elementi in materiale prezioso ma decisamente più raffinati e minimali che definirei come dei “passepartout”, cioè quel tipo di gioielli classici e capaci di adattarsi sia ad una mise sportiva che all’abito elegante: punti luce, perle, monachelle leggere, palline in oro, cerchietti. Per gran parte degli anni 70 quello stile raffinato in fatto di orecchini è rimasto piacevolmente distante dai canoni ancora “chiassosi” che caratterizzavano quell’epoca almeno qui in Italia. Non ho mai visto ondeggiare dai suoi lobi forati quei pendagli così fantasiosi e giovanili che ricordo d’aver visto alle orecchie di Roberta ed altre mie allieve: altra epoca e altra generazione.
A partire dalla fine degli anni 70 però c’è un nuovo cambiamento ai lobi di mia moglie: torna la fantasia con i secondi buchi. La scelta cade sempre su orecchini minimali ma di giorno in giorno amava sbizzarrirsi con la versatilità compositiva permessa dall’avere quattro buchi nelle orecchie. Per qualche anno i suoi lobi coi doppi buchi erano una particolarità che la contraddistingueva ed attirava gli sguardi nonostante gli orecchini sempre di dimensione minimale. All’inizio questa originalità faceva pure scalpore e destava persino un pizzico di scandalo fra i più tradizionalisti. A me invece piaceva moltissimo e forse è anche per questo che ho simpatizzato istintivamente con la stellina d’oro sul naso di Roberta.
Mi piaceva farmi coinvolgere ogni mattina nella scelta dei suoi orecchini del giorno, infatti come detto rivivo ancora in sogno quel bellissimo momento. Però non cambiava orecchini durante la giornata e al massimo lo faceva in speciali occasioni, per esempio se uscivamo a cena fuori e decideva di sfoggiare ai primi buchi orecchini pendenti e lunghi ma sempre piuttosto leggeri e filiformi. Gliene avevo regalato un paio bellissimi a catenella morbida d’oro bianco con una perla all’estremità che potevano essere lasciati pendere a contrappeso dai due lati di un foro oppure attorcigliati su più fori dello stesso lobo. Le piacevano molto.
Fino alla fine non ha perso quel gusto per la composizione degli orecchini sulle due coppie di buchi ai lobi.
Mia nuora all’opposto ha soltanto un buco per lobo e mantiene fissi i punti luce col brillante che le abbiamo regalato noi per il matrimonio, evidentemente apprezzati.
Non so quanto questo excursus abbia giovato alla discussione ma vi rivolgo ancora un carissimo saluto… ed ancora grazie!
Buongiorno Renzo, sono io che ringrazio per il piacere che mi ha dato fare da tramite fra di voi. So quanta gioia possa dare ritrovare una persona cara del proprio passato. E grazie anche per avere contribuito alla curiosità che mi è sorta discorrendo con Roberta sulla scelta degli orecchini da indossare, scelta che può modificarsi con il passare del tempo. Rimango sempre affascinata dalle descrizioni che fai di tua moglie e di come “giocava” con questi accessori. Sono immagini vivide e bellissime, riesco a visualizzarle come fossero foto e ne ricevo altrettanto piacere. Ed è come se tu avessi condiviso con me (con noi) un pezzetto del suo spirito. Grazie. Un caro saluto e buona giornata Marni
Buonasera gentile Marni, spero non ti dispiaccia se ti do fin da subito del tu. Sono un insegnante di Lettere in pensione purtroppo vedovo da quasi 5 anni. Dopo aver letto tante belle testimonianze raccontate da lettrici e lettori degli interessanti articoli che hai dedicato al simbolismo degli orecchini e dei fori alle orecchie, ho deciso di venire anch’io allo scoperto con la mia storia. Sono cresciuto in una famiglia di piccola borghesia milanese dove l’usanza di forare i lobi delle orecchie era andata persa. I buchi ce li avevano le mie nonne che però non portavano orecchini mentre mia madre non li aveva ma usava in qualche occasione gli orecchini a clip (pinzetta) così come le mie zie. A scuola qualche rara compagna aveva i buchi coi piccoli orechini d’oro che ne segnalavano l’attaccamento della famiglia a tradizioni arcaiche, o come si diceva, “campagnole”. Per molto tempo ho sottovalutato gli orecchini. Non sono stati un dettaglio che mi colpiva fintanto che non ho letto il bellissimo romanzo “Furore” di John Steinbeck che racconta l’epopea di una famiglia americana dopo la grande depressione del 29. In questo libro è narrato con particolare rilevznza simbolica il rituale della foratura delle orecchie della giovane Rosa Tea da parte della madre, per poterle trasmettere un paio di orecchini ora che la ragazza stava per diventare mamma a sua volta. Rosa Tea avrebbe dovuto tenere un filo annodato ai lobi prima di sostituirlo con gli orecchini ad avvenuta guarigione dei forellini. Quel passo del libro mi ha affascinato e sconvolto per la potenza simbolica di quel gesto e ricordo che la prima volta mi sentivo il cuore in gola. L’ho letto più e più volte immedesimandomi e rivivendone le emozioni. Spinto dalla curiosità ho fatto a mia madre qualche ingenua domanda sull’usanza di bucare le orecchie che era pure esistita nella nostra famiglia ma era andata persa. Non l’avessi mai fatto, ho scoperto che di quell’argomento tabù si parlava ormai con vergogna come se si preferisse rimuoverlo, tale era il marchio d’infamia che bollava quella pratica come barbarica e contronatura. Ma questo non faceva che accrescerne in me l’attrazione e mi ricordo perfettamente di avere sognato in più e più occasioni mia madre che forava le orecchie di mia sorella con le modalità lette nel romanzo di Steinbeck e, di volta in volta, qualche variazione di contesto. Mi dispiace ammetterlo trattandosi di mia mamma e di mia sorella ma sentivo che c’era qualcosa di erotico in quel rituale di cui non si voleva nemmeno più parlare.
Questo è diventato anche per me “IL” sogno ricorrente, solo che col tempo ne sono cambiati i protagonisti, non più mia madre che buca le orecchie a mia sorella ma io che le buco alla mia fidanzata, conosciuta qualche anno dopo all’università ed in seguito diventata mia moglie. Era una grande amante degli orecchini (ovviamente del tipo a clips) che indossava sempre e cambiava di volta in volta intonandoli con gusto all’abbigliamento del giorno. Era una ragazza proveniente da una famiglia imprenditoriale borghese (aveva già la macchina quando io mi muovevo ancora in Lambretta), carina e alla moda, con una grande attenzione per gli accessori e i dettagli. Il suo vezzo di portare sempre un paio di orecchini mi piaceva molto (e glielo dicevo facendole complimenti) anche se erano solo pinzati e non infilati nei lobi alimentavano le mie fantasie anche oniriche (ma questo non glielo dicevo).
Il gioco si è fatto più “scoperto” grazie alla nostra passione per il cinema. A cavallo fra fine anni 60 e inizio 70 sono arrivati sui nostri schermi film americani che avevano per protagoniste attrici seducenti con i lobi forati: gli anelli d’oro di Jane Fonda in “A piedi nudi nel parco”, le deliziose perline di Mia Farrow in “Rosemary’s baby” ed anche la Ali McGraw del triste “Love Story” aveva i buchi. E poi ricordo anche i piccoli anellini d’oro della Deneuve in qualche film francese, era evidente che in fatto di orecchini il gusto stava cambiando lontano dall’Italia anche sdoganando ciò che da noi sembrava impensabile, cioè il tornare a forarsi i lobi delle orecchie come ai tempi delle nostre nonne! Queste cose le notavamo, e ne parlavamo.
Credo di esser stato io per primo a farlo notare a lei che però si è lasciata coinvolgere in un gioco di seduzione sottile anche se non so fino a che punto consapevole. Sta di fatto che lei, certa che anch’io avrei apprezzato, decise segretamente di farsi bucare i lobi delle orecchie. Ma dove? Da chi? Nei primi anni 70 a Milano pareva non ci fosse nessun posto rispettabile dove lo facessero anche perché nessuno richiedeva tale servizio. Solo a misfatto compiuto mi ha raccontato di aver cercato per settimane qualcuno disposto a farle i buchi, trovando alla fine un’infermiera al Giambellino che li faceva alle bambine delle famiglie del sud ed accettò di farli anche a lei che a 28 anni aveva lobi più duri e spessi di quelli di una neonata, usando la vecchia tecnica con ago e tappo di sughero, per nulla indolore. La sorpresa è stata enorme, mai avrei immaginato tanto. Quando l’ho vista con gli anellini d’oro infilati avevo il cuore in gola ed una sensazione mista fra l’eccitazione e la vergogna di essere stato “scoperto” nei miei pensieri più intimi e inconfessabili, però è un momento che ricordo con nostalgia particolare perché so che c’era un pizzico di vanità ma più ancora generosità, insomma era una chiarissima dimostrazione d’amore.
Quando ci siamo sposati lei aveva pendenti dai lobi magnifici orecchini leggermente ondeggianti con una perla ed un brillantino. Erano gioielli di famiglia, appartenuti alla sua bisnonna, che attirarono complimenti ma più d’uno storse il naso per quei lobi forati che su una ragazza come lei facevano “strano”. Ma lei era già oltre la moda del momento, anticipava le tendenze. Infatti solo qualche anno dopo le ragazze milanesi più chic andavano farsi fare i buchi (ancora con l’ago) nella bottega di Merù di cui ha scritto Maria Serafina e poi ancora anni dopo i lobi forati sono ritornati ad essere un “must” per tutte o quasi, quando hanno poi incominciato a farti i buchi con la pistola in tutte le gioiellerie e non solo. Un sabato pomeriggio del 1978 eravamo insieme a passeggio e notiamo la réclame della foratura lobi a pistola nella vetrina di una bella profumeria. Mia moglie mi dice: vuoi vedere che adesso faccio ciò che non ti aspetti? La seguo nel negozio e si fa fare davanti a me un secondo paio di fori. Così finalmente anch’io ho visto eseguire il rituale su cui avevo fantasticato, diversissimo da come lo aveva descritto Steinbeck ma affascinante lo stesso. Mi ricordo bene i colori e gli odori della profumeria e sorrisi complici fra noi. La commessa che le ha fatto questi secondi buchi era divertita perché era la prima volta che le veniva richiesto il secondo foro sui lobi ma immagino che non sarebbe certo stata l’ultima. Mia moglie aveva 35 anni e senza saperlo stava anticipando una tendenza che sarebbe presto stata dettata da famose attrici e cantanti per poi diventare popolare specialmente fra le giovani, come ho constatato in seguito fra le mie allieve.
Adesso che non c’è più sogno talvolta di scegliere insieme gli orecchini, infilarglieli nei lobi e chiuderli come mi piaceva fare. Ancora a 70 anni le piaceva scegliere le sue due coppie di orecchini abbinandoli con cura. Le stavano assai bene.
La nostra nipote non è stata meno precoce di tante coetanee ed ha richiesto i buchi alle orecchie soltanto l’anno scorso per la Cresima. Le ho regalato gli anellini d’oro che mia moglie si era fatta mettere quando ha fatto i primi buchi. Le passerò il resto della collezione di orecchini e gli altri gioielli appartenuti a sua nonna appena sarà un pochino più grande ed in grado di apprezzarli.
Ti chiedo scusa per la lunghezza infinita ma era tanto che desideravo scrivere questi ricordi. Taglia pure tutto quel che ritieni sia superfluo. Grazie infinite per avere trattato questo argomento.
Buongiorno Renzo e grazie per questo excursus storico-cinematografico (molto interessanti i tuoi riferimenti ai diversi orecchini che compaiono nei film e che sicuramente hanno influenzato il gusto collettivo), ma grazie soprattutto per averci raccontato la tua storia e complimenti a tua moglie per l’intraprendenza nell’aver anticipato le mode. Mi dispiace per la sua perdita, dalla tua descrizione appare come una donna piena di vita, intelligente e sorprendente, si capisce che l’hai amata molto. Sono sempre più convinta dell’importanza di questo tema e di quanto poco sia stato approfondito sia a livello psicologico che di costume. Anche l’ eros che percepivi nel gesto di bucare le orecchie ed i sogni che ne sono derivati ne confermano la portata archetipica, una presenza costante sfociata nella tradizione, accantonata e contrastata dalle esigenze di emancipazione e “modernità”, ma troppo potente per soccombere. E noi donne che amiamo questo ornamento, ne siamo felici 🙂 Grazie anche per aver citato il romanzo di Steinbeck che ho letto da adolescente (non ricordavo l’episodio da te citato) e che andrò a rileggere. L’idea di passare a tua nipote gli orecchini appartenuti a tua moglie è dolcissima, sarà un regalo meraviglioso ed un legame con la grazia e la femminilità di sua nonna. Un caro saluto e grazie se puoi contraccambiare mettendo un MI PIACE all’articolo Marni
Buonasera gentile Marni e grazie a te per aver pubblicato integralmente il mio commento e per la tua risposta che mi ha riscaldato il cuore perché riconosco l’essenza di mia moglie negli aggettivi che hai usato per descriverla: vitale, intelligente, sorprendente. Sì, l’ho amata molto e la amerò sempre. La letteratura, il cinema, il teatro, la musica, l’arte sono state passioni comuni che ci hanno uniti e ci hanno fatto crescere insieme. Mia moglie ha lavorato per una famosa casa editrice. Entrambi abbiamo amato profodamente il nostro lavoro.
Hai ben ragione ad affermare che questo tema è stato finora troppo poco approfondito a livello sia psicologico che di costume. Prima di approdare al tuo eccellente sito ne ignoravo la componente archetipica che ben spiega molte cose, sia vissute a livello personale che assistendo alle fasi di mutamento in termini di “accettazione sociale” del rito della foratura delle orecchie: usanza popolare consolidata (tradizione), rifiuto/rimozione (modernità), prepotente riscoperta (post-modernità) e unanime accettazione. Ed infine la fase attuale che a malincuore definirei quasi di “banalizzazione” ove l’uso degli orecchini, che considero gioiello femminile per antonomasia, è ampiamente sdoganato anche per gli uomini: una moda che ha aveva già visto alti e bassi in altre epoche storiche. Ed in più la diffusione dei “piercing” un po’ ovunque, la cui ragion d’essere prescinde da ogni considerazione estetica (con qualche eccezione) e che non mi pare possieda la potenza simbolica del forellino necessario ad esaltare con gli orecchini la grazia ed il potere seduttivo dei lobi femminili, che travalica le epoche storiche ed è lo stesso che vediamo nelle donne degli affreschi pompeiani, come nei ritratti femminili del Cinquecento o nei delicati orecchini delle ragazze di tanti dipinti degli impressionisti di fine 800, sol per citarne alcuni.
Se mi permetti vorrei chiederti di soddisfare un’ultima curiosità: a differenza di anelli e bracciali, tradizionalmente gli orecchini venivano sempre indossati a paia, simmetricamente. Immagino che anche il tema del doppio (coppia/gemelli) abbia una forte valenza simbolica. Mia moglie scelse di poterne indossare un secondo paio ma sempre rispettando la simmetria (che però alcune volte rompeva nella disposizione degli orecchini, ad es. due anellini di qua, due brillantini di là). In seguito si è consolidato l’uso di farsi praticare più fori in numero diverso (o comunque non simmetrici) sui lobi delle due orecchie, od anche in parti diverse dal lobo. La cosa non mi dispiace ma sempre dipende dal gusto con cui è scelta la composizione. Sarei però curioso di sapere se questa innovazione estetica ormai consolidata ha anche delle implicazioni simboliche profonde che a livello conscio ci sfuggono.
Volevo infine dirti che l’episodio di “Furore” che avevo citato (omesso nel film di John Ford del 1940) è narrato nel capitolo XXVI del romanzo di Steinbeck. Ritengo che, per molti aspetti, ne troverai interessante la rilettura.
Di nuovo grazie.
Buongiorno Renzo, non ho approfondito il tema del “doppio” nella disposizione di gioielli e altri ornamenti, ma posso dirti che il tema della simmetria risponde ad un inconscio bisogno di ordine, di sicurezza e di stabilità. E quando questo ordine viene modificato o rotto possiamo pensare al bisogno di uscire dal conformismo e dalle abitudini, al desiderio di rompere una certa monotonia o di vivacizzare il quotidiano, ad una ricerca di originalità e di divertimento nell’uscire dai soliti schemi. Per il piercing il discorso si amplia, perchè a questa abitudine sono connessi i più antichi rituali di passaggio da una fase all’altra delle vita, rituali tribali di coraggio che segnalavano una “maturità ” raggiunta. Sono pratiche che ormai sono diventate parte della nostra cultura, “sdoganate”dalla moda e dai media, infatti se all’inizio indicavano una certa reazione alle abitudini acquisite, al conformismo borghese ed una certa dose di trasgressione e ribellione, al presente appaiono svuotate di significato, dettate più da moda e conformismo ( che intendono sfuggire) che dal desiderio di essere considerati diversi. Tuttavia io sono convinta che ci sia sempre uno stimolo inconscio e primitivo che muove tutto ciò. Grazie per l’ulteriore indicazione sul romanzo di Steinbeck 🙂 e grazi e per la tua presenza e le tue belle parole di amore verso tua moglie che mi hanno commosso e addolcito la giornata. Un caro saluto e buon fine settimana marni
Cara Marni, buona sera! Ti ricordi di me? Eccoti qua un’altra donna non più giovanissima che si è fatta forare i lobi. Mi ero ripromessa che l’avrei fatto in occasione dei miei 75 anni ma non me la son sentita perché non ero ancora vaccinata. Così è andata a finire che mi ci ha trascinata mio marito la settimana scorsa e l’ha fatto dopo aver letto gli ultimi aggiornamenti di Maria Serafina qui sul tuo sito: “Stefi, vieni subito a leggere, guarda che adesso tocca a te!”. Il giorno successivo eravamo dallo stesso orefice che tanti anni fa mi aveva suggerito di forarmi i lobi, ma i buchi me li ha fatti sua figlia che ormai ha preso le redini del negozio di famiglia. Mi ha messo due punti luce con la pietrina bianca che hanno il pernino in materiale anallergico e non mi hanno creato nessun fastidio. Le impressioni e le sensazioni sulla foratura sono state proprio le stesse ben descritte da Maria Serafina e confermo che fa molto meno male di quel che immagineresti, rapido e quasi indolore, cosa che sorprende quasi da deludere le aspettative costruite lungo anni di fantasia attorno a questo atto affascinante e un po’ misterioso. Miracoli del progresso, di certo le suore di Boves che avevano fatto i buchi a mia mamma ed a tante altre bambine non erano così delicate. Resta alla fine una bella emozione e voglio pensare che a mio papà e mia mamma non dispiaccia. Anche per me avere il foro ai lobi vuol dire rientrare a far parte di una tradizione femminile che appartiene anche alla mia famiglia. Purtroppo mi hanno consigliato di attendere un anno prima di poter indossare le monachine col brillante di mia mamma a causa del gancetto ricurvo ed inadatto ad essere passato attraverso lobi forati da poco. Fra un mese e mezzo potrò invece mettermi le anelline della Cresima di mia mamma che si infilano col ferretto dritto, non danno fastidio durante la notte e lasciano respirare bene il buchino in guarigione.
Sulle donne già in là con gli anni che decidono di farsi fare i buchi ho domandato in specifico alla persona che mi ha forato i lobi ed anche lei mi ha confermato che negli ultimi tempi c’è questa tendenza e che le capita sempre più sovente. Si tratta delle donne della mia generazione che finalmente si decidono a metter da parte gli orecchini a clips. Nel mio caso tu Marni hai sicuramente contribuito attraverso l’interpretazione di un sogno importante ma forse esperienze come quelle di Maria Serafina, Bertina e mia possano dare l’incoraggiamento decisivo ad altre donne della nostra generazione che avevano mancato l’appuntamento con questo rito. Decidere di andare a farsi bucare le orecchie è sicuramente un atto di civetteria ma è anche qualcosa di ben più “profondo” che un semplice sfizio, a qualsiasi età.
Un grazie speciale va a quindi a te Marni ed un ringraziamento a Maria Serafina e Bertina per l’esempio ed a Nora per l’incoraggiamento datomi tempo addietro.
Cara Stefanella buongiorno, certo che mi ricordo di te e dei tuoi bellissimi orecchini ereditati.:-) Sono felicissima di sapere che tuo marito segue i commenti su questo tema e felice di sapere che ti ha stimolato nella decisione di farti bucare le orecchie. Grazie per averci reso partecipi di come hai vissuto questa esperienza. Questo racconti sono per me straordinari e arricchiscono sempre più questo tema oltre a ne confermarne la complessità e l’importanza per l’inconscio. Abbi pazienza con i tuoi fori alle orecchie, curali bene e intanto sfoggia le anelline della Cresima di mamma, poi sarai premiata con le monachelle con i brillanti. Facci sapere quando sarà e quale sensazione proverai. Ti siamo tutte vicino.:-) Un caro saluto e grazie se puoi contraccambiare mettendo un MI PIACE all’articolo Marni
Buonasera cara Marni,
è un piacere per me tornare a scrivere sul tuo bellissimo sito e farlo per la prima volta da quando anch’io sono una donna coi fori ai lobi orecchie! Ti chedo scusa se mi dilungherò anche questa volta.
Proprio ieri pomeriggio, trascorse le 6 settimane di rito da quando mi son stati fatti i buchi, ho sostituito gli orecchini della foratura coi bellissimi punti luce che mi son stati regalati dalle mie nipoti lo scorso Natale. Non era stato possibile farmi bucare i lobi a luglio, quando le mie nipoti mi hanno accompagnata la prima volta nella gioielleria dove avevano comprato i punti luce perché avevano terminato gli appositi orecchini foratura. Avremmo potuto provare ad andare in farmacia però la signora che mi avrebbe dovuto fare i buchi in gioielleria mi ha fatto una così bella impressione che ho preferito attendere fino all’ultima settimana di agosto, quando poi siamo effettivamente tornate. Inoltre per celebrare un rituale così particolare l’atmosfera della gioielleria mi è sembrata più accogliente e suggestiva rispetto alla farmacia.
Come è stato farmi fare i buchi ai lobi? Emozionante, molto significativo, bello ma nient’affatto doloroso. Mi son goduta il momento assaporandone ogni istante. Piacevole e rilassante conversare con la simpaica gioielliera, bella signora sulla sessantina erede d’una stirpe di orafi ed orologiai iniziata col suo bisnonno. Mi ha detto che ormai fora orecchie da più di 30 anni (da qualche anno esegue anche fori al naso) e mi ha resa edotta delle diverse tecniche di foratura usate dal bisnonno e dal nonno quando ancora si eseguiva tutto manualmente ed il privilegio d’indossare preziosi orecchini ai lobi costava un pizzico di coraggio e qualche attimo di sopportazione d’una procedura inevitabilmente dolorosa, comunque molto simile a quella che la mia intraprendente mamma aveva usato per fare i buchi alle mie sorelle maggiori. Oggi invece la strumentazione e la tecnica di foratura si son così perfezionate che il dolore serenamente messo in conto come parte del gioco… non c’è, e ne resti sorpresa, oserei dire con un pizzico di delusione perché vanifica anni di fantasie sulla sublime bellezza conseguita attraverso l’accettazione del dolore che ho sempre associato al fascino dell’orecchino infilato. Invece oggi, in realtà, tutto si risolve in un pizzichino appena più intenso di quello d’una normale iniezione: un breve “tac!” ed è tutto fatto, resta solo una leggera sensazione di calore per nulla fastidiosa. Infatti se lo lasciano fare tranquillamente molte dolcissime bambine di cinque-sei anni che già chiedono i primi orecchini.
Più che l’atto della foratura in sé, che mi ha ridimensionato anni di fantasie, l’emozione (tanta) è venuta dalle mie nipoti che a turno mi hanno stretto la mano per incoraggiamento. E dalla sorpresa di vedermi allo specchio coi lobi delle orecchie ingentiliti e ringiovaniti da quella pallina dorata che per me significa: chiudere idealmente il cerchio, rafforzare il legame con le generazioni femminili precedenti e successive della mia famiglia e sentirmi anch’io parte di questo rito antico così profondamente inciso nella nostra essenza femminile da conservarsi fino ai nostri giorni… a parte brevi parentesi. A proposito, la gioielliera mi ha detto che in questi ultimi anni non sono state poche le donne non più giovani, anche della mia generazione, che hanno deciso di farsi bucare i lobi abbandonando le clips. E ne vale la pena! Ma secondo me ne valeva comunque la pena anche in passato, quando la procedura era ben più dolorosa, tali sono i vantaggi estetici e pratici ed il fascino del lobo forato. Avendo portato oreccchini a clips per tanti anni posso testimoniare a ragion veduta che avere i buchi è un sogno. Immaginavo che all’inizio sentirmi il paletto degli orecchini infilato attraverso i lobi mi avrebbe fatto sentire “strana” ed invece è avvenuto il contrario: con i buchi, indossare orecchini diventa così “naturale” che nemmeno te ne accorgi. Davvero fatico a comprendere mia mamma e le mie sorelle che, pur avendo i lobi forati, da un certo momento in avanti hanno preferito torturarsi sopportando il fastidio degli orecchini a clips pinzati, per seguire la moda del momento. Quello fu vero sacrificio in nome della moda, non farsi fare i buchi!
Non mi ha dato problemi nemmeno la semplice routine di cure post-foratura. L’unica cosa un pochino fastidiosa è stata l’attenzione per le farfalline posteriori degli orecchini mettendo e togliendo gli elastici della mascherina, ma ci si abitua anche a questo.
Non ho più fatto sogni su questo argomento ma non credo sia negativo: ipotizzo che avere i lobi forati sia diventata subito una cosa talmente naturale da fare ormai parte di me. E comunque tutto è scaturito da un sogno ricorrente raccontato qui. Ne sono molto felice.
Grazie di tutto Marni e grazie ancora alle lettrici e lettori che intervengono su questo argomento!
Un saluto cordiale
Cara Maria Serafina che gradita sorpresa! Sono molto felice di risentirti e di sapere che finalmente hai compiuto il passo che avevi già deciso e che lo hai fatto proprio come lo avevi immaginato, con le tue nipoti vicine a tenerti la mano. Deve essere stato veramente bello! E ti ringrazio infinitamente perchè hai condiviso con noi questo momenti speciali. Ti immagino con i tuoi bei punti luce e sorrido. Conosco la sensazione di leggerezza e bellezza che regala l’orecchino a lobo, anche se gli orecchini a clips li ho messi solo da bambina rubandoli alle zie ( allora avevano grande fascino su di me) e ad una recita, mi è bastato. Interessante anche quello che dici della tendenza delle donne non più giovanissime che si fanno forare i lobi. Forse anche io, nel mio piccolo, avrò contribuito? 🙂 Un caro saluto e un abbraccio marni
Salve Marni! Ho sognato che avevo già fatto mettere gli orecchini alla mia bimba di 5 mesi e che mi preoccupavo di coprirle bene le orecchie con una fascia prima che mia madre arrivasse da noi per paura delle sue critiche notando che avevo fatto fare i buchini nelle orecchie della bambina. Non saprei dire come mai nel sogno avevo fatto una cosa del genere a mia figlia!! è una cosa che non le farei MAI finchè non sarà lei stessa a chiedermelo quando sarà più grande però so che nel sogno mi vergognavo come una ladra al sol pensiero che mia madre si accorgesse degli orecchini che erano quelli tipici che ti sparano in oreficeria per forarti i lobi ,erano col brillantino rosa
Grazie!
SAlve Robi, è un sogno interessante che mostra un conflitto fra la parte di te “femmina” che vuole assecondare la femminilità della tua bambina anche se è ancora così piccola, e la parte “madre” che invece desidera lasciarla libera nelle sue scelte e non sente questa urgenza di forarle di orecchie. In questo momento tu sei molto identificata con questa parte materna, tanto è vero che nel sogno senti vergogna per “aver fatto una cosa del genere”. Ma la cosa di cui ti vergogni è evidentemente molto importante per quest’altra parte di te che forse non vede l’ora di poter far emergere anche gli aspetti più aggraziati e femminili della bimba. La paura delle critiche di tua madre corrisponde sia a questa contrapposizione fra aspetti psichici diversi che, probabilmente, ad un reale timore del suo giudizio, al bisogno di essere riconosciuta a tua volta come “madre” capace di accudire tua figlia. Un caro saluto e grazie per il tuo MI PIACE all’articolo Marni
Salve Marni e grazie a te per l’interpretazione del mio sogno. Molto interessante questo aspetto sulle parti diverse della personalità che mi hai suggerito di approfondire! Tutto molto vero non c’è che dire. Sono una neo-mamma alla prima esperienza genitoriale con tutte le gioie e i timori della situazione. Non avevo preferenze fra maschietto e femminuccia ma effettivamente da quando ho saputo che aspettavo una bambina ho amato l’idea ed ho incominciato a pensare a quanto sarebbe stato bello sceglierle dei vestitini carini o pensare alle acconciature quando sarà più grandina ed avrà capelli più lunghi. Ma certamente è vero pure che ci tengo ad essere all’altezza come mamma anzitutto al giudizio di mia madre!
A rifletterci è particolare che il mio sogno abbia rappresentato questo attraverso l’immagine degli orecchini che son sempre stati argomento conflittuale con mia madre che ha 63 anni e non li ha mai voluti per se’ per totale avversione ideologica all’idea di forare il lobo che secondo lei non era fine e faceva “paesanotta”. Al contrario io ne ero affascinata fin da bambina e invidiosa delle molte amichette già dotate di fori e orecchini ma date le opinioni forti di mia madre sapevo che era argomento tabù e non osavo confessarlo, a tal punto che ho preso coraggio per farmi fare i primi buchi soltanto a 22 anni durante il mio Erasmus in Francia e lo ricordo come un evento emozionante da botta di adrenalina,forse la mia più grande affermazione di indipendenza! Gli orecchini sono il mio accessorio preferito ancora oggi e di buchi ne ho in tutto 4 ai lobi + 1 nella cartilagine dell’elice sinistro per la gioia di mia madre che alla fine se n’e’ fatta una ragione
Trovo dolcissime e adorabili le bimbette coi mini-orecchini ma non prima dei 2-3 anni di età, però lo ripeto, non lo farei mai a mia figlia per mia iniziativa in quanto per me è fondamentale rispettare il suo corpo e la sua volontà in proposito. Ma non nascondo che se e quando mi chiederà di portarla a fare i buchini ce l’accompagnerò molto volentieri e trepiderò assieme a lei. Se però non ne avesse piacere rispetterò la sua decisione e mi sforzerò di non provare mai a influenzarla diversamente.
Ricambio il caro saluto e ancora grazie!
Cara Robi, grazie per aver condiviso la tua esperienza di amante degli orecchini che ha voluto e si è “conquistata” i buchi nei lobi. 🙂 Sono sicura che saprai guidare tua figlia nei suoi desideri così che per lei sia un momento bello e da ricordare. Un caro saluto Marni
Buonasera cara Marni,
avevo promesso di tornare in occasione della foratura delle mie orecchie per poter indossare i bellissimi punti luce che le mie nipoti mi avevano regalato lo scorso Natale. Ora che ho ricevuto la seconda dose di vaccino contro il Covid e che le mie nipoti hanno finito scuola e sono anche rientrate da un periodo di meritata vacanza mi sto apprestando a farmi accompagnare da loro ad eseguire i forellini nei miei lobi. Nella mattinata di domani, sabato, vivrò finalmente l’esperienza lungamente fantasticata nel corso della mia vita e tornata ad essere oggetto dei miei sogni “ad occhi aperti” negli scorsi mesi, specialmente durante le restrizioni che la nuova ondata pandemica ha imposto alle persone della mia età. Non mi vergogno ad ammettere che osservare gli orecchini che mi sono stati donati ed immaginarli fissati ai miei lobi mi ha dato qualche brivido d’emozione e gioventù.
Pensavo di tornare qui a scrivere dopo l’esperienza dei buchi ma lo faccio prima perché la scorsa notte ho sognato una situazione che vorrei proporti: ero ragazza, epoca che collocherei nei primi anni Cinquanta, nella casa in cui sono cresciuta assieme a mia madre ed alle mie due sorelle, giovani adulte. Nel sogno, mamma mi aveva appena forato i lobi e mi guardava sorridente e compiaciuta per il risultato. Su un piattino bianco era appoggiata la famigerata spilla d’oro che ha lungamente turbato i miei incubi. Non era più arroventata ma lasciava ricadere sul piattino qualche gocciolina del mio sangue. Io ero felice, per nulla spaventata. Sentivo i miei lobi doloranti ma questo non faceva altro che accrescere il mio orgoglio. Mia madre non indossava gli orecchini a clips che usava mettere a quell’epoca nella realtà ma aveva un elegante paio di perle semipendenti, montate a monachella. Anche le mie sorelle avevano orecchini a buco ed i loro fori corrispondevano esattamente a quelli delle mie nipoti: la maggiore con un paio di semplici perle fissate al centro dei lobi e piccolissimi punti luce luccicanti negli altri fori delle orecchie. La seconda con un paio di cerchi “alla creola” nei lobi ed un puntino d’oro sul lato del naso. Le vedevo eleganti e questi orecchini “antistorici” non stonavano tuttavia con lo stile degli anni a cavallo fra ’40 e ’50 dei loro abiti ed acconciature. A me invece erano state messe le tipiche anelline d’oro che usavano come primi orecchini quando si facevano i buchi, che ammiravo guardandomi riflessa nell’anta a specchio di un mobile che era realmente nella nostra casa.
Ma la cosa più interessante di questo sogno forse è la frase che mi rivolgeva mia madre guardandomi soddisfatta a lavoro ultimato: “vedi, adesso sei anche tu una vera donnina”, cioè la stessa che mi disse realmente quando ebbi la prima mestruazione e che resta incisa nella mia memoria, nel ricordo rimasto ben vivido di quel giorno che è una tappa spartiacque nella vita d’ogni giovane donna.
Grazie ancora Marni, un saluto cordiale a te ed alle lettrici e lettori
CAra Maria Serafina, che piacere risentirti!! E che piacere sapere che è arrivato anche per te il fatidico momento di forare i lobi! Grazie per avere scritto ora, ma grazie se ci farai sapere anche in seguito com’è andata. Sono sicura che sarà un’esperienza bellissima, soprattutto se vissuta insieme alle tue nipoti. Quanto al tuo bel sogno io lo sento come un sogno di conferma che mette in scena ciò che già i tuoi pensieri e fantasie anticipano, quindi una sorta di OK della tua dinamica psichica a quella che è ormai una decisione presa. Infatti l’armonia della situazione, la bellezza, eleganza e diversità dei particolari notati( gli orecchini delle tue sorelle,di tua madre e tuoi)e soprattutto la frase pronunciata da tua madre non fanno altro che portare l’attenzione sugli aspetti di femminilità (e sui rituali che vi sono associati) di cui più volte abbiamo parlato. Inoltre, il fatto che nel sogno sia stata tua madre a forarti le orecchie ( e questa volta senza inseguimento e senza timori) lo sento come un percorso compiuto, un cerchio che si chiude ( come gli orecchini che indossi nel sogno) e che riunisce passato e presente. Bellissimo! un caro saluto e un abbraccio. Sabato prossimo sarò con te con il pensiero. 🙂 marni
Buongiorno Marni!
Mi chiamo Mara e per quanto riguarda i fori alle orecchie penso di essere una specie di cigno nero, nel senso che la mia è una storia tutta particolare. Infatti, 44 anni fa quando non avevo neanche 5 mesi di vita mia mamma mi ha fatto fare i primi forellini nei lobi delle orecchie, o per meglio dire più che altro ha accettato che mi fossero fatti sotto pressante insistenza della mia nonna paterna, ma alla fine la decisione ultima di farmi i buchi è stata proprio di mia mamma. Penserai: è la storia di tante bambine italiane che, specialmente quaranta e più anni fa in certe zone d’Italia han subito la stessa sorte, dunque cosa c’è di strano? Di strano invece c’è che mia mamma non aveva e non ha nemmeno tutt’oggi i buchi alle orecchie! Io sono nata e cresciuta a Lodi figlia di una mamma lombarda ed un papà pugliese. Proprio i nonni pugliesi in nome della loro tradizione vollero regalarmi due piccoli orecchini da bimba ad anellino per il mio Battesimo e quando sono stata portata giù al paese di mio papà la nonna ha fatto capire a mia mamma quanto ci tenesse a vedermi quegli anellini ai lobi così come si era sempre fatto da loro e come avevano tutte le mie cugine, una delle quali mia coetanea. Mia mamma mi racconta che la suocera le spiegò che mettere gli orecchini è considerato come un portafortuna di buonaugurio per la bambina, e così mia mamma pensò che in fondo non c’era nulla di male e accettò. I buchi me li ha fatti una donna del paese che li faceva con l’ago a tutte le nuove nate. Mi dicono che non ho fatto più di 5 minuti di pianto, ma abbastanza per spezzare il cuore a mia mamma, e poi dopo ero di nuovo tutta sorrisi ma la cosa importante è che io poi diventando grande quei buchi li ho amati perché invece dalle mie parti erano poche le bambine che avevano già gli orecchini e mi facevano sentire speciale come una Principessa. Poi a vent’anni mi sono fatta fare altri 2 buchi tutt’e due sul lobo sinistro in cui tengo fissi i miei anellini d’oro portafortuna regalati dai nonni paterni, a cui sono legatissima. Il gioielliere che mi ha fatto questi ultimi 2 buchi con la pistola è il papà di una mia grande amica ma a farli ci sono voluta andare da sola. Me lo ricordo come una bella esperienza perché per me aveva un bel significato. Seguendo il consiglio di questo gioielliere non ho fatto bucare le orecchie a mia figlia finchè non me l’ha chiesto lei a 12 anni ed è stato molto bello accompagnarla. Mia mamma invece non si è mai lasciata convincere.
Tutto questo l’ho detto per raccontare un sogno che mi accade di fare in modo ricorrente: sto per uscire, faccio per infilarmi gli orecchini nei lobi e scopro di non avere i buchi per infilarli. Non esco mai senza orecchini perché è come se mi mancasse qualcosa.
L’ultima volta ho sognato che mi mancavano i 2 buchi fatti da bambina ma avevo solo gli altri 2 fatti da grande all’orecchio sinistro con infilati gli anellini. C’era mia mamma e mi diceva che ero matta, che non mi aveva mai fatto fare i buchi da bambina e non ce li avevo mai avuti!!!! questo nel sogno mi sconcertava, infatti risvegliandomi ho provato sollievo a capire che era solo un sogno.
Grazie e complimenti per il sito e per lo spazio dato a questo argomento!
Buongiorno Mara, grazie per aver raccontato la tua bellissima storia di bambina che ha amato i suoi fori alle orecchie, anche se la rendevano diversa dalle altre bimbe e anche se la mamma non li aveva e non li ha mai fatti. Una bella dimostrazione di carattere e di indipendenza. Complimenti! E brava ad aver aspettato che fosse tua figlia a chiederti di forarle le orecchie. Immagino quanto debba esser stato bello per tutte e due!Quanto ai tuoi sogni secondo me sono legati prorpio alla grande importanza che tu attribuisci a questi fori e di conseguenza agli orecchini. Prova a riflettere su quello che significano per te, a cosa li associ? Femminilità, fascino, indipendenza, originalità, seduzione, ricordo del passato? Probabilmente saranno diversi gli elementi che vi sono legati. Tuttavia è possibile che il primo sogno in cui non trovi più i fori per i tuoi orecchini sia legato al timore di perdere le tue caratteristiche femminili e seduttive, timore di non aver più modo di dimostrarle, avere il desiderio di piacere e di sentirsi unica, ma non sapere più per chi (sono tutte ipotesi). Mentre il secondo sogno in cui ti mancano proprio i buchi fatti da neonata, mentre tua mamma ti dice che non li hai mai avuti, può essere legato alle tue radici, al timore di perdere quella discendenza paterna a cui sono associati quei ricordi e anche soprattutto al timore di perdere quella tua originalità, ciò che ti rendeva diversa allora e che forse è simbolo del tuo sentirti “diversa” e unica. Un caro saluto e grazie per il tuo MI PIACE all’articolo Marni
Buongiorno Marni e grazie a te per l’interessante risposta che mi hai dato!
A cosa associo gli orecchini? Sai che non ci ho mai riflettuto razionalmente? Il ricordo del passato, dell’infanzia in particolare, è forse ciò che più mi lega agli orecchini che sono in assoluto l’accessorio femminile che più amo. Femminilità, fascino e seduzione sono elementi che ho imparato ad associare agli orecchini diventando adulta e continuando ad amarli profondamente. Invece indipendenza ed originalità sono stati fattori decisivi fin da bambina quando chiedevo a mia mamma di raccogliermi i capelli in una treccia o di trattenerli col cerchietto perché ci tenevo che i miei bellissimi orecchini fossero ben in evidenza: era bellissimo essere l’unica bambina (o una delle pochissime) con già gli orecchini e quando altre bambine (o bambini) si incuriosivano e mi facevano domande sui buchi io andavo in brodo di giuggiole e mi pavoneggiavo. Capivo che ne erano attratti ma anche spaventati alla sola idea dei buchi e così qualche volta mi divertivo un mondo a raccontare storie fantasiose per apparire coraggiosa e lasciarli a bocca aperta. Avere gli orecchini a buco mi faceva sentire anche più fortunata di mia mamma che invece in qualche occasione se li metteva a clip e quando glieli chiedevo per provarli mi meravigliavo di come facevano male, ma soprattutto non erano belli quanto i miei ed infatti mi sono sempre sembrati orecchini finti. Per questo credo che i sogni in cui scopro di non avere i buchi siano proprio legati al timore di perdere la mia componente di originalità, che poi è ciò che ho provato da ragazza quando tutte le mie amiche e compagne andavano a farsi bucare le orecchie guastandomi la festa e facendomi sentire semplicemente “una delle tante” anche se l’amore per gli orecchini non è mai venuto meno e senza mi sono sempre sentita come nuda.
La decisione a 20 anni di farmi aggiungere altri 2 buchi al lobo sinistro invece non la lego ad una voglia di originalità perché tante altre ragazze lo facevano. Invece è stata davvero una decisione presa per il desiderio di restare legata alle mie radici paterne perché questi nuovi buchi fatti apposta per tenerci infilati i miei orecchini da bimba regalati dai nonni pugliesi sono stati anche un modo per ricordare mio papà che avevo perso a 18 anni. Per questo andare sola soletta a farmeli fare dal papà gioielliere della mia amica del cuore ha avuto un sapore speciale così come è stato bellissimo affidargli anche i lobi di mia figlia non appena me ne ha manifestato il desiderio. Certo accompagnarla a fare i primi buchi è stato bellissimo per tutte e due ma ad essere sincera il momento in cui finalmente me lo ha chiesto è stato ancora più emozionante per me. Anche se ero stata molto tentata di farglieli fare quando era ancora molto piccina, adesso trovo bello che lei abbia memoria del gran giorno in cui un simpatico signore che per età potrebbe essere suo nonno le ha messo i suoi primi orecchini ed abbiamo festeggiato insieme questo traguardo. Leggendo le testimonianze è bello scoprire che non sono l’unica per cui gli orecchini sono oggetti così speciali.
Un caro saluto a te Marni ma soprattutto grazie!
Buongiorno Mara, che bella analisi hai fatto delle motivazioni che ti legano ai tuoi buchi nelle orecchie! Puntuale precisa e sono felice che questo sia accaduto qui, per merito del tuo sogno e del nostro scambio. Penso che questo debba portarti ad essere ancora più fiera di te e di ciò che questi fori rappresentano compreso il legame con la linea paterna della tua famiglia e con tuo padre. Un caro saluto e a te e alle tua figliola. Marni
buongiorno dottoressa Marni.
sono una signora piemontese dell’eta’ allincirca della signora Mariaserafina e sono rimasta affascinata dalla lettura di questo ed altri articoli sull’usanza tradizionale per noi donne del farci i fori nei lobi delle orecchie, una bella usanza per quel che mi riguarda che si era un po appannata a un certo punto e che sono contenta che poi negli anni le giovani hanno mano a mano ricuperato anche esagerando un po perche’ i troppi pircing delle volte si dimenticano il buon gusto e senso della misura ma capisco che quando si e’ giovani si vuol trasgredire un po dalle generazioni piu’ anziane.
io sono stata una giovane ragazza a cui la mamma aveva fatto propio con le sue stesse mani i buchini nei lobi delle orecchie per mettermi i primi orecchini in vista della prima comunione come le sorelle maggiori della signora Mariaserafina pero’ io non ne conservo per niente un brutto ricordo e anzi la mia cara mamma che era una donna di cultura contadina molto legata alle radici, lei era stata bravissima a creare per me un bel momento del giorno in cui mi ha messo le anelline d’oro alle orecchie comprate apposta da mio papa’ per la mia comunione, un giorno che mi ricordo ancora benissimo con tantissima nostalgia perche’ mettersi i primi orecchini per noi era una tappa obbligata ma era come raggiungere un bel traguardo importante che ti segnava il passare da bambina a signorinella e cosi’ li sfoggiavi e li facevi notare con tanto orgoglio e cosi’ anche se non nego che a forare con l’ago faceva male, io quel dolore sopportato col batticuore me lo ricordo come un dolce dolore come la dolcezza con cui mia mamma si accingeva a compiere quel rito su di me tutta timorosa di farmi male ma anche con l’emozione nel cuore di rivivere quel momento bello che aveva gia’ vissuto lei anni prima ad opera di mia nonna, che era li con noi per suggerire alla mamma e sorvegliare che facesse tutto per bene. ed e’ stata mia nonna a farmi il puntino con uno stecchino e del nerofumo sul punto del lobo che poi mia mamma ha forato usando l’ago disinfettato sulla fiamma e il classico turaciolo di sughero che detto cosi’ sembra rudimentale ma io quei due buchini fatti da mia mamma con tanta cura e con tanto amore, me li sono portati con orgoglio per una vita e ancora oggi sono contenta di usarli.
quando sogno mia mamma ancora adesso tantissime volte mi succede di sognarla propio mentre mi fa i buchi nelle orecchie ed e’ bellissimo per me rivivere quel momento. a mia figlia che adesso ha 56 anni invece non glieli ho fatti per la comunione perche’ non si usava piu’ e non credo che ne avrei avuto il coraggio pero’ ho sognato tante volte di farglieli come per riempire una ‘mancanza’. sono stata contenta qualche anno dopo quando ha deciso lei di farsi fare i buchi da un’orefice qui di Torino che pero’ usava gia’ la pistola pneumatica. poi quando si e’ sposata le ho regalato le due perle bianche a vite-perno che mi ero fatta fare da un bravo orafo di Via Po coi miei primi stipendi quando ero venuta a lavorare qui’ a Torino da ragazza e che tenevo fisse nel mentre che le altre ragazze torinesi di quell’epoca si mettevano quei famosi orecchini a clips grandi di chincaglieria che ormai si vedono solo piu’ sulle bancarelle di anticaglie, ma per me che avevo la fortuna di avere i buchi, la perla inserita alle orecchie era un fatto di stile a cui tenevo e che mi distingueva.
so che adesso tante bambine chiedono di fare i buchi nelle orecchie propio in occasione della prima comunione ma sono propio loro che lo chiedono perche’ ormai e’ una libera scelta e non un obbligo di famiglia come ai miei tempi pero’ e’ una cosa che a pensarci mi commuove. sono bisnonna e spero di vivere abbastanza da riuscire ad accompagnare la mia ultima nipotina a fare i buchi, davvero ci terrei molto.
io invece negli ultimi anni ho riscoperto gli orecchini a monachella che ho ereditato da mamma e nonna, che una volta mi sembravano antiquati ma adesso li vedo come dettagli ‘vintage’ che fanno stile ma hanno soprattutto un valore affettivo enorme.
carissimi saluti e grazie.
Rosalinda da Torino
CAra e gentile Rosalinda che racconto affascinante! Hai descritto in modo così dolce e intenso quello che hai provato quando tua madre ti ha forato le orecchie, che me lo hai fatto “vedere” e vivere. Grazie per questa esperienza e condivisione! I tuoi sogni in cui rivedi tua mamma che compie gli stessi gesti per forarti le orecchie, sono il modo in cui il tuo inconscio ti “premia” riportandoti ad allora e a quel legame unico e intimo. Il modo con cui ti ricorda che questo tipo di amore tu lo hai vissuto e probabilmente sei stata anche in grado di trasmetterlo anche se non con questo rituale ma, ne sono certa, in altri modi. E io ti auguro dal profondo del cuore che tu possa accompagnare la tua ultima nipotina a fare i suoi primi buchi, creando così, per lei e per te, un momento speciale che lei porterà sempre nel cuore. Sarebbe bello se ci facessi sapere quando questo accadrà. Spero presto 🙂 Intanto un carissimo saluto e grazie per la tua preziosa testimonianza. Buona serata Marni
buongiorno cara Marni.
ricambio la tua gentilezza dandoti del tu, che credo potresti essere mia figlia. grazie per davvero di questa tua risposta cosi’ carina con me. mi hai fatto tanto piacere anche se non penso di meritarmi i complimenti che mi hai fatto perche’ io non sono mica tanto brava a scrivere e non certo quanto Maria Serafina ( e mi scuso che l’altra volta avevo scritto sbagliato il suo nome ) che a narrare e’ una fuori-classe e come altri commenti scritti veramente bene, pero’ mi sono cosi’ appassionata a questo argomento che mi lega a ricordi cosi’ importati e belli che mi sembrava giusto impegnarmi per mettere in condivisione anche il mio piccolo contributo.
mi piacerebbe tornare presto a raccontare di avere accompagnato a fare i suoi primi buchini la mia nipotina piu’ piccola ( sono la sua nonna bis ) e ti prometto che lo faro’ se per quel giorno avro’ la grazia di essere ancora in salute ma chissa’ quando sara’ perche’ la bambina adesso ha solo 3 anni emmezzo pero’ io credo che se dovesse volere gli orecchini anche un po piu’ presto della prima comunione sua mamma non farebbe problema a accontentarla visto che lei stessa di buchi nelle orecchie ne ha diversi e ho notato che anche la bambina e’ incuriosita dagli orecchini di sua mamma e ultimamente mi ha chiesto di vedere da vicino e toccare pure i miei, questo mi ha fatto tenerezza. quindi chissa’ se anche lei sara’ precoce un po come tua figlia primogenita che ho letto che glie l’hai fatti fare molto presto propio per accontentare il suo stesso desiderio e chissa’ com’e’ stato bello.
sarebbe bellissimo poterla accompagnare la mia nipotina perche’ io mi ero persa i buchi di mia figlia visto che era gia’ grande quando ha deciso di farseli e ci e’ andata insieme a una sua amica, anche se mi ricordo che mi ero emozionata quando mi ha detto che aveva scelto di andare a farsi bucare le orecchie perche’ anche se fatti dall’orefice, mi e’ sembrata un’esperienza che ci avrebbe unite ancora di piu’. infatti mi ricordo com’era stato bello parlarne a lungo insieme e raccontare a lei la storia dei miei buchi fatti in casa all’antica e poi farmi raccontare la sua esperienza molto piu’ moderna con la nuova pistola pneumatica ma sempre una tappa emozionante per una ragazza. mi ricordo mio marito che ci ascoltava attento come uno che si sforza di capire cosa passa nella testa di noi donne ma con un’orgoglio e ammirazione per le ragazze di famiglia che era evidente ma che non saprei definire. gli piaceva vederci con gli orecchini ma mi ricordo che lui non riusciva a tollerare quando e’ venuta la moda dell’orecchino anche per gli uomini ma invece mi ricordo che era affascinato quando si incominciavano a vedere anche qua’ le prime ragazze che si mettevano il brillantino al naso come le indiane.
io credo che il bello di farsi mettere i primi orecchini e’ propio che si rivive un rito della nostra tradizione antica che si rinnova per ogni generazione e che diventa ancora piu’ bello se coinvolge tutte le generazioni femminili della famiglia come era stato per me con mamma e nonna, perche’ diventa come un bel passaggio di testimone. forse era anche piu’ bello quando erano le coraggiose e dolcissime mamme che lo facevano alle figlie con le loro stesse mani pero’ rimane una bella tradizione che secondo me lascia il segno nell’anima piu’ ancora che sul corpo e le tante testimonianze e sogni che tu stai raccogliendo lo dimostrano. grazie.
un caro abbraccio
Rosalinda
Grazie a te cara Rosalinda, hai colto perfettamente il senso di questo “passaggio di testimone” e posso confermarti che i tuoi testi sono piacevolissimi e ben scritti e l’esperienza che riflettono è preziosa per tutte noi. Un abbraccio affettuoso e aspettiamo che la tua nipotina manifesti il suo desiderio di mettere gli orecchini 🙂 Marni
Cara Marni, scusami ancora per questa nuova mia intromissione nei sogni altrui ma questo argomento lo seguo con una passione speciale, come sai fare i buchi per orecchini a ragazze d’ogni età è stata una bella parte della mia vita.
Confermo anch’io a Rosalinda che è una strepitosa narratrice ed ho amato leggere il suo bel racconto italiano a cavallo fra le tradizioni della civiltà contadina e le mode più mutevoli della città, nello scorso secolo. Leggendo mi è sembrato per tanti aspetti di rivivere quello che ci aveva già raccontato Beppe sui buchi fatti dalle donne di famiglia alle più giovani ma questa volta dal punto di vista femminile. Con rispetto mi permetto di offrirti un suggerimento : perché non aggiungere anche questo bel racconto di Rosalinda all’articolo sul sogno di Beppe ed evidenziarle anche l’altro punto di vista cioè quello della bambina che si faceva « signorinella » ricevendo i primi orecchini per la sua Comunione?
Mi è piaciuto che Rosalinda ha descritto quel che ricorda di aver provato come un « dolce dolore » che è un bel modo di descrivere ciò che conosco bene per averlo provato sulla mia pelle ( anche per i miei primi buchi fatti da ragazza ancora con l’ago ) e per averlo « inflitto » tante e tante volte alle mie clienti in profumeria. Certo che con i sistemi di oggi la foratura del lobo è pochissimo dolorosa anche per le bimbe ma – attenzione – quale che sia il metodo usato non è mai completamente indolore : fa più male di un’iniezione ma viene vissuto in un mdo completamente diverso ! Dipende da quanto si è determinate e si desidera sottoporsi a questo « rito » femminile che io credo non sarebbe altrettanto bello e affascinante e memorabile se ( anche solo come idea ) non ci fosse coinvolto il « fattore dolore » che poi di solito viene percepito molto minore rispetto alle aspettative ma l’emozione e l’adrenalina del momento sono il miglior anestetico ! Quando l’ho capito ( a quell’epoca si adoperavano ancora le pistole a scatto molto più brusche degli strumenti a pressione di oggi ) ho smesso di preoccuparmi e di dispiacermi per il doloretto che avrei sicuramente causato alla mia cliente, ho capito che era molto più importante « vivere » insieme a lei tutta l’intensità ed intima complicità della situazione ed ho amato il sentirmi parte di un bel momento che poi si ricorda per la vita. Io quegli attimi di « dolce dolore » me li ricordo con « dolce nostalgia » e ti confermo che di tanto in tanto continuo a sognarli.
Bello che nella cività contadina si poteva vivere quel sentimento di dolcezza anche quando i primi orecchini non si mettevano per scelta della bambina ma era un passaggio così « sentito » che le bambine desideravano viverlo e che ( come ci aveva spiegato Beppe ) poteva anche suscitare invidia nei ragazzi che ne erano affascinati ma esclusi.
Molto bella anche la scelta di Rosalinda di non seguire la moda della città e sfruttare i buchi ai lobi per l’eleganza di un paio di perle : stilosa e avanti sui tempi ! Ho notato che nella fiction « il Paradiso delle Signore » in onda ogni pomeriggio sulla Rai 1 che è ambientato a Milano negli anni 60 la perlina ai lobi viene presentata come se fosse normalità per le ragazze d’allora, ma questo solo perché le attrici di oggi hanno tutte i lobi forati, invece a quell’epoca quasi tutte le ragazze non ce li avevano i buchi ( sarebbero tornati di moda 2 decenni dopo ) e si preferivano gli orecchini a clips. Forse questo errore storico salta all’occhio solo a me ?
Ti abbraccio con affetto Marni ed un caro saluto anche a Rosalinda e a Maria Serafina dalla quale spero di leggere presto un aggiornamento
Cara Jacqueline che piacere risentirti! 🙂 e come mi emoziona questo vostro interesse! grazie anche per il tuo suggerimento jacqueline! Ne farò tesoro e lo seguirò non appena riuscirò a rimettermi a scrivere e riprendere le regolari pubblicazioni sulla Guida Sogni. In questo momento ho difficoltà anche a rispondere ai sogni che mi arrivano. Spero che tu stia bene e ti mando un caro saluto e un abbraccio Marni
PS. non seguo la fiction ma mi fa piacere che tu abbia notato l’incongruenza. negli anni 60 io ero una bambina ma ricordo perfettamente gli orecchini a clips delle mie giovani zie mentre gli orecchini a monachella nei lobi di nonna e mamma mi parevano veramente “preistoria”.
Salve dott.ssa Mazzavillani,
ho letto con trasporto l’articolo ed i commenti perche’ mi sento coinvolto nell’esperienza personale. io ho 56 anni ed i miei genitori avevano una tabaccheria nella cintura torinese. Quand’ero ragazzo negli anni 80 per iniziativa di mia madre in negozio si era ampliata la merceologia con la rivendita di bigiotteria in grande assortimento e gli orecchini erano il “pezzo forte” di gran moda specie fra le giovani che richiedevano il foro alle orecchie. Cosi’ mia madre si decise a prendere la pistola spara-orecchini per dare anche questo servizio che era ben reclamizzato in vetrina ed aveva molto successo. Lei che non aveva i buchi se li fece fare dal grossista come dimostrazione del funzionamento dell’attrezzo e poi per far pratica li fece subito a mia sorella!
Ne ero cosi’ affascinato che di nascosto durante il periodo di chiusura estiva coi miei genitori fuori citta’ ho preso la pistola e mi sono sparato in gran segreto un orecchino nel lobo ed uno nella cartillaggine in alto per sentire “cosa si prova” (il terribile rumore dello scatto della pistola vicino all’orecchio e detto onestamente: un gran male!! ) poi subito tolti senza che restasse il segno anche perche’ mio padre ma nemmeno ci tenevo ad aver l’orecchino.
Quando a scuola o nella compagnia di amici sentivo che una ragazza desiderava il foro ai lobi ma ne aveva paura mi offrivo per accompagnarla io da mia madre e farle coraggio: una tecnica quasi infallibile per “rompere il ghiaccio” ed entrare in confidenza con lei e guadagnarmi la sua fiducia: e’ stato l’inizio di alcuni flirt e di una relazione piu’ duratura di quasi 4 anni con una ragazza che nel frattempo si era fatta fare 3 coppie di fori ai lobi ed aveva pure convinto mia madre a spararle un orecchino nel naso quando non era ancora di moda e mi sembrava bellissimo!
Curioso fatto, io ho poi sposato una delle pochissime ragazze della nostra generazione che non s’è mai fatta dei buchi ai lobi ma la amo dopo tanti anni assieme ed e’ Lei la mia Donna della vita senza “se” e senza “ma”.
Qualche tempo fa’ mia madre ha ritrovato da qualche parte quella vecchia pistola con cui aveva bucato tante orecchie e me l’ha mostrata. Dopo, ho sognato che mi facevo regalare da mia madre quella pistola e che me la portavo a casa per mettere gli orecchini a mia moglie e questo pensiero mi eccitava moltissimo…. infatti questo sogno io me lo ricordo ancora!
Sono sincero, mi piacerebbe vedere orecchini ai lobi di mia moglie ma so che a lei non piaciono e mai glielo ho proposto ne’ confessato perche’ la vedrei come mancanza di rispetto verso di lei.
Cordiali Saluti e grazie
Buongiorno Claudio, mi scuso se ti rispondo solo ora ( da fine marzo, ahimè!), ma ho visto solo adesso questo tuo sogno fra centinaia di altri che mi sono stati inviati negli ultimi mesi in cui, per problemi personali, non ho avuto tempo ne’ per leggere, ne’ per rispondere. Tuttavia mi sono ripromessa di rispondere quando possibile ai più interessanti e a quelli che trattano questo tema del fori alle orecchie che riscuote grande interesse e curiosità. Per cui ti ringrazio tanto per la condivisione della tua inesperienza di “maschio” che ha voluto provare le sensazioni che si provano bucando le orecchie. Sei stato coraggioso e anche intraprendente nel portare a tua madre tutte quelle ragazze ( scelta interessata da quel che ho capito ;-). Interessante anche il tuo sogno in cui buchi le orecchie a tua moglie che, come probabilmente immagini ha una chiara valenza sessuale. Tuttavia, se mi consenti un suggerimento, io parlerei a tua moglie del tuo desiderio di vederle gli orecchini ai lobi, magari parlandole del sogno o facendole leggere il simbolismo degli orecchini e dei fori. Non è mancanza di rispetto, non le stai chiedendo di farli se non ne avverte il desiderio, ma potrebbe essere una conversazione intrigante che potrebbe aprire a nuove possibilità. Un caro saluto e grazie se puoi contraccambiare mettendo un MI PIACE all’articolo Marni
Salve Dott.ssa Marni,
Sono un pochino più giovane della Maria Serafina dell’articolo ma abbastanza anziana per aver attraversato negli anni gli stessi mutevoli atteggiamenti riguardo agli orecchini, o per meglio dire ai buchi alle orecchie. La differenza però è stata che io invece i buchi ad un certo punto me li sono fatti fare accettando il suggerimento del gioielliere da cui mi servivo abitualmente che possedeva la famosa macchinetta a pistola. Avevo già 42 anni e mi ricordo il giorno dei miei buchi come se fosse ieri. Ero orgogliosa di me e contenta della decisione “coraggiosa” che avevo preso, a mio marito piacque molto la novità ed invece a mia madre per niente, ma lei vedeva nel lobo forato una sorta di barbarie tribale ed è rimasta sempre fedele alle clips.
Il sogno che ho fatto è molto semplice: portavo ai lobi un paio di pendenti pesanti d’oro giallo di sapore zingaresco che non ho mai posseduto e non sono per nulla nel mio stile, io che in realtà ormai porto fisso ai lobi un paio di piccole perle. In sogno davanti a me avevo la mia povera mamma che mi rinfacciava la decisione di essermi forata i lobi e mi faceva notare davanti a uno specchio che quei pendenti pesanti avevano tirato giù i buchi e mi avevano deformato i lobi allungandoli visibilmente verso il basso ma io nel sogno sentivo lo stesso quegli orecchini come una parte di me stessa di cui ero orgogliosa e con cui mi sentivo a mio agio.
Grazie
Catia
Salve Catia, grazie per il tuo contributo e la condivisione della tua esperienza. Il tuo sogno ti mette di fronte alle componenti caratteriali e ai valori che ti hanno contraddistinto come persona e differenziato da tua madre. Questi grandi orecchini dal sapore zingaresco di cui sei orgogliosa e che ti fanno sentire a tuo agio, sono infatti il simbolo di aspetti di te che forse hanno o hanno avuto delle connotazioni di libertà, originalità e forse anche trasgressione o ribellione. Tutti aspetti che comportano una “scelta” ma che, come ogni scelta si “pagano”, cioè portano conseguenze, cambiano e trasformano. I lobi deformati che si allungano verso il basso e che tua madre ti fa notare mentre sei davanti allo specchio, rappresentano le conseguenze delle tue scelte (forse in ambito sentimentale) o altre decisioni che lei non approvava. Ma la tua soddisfazione nel sogno nel vederti con qualcosa di così diverso da ciò che normalmente indossi nella realtà, fa pensare che questa immagine sia una conferma per le scelte che hai compiuto e per quello che sei diventata nel tempo. Un caro saluto e grazie per il tuo MI PIACE all’articolo marni
Salve Marni, sono un cinquantatreenne che fin da epoca molto precoce, prima ancora dell’adolescenza per quel che riesco a ricordarmi, ha subito in gran segreto e non senza vergogna il fascino irresistibile degli orecchini ed in particolare dei buchi alle orecchie nelle donne. Meglio direi che l’attrazione verso questo dettaglio ha definito i primi embrionali tratti dell’attrazione verso il mondo femminile. Già tempo fa ero rimasto colpito dall’articolo sul sogno di Beppe e dai commenti ma anche dagli altri articoli dedicati a questo tema. Ora voglio farmi coraggio e venire allo scoperto. Anche per me il sogno deformato ed immaginato dell’atto del forare i lobi delle orecchie è stata la miccia che ha acceso i primi “sogni bagnati” Ho però scelto di postare qui la mia esperienza perchè la figura della MADRE è stata punto cardine essenziale per me ( ma anche causa di intima vergogna !! ) in quanto ho iniziato a fantasticare in segreto sui fori alle orecchie osservando ( con finto distacco ) mia madre. Ho notato da altre esperienze che non sono il solo e scoprirlo mi ha consolato.
Essendo nato a fine anni 60 ho vissuto nei miei anni formativi la transizione fra il rifiuto ( direi “ideologico” ) dei lobi forati e la moda imperante degli orecchini con le clips fino all’improvviso “sdoganamento” di massa dell’orecchino per lobo forato che Maria Serafina ha ben descritto, infatti la sua storia per generazione ed estrazione sociale assomiglia tantissimo a quella di mia madre, con la differenza che mia madre ad un certo punto ha ceduto alle lusinghe della moda e ripudiando ( dopo lunga indecisione e ripensamenti ) le sue convinzioni precedenti si è fatta bucare le orecchie nel 1981 ( aveva 44 anni ) approfittando di una promozione della profumeria di cui era cliente ma direi quasi amica della proprietaria. Non so cos’avrei dato per essere presente in quel momento ed osservare l’operazione che è avvenuta una mattina mentre ero a scuola ( primo anno del liceo ) e mi ricordo bene che quella stessa mattina 2 mie compagne di classe erano arrivate con gli orecchini cioè erano andate a farsi i buchi assieme il giorno prima. Avevo gli ormoni che spingevano a palla sotto queste sollecitazioni ed i miei sogni vi si focalizzavano spesso. Non mi sono mai spiegato questa attrazione che ho vissuto colpevolizzandomi, sentendomi strano e diverso ma ancora oggi il lobo delle orecchie per me è il dettaglio sexy per eccellenza in una donna e mi viene spontaneo osservare se è bucato, quanti fori ha e che orecchini mette, dettagli che mi suggeriscono qualcosa di essenziale della sua personalità. Mia moglie predilige le perle e mi è sempre piaciuto, invece quando nostra figlia ha chiesto i primi buchi a 10 anni ho preferito non assistere alla foratura, mi avrebbe creato disagio.
P.S. l’orecchino mi attrae solo sulle donne, non so il motivo ma ne percepisco l’uso maschile come privo di senso e non credo esista un corrispondente maschile del rituale “iniziatico” di ciò che la foratura dei lobi rappresenta per voi donne e son sempre domandato se vi rendete davvero conto della sublime bellezza di quesro evento.
Buongiorno Federico, grazie per la tua testimonianza. Come ti sei accorto leggendo i diversi commenti la “foratura dei lobi” è un tema “caldo” per tanti uomini e sono molto felice che diversi di loro abbiano avuto il coraggio di confidarsi e di condividere questa loro attrazione. E’ sorprendente anche per me nonostante conosca il profondo simbolismo di queste immagini, leggere di quanto influenza abbiano nella psiche maschile ( anche femminile). Grazie quindi per esserti unito a questa community di sognatori e di persone attente ai messaggi dell’inconscio. Un caro saluto Marni
Buonasera gentile Marni, grazie a te. Ancora oggi a distanza di tanti anni mi succede talvolta di sognare l’atto della foratura dei lobi femminili. Non ho mai assistito di persona a questa scena che ormai mi figuro perfettamente per i tanti racconti ascoltati ( senza far trapelare interesse ) e grazie a filmati visti su youtube. Una cosa che non ho scritto ma può essere interessante è che nonostante sia più che “sdoganata” la foratura di parti dell’orecchio diverse dal lobo, non c’è storia: per me è solo e soltanto il lobo forato che possiede quella carica di sensualità irresistibile, ma trovo sensuale anche il lobo femminile mai forato ( rarissimo ormai ) perchè scatena l’emozione di una foratura potenziale possibile. Prima di leggere articoli e commenti qui sul tuo sito ignoravo il simbolismo, grazie per aver affrontato l’argomento.
Voi donne affrontate la foratura dei lobi con gran naturalezza ma la vivete come una tappa importante ( ricordo la bella complicità fra mia moglie e mia figlia quando ha richiesto i buchi ) e da ricordare, ma non so se le donne continuerebbero a forarsi i lobi con questa naturalezza se si immaginassero cosa scatena in tanti fra noi uomini l’accentuazione della sensualità del lobo attraverso l’orecchino infilato, od anche la sola vista del forellino lasciato vuoto.
Salve Federico, in realtà io credo che dietro ai rituali femminili all’origine questa usanza ci sia proprio il simbolismo sensuale e sessuale, simbolismo non palese e diretto, ma mascherato da civetteria, dal desiderio di esaltare la propria bellezza o dal bisogno di ritualizzare una fase di passaggio e di crescita. E penso che tale simbolismo archetipico, inconscio dentro ad ognuno uomo o donna che sia, si riproponga in determinati momenti. Non si spiega altrimenti la comparsa degli orecchini nei sogni delle donne innamorate e desiderose di sedurre il partner, o le attrazioni irrazionali provate dagli uomini verso la purezza ( illibatezza) del lobo intatto o la foratura del lobo. Forse la morbidezza del lobo ed il suo trovarsi in una zona intima vicino al volto e un po’ nascosto dai capelli, favorisce le associazioni con luoghi altrettanto intimi e nascosti. E’ di certo un argomento misterioso e intrigante che continua ad affascinarci. Buona serata Marni
Buona serata a te Marni ed ancora grazie! E’ davvero un argomento affascinante e misterioso questo. Ti aspetteresti che sia l’oggetto di saggistica, articoli, dibattiti e invece nulla cioè si parla di orecchini solo come un qualsiasi accessorio-moda. Eppure “la foratura dei lobi è un’usanza antica e diffusa che riguarda oltre il 90% della popolazione femminile nel nostro Paese” ( come scritto su un depliant che conservo e che diedero a mia figlia quando fece i buchi in farmacia ) a testimonianza di quanto sia sentito il richiamo di questo bellissimo rito a cui ( chi prima e chi dopo ) quasi tutte scelgono di sottoporsi. Tuo il grandissimo merito culturale di avere scoperchiato l’attenzione su un argomento tanto “tabù” quanto è comune è la “pratica rituale” che lo riguarda. GRAZIE!
Buonasera gent. Marni e complimenti per il sito e per avere trattato questo argomento che ha attirato ( anche morbosamente ) le mie attenzioni fin da quando ero ancora bambino. Mi ricordo bene il giorno in cui e’ esplosa l’ attrazione per orecchini e buchi alle orecchie ! Era fine del mese di Maggio 1978 , sabato pomeriggio, io avevo 11 anni e mia madre aveva compiuto 40 anni il giorno prima, era uscita per fare compere in centro e festeggiare insieme a un’ amica. E’ tornata a casa tutta bella soddisfatta con le orecchie bucate e dei piccoli orecchini dorati al centro dei lobi che si era fatta mettere insieme alla sua amica in una profumeria del centro in cui erano forniti di questa assoluta novita’ di cui quel giorno ho sentito parlare per la prima volta “LA PISTOLA” per bucare le orecchie che ha subito colpito nella mia fantasia ( mi immaginavo la profumiera che prendeva la mira per sparare gli orecchini-proiettile sui poveri lobi delle sue clienti ! ) ed anche qualche cosa di piu’ perche’ io dentro di me provavo delle sensazioni che mi mettevano a disagio : la tachicardia e qualcosa che forse non era ancora vera eccitazione erotica ma che pero’ lo e’ sicuramente diventato un po’ piu’ in la’ nel tempo con i miei primi sogni erotici che avevano come oggetto la bucatura delle orecchie ( per come me la immaginavo ).
Non avevo il coraggio per farmi raccontare da mia madre perche’ non riuscivo a trattenere la tachicardia solo a pensarci e mi vergognavo perche’ temevo d’ essere giudicato. Il coraggio l’ ho incominciato a trovare nel corso degli anni 80 quando moltissime compagne di scuola prima alle medie e poi alle superiori, si facevano bucare i lobi ed io chiedevo e mi facevo raccontare l’ “avventura” lontano dallo sguardo materno e scoprendo che a loro faceva moltissimo piacere vedere che un ragazzo notava la novita’ e si interessava ( il mio primo flirt indimenticabile, l’ ho avuto con una ragazza che si era bucata da poco le orecchie ! ), era bello ed eccitante perche’ “scoprivo” l’ altro sesso e “osavo” spingermi un passo oltre nella fissazione che mi eccitava scoprendo anche i limiti del mio auto-controllo per non arrossire e non balbettare mentre facevo domande a lei sui suoi buchi alle orecchie appena fatti. Oggigiorno ripenso alla mia ingenuita’ di allora con tanta nostalgia.
Prima che mia madre si facesse i buchi io sapevo che certe donne ce li avevano anche perche’ nella mia scuola elementare ( ma non in classe con me ) c’ era qualche bambina con gli orecchini e avevo chiesto qualcosa al riguardo pero’ mi era stato spiegato che si trattava di “usanze” di certe famiglie immigrate dal Sud che i buchi alle figlie glieli facevano da neonate quando non ci si ricorda il dolore ( infatti io pensavo che facesse malissimo ) ma non credevo che questa cosa un bel giorno l’ avrei vista anche in casa mia e prima di vedere mia madre coi buchi non credevo nemmeno possibile che qualcuna potesse solo pensare di farseli fare da adulta !
Nella mia famiglia fino a quel momento nessuno aveva i buchi ( solo una delle mie 2 nonne li aveva avuti fatti da bambina ma crescendo li aveva presi in odio, questo pero’ l’ ho saputo solo in seguito ) ma dopo mia madre se li sono poi fatti ancora mia cugina all’ epoca gia’ ventenne e tempo dopo anche mia zia. Le mie nonne disapprovavano invece a mio padre piaceva molto regalare orecchini a mia madre.
Anche a me ( ovvio ) piace regalare orecchini a mia moglie, ma quando e’ toccato a mia figlia fare i buchi ( chiesti come regalo per la cresima ) e’ stato difficile per me accettare l’idea ma poi mi e’ piaciuto che anche lei ce li avesse. Adesso ha 21 anni e nel frattempo ha fatto altri buchi ( 4 + 2 solo sulle orecchie ma non tutti sul lobo ) sempre con la nostra approvazione. Mia madre ancor oggi a 82 anni non fa’ a meno all’ eleganza di un paio d’ orecchini di perla ( i suoi preferiti ) ma io non ho ancora mai avuto il coraggio di parlare di orecchini con lei ne’ ( tanto meno ) di raccontarle cosa ho provato quel giorno che si e’ fatta i buchi.
Da ragazzo ho pensato tante volte di farmi l’ orecchino ma solo per sapere cosa si prova quando si va a fare il buco anche se su di me non mi piaceva un gran che. Non l’ ho mai fatto per paura di essere giudicato e adesso sono contento di non averlo fatto perche’ credo che avrei solo rotto il “mistero”, tanto per voi donne e’ diverso perche’ c’ e’ il fascino rituale e la condivisione reciproca dell’ “evento” che lo rende qualcosa di unico.
Questa e’ stata quasi una confessione. Ho sentito il bisogno di raccontare e provato a farlo brevemente ma non ci sono riuscito, chiedo scusa.
Grazie dell’ attenzione
Andrea
Buongiorno Andrea, sono sempre felice di leggere il punto di vista maschile su questo argomento e mi onora leggere questa tua esperienza che hai definito una “quasi confessione” . Sono felice che tu abbia avuto QUI lo spazio per far emergere ciò che hai provato verso questo rito, il turbamento, l’emozione, l’eccitazione l’eros che ne hai vissuto dapprima in forma istintiva e poi sempre più consapevole. I tuoi sogni portavano a galla proprio queste emozioni che hai sempre avuto pudore a condividere con altri. Ma se avrai la pazienza di leggere i commenti di altri uomini in calce a questo e ad altri articoli sullo stesso tema, ti accorgerai di quanto lo stesso turbamento sia comune e quanto la foratura delle orecchie abbia il potere di colpire in profondità l’immaginario maschile. Ti ringrazio veramente per aver condiviso con noi la tua storia. Un caro saluto e grazie per il tuo MI PIACE all’articolo Marni
Salve Marni, buongiorno e grazie per avere promosso alla ribalta questo argomento. Sono stato un orafo appassionato del mio bel mestiere da cui ho appreso quanto importante sia il momento della foratura degli orecchi per una donna. Non importa a che età ci si decide, è un passo che resta nella memoria ma se n’è sempre parlato poco forse in perché per ciascuna si tratta di un momento molto intimo.
Come orafo ho amato gli orecchini prima e più di qualsiasi altra tipologia di gioiello e vi ho dedicato il meglio della mia arte, ingegno e manualità ed anche studi storici approfonditi.
Ho ricevuto 4 premi importanti per le mie creazioni orafe ed in 3 casi su 4 si è trattato proprio di orecchini, il gioiello che secondo me dovrebbe ornare i lobi d’ogni donna perché completano e mettono in risalto il viso e lo sguardo. Nessun’accessorio esprime e valorizza la personalità di una donna quanto orecchini scelti bene.
I primi orecchini creati da me e meritevoli di riconoscimento erano bellissimi fiori in argento 950 con la fermezza a vite americana, un’alternativa meno diffusa alla classica clip ma più sicura e confortevole per chi la indossava. Oggi li avrei montati con perno e farfallina ma era l’inizio dei ’70 ed eran poche le donne che avevano i fori ai lobi, anzi fra le più giovani quasi nessuna aveva i buchi e la mia era proprio una creazione dal sapore giovanile.
Nel ’74 ho appreso da una rivista di settore che a Milano il gioielliere Merù, proprio quello citato nell’articolo, stava raccogliendo un successo inatteso con i suoi orecchini a gancio per lobo forato e che tantissime ragazze milanesi per poterseli mettere andavano a farsi fare i buchi nella sua bottega. Mi sono detto:ma perché non facciamo lo stesso pure noi? Ho chiesto aiuto a mia madre che mi dava una mano in negozio e che aveva appreso in famiglia l’arte della foratura con ago e sughero tramandata dalle generazioni precedenti. Come cavia si era offerta subito e spontaneamente la mia fidanzata che poi ho sposato qualche anno dopo: mia madre le ha fatto i forellini ad ago ed io ho realizzato per lei il primissimo paio di una linea di orecchini che riprendevano le monachelle tradizionali attualizzandole nel disegno. Sarebbero stati irrealizzabili a clip, hanno ricevuto un premio importante a livello nazionale e sono piaciuti così tanto che pur di riuscire ad indossarli parecchie donne che non avevano i buchi, perlopiù giovani, venivano a farseli fare da mia madre ed anche se il procedimento non era affatto indolore uscivano felici per l’abbellimento conquistato e per aver compiuto un passo che attraeva ma spaventava, infatti mi ricordo che qualcuna alla vista del grosso ago ha rinunciato. Osservavo l’atto della foratura a rispettosa distanza ma con ammirazione prima ancora di essere gratificato nel vedere queste donne disposte a tanto pur di riuscire ad indossare le mie creazioni. Mia madre era brava e precisa ed anche in seguito, quando è arrivata la rapidissima pistola foralobi ha continuato ad essere lei ad eseguire le forature sempre più richieste, prima di passare il testimone a mia moglie ed infine alla nostra commessa che poi ha rilevato la bottega.
Confesso adesso un segreto sempre trattenuto per pudore, cioè che ho sognato tante e tante volte di essere io ad eseguire i fori alle orecchie non solo di mie clienti ma a volte anche di mia moglie e di mia figlia che, fra i 12 e i 30 anni, si è fatta fare 8 fori fra lobi e cartilagine tutti eseguiti da mia moglie e l’anno scorso quando è nato il primo nipotino per ringraziarla d’averci reso nonni le ho voluto realizzare un set di 8 orecchini minimal coordinati in oro rosè pensato apposta per lei che nessun’altra avrà mai uguale. Per mia figlia ho anche sognato che fosse mia madre a farle i forellini col sistema tradizionale dell’ago che aveva un fascino rituale dal sapore antico ma era più selettivo, non per tutte ma solo per le più motivate, e diciamolo pure: coraggiose. Invece sono lieto che grazie alla pistola i fori alle orecchie siano diventati alla portata di tutte quelle che li desideravano.
Per pudore non ho mai forato un solo orecchio. So che molti miei colleghi lo fanno ed anche bene ma io l’avrei considerato un atto quasi sacrilego, cioè preferivo che a compierlo fossero donne che lo avevano già vissuto questo rituale in prima persona. Anche se ci sono uomini che li portano io ho sempre concepito gli orecchini come accessori eminentemente legati alla femminilità. Gli ho sempre disegnati e realizzati per le donne, pensando alle donne. E tante donne l’hanno apprezzati rendendomi orgoglioso.
Nel mio negozio ho assistito per anni con devozione al rito della foratura delle orecchie ormai non più limitata ai soli lobi, cercando di afferrare l’inafferrabile ineffabile senso profondo di una tradizione antica che ha un collegamento diretto e speciale con la femminilità. Con questa devozione ho disegnato e creato tanti orecchini di tipo diverso ed ho avuto la soddisfazione di ammirarli sulle donne che li sceglievano. Tutt’oggi è una gioia scorgere per strada qualche mia creazione sui lobi di donne che non rinunciano alla grazia d’un dettaglio femminile anche con la loro brava mascherina sul viso.
Buonasera Ennio, complimenti per i successi che hai raggiunto con il tuo lavoro e per la passione che hai messo nel rendere felici le donne con le tue creazioni di oreficeria.:-) Una vera e propria arte che spero non vada persa definitivamente. E grazie per averci raccontato la tua storia e la tua esperienza. Sei stato fortunato ad avere tua mamma che ti ha assecondato nella tua richiesta di cominciare a forare i lobi per i nuovi orecchini prodotti, ma sei stato bravo tu nel raccogliere i nuovi stimoli e cambiamenti che erano “nell’aria”. Trovo bellissima e tenera la devozione con cui hai sempre e solo osservato al rito della foratura lasciando che fossero le donne ad occuparsene. Leggo in questo tuo modo di agire grande rispetto e partecipazione emotiva che ti fa onore, anche se non hai dato sfogo al tuo desiderio che è rimasto a livello di sogno. Non ho capito se questo tuo sognare si esprimesse realmente a livello onirico o se era semplicemente un desiderio che tu hai continuamente frustrato.Se erano sogni veri di certo avevano un effetto compensatorio ed equilibratore nel portarti a vivere ciò che, a livello di realtà, ti negavi. Bellissimo ed unico anche il dono che hai fatto a tua figlia. E posso solo immaginare la tua soddisfazione nel vedere le tue creazioni ancora alle orecchie delle donne per via.Sarebbe bello poterne vedere qualcuna. Grazie infinite per avere partecipato ad arricchire con il tuo racconto questa parte della Guida Sogni che sta diventando sempre più interessante. Un caro saluto Marni
Buongiorno Marni e buon inizio d’anno a te ed a tutte le persone che in questi mesi hanno scritto tanti appassionanti interventi che ho avuto il piacere di leggere. Non avrei immaginato che l’articolo tratto dal mio racconto riscuotesse tanto interesse, è stata davvero una bella sorpresa. Anche le mie due nipoti si sono appassionate alla lettura delle varie testimonianze e spesso ne abbiamo parlato fra noi. Sono racconti che vanno anche al di là del sogno descrivendo con diverse sensibilità autentici spaccati di vita che ci raccontano l’evoluzione nel tempo della cultura e del costume. Continua a LEGGERE—>>
Buongiorno Maria Serafina, che bella sorpresa di inizio anno ritrovarti qui sulla Guida Sogni a condividere la tua nuova esperienza! Un’esperienza entusiasmante che mi ha stupito e commosso e che spero sappia entusiasmare anche i lettori. Aggiungerò questo tuo messaggio in calce all’articolo. Sono troppo importanti i risvolti di tenerezza nel rapporto con le tue nipoti e la loro sorprendente iniziativa! Tutto ciò ha dell’incredibile non fosse che, per esperienza, so quanto possono essere profondi e magici alcuni sogni e come possano agire da “motore” per portarci in aree della vita ancora inesplorate. Ti ringrazio di cuore per aver condiviso con noi questa grande e bella novità e ti auguro un anno ricco di soddisfazioni e di bellezza con i tuoi nuovi punti luce alle orecchie. 🙂 Un abbraccio Marni
Buongiorno Marni e buongiorno Maria Serafina. Entro in punta di piedi e chiedendo scusa per l’ingerenza ma non posso trattenermi dal dirvi che l’aggiornamento a gennaio 2021 mi ha più che entusiasmata … mi ha proprio commossa! Cara Maria Serafina, posso dirti che hai due nipoti eccezionali? Ti hanno fatto un regalo meraviglioso che va molto oltre la bellezza degli eleganti tappabuco di zircone che presto ringiovaniranno i tuoi lobi ed illumineranno il tuo viso ed il tuo sorriso. In primo luogo le tue nipoti ti hanno voluto regalare un’esperienza unica e ricca di significato che sarà bellissimo vivere ed assaporare insieme a loro e che spero presto ci racconterai con un nuovo aggiornamento. Hai notato? Due nipoti = due orecchini e due fori: uno ciascuna. Quando ti accingerai alla foratura penso sarebbe carino dedicare ciascuno dei due buchini alla nipote corrispondente.
Un regalo così è la testimonianza di Valori importanti di un raro dolcissimo livello di complicità femminile fra nonna e nipoti di cui puoi andare davvero orgogliosa! raccogli i meravigliosi frutti che hai seminato col tuo esempio.
Spero di leggere presto un aggiornamento anche da Stefanella che per questo 2021 aveva manifestato il proposito di poter finalmente risplendere mettendo i bellissimi orecchini col brillante ereditati dalla mamma.
Un caloroso abbraccio con l’augurio di un Anno Nuovo davvero splendente!
Buongiorno Nora, grazie per il tuo dolce intervento, spero veramente che Maria Serafino lo legga e si senta felice per tutto questo sostegno ricevuto. Io lo sono per lei 🙂 Chissà che anche Stefanella non prenda una decisione così importante! Come resistere di fronte a tanto incoraggiamento? Un abbraccio a te e buon anno 🙂
Marni, Nora, un caro saluto a voi carissime. Hai visto Marni quanta complicità femminile ha incoraggiato la tua Guida Sogni! Grazie per il vostro affettuoso sostegno. Ho ottimi motivi per ritenermi una donna ed una nonna fortunata.
Grazie Nora, mi piace molto il tuo suggerimento di dedicare ciascuno dei due forellini ad una nipote ed ho deciso che, nel momento in cui mi bucheranno i lobi, mi farò stringere la mano da ciascuna delle due a turno, proprio come nel sogno che fece la mia nipote più piccola raccontato pure nell’articolo.
Vi aggiornerò certamente non appena l’atto sarà compiuto. Infine saluto Stefanella e mi unisco al vostro invito ed incoraggiamento nella fiduciosa attesa di leggere un suo aggiornamento.
A presto.
Buongiorno Marni, che bella sorpresa mi hai fatto tu, andando ad aggiornare l’articolo con le ultime novità!
Sono d’accordo con te, ha davvero dell’incredibile ciò che è riuscito ad innescare un antico e disturbante incubo che mi ha accompagnata fin dall’infanzia. Anche dopo gli 80 anni la vita può ancora essere molto sorprendente. Però vorrei sottolineare che il mio sogno non avrebbe mai potuto “agire da motore” se, dopo una vita, non avessi smesso di tenerlo per me e non mi fossi decisa (con un pizzico di coraggio) a raccontarlo in tutti i suoi risvolti, condividendolo con te ed i lettori di Guida Sogni.
Grazie ancora per l’opportunità che mi hai regalato commentando il mio sogno ed evidenziando la mia esperienza in un articolo che ha stimolato sorprendenti racconti di tante altre persone, ispirando le mie care nipoti che ti mandano un saluto ed i loro auguri. Assieme a loro ricambio il tuo abbraccio.
Grazie a te, cara, per il tuo coraggio, il tuo spirito e la tua splendida energia 🙂 Marni
Salve Marni.
Ho letto la storia della vita di Maria Serafina raccontata attraverso gli orecchini e scritta stupendamente bene. Il sogno che la atterriva da bambina, quello della sua mamma che le voleva forare le orecchie armata di spillone d’oro arroventato sulla fiamma io l’ho vissuto davvero nella mia realtà. Non era l’epoca delle sorelle di Maria Serafina ma udite udite…. il 1985 e ne conservo un ricordo per niente brutto e spaventevole ma dolce e tenero nonostante il dolore patito che dopo tutti questi anni mi ricordo ancora bene
Un sabato sera è venuta a farci visita mia zia con mia cugina più grande che aveva credo 12 anni ed aveva appena fatto i buchi alle orecchie, regolari dall’orefice e con la pistola. Lei era il mio modello, io avevo 7 anni e impazzivo vedendole gli orecchini a buco proprio come quelli che portava mia mamma e le donne grandi, li volevo assolutamente e ho incominciato subito a chiederli con insistenza! Mia mamma non era contraria a farmeli fare ma avrei dovuto pazientare fino al martedì che avrebbe riaperto l’oreficeria in paese. Ma io frignavo che li volevo subito e non so che le è preso a mia mamma che a ripensarci è stata veramente una pazza mi ha detto “se proprio li vuoi subito i buchi te li faccio io ma se accetti guai a te se ti lamenti.”
Chiaro che la sua intenzione era di spaventarmi per farmi pazientare ma io ero così vogliosa di orecchini e impaziente che ho accettato senza neanche penarci e mia mamma ha davvero proceduto forandomi i lobi con lo stesso sistema con cui erano stati forati a lei da mia nonna proprio in vista della sua Prima Comunione dunque alcol rosso in abbondanza, spillone d’oro disinfettato sulla fiamma e un pezzo di patata tenuto dietro il lobo.
è una bella gara chi è stata più determinata fra me e mia mamma quella volta! io non ho cacciato un fiato anche se mi ha fatto malissimo ma la voglia di avere gli orecchini era così grande che ho sopportato contenta di farlo ed alla fine ero felicissima e orgogliosa più che mai. Invece mia mamma mi ha fatto due buchini perfetti che utilizzo ancora con immensa gioia visto che adoro gli orecchini.
Per tanti anni abbiamo riso di quel momento ricordandolo sempre con tanta tenerezza e nostalgia. Infatti ora che mia mamma non c’è più di solito quando la sogno rivivo proprio l’atto di farmi bucare le orecchie da lei ed in sogno sono adulta, non bambina, ma mi godo ed assaporo l’emozione e l’atmosfera di quel giorno. Ho anche sognato di affidare a mia mamma le orecchie di mia figlia che ha voluto anche lei mettere gli orecchini a 7 anni ma ovvio che i buchi glieli ho fatti fare in oreficeria con la pistola. però appena è stato possibile sostituirle gli orecchini da sparo con quelli d’oro le ho voluto mettere gli stessi che mia mamma aveva messo a me quel giorno e che erano gli stessi che avevano messo a lei per la Comunione. Pensa che mia figlia si è talmente affezionata a quei due minuscoli orecchini di sapore retrò che si è fatta fare apposta altri 2 buchi ai lobi dove ormai li tiene fissi e le stanno benissimo.
Auguro a te Marni e a tutti un bellissimo 2021 !
Buongiorno Cecilia, che bella storia che ci hai raccontato! E’ commovente pensare al tuo desiderio e alla tua determinazione nell’ottenere i buchi per gli orecchini! Ma, nonostante,la tua tenera età, non mi stupisce. So che ci sono bambine ancora più piccole di te che li desiderano e si sottopongono alla procedura con coraggio. Certo che anche tu e tua madre siete state coraggiose. Donne coraggiose! 🙂 E che bello che ora la tua figliola porti gli stessi orecchini! Mi sembra un bel passaggio di testimone intergenerazionale. E penso che i tuoi sogni in cui rivedi tua madre intenta a forarti le orecchie con lo spillone d’oro, abbiano lo scopo di rievocare tua madre proprio attraverso quell’immagine che per te è stata così importante ed unica. Un’immagine che è divenuta simbolo del vostro legame di sangue che continua oltre il passaggio della morte fisica. Un bel sogno dunque. Devi sentirti fortunata. Ti mando un caro saluto e ricambio di cuore gli auguri per il nuovo anno. Marni
Ciao Marni. Sono anch’io una di quelle che hanno compiuto questo passo fondamentale poco prima del matrimonio. Ovviamente parlo dei buchi alle orecchie che non mi erano stati fatti da bambina. Da ragazza non portavo gli orecchini neanche a clip ma per una sposa è diverso: capelli tirati su, desideravo una perla ai lobi per sentirmi completa con l’abito nuziale. Ricordo che non trovavo il modo di indossare gli orecchini con le clip: o stringevano come morse o scivolavano via, così ho fatto questo atto di estremo coraggio.
Anno 1976, a farmi i buchi fu il gioielliere da cui si serviva la mia famiglia e da cui abbiamo anche preso le fedi. Non c’erano le pistole per forare i lobi così mi ha fatto i buchi a mano con minuscoli orecchini d’oro a cerchietto appuntiti sull’estremo. Avevo molta paura ma ero determinata al sacrificio per beltà. Fece male, il secondo più del primo, un dolore breve ma intenso che ricordo bene, seguito da un senso di indolenzito persistente. Fece un po’ male anche quando la settimana successiva il gioielliere gentilmente mi sostituì lui stesso i cerchietti con le perle, mancavano solo 3 giorni al matrimonio e i buchini erano ancora “freschi”. Devo dire, ne valeva la pena. Non era una decisione scontata ma ne ero così soddisfatta e mi sentivo bella per me e per il mio sposo. Da allora non ho smesso più di portare gli orecchini e li ho amati.Gli orecchini hanno segnato il mio essere e sentrmi una donna sposata più ancora della fede nuziale.
Mi piacerebbe avere uno o due buchi in più alle orecchie ma non mi sono decisa quand’ero più giovane e alla mia età mi sembra tardi ormai.
Spesso io ho sognato di accompagnare una bambina a bucare le orecchie. Adoro gli orecchini sulle bambine, piccoli cerchietti d’oro o punti luce sono deliziosi. Se avessi avuto una figlia e lei fosse stata daccordo glieli avrei fatti mettere volentieri già dai 3 o 4 anni in su. Non l’ho avuta ma ho una nipotina di 8 anni che ha fatto i buchi quando ne aveva 5. Glieli hanno fatti in farmacia, ormai è quasi indolore.Ce l’ha portata la sua mamma, io non c’ero e mi è dispiaciuto. Per me avrebbe significato molto accompagnarla. Però adesso porta ai lobi i cerchietti d’oro con cui avevano fatto i buchi a me.
Mi è piaciuto leggere le altre testimonianze e mi sembrava bello aggiungere la mia.
Grazie e auguri di serenità per le Feste e l’anno che verrà.
Cara Pia grazie anche a te per le tua testimonianza. Che decisione e che forza hai avuto. Avevi un’idea molto chiara della sposa che dovevi essere! complimenti! E trovo molto bello e interessante ciò che scrivi: “Gli orecchini hanno segnato il mio essere e sentirmi una donna sposata più ancora della fede nuziale.” In effetti gli orecchini e soprattutto la foratura dei lobi ritualizzano una fase di passaggio importante per la femminilità e nel tuo caso il passaggio è stato quello del matrimonio. Mi dispiace che tu non abbia potuto accompagnare la tua nipotina, ti capisco, ma consolati pensando che oltre a portare i tuoi orecchini avrai l’occasione in futuro di regalargliene altri. 🙂 Ti mando un caro saluto e ricambio gli auguri di pace e serenità per le prossime feste.
salve gentile Marni.
il sogno di cui ti scrivo e’ recentissimo e riguarda anche nel mio caso mia madre e un paio d’orecchini.
ho sognato mia madre, che e’ morta gia’ diversi anni fa ma che nel sogno era come se fosse ancora fra noi che, per Natale mi aveva regalato un prezioso paio d’orecchini col brillante ed io passato lo stupore (mai mi ha regalato dei preziosi) mi sentivo tantissimo in colpa verso di lei perche’ essendo sprovvista dei fori ai lobi non me li potevo mettere.
io non mi sono fatta mai forare i lobi perche’ quand’ero piu’ giovane mi disgustava solo il pensiero di infilarsi un gioiello attraverso una ferita che mi faceva pensare alle raccapriccianti pratiche tribali tipo l’osso attraverso il naso o i piattelli labiali visti nei documentari sulle regioni piu’ sperdute del pianeta che quand’ero ragazza venivano proposti spesso dalla tv.
nella mia famiglia i fori alle orecchie non si erano usati piu’ per tanto tempo. mia madre quando se li e’ fatti fare era la prima ad averli dopo le mie bisnonne, era nel 77 e io avevo 16 anni, lei voleva coinvolgere anche me per farci i fori tutt’e due assieme pero’ io mi sono rifiutata categoricamente di infliggermi una cosa che a pensarla su di me mi faceva ribrezzo. mia madre invece era entusiasta dei suoi lobi forati.
ho rifiutato anche quando mio marito candidamente mi ha suggerito di pensarci a farmi i buchi dopo che mi ero tagliata i capelli corti e poverino, credo di averlo fulminato con gli occhi per quella richiesta anche se adesso che lui non c’è più (e mi manca tanto) credo che se potessi tornare indietro sarei meno drastica perche’ penso: un marito che ti vorrebbe vedere cogli orecchini significa che ha occhi per te, che ha attenzioni e ti ama.
c’è da dire che mia madre era una donna bella, molto curata e sempre elegante all’ultima moda. io l’ho sofferta e tanto perche’ da ragazza per me era un modello di femminilita’ quasi perfetto e irraggiungibile che mi faceva sentire sempre inadeguata esattamente come mi sono sentita inadeguatissima nel sogno per non essere in grado di adoperare gli orecchini che mi aveva appena regalato, cioe’…..mi sentivo in colpa!
i gioielli di mia madre ce li ho io, qualcuno anche prezioso ma i suoi orecchini me li tengo conservati gelosamente in una scatola che non apro mai pero’ anche se non ho mai sentito l’impulso di poterli indossare ci tengo ad averli io benche’ inutilizzati perche’ sono ricordi importanti.
SAlve Dorella grazie a anche a te per aver raccontato la tua esperienza di vita e per aver condiviso questo sogno così significativo. Un sogno che continua a riproporti qualcosa che hai sempre rifiutato e ancora adesso sembra un interessarti. Ma evidentemente non è del tutto così, perchè la madre del sogno che ti regala i preziosi orecchini è probabilmente il simbolo di una parte di te rinnegata, cioè un aspetto della tua personalità che non ha accesso alla coscienza, una parte che forse gli orecchini li avrebbe voluti ed amati. E che ti porta al senso di colpa per non aver ceduto ai fori a qualcosa che anche tuo marito avrebbe voluto ma forse, e soprattutto, per non essere “come tua madre”. Quindi io credo che il sogno sia legato soprattutto al senso di inadeguatezza che senti e che probabilmente riflette qualcosa di preciso che vivi in qualche ambito della tua realtà ( e della tua femminilità). Un caro saluto tanti auguri per le prossime festività e grazie per il tuo MI PIACE all’articolo Marni
salve Marni, mile grazie per avermi spiegato i retroscena del mio sogno che a ben pensarci ci stanno tutti.
getto la maschera e ti dico perche’ quella parte di me che gli orecchini li avrebbe voluti ed amati esiste davvero. infatti a parte l’avversione fisica che provavo da ragazza al solo pensiero di forarmi i lobi come aveva fatto mia madre, resta il fatto che vederle indosso gli orecchini non mi disturbava affatto perche’ le donavano cosi’ come spesso mi piace osservarli alle orecchie delle altre. pero’ anche se col tempo e l’abitudine mi sono sempre piu’ pacificata con l’idea della perforazione dei lobi resta un fatto che io non mi sono mai messa nemmeno degli orecchini con clip. questo dovuto all’insicurezza sul mio aspetto inasprita dal confronto (perso) con la perfezione femminile di mia madre.
gli orecchini attirano gli sguardi altrui verso il viso ed io sono sempre stata a disagio quando vengo fissata quindi orecchini manco a parlarne. lo sguardo di mio marito su di me invece no, mi faceva piacere. per quello dico che oggi con lui sarei stata meno drastica.
nella scatola con gli orecchini di mia mamma ce ne sono di molto belli, sia quelli a buco che con clip che si metteva prima di forarsi i lobi. lei portava con gran stile ma restano legati al suo ricordo.
di nuovo grazie ed anche da me l’augurio di BUONE FESTE a te ed ai visitatori del sito.
Buongiorno Dorella, è possibile che questo sogno sia arrivato prorpio per aiutarti a far pace con te stessa? Per guarire il tuo senso di inadeguatezza? Per trovare il TUO personalissimo modo di esprimere la tua femminilità? Prova a rifletterci. Un caro saluto marni
Salve Marni, buon pomeriggio. Sono venuto sul tuo sito per il Sogno Planetario 2020 ma sono stato catturato da questo argomento e da questo articolo in particolare che mi riporta a memorie di famiglia. Ho avuto nonni gioiellieri e lo è stata anche mia madre che ne ha raccolto l’eredità portando avanti il negozio fino a 3 anni fa. Perciò ho visto innumerevoli volte mia madre forare i lobi delle sue clienti o delle loro figlie e occasionalmente anche di qualche ragazzo. Mi è stato raccontato che in precedenza se ne occupava mio nonno che forava i lobi affilando ben bene la tige ad un paio di orecchini d’oro che poi disinfettava e bucava infilandoli a mano con l’aiuto di un fondello in sughero. Mia madre invece adoperava la classica pistola che faceva meno male e negli anni di buchi così ne ha fatti moltissimi a persone di tutte le età. Proprio gli orecchini sono stati e sono ancora i gioielli prediletti da mia madre che li colleziona e ne possiede anche esemplari antichi di gran pregio e bellezza.
Sono sicurissimo che se la sig. Maria Serafina fosse passata dal negozio di mia madre ne sarebbe uscita con le orecchie forate perchè con la sua passione riusciva a persuadere anche le clienti più riluttanti e timorose che poi, dopo aver fatto i buchi, non se ne pentivano mai.
La pratica dei fori ai lobi (vista e rivista in negozio) mi ha sempre affascinato nella sua ritualità e catturato la mia attenzione più di quanto non lo volessi ammettere, credo per quel dolore implicito (inflitto e ricevuto) che però non diminuiva la gioia di scoprirsi subito più bella con gli orecchini nuovi. Mi immaginavo la soddisfazione per avere superato quella che a me sembrava una prova di coraggio (ma so che voi donne non la vivete esattamente così) specie se si trattava dei primi buchi, cioè quelli che mia madre chiamava “i due fondamentali” convinta che ogni donna ce li dovesse avere.
Ma c’era una cosa che per me era un pugno nello stomaco cioè quelle volte in cui venivano portate a fare i buchi bimbette neonate o così piccole che non erano ancora in grado di esprimersi. Questa cosa nel tempo è diventata più frequente man mano che il quartiere è diventato multietnico ma anche delle mamme italiane lo richiedevano. Io ho sempre disapprovato e mi ricordo i pianti disperati delle povere bimbe tenute ferme nel retrobottega dalle loro mamme o dalla commessa per riuscire a farle anche il secondo buco. Naturalmente ho sempre disapprovato e lo dicevo anche a mia madre, solo che lei mi rispondeva che bisognava portare rispetto per le altre culture e per le tradizioni diverse dalle nostre (a ripensarci è una bella lezione di tolleranza) e che se non glieli avesse fatti lei sarebbe finita che a queste bimbe i buchi glieli avrebbero fatti con sistemi casalinghi inadatti, facendole più male e rischiando brutte infezioni o che da grandi si ritrovassero i buchi nella posizione sbagliata. Mia madre in tutto questo riusciva a mantenere la lucidità di studiare bene il piazzamento del forellino immaginando come sarebbe potuto crescere il lobo perchè la viveva come una “missione” anche nell’interesse della stessa bambina.
Quando mia figlia era più piccola mi è successo parecchie volte di sognarla sotto le grinfie della nonna che le forava le orecchie anche se mia madre non lo avrebbe mai fatto. Era un sogno orribile in cui provavo colpa per non avere protetto abbastanza mia figlia e ricordo che delle volte mi svegliavo di soprassalto. Ho ancora rifatto questo sogno poco tempo fa’ dopo che mia moglie e mia madre le hanno proposto di mettere gli orecchini per i 6 anni (avvertendola onestamente che le avrebbe fatto un pochino di male) ma lei non se l’è sentita e ha detto che lo farà quando sarà un po’ più grande. Anche se gli orecchini sulle donne mi piacciono molto non vedo che fretta ci sia, se dipendesse da me preferirei che mia figlia li mettesse non prima dei 14-15 anni ma so che presto mi dovrò rassegnare.
Buonasera Mirko, grazie per aver raccontato la storia tua e della tua famiglia e sopratutto per aver parlato di tua madre con la sua passione contagiosa per gli orecchini capace di convincere anche le donne più riluttanti. Chissà! Forse se veramente Maria Serafina l’avesse incontrata, ora sfoggerebbe un bel paio di perle o di brillanti alle orecchie. E mi ha colpito anche la lezione di tolleranza di tua madre. Quanta saggezza e quanta intelligenza nelle sue parole! Ma capisco anche il tuo punto di vista sui fori fatti troppo presto alle bambine e lo condivido. Penso che la cosa migliore sia sempre aspettare che sia la bambina o la fanciulla a chiedere e che quindi i fori alle orecchie nascano da un desiderio preciso. Ma ci sono bambine che questo desiderio lo maturano presto. La mia primogenita a 3 anni ha voluto gli orecchini, sembra impossibile, ma è proprio così. Ed io l’ho accontentata. Quanto ai tuoi sogni riflettono i tuoi timori ed il tuo senso di protezione (legittimo) nei confronti di tua figlia. Stia tranquillo e veglia su di lei affinchè il tutto avvenga solo quando lei lo chiede. E’ sempre la cosa migliore. Un caro saluto e te e a tutte le tue donne 🙂 Grazie per il tuo MI PIACE All’articolo marni
ps. spero veramente che anche tu partecipi al rito del sogno planetario
Buona sera Marni e grazie per la tua risposta! Parteciperò certamente al rito del Sogno Planetario ed anzi approfitto della tua gentilezza per chiederti qualche delucidazione: l’email da inviare a [email protected] deve essere tradotta in francese? In ogni caso trascriverò la mia esperienza di sogno anche nel tuo spazio commenti, giusto?
Tornando invece ai fori alle orecchie dopo averti scritto il mio commento ho letto con più attenzione quelli degli altri ed ho anche scoperto altri articoli che hai dedicato a questo argomento, davvero interessanti anche per le esperienze raccontate da lettrici e lettori. Così ho scoperto di non essere l’unico maschio affascinato in modo più o meno “segreto” da questo vero e proprio rituale così importante per voi donne indipendentemente dall’età a cui decidete di sottoporvi. Ne ho parlato con mia madre e posso dirti che si identifica quasi completamente con l’esperienza raccontata dalla sig. Jacqueline che ha forato le orecchie per tanti anni nella sua profumeria. L’unica differenza è proprio quella che mia madre accettava di fare i buchi anche a bambine molto piccole, anche se aveva valide motivazioni se era chiaro che le loro madri l’avrebbero fatto comunque.
Ci è piaciuto leggere che la sig, Jacqueline ha dovuto pazientare a lungo prima che la nipote le chiedesse di forarle i lobi ma poi è stata una gioia per entrambe. Prima o poi succederà la stessa cosa anche con mia figlia. Non tutte le bambine sono precoci come la tua che però sono sicuro fosse bellissima coi suoi orecchini così fortemente desiderati già a 3 anni. Hai fatto bene ad accontentarla ma ti dico che io e mia moglie non ce la saremmo sentita così piccola, anche se mia madre conferma per sua esperienza che a 3 anni certe bambine possono già avere le idee molto chiare.
Visto che questi commenti sono diventati l’occasione per raccogliere diverse esperienze sulla foratura delle orecchie anche al di là dei sogni spero di potere arricchire la vasta raccolta contribuendo con qualche ricordo dalla mia famiglia.
Mio nonno come detto forava i lobi affilando ben bene la tige dell’orecchino che usava direttamente per forare a mano ed era molto abile e veloce nell’operazione. La sua tecnica era un affinamento di quella usata da suo padre che invece utilizzava un grosso ago e poi inseriva l’orecchino d’oro nel foro appena fatto ma chiaramente si soffriva al momento del buco e di infilarci poi l’orecchino. Nella gioielleria di famiglia la foratura dei lobi è rimasta ancora molto richiesta fino durante gli anni 50 quando ancora moltissime bambine venivano portate a fare i buchi prima della Comunione o della Cresima ma c’erano anche ragazze a cui non erano stati fatti da bambine che sceglievano di farseli fare in vista del matrimonio. Trovo interessante che nella maggior parte dei casi si facessero coincidere i primi orecchini con una tappa (sacramento religioso) importante. Poi dalla fine degli anni 50 circa le richieste di foratura si sono fatte via via più rare e sono pure diminuite le vendite di orecchini preziosi con la preferenza delle donne verso quelli a clip di bigiotteria.
Mia madre da bambina ha implorato mio nonno di forarle i lobi ma il nonno non ne voleva sapere. Alla fine lei si è fatta fare i buchi da adulta partecipando ad una dimostrazione dell’attrezzo foralobi ad una fiera campionaria. Era la famosa “pistola” che mia madre ha deciso di acquistare per il negozio. Anche se mio nonno ci era rimasto male aveva avuto ragione lei perché grazie alla locandina in vetrina in poco tempo tantissime donne che non avevano ancora i buchi sono andate a farseli fare a pistola da mia madre e le vendite di orecchini sono decollate quasi all’improvviso grazie soprattutto alle tante ragazze che si sono appassionate agli orecchini ed hanno incominciato a farsi fare anche più di un buco per lobo. Negli ultimi anni, con le pistole di ultima generazione mia madre forava anche l’elice (cartilagine) dell’orecchio e il naso ma anche se le piaceva assecondare queste civetterie della clientela lei è rimasta con un solo foro per lobo.
Solo dopo che ci frequentavamo già da qualche tempo ho scoperto che mia moglie si era fatta bucare le orecchie proprio da mia madre quando era ragazzina ma dopo lunghe discussioni con i suoi genitori che non volevano, infatti anche per loro era “una barbara usanza”. Ma col tempo cambiano anche le convinzioni, così parecchi anni dopo anche mia suocera si è ricreduta e si è lasciata convincere da mia madre a farsi fare i buchi, apposta per potersi mettere un bel paio di orecchini al nostro matrimonio e non ha mai più smesso di portare degli orecchini.
Un caro saluto a te, arrivederci per il Sogno Planetario!
Buongiorno Mirko, che coincidenza innamorarsi proprio della ragazza a cui tua madre aveva forato le orecchie! Che bella storia, mi piace anche l’idea di tua suocera che si è forata le orecchie per il vostro matrimonio confermando che sì, molto spesso la foratura delle orecchie viene decisa in relazione a qualche evento importante della vita, una fase di passaggio che in qualche modo ci coinvolge e che inconsciamente viene ritualizzata ( ed onorata). Bello! Per il sogno planetario, puoi inserire il tuo sogno anche fra i commenti al mio articolo, ma non sei obbligato, sentiti libero di farlo oppure no. Quanto a spedire ad Oniros se conosci il francese ed hai voglia di tradurre ok, altrimenti lo invierai in italiano. E’ dal 2006 che Roger mi invia le istruzioni per il sogno planetario e non si aspetta certo che tutti conoscano il francese. Io lo manderò in italiano visto il mio francese è troppo arrugginito. Un caro saluto a te e tanti auguri per le prossime feste. 🙂 Marni
Buon pomeriggio Marni e grazie per le spiegazioni sulla partecipazione al Sogno Planetario. Ho paura che anche il mio francese (scolastico) sia piuttosto arrugginito, dunque anch’io scriverò tutto in italiano.
Sai, che mia madre avesse forato le orecchie della ragazza di cui mi sono innamorato ed ho poi sposato è una cosa molto carina ma non così improbabile visto che qui nella nostra zona (un comune della provincia di Piacenza) fra gioiellerie e profumerie non c’erano più di 4 o 5 posti in cui potevi andare a farti i buchi e mia madre era forse quella che ne eseguiva di più.
Ti sembrerà incredibile ma pensa che mia madre si divertiva a lasciare di stucco le sue clienti perché le bastava osservare i loro lobi per indovinare con quasi assoluta certezza chi era stato a forarglieli! La scelta del punto su cui andare a bucare è molto importante e ognuno ha il suo “stile di foratura” ma devo dire che mia madre eccelleva, anche nella bella spaziatura fra i fori per le donne che le richiedevano di farsene aggiungere altri.
Tantissimi auguri anche a te ma tornerò ancora per il Planetario!
A presto Mirko 🙂 marni
Buongiorno Marni!
Ero ragazzina in un’epoca – anni sessanta – in cui i buchi alle orecchie se non te li avevano fatti da bambina non li avresti mai più avuti.
Almeno così si pensava.
Mia mamma era moderna: i buchi non me li fece.
Mia nonna apparteneva a un’altra epoca e un’altra cultura: mia mamma infatti aveva i buchi!
Glieli aveva fatti la nonna stessa con le sue mani usando aghi fini da ricamo, filo di cotone, alcol e un pezzetto di patata da metter dietro per spingere meglio l’ago.
Veniva fatto passare il filo e annodato a formare un anello, poi lasciato nel lobo della povera bambina affinché si formasse il buco, per sostituirlo di lì a poco con un vero orecchino d’oro, dono per la Prima Comunione.
Mia mamma era stata bambina orgogliosa delle navicelle d’oro conquistate col sacrificio dei suoi lobi ancora teneri. Ma il dolore patito in nome di quel rituale ancestrale non l’ha mai dimenticato.
Mia mamma adulta, però, preferiva gli orecchini a molletta: quella era la moda negli anni del boom economico.
Mia mamma non rinnegava il passato: quand’ero bambina la vedevo compiere il rituale fascinoso di mantenersi aperti i buchi facendovi passare attraverso un ago da cucito infilato dalla parte della cruna. E allora mi facevo raccontare da lei perché nelle sue orecchie c’erano quei buchi e come le erano stati fatti.
La storia delle orecchie bucate di mia mamma mi inorridiva ed ancor più mi ammaliava: come aveva potuto la mia dolce nonnina aver tanto sangue freddo da perforare le orecchie della sua pargola?
E come poteva una bambina sopportare ciò che nella mia mente di bambina appariva un atroce supplizio?
Eroica, mia mamma!
Così il pensiero di quel rituale così spaventoso ma ancor più affascinante ha iniziato presto a popolare i miei sogni di fanciulla: in sogno ero il più delle volte spettatrice dell’atto ma talvolta anche protagonista!
A ripensarci ora credo che per tanti anni la mia fantasia – attraverso il sogno – sia stata come un ponte per riconnettermi ad una tradizione così potente ed impressionante – e proprio per questo affascinante – che è parte delle mie radici familiari ma che con me si era interrotta, per volere di mia mamma: illusione di modernità, effimera.
Sicché al prim’anno di Università conosco Efisio, compagno di corso arrivato dal nuorese: ne parlammo casualmente, fu lui ad offrirsi di bucarmi le orecchie, accettai.
Era esperto Efisio: in Sardegna la tradizione non era stata offuscata da mode effimere e, da fratello maggiore, aveva fatto pratica sui lobi di numerose sorelle più piccole.
Per la prima volta si sarebbe cimentato su un’adulta.
Non c’erano ancora le macchinette bucaorecchie.
Acquistai apposta un paio di anelline d’oro dall’orefice.
Procurati gli aghi, Efisio venne a casa mia. Mi massaggiò a lungo i lobi per ammorbidirli quanto possibile. Me li disinfettò con l’alcol.
Dietro, un tappo di sughero tagliato a metà, al posto della patata che usava mia nonna.
La cosa non fu cruenta ma fu dolorosa.
Ricordo perfettamente il rumore dell’ago che man mano lacerava i diversi strati di tessuto fino a trapassare l’ultimo lembo di pelle.
Sfilato l’ago, mi furono infilate subito le anelline d’oro: ahi, ahi!
Ebbi i lobi indolenziti e mal di testa per alcuni giorni.
Però mi guardavo le anelline allo specchio e camminavo sulle nuvole orgogliosa di me.
Anche mia mamma era orgogliosa di me, non me lo diceva ma lo capivo dalla sua espressione: l’avevo sorpresa.
Papà fingeva di non accorgersene.
Non ebbi infezione, solo minimo versamento di siero trasparente e un po’ di crosticina attorno ai buchetti, da togliere delicatamente.
Disinfettavo due volte al dì.
Portai le anelline d’oro per sei mesi, giorno e notte.
Poi papà e mamma mi regalarono i lobali di perla per i 21 anni e per dirmi quant’erano fieri di me: prima della famiglia all’Università.
Dopo un po’ anche mamma scelse di tornare a mettersi gli orecchini a buco.
Ma solo qualche anno dopo arrivarono le macchinette: ormai nelle gioiellerie e profumerie si pistolavano lobi a profusione.
Grazie alla rassicurante macchinetta, una dopo l’altra, anche le amiche che si erano stupite di me si fecero bucare le orecchie. Tutte eccetto Simona: lobi tutt’ora intatti non per principio, solo per pigrizia.
Dopo la laurea Efisio tornò alla natia Sardegna: non l’ho più visto, non so più niente di lui.
Gentile e a suo modo tenero, non era il principe azzurro: ragazzo tarchiato e irsuto, con folte sopracciglia. Però lo ricordo con tanto affetto.
Alle mie due figlie ho fatto bucare le orecchie quando me l’hanno chiesto loro, naturalmente con la macchinetta.
La minore lavora da quasi 10 anni come commessa in un punto vendita di una famosa catena di gioiellerie. Fra le sue mansioni c’è anche quella di forare orecchie – non soltanto sui lobi – ed anche nasi. Ovvio, con la macchinetta apposita ed ormai molto perfezionata.
Mi si dice che sia molto brava, apprezzata dalla clientela.
Apprezzata da me che sono stata la sua primissima “cliente”: ho acconsentito a che si esercitasse facendomi il secondo buchino ai lobi, istantaneo e quasi indolore.
Apprezzata anche dalla nipotina Clelia: le ha messo lei i primi orecchini l’anno scorso a neanche 4 anni e mezzo.
Li ha voluti lei, è stata accontentata: tanta gioia, nessun trauma: davvero un amore.
Così la tradizione delle donne della nostra famiglia continua, anche in questo nuovo millennio.
Un bacio a te Marni ed a tutte le donne che amano gli orecchini… anche se non si sono fatte fare i buchi!
Buongiorno Maria Pia, che bella storia di donne! che esperienze affascinanti e sempre diverse di cui mi rendete partecipe! Grazie davvero! E’ per me un grande piacere leggere del vostro passato e di questa tradizione che appare ancora così viva nei sogni ( ma non solo) e nella vita di noi donne. Anche mia figlia ha voluto gli orecchini prestissimo, a 3 anni, ed io l’ho accontentata, ho ancora le foto del suo bel visino con due minuscoli puntini luminosi ai lobi. E’ la cosa migliore attendere che sia il momento giusto a seconda dei tempi e delle volontà individuali. Leggendoti mi rendo conto che per voi questi fori alle orecchie sono veramente il gesto e l’occasione che unisce tutta la linea femminile. Un simbolo prezioso quindi. Un caro saluto a tutte voi. E grazie per il tuo MI PIACE all’articolo Marni
Buongiorno Marni. Qualche giorno fa una ricerca su Google mi ha portato sul suo sito: desideravo provare a comprendere qualcosa su un sogno dove mi succedeva di veder luccicare un piccolo orecchino d’oro fra i sacchi dell’indifferenziato al momento di gettare la spazzatura nel cassone condominiale. L’orecchino che brillava davanti a me era piccino, del tipo classico a lobo e fatto a stellina. gli mancava la farfallina di chiusura e avrebbe potuto essere stato perso da una bimba, questo ho pensato. Io l’ho raccolto provando ad infilarlo subito nel mio terzo buco sul lobo sinistro e con mia grande gioia è magicamente entrato!!! Nella mia vita reale non farei mai una cosa così incurante dell’igiene ma nel sogno non ci ho pensato: immaginavo quanto stava bene quel terzo orecchino in abbinata con miei punti luce però allo stesso tempo mi spiaceva tanto per la bimba che l’aveva perso!
Il terzo buco in cui ho infilato quell’orecchino ce l’ho avuto per poco tempo ed è richiuso da anni. Io e mia mamma ce lo eravamo fatte assieme in una profumeria quasi 40 anni fa un pomeriggio che eravamo andate a Milano per shopping prenatalizio ma a tutte e due ci fece poi infezione e lo abbiamo lasciato richiudere senza rimpianto anche se era stato divertente farcelo assieme. Per me gli orecchini sono stati sempre un gioiello specialissimo che rappresenta il legame di complicità femminile specialmente con mia mamma.
Incomincio col dire che mia mamma non ce gli aveva i buchi da ragazza: non si usavano tanto e mia nonna si ricordava bene il dolore sofferto quando sua madre glieli aveva fatti lei stessa quando aveva tipo 4-5 anni con un’ago scaldato sulla fiamma (stesso di come ha raccontato Maria Serafina) infatti quei buchi mia nonna li aveva odiati e lasciati chiudere e non aveva voluto farglieli a mia mamma che invece se gli è fatti poi fare nel 1976 dalla sua parrucchiera (proprio così!!!) dopo che glieli aveva visti fare a un’altra cliente. la parrucchiera che era una signora originaria della Sardegna molto simpatica sapeva forare i lobi con ago, sughero e alcol come aveva visto fare tante volte al paese. Non esistevano ancora le pistole e fra le sue clienti era diventata una specie di “moda” farsi bucare i lobi da lei: ti compravi dall’orefice dei cerchietti d’oro e lei te li metteva. Alle clienti abituali glielo faceva volentieri senza neanche farle pagare il servizio. Vedendo mia mamma coi buchi tutta entusiasta li ho desiderati fortissimamente e l’ho implorata di portarci anche me, cosa che lei poi fece nonostante grandi perplessità di mio padre che però alla fine non si oppose. Avevo 9 anni: fiera di essere l’unica bambina nella mia classe già con i buchi alle orecchie ed orecchini…. ma non era come oggi che quasi tutte le bambine di quell’età ce gli hanno già. Quel giorno della foratura in quel negozio di parrucchiera (uno di quei negozi di provincia che non esistono più, modesti ma così ricchi di umanità) io me lo ricordo ancora come se fosse ieri tanto è stato emozionante per me anche se arrivata al dunque avevo una gran paura ma ero ben decisa ad andare in fondo con mia mamma che mi spronava ed altre donne clienti del negozio che facevano il tifo per me è stato bello anche se ho sentito dolore (ovvio) ma più per infilare ciascun’orecchino che per il foro stesso. Quella quantità di simpatia e di empatia femminile attorno a me mi ha trasmesso per la prima volta nella mia vita il senso di “sorellanza”… e che bello sentirmi parte di loro!
Questi buchi fatti con un ago da una parrucchiera volonterosa non hanno mai dato problemi nè a me nè a mia mamma al contrario del terzo che ci facemmo fare vari anni dopo con la pistola.
Gli orecchini mi hanno fatta entrare davvero nel mondo delle Donne (con la D maiuscola) e se avessi avuto delle figlie sarebbe stato bello tramandarle questa passione ma ora sono contenta di poter anch’io condividere questi miei ricordi.
Vichi
Buongiorno Vichi e grazie anche a te per aver condiviso con noi la tua bella storia di complicità femminile e sorellanza. Sono bei ricordi per te e belle esperienze da leggere per noi. Alle signore più avanti negli anni ricordano momenti del passato ed esperienze simili, mentre le più giovani vengono a conoscenza di questo passato, imparano il peso della tradizione e delle influenze culturali e le paragonano a quello che stanno vivendo ora al presente. Mi ha molto colpito il tuo sogno in cui trovi un orecchino da bimba nell’immondizia e lo metti nel tuo terzo buco che in realtà è chiuso. Penso al tuo dispiacere per la bimba che ha perso queste stelline d’oro, ma anche all’entusiasmo con cui infili l’orecchino. E penso che questo bel sogno abbia un forte significato simbolico legato alle speranze e ai desideri che la parte di te più sensibile, ingenua e dolce ha “perduto” nel corso del tempo. Speranze legate forse ai rapporti sentimentali e al bisogno di sentirsi speciali e preziose. Recuperare l’orecchino dall’immondizia significa NON volere perdere questi sogni e queste speranze, riservare loro uno spazio in te che si è chiuso nel tempo,riaprire quello spazio interiore.Trovo importante che tu trovi l’orecchino luccicante fra l’immondizia condominiale. E’ un’immagine significativa, forse il tuo inconscio ti sta dicendo che anche nella banalità e indifferenza del quotidiano c’è qualcosa di prezioso per te, qualcosa che devi solo riconoscere. Un caro saluto e grazie per il tuo MI PIACE all’articolo Marni
Buongiorno Marni e complimenti per la tua felice interpretazione che mi rende così chiaro il motivo per cui quel sogno mi ha colpito il profondo del cuore. Mi sembra che tu mi abbia letta nel pensiero decifrando cose di me che non ho raccontato. Vero è che la mia vita sentimentale non si è sviluppata come nelle aspettative di ragazza che forse erano ingenue ma credo come quelle di tutte le ragazze. Non sono stata fortunata in amore infatti. Chiusa l’ultima storia sbagliata tanti anni fà mi sono leccata le ferite. io mi sono convinta che il coinvolgimento sentimentale coll’altro sesso non fosse cosa per me ed ho finito di rassegnarmi. Però di esempi di “sorellanza” che nel frattempo hanno portato luce nella mia vita ne potrei elencare tanti.
Poi invece quest’anno mi sono trovata cinquantaduenne a veder crescere pian pianino una bella amicizia (per molti aspetti anche tenera! ) con un “ragazzo” gentile che ha 2 anni più di me, anch’egli deluso dall’amore. Coltivo questa bella amicizia come una piccola piantina da curare e innaffiare ogni giorno e chissà che non cresca qualcosa di veramente bello e fino a pochi mesi fà inaspettato….. ho quasi paura a parlarne ma se dovesse succedere però giuro che andrò a rifarmi il terzo buco e ci infilerò davvero una piccola stellina dorata.
Grazie Marni e buone Festività
Vichi
Cara, te lo auguro di cuore. E che la stellina del tuo sogno illumini il tuo cammino 🙂 Buona serata marni
Gentilissima Marni buona sera!
Mi permetto di darti del tu anche se ti scrivo per la prima volta ma prima di tutto complimenti sinceri per il sito e per gli articoli che hai dedicato a questo argomento così particolare ed importante per la nostra femminilità.
Sono una nonna con un’intensa vita professionale ormai alle spalle. Ho sempre amato gli orecchini e sono stata anch’io testimone diretta della “transizione epocale” fra il rifiuto della “barbarie” del lobo forato ed il gran ritorno in auge dei buchi. Ho vissuto pure il contrasto fra le mode seguite al Nord dove sono nata e risiedo contrapposte all’attaccamento alle tradizioni del Sud da cui erano originari i miei genitori. Mi rispecchio tantissimo nelle esperienze di Maria Serafina ed altre signore della mia generazione che han già commentato.
Vorrei raccontarti un sogno recente in cui ricevevo da mio marito un paio di orecchini a cerchio di ampio diametro. Si tratta di un tipo d’orecchino che non ho mai portato ma questi del sogno erano originali nel loro genere, leggeri e di fattura squisita : il cerchio in oro rosè aveva forma d’un serpente che si mangia la coda, con la piccola testa ovale in cui due diamantini avevano il posto degli occhi e da lì il corpo andava via via ad assottigliarsi fino a diventare in coda abbastanza fine da poter essere infilato nel foro del lobo dal dietro in avanti per chiudersi ad incastro in corrispondenza della bocca del serpente cosicché la testa restava in evidenza sul davanti dell’orecchio. Se non li avessi sognati non sarei stata in grado di immaginarmeli !
Pur non essendo affatto il mio genere e ritenendoli non adatti a me ed alla mia età, nel sogno li ho trovati così belli da non resistere alla voglia di provare subito a metterli, così ho chiesto a mio marito di infilarmeli ai lobi e sono corsa a guardarmi allo specchio con lo stupore di vederci riflessa me stessa com’ero quando avevo circa 30 anni, col viso ancora bello e giovane, lo stesso trucco ed i capelli raccolti in sù come li portavo allora ma con altri due piccoli dettagli tutti nuovi oltre ai due cerchi ai lobi, cioè un orecchino di perla inserito nella parte alta del bordo di un orecchio ed un minuscolo brillantino inserito al naso sul lato opposto. Apparte lo stupore mi piacevo molto così.
In realtà quando avevo 30 anni non avrei potuto mettermi nemmeno i due orecchini a cerchio nei lobi. Adesso io i buchi nelle orecchie ce li ho però me li sono fatti fare tardi, cioè meno di vent’anni fa : avevo già 60 anni suonati. Infatti mia mamma aveva deciso di non farmi fare i buchi da bambina. Invece a mia sorella maggiore erano stati fatti quand’era piccina anche se lei li aveva poi rifiutati preferendo sempre utilizzare gli orecchini a clips. Mi ricordo che quando mi sono fatta forare i lobi è stata l’unica a disapprovare. Ho capito che mia mamma ha fatto bucare le orecchie alla figlia sbagliata perché al contrario di mia sorella, se mi fossi ritrovata i lobi forati penso che li avrei utilizzati ed apprezzati, forse non da ragazzina ma sicuramente da adulta, anche molto prima che tornassero di moda. Non avrei passato una vita a massacrarmi i poveri lobi con gli orecchini a clips come invece ho fatto. Dopo una giornata di lavoro certe paia erano una tortura molto più delle scarpe coi tacchi alti. Me li toglievo ancor prima di rientrare a casa e mi ricordo i segni profondi che mi restavano sui lobi per qualche ora .
Può apparire strano ma non calcolavo proprio la decisione di farmi fare i buchi nemmeno quand’erano tornati di gran moda perché ormai avevo superato i 40 anni e mi sembrava un’età già troppo matura. Ero cresciuta col concetto che i buchi o te li ritrovavi perché ti erano stati fatti quand’eri bambina o non li avresti mai più avuti. Ma credo che in realtà mi frenasse la paura del “cambiamento”, come se quei due piccolissimi forellini “artificiali” che non avevo mai avuto fossero contro la mia natura.
I buchi me li sono fatti fare tardi ma è stata una decisione nient’affatto ponderata. La situazione è stata “creata” involontariamente da mio marito che aveva pensato di accompagnarmi dal nostro gioielliere di fiducia per scegliere e regalarmi un paio d’orecchini di perla belli. La scelta era caduta su due perle Mikimoto da 7 mm con un magnifico oriente. Ci fidavamo di quel gioielliere esperto e competente che dopo averci mostrato le diverse possibilità di fermatura con clips o vite all’americana ha caldeggiato il classico perno passante e la foratura dei miei lobi come soluzione ideale sia per comodità e sicurezza che per valorizzare la resa visiva di una bella perla. In passato mi aveva già sostituito la chiusura di altri orecchini per adattarmeli a clips ma ricordo le sue parole esatte : “con la perla siamo su un altro pianeta”. Nel negozio insieme a mio marito si è creata una situazione particolare che non mi so nemmeno spiegare e che in quel momento mi ha fatto sentire la “vibrazione” giusta per accogliere il consiglio dell’esperto ed è stato così che mi sono lasciata forare i lobi sull’onda di quel fragile entusiasmo momentaneo. Se mi fossi fermata a pensare non lo avrei fatto, invece non me ne sono mai pentita.
Come ho vissuto quel momento? Onestamente me lo ricordo abbastanza doloroso per entrambi i buchi ma soprattutto per il secondo. Ho scoperto solo al momento che il gioielliere rifiutava di utilizzare la famosa pistola ma preferiva forare a mano alla vecchia maniera cioè mediante un orecchino d’oro appuntito, non certo per sadismo ma con valide ragioni, diceva per avere maggior controllo ed esecuzione più precisa. Nonostante la padronanza della tecnica la perforazione effettuata così non è istantanea ma richiede qualche attimo di paziente sopportazione. Però ti garantisco che mi è rimasto egualmente un bellissimo ricordo perché mi sono sentita come inebriata dalla novità inattesa e piacevolmente stupita di me stessa. I buchi sono venuti bene, ben centrati e simmetrici, non mi hanno mai dato nessun fastidio apparte il normale indolenzimento dei primissimi giorni. Mi ricordo ancora la sensazione di “calore pulsante” che avvertivo ai lobi appena uscita dal negozio che col freddo all’esterno diventava persino piacevole. L’ammirazione di mio marito mi faceva sentire orgogliosa.
Lo avete chiamato “rituale” e sono d’accordo perché anch’io l’ho vissuto come un momento molto particolare e quasi magico. Credevo fosse perché l’ho affrontato ad un’età già “fuorei tempo massimo” ma leggendo altre esperienze ho capito che non è mai troppo tardi.
Pensa che anche dopo aver fatto i buchi non ho mai voluto indossare gli orecchini che mi ha lasciato mia mamma anche se son belli perché mi impressiona rivederli su di me. Invece mi metto ancora spesso i primi orecchini a pallina d’oro con cui mi erano stati forati i lobi ma quelli a cui sono più affezionata son proprio le perle che sto indossando anche in questo momento. Ogni mattina ho la buona abitudine di mettermi un paio di orecchini anche quando so che non uscirò di casa, è una forma di amor proprio. Li tolgo solo la sera prima di andare a dormire.
Non ho avuto una figlia e fra i miei nipoti solo la più piccola è femmina, già in età scolare ormai. Non ha ancora i buchi ma credo che presto li chiederà come fanno tutte le bambine d’oggi. Siamo già d’accordo con mia nuora che ne faremo un’occasione festosa e la porteremo dalla mia farmacista che fora usando una macchinetta che sembra delicata. Ho visto che le bambine se lo lasciano fare senza una lacrima ed escono belle e sorridenti coi nuovi orecchini. Mio marito ritiene che i buchi andrebbero concessi ad una ragazza a partire dall’adolescenza invece a me dei piccoli orecchini piacciono molto già sulle bambine ma non sulle neonate perché è bello che non sia una prematura imposizione della vanità materna ma una vera scelta della bambina.
Scriverti tutti questi ricordi recenti e meno recenti è stata una piacevole parentesi di serenità in questo momento duro per tutti a causa della pandemia ma maggiormente angoscioso per noi anziani. Il tuo sito mi sta tenendo compagnia e apre orizzonti all’intelletto.
Un caro saluto e mille grazie
Mariateresa
Gentile Maria Teresa, ho ritrovato solo ora il tuo commento e mi scuso infinitamente. Purtroppo ho un arretrato di sogni inviati dai lettori che non riuscirò più ad evadere ma in genere, per questo argomento che mi sta molto a cuore, faccio un’eccezione e anche in mancanza di tempo cerco di rispondere. Sono felice ed onorata di conoscerti e ti ringrazio per la condivisione della tua esperienza di vita che è cosa preziosa per me e per le le altre lettrici. Grazie per il tuo bel sogno che ho trovato veramente intrigante. Hai descritto così bene gli orecchini del tuo sogno che mi hai permesso di visualizzarli altrettanto bene. Questi orecchini che ti ha regalato tuo marito sono un “uroborus”, simbolo antichissimo formato da un serpente che si morde la coda, che rappresenta la morte-rinascita, il fluire del tempo e la ciclicità degli eventi. E’ interessante che nel sogno, pur non ritenendoli adatti alla tua età tu li trovi bellissimi e li indossi, questo significa che dentro di te c’è una parte molto vitale, curiosa e appassionata, capace di affrontare le novità e anche di rischiare. Infatti quando ti guardi allo specchio ti vedi ringiovanita e vedi la Mariateresa dei 30 anni ma proiettata ai giorni nostri, cioè con un piercing e un foro in più all’orecchio ( particolari da ragazza dei nostri tempi). Io credo che questo sogno abbia un messaggio importante: ti mostra l’importanza di non arrendersi agli stereotipi dell’età, ma di continuare ad entusiasmarsi e a vivere la femminilità apprezzandone il piacere e la bellezza. Un segreto per rimanere giovane, per viverla in modo ancora più intenso di quando avevi 30 anni. I particolari preziosi degli orecchini ed il simbolismo del serpente che si morde la coda inoltre, conferiscono al dono che ti viene fatto da tuo marito e al tuo gesto di infilarli ai lobi, un ulteriore significato, portando l’attenzione sulla consapevolezza del tempo che passa, trasforma e ritorna in un eterno fluire, davanti a cui le umane vicende divengono “piccole” e transitorie. Sono felice se il mio sito ti tiene compagnia ( purtroppo ho sempre meno tempo da dedicargli) e se scrivermi ti ha permesso di distrarti dalla realtà così gravosa di questi momenti, ma ti chiedo, per il futuro, quando e se ti sentirai angosciata, di pensare a questi bellissimi orecchini del tuo sogno, perché sono un patrimonio prezioso che è presente dentro di te e che deve essere recuperato.Sono una grande forza e una grande bellezza che hai dentro (di cui tuo marito è testimone) di cui non ti devi dimenticare. Un carissimo saluto Marni
Carissima Marni buon giorno!
Grazie per aver recuperato il mio commento di quasi un anno fa. Ritenevo di aver sbagliato qualcosa ad inviarlo oppure che lo avessi eliminato perché troppo lungo (lo è davvero e mi scuso) anche se scriverlo mi ha fatto bene in un momento difficile per tutti. Sai Marni, mi sono appassionata tantissimo a questo argomento che anche a te sta a cuore in modo speciale e nel frattempo ho seguito tutti i commenti nuovi che si sono aggiunti. Mi chiedo come mai prima che tu aprissi il dibattito ai sognatori il tema dei simboli legati agli orecchini e all’antico uso di forare le orecchie (in particolare quelle femminili) fosse sempre ignorato nonostante sia ricco di significati simbolici che affascinano e di radicamento nel costume e nelle tradizioni.
La tua risposta valeva tutta l’attesa. Non mi ricordavo più di averti descritto gli orecchini del mio sogno con tale dovizia di dettaglio anche se di quel sogno conservo ancora il ricordo a dimostrazione che mi aveva toccato nel profondo. Ignoravo cos’è un “uroborus” (ho notato che in italiano viene anche definito “oroboro”) e sono dovuta andare a cercarmelo su google : sono rimasta a bocca aperta per le immagini trovate che corrispondono con esattezza alla foggia di quei bellissimi orecchini. Dunque quel simbolo così significativo non era sconosciuto al mio inconscio ?!
Ti posso confermare che se avessi 30 anni oggi, quasi sicuramente avrei qualche foro in più alle orecchie. I buchi “in più” mi piacciono molto a vederli su ragazze e donne che portano con grazia, così come mi piace molto anche il piercing al lato del naso. Una mia giovane collaboratrice aveva già 30 anni fa il vezzo del piccolo brillantino inserito alla narice sinistra che si era fatta bucare con coraggio durante un viaggio in India : non era ancora di moda però mi piaceva tantissimo come le stava ed anche in seguito quando si è diffuso fra le giovani l’ho sempre trovato carino perche’ aggiunge un punto di luce al viso in modo birichino ma anche discreto ed elegante se hai il nasino adatto. Se mi permetti Marni vorrei domandarti se il brillantino al naso piace anche a te e se a livello simbolico ha significati interpretabili diversamente rispetto agli orecchini che portiamo infilati ai lobi. Te lo domando perché ho letto nelle tue risposte che oltre a conoscere la simbologia degli orecchini ne sei appassionata tu stessa ed infatti i tuoi gioielli prediletti. Permettimi di dirtelo: è bellissimo che tu abbia scelto di farti un altro buco al lobo per vivere consapevolmente l’esperienza della foratura visto che i due buchi canonici ti erano stati fatti da neonata e non ne hai memoria.
Ultimo aggiornamento rispetto all’altro commento : ho regalato i buchi alle orecchie alla mia nipotina come premio per la promozione in terza. Con mia nuora l’abbiamo portata a farli in farmacia ed è stata realmente una festa per il cuore, per tutte e tre. Penso che sia un regalo bellissimo che una nonna può fare ad una nipote, così i suoi primi buchi ai lobi continueranno a parlarle di me ed a ricordarle per sempre l’emozione della bella giornata tutta al femminile che ci siamo regalate.
Un grandissimo e grato saluto
Mariateresa
Buongiorno Mariateresa, grazie per questa ulteriore risposta e questo piacevole scambio. Che bel regalo che hai fatto alla tua nipotina! Hai perfettamente ragione, oltre che un regalo sarà per lei un ricordo bellissimo ed un’esperienza tutta al femminile. Gli orecchini del tuo sogno sono veramente straordinari, se fosse stato il mio sogno io li avrei disegnati per evitare di dimenticarli, poi li avrei cercati nelle gioiellerie oppure fatti fare da un bravo gioielliere apposta per me. Anche solo per averli, per guardarli, per ricordare ciò a cui alludono. Ebbene sì, adoro gli orecchini, anche se non li cambio più così spesso come quando ero più giovane ed ogni cosa che mettevo, anche la più stravagante o insolita, mi stava bene. Adesso opto per orecchini più classici come le perle, i punti luce o i turchesi d’estate. Ma come te li metto anche se sono sola in casa e non devo uscire. Senza orecchini mi pare mi manchi qualcosa. Mi chiedi cosa penso della simbologia del brillantino al naso. E’ un’usanza che affonda le radici nelle culture orientali su cui non ho indagato a sufficienza, ma al giorno d’oggi è diventata così comune da noi da avere acquisito un suo significato che, come avviene per i diversi piercing, ha a che vedere con il bisogno di distinguersi, di dichiarare la propria diversità ma, nel caso del brillantino al naso, è meno provocatoria, più soft, più elegante. Questo perché ormai siamo abituati a vedere questo tipo di intervento e, come accade per gli orecchini, non ne cogliamo immediatamente la brutalità del foro nelle pareti del naso, ma la bellezza del brillantino che illumina e valorizza un bel nasino. Mentre spesso gli altri piercing hanno una connotazione meno gradevole che di estetico ha ben poco, ma che fa pensare invece alle carni lacerate, al dolore fisico, al coraggio necessario per sottoporsi ( non per nulla piercing e scarificazioni nelle culture tribali sono rituali che segnalano una fase di passaggio da un’età all’altra). Spero di averti risposto. Ad ogni modo quando appaiono nei sogni, sia piercing che fori sul naso, vanno sempre collegati al vissuto della persona. Spero che resterai in contatto con noi 🙂 E’ stato un piacere conoscerti. Un caro saluto Marni
Carissima Marni buon giorno e grazie ancora!
Grazie per la gentilezza della nuova e bellissima risposta. Mi hai dato un’idea bella : proverò a cercare un orafo in grado di realizzarmi due orecchini come quelli del sogno per farmi fare un preventivo. Dopo che me ne hai spiegato il significato mi piacerebbe molto averli. Mi piacerebbe farli realizzare in diametro più contenuto cosicché siano più piccoli e delicati rispetto al sogno mantenendo intatta la simbologia e la bellezza dell’oggetto. Cosi’ potrei anche indossarli sentendomi a mio agio.
Molto interessanti le tue considerazioni sul brillantino al naso : è vero, ormai lo vediamo come un accento grazioso esattamente come gli orecchini a differenza degli altri piercing che di solito ricercano altro dalla qualità estetica. Se mi permetti farei un’eccezione anche per il piercing all’ombelico che in spiaggia, su una ragazza dall’addome piatto è a parer mio un gingillo discreto ma molto carino da vedere. Ma sono d’accordo che la gradevolezza estetica ci fa rimuovere il pensiero della “brutalità del foro” che però esiste per qualsiasi gioiello che trafigge, anche il più tradizionale ed apparentemente innocuo come due piccoli orecchini applicati ai lobi di una bambina. Ci riflettevo vedendo bucare i lobi alla mia cara nipotina : anche se con gli strumenti in dotazione alle farmacie oggi che forano istantaneamente ed in modo (quasi) inolore, resta più che evidente la brutalità del gesto nell’attimo in cui il perno appuntito del primo orecchino si conficca nel lobo lacerandone i tessuti. A tutti gli effetti è un crudo rituale d’iniziazione che viene però vissuto con gioia (per una bambina è una festa familiare) quasi fosse un rito tribale che per uno strano scherzo della storia umana, è rimasto preservato quasi intatto fino a noi. Suppongo che anche questo contribuisca al fascino particolare che gli orecchini possiedono rispetto ad altri gioielli ed ornamenti e suppongo che nel nostro profondo abbiamo ancora bisogno di celebrare riti tribali.
Anche per me è stato un piacere conoscerti e ti garantisco che resterò in contatto! Un abbraccio
Mariateresa
Cara Maria Teresa, è una bellissima idea e ne sono entusiasta. Se riuscirai a far realizzare gli orecchini ( e spero di sì) mi piacerebbe tanto se tu mi mandassi una foto. Sono molto curiosa e anche un po’ invidiosa di questo simbolo meraviglioso che ti ha regalato il tuo inconscio. :-)Un caro saluto e un abbraccio Marni
buonasera Marni, che belli questi racconti. io ho compiuto da poco 70 anni e posso raccontare un punto di vista diverso di donna cresciuta al sud che all’età di 24 anni si è trasferita per trovare impiego come ragioniera in un’azienda del nord
per me era normale che a tutte le bambine venivano bucate le orecchie già da neonate a poche settimane o pochi giorni di vita e comunque prima del battesimo perchè così era usanza giù da noi. da ragazza mi mettevo gli orecchini a clips per moda come altre ragazze ma tutte avevamo i buchi. solo arrivata a milano mi sono stranita che le ragazze cittadine non avevano i buchi perchè ormai non si usava più farglieli e poi qualche anno dopo sono ritornati di moda e mi stupivo ancora di più che delle donne adulte andavano a farsi bucare le orecchie! da noi si facevano da neonate perchè si dice che da piccole non si sente il dolore e comunque crescendo poi non te lo ricordi più
nel frattempo mi ero sposata e avevo incominciato a mettermi i punto luce che mi aveva regalato mio marito, erano orecchini alla moda e ci voleva il buco, piacevano tanto anche a mia cognata che però non teneva il coraggio di andare a farsi bucare le orecchie così ce l’ho accompagnata io in profumeria come regalo per i 27 anni e per dare il buon esempio mi sono fatta fare il secondo buco a sinistra con la pistola. lei poi si è potuta mettere gli orecchini belli quando si è sposata (era il 1982 anno dei mondiali vinti dall’italia) ed io mi sentivo come se mi fossi riappropriata dei miei lobi perchè quando sono arrivata su mi sentivo come se i buchi fossero il marchio di terrona invece adesso che avevo 3 buchi mi sentivo finalmente orgogliosa delle mie orecchie perchè ero alla moda ed era propio una mia scelta!
a mia figlia non ho fatto fare i buchi da piccola (criticata dai miei parenti quando andavamo giù) ma solo quando l’ha voluto lei a 12 anni e quando ce l’ho portata io mi sono fatta fare il terzo a sinistra perchè mi sembrava bello fare questa cosa insieme, infatti mia figlia ancora se lo ricorda come un giorno bellissimo e poi ha ricevuto tanti orecchini per la cresima più le anelline che le avevo tenuto da parte regalate dai nonni di giù per il battesimo che però io non le avevo voluto mettere prima. queste anelline adesso ce l’ha mia nipote che ha 7 anni e ha fatto i buchi l’anno scorso perchè a scuola c’erano altre bambine con gli orecchini e l’ha voluti anche lei. è così bello accompagnare una bambina a bucare le orecchie! mi sono emozionata ancora di più che per mia figlia. la piccola dice che da grande ne vuole fare altri 2 su un orecchio propio come nonna, invece mia figlia sulle orecchie non ne ha più voluti fare altri ma si è fatta fare il pearcing nei capezzoli quando aveva 22 anni non per sfizio ma su suggerimento della ginecologa per correggere il problema che aveva dei capezzoli introflessi che le provocavano disagio non le avrebbero consentito l’allattamento. ne abbiamo parlato tantissimo in famiglia e all’inizio io ero contraria ma poi mi sono lasciata convincere e l’ho accompagnata da una professionista e so quanto male ha fatto farsi bucare in quella zona così delicata con un ago. l’unico sogno che mi ricordo collegato agli orecchini è di farmeli mettere nei capezzoli insieme a mia figlia per non lasciarla sola ad affrontare il grosso ago. l’ho fatto tante volte questo sogno perchè sono rimasta impressionata però la decisione è stata giusta e mia figlia ha potuto poi allattare al seno la prima bambina e poi anche il fratellino e i suoi capezzoli ingioiellati con due piccole palline argentate che chiudono dalle due parti la barretta che le attraversa ciascuno dei capezzoli mi piace anche da vedere e lei ne è orgogliosa. so che ho una figlia davvero coraggiosa e generosa perchè ha pensato al suo futuro di mamma con qualche anno di anticipo
Salve Silvana sono felice di conoscerti, grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza di vita! Sei stata bravissima ad accompagnare figlia e nipote a bucare le orecchie e sopratutto a farti fare, per l’occasione, sempre un nuovo buco, un bel modo per essere loro vicina e ricordare quel momento particolare. Mi ha impressionato la storia di tua figlia che si è forata i capezzoli. Immagino il dolore. E’ evidente che i tuoi sogni ricorrenti hanno lo scopo di elaborare il tuo senso di impotenza materna in quella situazione, il tuo non aver potuto fare nulla per alleviare quel dolore e sopratutto non aver potuto, come nelle altre situazioni, ritualizzare il gesto facendo anche TU qualcosa (un nuovo foro). hai ragione di essere orgogliosa di tua figlia, ma come mamma sei stata altrettanto coraggiosa ad accompagnarla. Un caro saluto e grazie per il tuo MI PIACE all’articolo marni
Buona sera Marni. Davvero con gli articoli sul simbolismo degli orecchini e della bucatura delle orecchie hai creato uno spazio straordinario di esperienze femminili coinvolgenti, ed anche maschili, che mi hanno catturata ed anche se non ho ancora letto proprio tutti i commenti agli articoli vorrei offrire anche il mio contributo di donna nata nel 1946 in provincia di Cuneo e poi vissuta fra Torino dove ho studiato e Vercelli dove ho insegnato Storia e Filosofia. Di cose da dire e da confessare su questo argomento ne ho molte. Ho anch’io attraversato le stesse epoche di Maria Serafina e di Nora con cui mi identifico in larga misura ma dichiaro che prima di leggere i tuoi articoli nulla sapevo sul simbolismo degli orecchini né avevo coscienza di quanto fosse radicato nel d.n.a. della nostra identità femminile.
Ti ringrazio Marni, ora che lo so mi sento in buona compagnia e meno strana di quanto pensassi di essere. Gli orecchini, in special modo quelli a buco, mi han sempre affascinata fin da quand’ero bambina. Mia mamma aveva i buchi, glieli aveva fatti una suora in quel di Boves (CN). Le bambine venivan portate a bucare le orecchie dalle suore che facevano anche questo fra i servizi di piccola infermeria. Mia mamma non si ricordava esattamente quanti anni avesse, era bambina ma già abbastanza grandetta da averne nitida memoria e quello della suora con l’ago non era affatto un bel ricordo anche se poi avere i buchi non le era dispiaciuto. A me però non li aveva fatti fare per via della moda che stava cambiando e, credo, più ancora per la presa di posizione del mio papà che si opponeva a far sottoporre anche me a tale barbarie, come si diceva allora. Devi sapere che all’epoca della mia gioventù nessuna ragazza decideva spontaneamente di farsi bucare le orecchie e quelle che avevano i buchi (cioè tutte quelle che venivano dalla campagna ma una minoranza in città) li avevano loro malgrado ricevuti da bambine per volere dei genitori . Moltissime tuttavia preferivano comunque gli orecchini a pizzico, con la clip, per dimostrarsi emancipate. Quotidianamente anche la mia mamma si metteva orecchini a clip di bigiotteria e ne aveva una discreta collezione. Però i suoi buchi se li manteneva operativi e funzionali al fine di potersi mettere, nelle occasioni e nelle uscite più eleganti, i bellissimi orecchini che papà le aveva regalato per i 10 anni di Nozze (1954) col brillante montato in platino su cestello a giorno e aggancio da infilare nel lobo a monachina (quindi leggermente pendente) chiuso sul dietro a scattino. Erano gli unici orecchini preziosi che possedeva oltre alle anelline d’oro della Cresima, lavorate e impreziosite da una piccola pietra di colore. è importante sottolineare che, avendo i buchi, mia mamma li sfruttava per gli orecchini di valore ma era fermamente persuasa che in futuro la modernità avrebbe relegato i buchi alle orecchie al dimenticatoio dei tempi passati, ed era questa un’opinione largamente condivisa. Mi diceva: quando erediterai questi orecchini te ne farai un bell’anellino e un ciondolo. Invece io ero segretamente affascinata da quegli orecchini da infilare attraverso il lobo anche se mi mancava il coraggio di dirlo apertamene. Al massimo chiedevo a mia mamma di poterglieli infilare nei lobi con le mie mani per fantasticare sulla magia di quei piccoli oggetti così affascinanti per me. Nell’occasione mi facevo raccontare per l’ennesima volta della suora con l’ago che le aveva bucato le orecchie da bambina lasciando a mia mamma l’orgoglio di avermi risparmiato la piccola tortura anche se, in fondo in fondo, c’è sempre stata una parte di me che le invidiava quell’esperienza che conservava un po’ del fascino arcano dei riti tribali.
Dalla mia postazione privilegiata di prof liceale ho subito notato nelle orecchie delle mie allieve il gran ritorno dei lobi bucati a cavallo fra la fine degli anni settanta ed i primi anni ottanta. Mi piaceva e ne parlavo con loro, mi facevo raccontare le loro motivazioni e cosa avevano provato nel sottoporsi alla pistola bucaorecchie, novità del momento. Mi colpiva l’orgoglio per il risultato e quanto l’esperienza fosse soggettiva visto che qualcuna asseriva d’aver sofferto parecchio e altre dicevano di aver sentito poco o nulla anche se i buchi venivano fatti col medesimo procedimento. A tutte faceva piacere che la loro prof avesse notato ed apprezzato la novità. Sembrerà strano ma a me faceva piacere che inaspettatamente l’usanza di bucarsi le orecchie rivivesse una nuova stagione, infatti facevo notare alle ragazze che facendosi i buchi stavano ripercorrendo la strada delle loro nonne e bisnonne, come se si risvegliasse la necessità di un ritorno alle radici. Presto qualcuna ha incominciato ad osare col doppio buco e poi con più buchi anche non simmetrici e più tardi non soltanto sui lobi. Ne apprezzavo la creatività quando c’era buon gusto, mentre invece l’orecchino portato da qualche allievo maschio non mi ha mai detto niente. Anche parecchie fra le mie colleghe e amiche andavano a farsi fare i buchi. Invece io confesso qui per la prima volta che, quando avevo fra i 35 e i 40 anni all’incirca, sono entrata talvolta in qualche gioielleria o in una di quelle profumerie attrezzate solo per provare il brivido di dire alla commessa che stavo pensando di farmi bucare le orecchie e farmi spiegare tutto il procedimento con la pistoletta. Poi dicevo che ci avrei pensato e sarei ripassata, eventualmente. Non l’ho mai fatto e le mie orecchie, pizzicate per lunghi anni da orecchini a clip, restano a tutt’oggi intatte anche se dopo la menopausa sono diventata allergica alla bigiotteria (ma non all’oro) ed ho rinunciato agli orecchini. L’orefice di fiducia mi aveva suggerito di fare i buchi per potermi mettere degli orecchini in oro senza rischio di perderli. Pure mio marito caldeggiava questa soluzione ma non me la sono sentita per rispetto alla mia adorata mamma ed alla memoria del mio amatissimo papà e perché il secondo dei miei due figli, quand’era piccolo, si addormentava stringendo i lobi delle mie orecchie con le manine. Sembra una sciocchezza ma per una mamma resta un ricordo speciale e prezioso: mi sembrava brutto fare un cambiamento su quei miei lobi che ancor oggi mi ricordano il mio bambino quando li stringo fra due dita.
A causa dell’allergia ho rinunciato agli orecchini visto che non mi sembra affatto saggio assicurare dei gioielli in oro con una semplice clip. Non me ne cruccio, convinta che gli orecchini con la clip siano diventati oggetti fuori dal tempo, che tradiscono ed impoveriscono l’essenza autentica dell’orecchino con l’eliminazione del rituale di farsi fare il buco. Oggi, a ben pensarci, credo sia persino difficile immaginare che per un periodo la scorciatoia della clip abbia riscontrato tale e tanta popolarità, infatti quando lo racconti le più giovani stentano a crederlo.
Naturalmente non ho mai trasformato in ciondolo e anello le monachine con brillante ereditate dalla mia mamma che conservo gelosamente nella loro scatolina originale in cartoncino di forma ovale e con l’ovatta all’interno. Conservo anche le anelline della Cresima di mia mamma. Questi orecchini bellissimi sono cari ricordi che di tanto in tanto mi piace guardare ripensando ai bei momenti cui mi riportano. Non li ho mai voluti regalare alle mie nuore ma a tempo debito li darò alle mie due nipoti che hanno 13 e 11 anni ed entrambe hanno già i buchi. La più piccola li ha voluti lo scorso anno per la Comunione ed è stato bello, invece sua cugina più grande li ha fatti quando aveva solo 4 anni su istigazione della madre che ci teneva ben più di lei, anche se alla fine la cosa importante è che avere gli orecchini le piace ed è sempre molto felice di riceverne in regalo.
Se avessi avuto una figlia mi sarebbe piaciuto farle fare i buchi quando e se li avesse desiderati, anche più d’uno per orecchio. Ai tempi del liceo mio figlio maggiore usciva con una ragazzina veramente carina che aveva su una delle due orecchie tutta una fila di brillantini a scalare dal lobo fin su su in alto, sull’altro orecchio una perla singola ed in più un piccolo brillantino al naso. Se non erro è stata la prima ragazza che ho conosciuto con l’orecchino al naso ma era proprio bellina nell’insieme, infatti mi ricordo che le facevo sempre i complimenti e lei arrossiva. Mi aveva raccontato che invece i suoi genitori non erano così entusiasti della sua scelta estetica che all’epoca appariva ancora fuori dagli schemi. C’era una forte simpatia reciproca e non nego che mi sarebbe piaciuto averla come nuora, mio figlio lo sa. Ho poi saputo che lavora a Milano nel settore della moda e credo sia un campo che le si addice.
Il sogno più d’impatto che coinvolge gli orecchini non so quanto sia significativo. L’ho fatto vari mesi fa ma lo ricordo bene: nel sogno sfogliavo l’album di nozze assieme a mio marito e mi soffermavo sui miei primi piani notando come mi stavano bene gli orecchini a monachina di mia mamma, quelli col brillante che ho descritto, che avevo ai lobi. Oggi sembrerà strano ma nel 1969, anno delle nostre Nozze, le spose di solito non mettevano niente alle orecchie o al massimo si mettevano delle perle pinzate a clip. In realtà io non portavo nulla alle orecchie nonostante la pettinatura raccolta ma nel sogno mi sembrava normale vedermi con gli orecchini di mia mamma, come se li avessi avuti per davvero.
Un cordiale saluto
Cara Stefanella, permettimi di aprire la mia risposta in questo modo confidenziale, perchè leggere la tua bella testimonianza mi ha emozionato, ma sopratutto mi ha permesso di ripercorrere la tua vita e la tue esperienze. Mi sento onorata e ti sono grata di avermi reso partecipe della tua storia. In particolare la descrizione degli orecchini di brillanti di tua madre mi ha veramente affascinato. Li ho visualizzati perfettamente: gioielli di classe, eleganti ed essenziali in cui si sono concentrati i ricordi, le fantasie ed i desideri di anni ed anni. Anni in cui hai desiderato dare sfogo ad una civetteria prettamente femminile, anni in cui l’hai ammirata nelle altre donne, anni in cui hai lasciato emergere la tua componente materna. Io credo che il tuo sogno raccolga ora tutte queste sfaccettature che sono parte di te. Un sogno in cui, vederti con gli orecchini di tua madre alle orecchie come fossero tuoi, forse vuole farti riflettere sulla realtà in cui, anche senza fori alle orecchie per tuo marito sei ugualmente “femminile” e seducente: sei una “sposa” che ha caratteristiche “preziose”. Oppure vuol portarti a riflettere sull’eredità materna, sugli aspetti preziosi ed unici che hai integrato da tua madre e che sono diventati parte di te. Ma questa immagine può essere un’indicazione da seguire: “rinnovare” il tuo ruolo di moglie e compagna indossando finalmente questi meravigliosi orecchini. Un sogno affascinante e ricco quanto i tuoi bellissimi orecchini. 🙂 Un caro saluto e grazie per il tuo MI PIACE all’articolo Marni
Cara Marni, mi sono sentita onorata dal tono confidenziale della tua risposta che in questi ultimi giorni è diventata argomento di conversazione con mio marito a cui ho fatto leggere tutto ed anche l’articolo sul sogno di Bertina. Mio marito mi ha fatto notare che, a dispetto del tempo, i miei lobi sono ancora belli e lisci e mi sta esortando a dar seguito al tuo invito ad indossare finalmente i bellissimi orecchini col brillante di mia mamma. Potrei considerare sul serio il proposito di farmi finalmente bucare le orecchie nel nuovo anno e potrebbe essere un modo bello ed originale di festeggiare i miei 75 anni, sperando che il 2021 sia un anno più sereno di questo maledetto 2020, per tutti. Se accadrà ti farò sapere ma non avrei mai immaginato che raccontarti la mia storia con gli orecchini avrebbe avuto tale effetto.
Bello essere riuscita a descriverti con precisione gli orecchini di mia mamma che hai ben definito di classe, eleganti ed essenziali. Proprio così, oreficeria di alta qualità e gusto. Li ricordo indossati da mia mamma con lo chignon, quando l’elegante foggia a monachina li rendeva davvero belli anche osservati da dietro ed era bello vederli muovere e luccicare ad ogni suo movimento.
Mi piace la tua riflessione sugli aspetti che ho integrato da mia mamma, simboleggiati nel sogno da quei suoi orecchini che non ho mai potuto mettere. Ma è vero che nel mio essere moglie e madre è sempre stata lei la mia grande ispirazione.
Riflettevo però su mio papà che amava vedere quegli orecchini indossati dalla mamma. Glieli aveva regalati lui, riconosceva quindi la bellezza del lobo bucato! Però allo stesso tempo si opponeva a che io facessi altrettanto in quanto la riteneva una violenza alla sacralità del corpo. Come dire: a livello estetico mi piace molto ma sono contrario per principio e non lo voglio per mia figlia. Diverso per la moglie aveva già i lobi bucati, quindi tanto valeva sfruttarli. Mi ha ricordato un’amica che, divenuta vegetariana, continuava ad utilizzare scarpe, borse ed accessori in pelle che aveva acquistato prima di effettuare questa scelta.
Ma voglio pensare che a Papà e Mamma, ovunque essi siano, non dispiaccia se quei bellissimi orecchini finiranno per ornare anche i miei lobi e poi, un giorno, quelli di una delle loro pronipoti.
Un cordiale saluto ma soprattutto: grazie!
CAra Stefanella, sono molto felice all’idea che questo nostro scambio abbia indotto riflessioni condivise con tuo marito. Trovo bellissimo il suo suggerimento e bellissimo il tuo proposito di ritualizzare il nuovo anno (sperando che veramente sia migliore di questo) forando i tuoi lobi ancora lisci e giovani. E sarò felice anche se mi farai sapere quando sarà. 🙂 Quanto al fatto che tuo padre amasse i lobi forati di tua madre, ma si opponesse a che tu facessi altrettanto, io lo trovo piuttosto comprensibile. Devi pensare che nell’inconscio collettivo ( quindi a livello profondamente inconscio) la foratura dei lobi allude alla deflorazione, e si sa che i padri non amano pensare ai rapporti sessuali della propria “bambina”. Quindi mantenere “intatti” i lobi equivale a testimoniare una simbolica purezza e illibatezza. Equivale agli occhi di tuo padre al considerarti sempre la sua “bambina”. Ti mando un caro saluto e un abbraccio e… al 2021! marni
Buongiorno Marni, una mia amica tua appassionata lettrice mi ha invitata a leggere il bellissimo articolo ed altri che hai dedicato agli orecchini conoscendo la mia speciale passione per questo monile. Raccolgo l’invito a dire la mia su questo argomento condividendo la mia esperienza. Sono un’arredatrice d’interni torinese in pensione circa coetanea di Maria Serafina. La mia famiglia era d’origine calabrese, io l’unica femmina senza fori ai lobi e ne andavo fiera: mi faceva sentire più moderna e metropolitana di mia sorella di 14 anni più grande a cui mamma aveva fatto forare i lobini dall’ostetrica poco dopo la nascita. Anche mia mamma aveva ricevuto i fori da neonata come usava giù in Calabria.
Anche io ho attraversato le stesse fasi di Maria Serafina e respirato lo stesso clima culturale attraverso i cambiamenti nella moda e nel costume ma l’esito è stato diverso.
Mi illudevo di essere una ragazza moderna e anticonformista forte dei miei studi artistici. Ho incominciato a portare gli orecchini a clips fin dall’età di 16 anni: erano alla moda e mi facevano sentire più donna che ragazzina. Vedevamo gli orecchini a clips come un progresso di civiltà. Anch’io come Maria Serafina ho seguitato a lungo a portare orecchini a clips per presa di posizione ideologica anche quando poi la moda era tornata a riproporre il lobo forato con modelli di orecchini nuovi e davvero molto gradevoli. Maria Serafina l’ha definito inconfessato sentimento di attrazione/repulsione: valeva anche per me, cioè per anni ho giurato che non mi sarei mai bucata le orecchie anche se intimamente ne ero attratta senza avere coraggio di confessarlo anzitutto a me stessa, troppo coerente e orgogliosa delle mie convinzioni per accettare che nel corso della vita non è un delitto cambiare idea anche se in fondo parliamo solo di un vezzo estetico…. che però evidentemente ci coinvolge in modo più profondo.
Come Maria Serafina, credo che non mi sarei mai forata i lobi se nella seconda metà degli anni 80, a cinquant’anni suonati, non si fosse presentato l’imprevisto: un’amica giornalista a cui avevo dato una mano per la redazione di qualche articolo sulle tendenze dell’interior design ha pensato carinamente di sdebitarsi regalandomi un bel paio di orecchini in oro, a buco. Lei aveva dato per scontato che avessi anch’io i lobi forati perché in quel periodo portavo sovente alle orecchie un paio di anelle che sembravano proprio infilate ma invece erano finte, del tipo a stantuffo. Ho accettato volentieri il regalo col brivido di avere una buona scusa per farmi i buchi anche se il modello era facilmente riadattabile a clips: nella vita a volte lasciarsi andare ad un pizzico di incoerenza fa bene all’anima. Non dimenticherò mai quella mattina piovosa in cui, sola soletta, sono entrata in una gioielleria per farmi forare i lobi: esperienza davvero carina per il bel clima che s’è subito instaurato con la proprietaria che mi ha fatto i buchi a pistola con i pre-orecchini (ouch! ouch!) raccontandomi che mi si stava per aprire un mondo bellissimo che, grazie ai lobi forati, avrei scoperto un modo nuovo di valorizzarmi. Aveva ragione ed è stata così brava da farmi vivere il momento della foratura coll’emozione di un rito di passaggio e non come un fastidio da sopportare: ne valeva la pena!!, per questo anche a me leggendo è spiaciuto che Maria Serafina non si sia mai lasciata andare, son certa che non se ne sarebbe pentita. A casa la sorpresa della piccola “modifica” ai miei lobi è stata accolta favorevolmente da mio figlio e mio marito ne era veramente intrigato: pensavo fosse una cosa solo sua ma grazie ai tuoi articoli ho capito che non è così. In seguito anche mia sorella è andata nella stessa gioielleria per farsi riaprire i suoi fori.
Così per me gli orecchini sono diventati irrinunciabili: un piacere quotidiano ed un bel tocco di femminilità che illumina il viso, ravviva il trucco e l’abito del giorno e ti regala un pizzico di buonumore come nessun altro accessorio. A ripensarci non so come facessi a tollerare il fastidio dei lobi stretti dalle clips anche solo per qualche ora: quello sì era uno strumento di tortura, non farsi i fori. A quasi 70 anni ho poi ancora fatto i doppi buchi, questa volta in farmacia, dopo che mio marito mi aveva regalato punti luce di brillante luminosissimi ma troppo piccolini per “riempire” il mio lobo, ideali però da tener fissi da secondo buco: mi sembrava un piccolo tocco di classe, ho ricevuto tantissimi complimenti, e ancora fatto mio marito ne è impazzito, positivamente.
Avessi avuto una femminuccia per nipotina avrei adorato accompagnarla a farle fare il primo foro ai lobi quando l’avesse desiderato, immagino verso i 10-12 anni o forse anche un po’ prima. Ma ho solo nipoti maschi, che adoro ma hanno altri interessi.
Nelle ragazze d’oggi spesso ammiro i pircing, non tutti ma alcuni fatti con gusto e senza esagerare danno un tocco personale e un po’ esotico e audace che esprime personalità. Il gioiello che penetra ha sempre un pizzico di fascino in più e chissà come mai quand’ero ragazza cercavano di persuaderci del contrario.
Il mio sogno frequente legato agli orecchini è di averne perso uno e dispiacermi da morire perché ognuno di quelli che possiedo ha un valore affettivo. Strano perché da quando ho i fori non ho mai perduto neanche un orecchino. Di quelli a clips invece ne ho perduti, ma era solo bigiotteria.
Cari saluti Marni, elimina pure ciò che ho scritto se pensi che non sia interessante e grazie per aver letto.
P.S. se posso vorrei rivolgere un appello da quasi coetanea a Maria Serafina: se in passato avessi preso la decisione di farti forare i lobi oggi i buchi li useresti, vero? Penso che saresti contenta di averli. E allora perché non prendere la palla al balzo facendoti accompagnare dalle tue nipoti? Non pensare all’età perché non è mai troppo tardi per levarti lo sfizio. Pensaci, magari per festeggiare con le tue nipoti quando il covid darà tregua restituendoci più libertà e serenità.
Nora
Gentile Nora, mi sono scoperta a sorridere mentre leggevo della tua esperienza, sorrido perchè mi rende così felice questo scambio fra donne e queste esperienze condivise. Sorrido perchè mi fa bene al cuore accorgermi di aver creato, con questi articoli sul simbolismo dell’orecchino e della foratura dei lobi (pur senza alcun programma), uno spazio di raccolta di esperienze di vita sempre varie, interessanti, coinvolgenti, commoventi. GRAZIE! Grazie a te e a tutti gli altri che hanno scritto, perchè mi rendete partecipe della vostra storia. Mi sento onorata e sempre più coinvolta. Bella la tua storia Nora! Segue le linee tracciate da Maria Serafina per poi discostarsene con la tua decisione di forare le orecchie presa “di pancia”, incredibile come a volte la vita ci conduca dove vuole, con tanti piccoli segnali, coincidenze, deviazioni dalla rotta. Sono certa che i nuovi orecchini ti abbiano conferito ancora più fascino e sono molto felice che tu te li goda e li apprezzi. Quanto al sogno ricorrente in cui ne perdi uno, è un sogno intrigante che probabilmente è legato veramente al senso di perdita, non tanto degli orecchini in sè, quanto al timore della perdita di un equilibrio legato alla tua femminilità e alla coppia, perdita di chi apprezza e gode con te della bellezza che i tuoi orecchini creano, perdita di una felice simmetria, paura di essere destabilizzata da cambiamenti nei rapporti più importanti.Il tuo appello a Maria Serafina riflette ciò che pure io le avevo suggerito. Chissà se infine si farà convincere 🙂 Trovo che ci sia sempre tempo per tutto ciò che procura piacere, ma ognuno deve arrivarci a modo suo e deve sentirlo giusto e “buono” per sè. Un caro saluto e grazie per il tuo MI PIACE all’articolo Marni
Buongiorno Marni, grazie per aver letto ed ospitato il mio commento e per l’interpretazione molto illuminante che hai dato del mio sogno.
La paura per la perdita della “felice simmetria” che ritrovo con mio marito nel rapporto di coppia è un fatto che ahimè prende piede sempre di più con l’avanzare dell’età. Non avrei pensato alla coppia degli orecchini come ad un simbolo della coppia che con mio marito formiamo nella vita ma dopo aver letto la tua spiegazione è chiaro che il mio inconscio in sogno deve avere proprio lavorato in questo senso. Forse perché mio marito ama vedermi portare gli orecchini e gli piace regalarmene? Riflettendo, io ho doppi buchi ai lobi ed indosso 2 coppie di orecchini in perfetta simmetria: io e mio marito + i nostri 2 figli (e loro famiglie). Mi colpisce veramente tanto la forza simbolica degli orecchini che infatti si coglie in modi diversi dagli articoli e dalle tante esperienze raccontate da chi ha commentato.
Io credo che gli orecchini colpiscano così tanto l’immaginario perché si tratta di un monili speciali che sommano al valore ornamentale il valore di una “esperienza” che sentiamo importante, cioè della foratura dei lobi che è un bellissimo rito che accomuna noi donne (anche le poche che non vi si sono sottoposte lo hanno comunque considerato ed immaginato) ed è un evento che resta ben impresso nella memoria di ognuna. Per questo ripensandoci mi sembra incredibile che durante i miei anni giovanili erano davvero riusciti a persuaderci che il forarsi le orecchie fosse un atto sbagliato e quasi incivile. così eravamo state private di un’esperienza importante e di un pezzo di tradizione femminile di cui poi però le stesse donne si sono riappropriate come se si trattasse di un istinto che ci portavamo dentro! Sbaglio se dico che quella degli orecchini a buco è una storia diversa e molto più particolare rispetto al normale ciclo delle mode che vanno e vengono? Credo di poterlo affermare per le donne che come me (e come Maria Serafina) hanno vissuto in prima persona le due fasi opposte di rifiuto e di riscoperta del foro alle orecchie.
Un caro saluto a te e nuovamente grazie!
Buongiorno Nora, ti confesso che insieme a voi sto scoprendo sempre più l’importanza che questo gesto, ormai così comune, ha nel nostro inconscio. So che nei nostri sogni appaiono simboli archetipici e so quanto siano fondamentali e quanto ci condizionino, lo verifico giornalmente nelle sedute quando si lavora con i sogni, ma questo argomento ha un impatto più forte di altri, una risonanza più ampia e misteriosa, forse perchè legato all’unione di maschile e femminile, alla deflorazione, alla seduzione, alla sessualità e ai rituali che nel tempo hanno accompagnato questi aspetti durante la crescita. Quindi aspetti che vanno al di là delle mode e che emergono invece nelle tradizioni che vengono tramandate e che, anche quando si trasformano per adeguarsi ai tempi, conservano la energia originaria confinandola nell’inconscio. un caro saluto marni
Salve Marni che argomento interessante!! dico la mia. Ho 52 anni, sono originaria del frusinate ed anche molti dei miei sogni di bambina sono stati riempiti dalla prospettiva della foratura delle orecchie, che mi ha affascinato sin da quando ho memoria osservando mamma e le altre donne di famiglia. Solo che io sognavo che mia madre non mi forava personalmente ma mi portava a forare le orecchie, ed erano sogni pieni di trepidazione per il fatidico atto che finalmente mi aspettava. l’ho chiesto tante e tante volte facendomi raccontare da mamma come era stato quando le avevano forate a lei. Mi ha poi accontentata quando avevo gia’ quasi 10 anni, anch’io in vista della prima Comunione. non fu pero’ mia mamma ad accompagnarmi bensi’ la mia cara nonna materna. Anche se sono passati 42 anni conservo vivida memoria di quel giorno in cui finalmente mi porto’ da una vicina che era esperta nella difficile arte della foratura dei lobi , la stessa persona che aveva fatto i buchi anche a mia mamma. Nell’eccitazione del momento sentivo in me una motivazione forte che si mescolava alla paura di cio’ che mi aspettava e all’orgoglio di sentirmi finalmente protagonista di questa tappa importante. il dolore eccome se c’è stato, lo ricordo piuttosto intenso ma ero preparata e direi felice di sopportarlo e di vincere la ‘sfida’ con me stessa per sfoggiare questi orecchini. Allora mica si usava la pistola, eh? i fori venivano fatti a mano usando le cosidette ‘navicelle’, cioè orecchini a forma di cerchio, di cui la parte mobile che va infilata nel lobo dell’orecchio aveva una punta appositamente affilata proprio perché non doveva semplicemente ‘entrare’ nel foro, doveva proprio farlo! Puo’ sembrare rudimentale oggi ma quella signora possedeva sapiente manualita’ e mi ha fatto 2 buchi perfetti. E poi ne ho un ricordo bellissimo di quella giornata e di quei momenti, mi sono sentita ‘importante’ e posso dire di avere appagato il mio ‘desiderio di ritualizzare col dolore’ (v. commento di Sandro) cosa non avvenuta poi con mia figlia, accompagnata in farmacia a fare i primi buchi richiesti soltanto al termine della 3^ media, tutto si e’ risolto in una veloce procedura svolta con professionalita’ distaccata dalla dottoressa, quasi indolore ma, più’ che altro, anche emotivamente asettica e senza poesia. Mia figlia contenta degli orecchini ma la sua ‘ritualizzazione’ l’ha avuta solo l’anno scorso col piercing all’ombelico fatto con l’ago. Ho capito le sue motivazioni, l’ho sostenuta persuadendo mio marito che inizialmente non era daccordo, l’ho accompagnata a farlo in un centro serio. Sul suo pancino e’ anche grazioso e femminile……pero’ che nostalgia di quando mettere un semplice paio di orecchini bastava ad appagare la nostra voglia di sentirci piu’ grandi con un emozionante ‘rito di passaggio’ che era parte delle nostre tradizioni, quindi un’esperienza bella anche perche’ ‘univa’ idealmente diverse generazioni di donne!
Un saluto da Velia
Buonasera Velia ho letto con molto piacere la tua storia, l’esperienza così a lungo attesa e che è stata così importante per te ed anche l’esperienza di tua figlia che hai sentito così asettica e priva di emozione rispetto alla tua. Di certo è stato così, ma non dimenticare che ognuno di noi è un piccolo mondo a se stante, per cui magari anche tua figlia ha un ricordo importante di quel momento e forse la calma e la veloce procedura per lei sono state “meglio”, anche se tu le hai sentite prive di poesia. Quanto al piercing hai fatto benissimo ad accontentarla e ad accompagnarla. Forse questo rito è stato più sentito perchè “diverso” e un poco più trasgressivo. Lo so, al presente è diventata quasi una moda, ma non dimenticare che tatuaggi, fori e scarificazioni in varie parti del corpo fanno parte della storia dell’uomo in ogni cultura. Probabilmente obbediscono ad bisogno-desiderio di avere un controllo sul prorpio corpo e di segnalare con qualcosa di così evidente (e a volte doloroso) un passaggio fondamentale ed un cambiamento del corpo o del prorpio status. Mando un saluto affettuoso a te e a tua figlia. Grazie per il tuo MI PIACE all’articolo Marni
Buongiorno Marni, ti ringrazio per la risposta confermandoti che ci hai azzeccato perche’ anche mia figlia (le ho fatto leggere dato che si parlava anche di lei) si porta in cuor suo un ricordo bello del giorno in cui mi ha chiesto di mettere gli orecchini e l’ho accompagnata in farmacia a fare i buchi. era cosi’ tesa che non badava all’intorno ma si ricorda bene che le ho tenuto la mano per incoraggiamento e una gran soddisfazione per il risultato. Il piercing per lei non e’ stato un gesto di trasgressione ma di ‘autostima’ e cura di se’ ed io approvo la sua scelta, ma e’ una ragazza posata e riflessiva.
A questo proposito vorremmo chiederti se anche per i piercing, in particolare per quello all’ombelico, vale la simbologia del ‘maschile e femminile’ per un gioiello che penetra in una parte appositamente forata anche se a differenza degli orecchini non e’ radicato profondamente nella nostra tradizione. del resto anche farsi piu’ buchi nell’orecchio e non solo nel lobo, e’ consuetudine relativamente recente e sconosciuta alle generazioni precedenti.
Ci tengo in ultimo a ringraziarti per gli articoli che hai dedicato agli orecchini perche’ oltre alla simbologia hai stimolato lettrici e lettori a raccontare memorie di usi e tradizioni locali sulla foratura delle orecchie, esperienze diverse e molto interessanti che cosi’ non andranno perdute, e credo che questa sia un’operazione culturale molto preziosa.
Grazie, un saluto carissimo da Velia e da Martina, mia figlia
Salve Velia, bello che partecipi anche tua figlia alla conversazione! E grazie per il tuo apprezzamento al mio lavoro. Per quanto riguarda i piercing nei sogni sono legati al bisogno di trasgressione (rifiuto delle norme e dei modi di presentarsi comuni), ma anche al proprio bisogno di unicità, di distinguersi dal gregge e di controllare e vincere il timore del dolore. Quello all’ombelico ha una valenza più erotica e di richiamo sessuale, equivale a mettere in evidenza una parte normalmente nascosta del corpo che ha grande attrattiva (la fanno solo le donne). Certo adesso tutto ciò è una sorta di moda, per cui si aderisce a certi modelli senza tanto riflettere pensando al risultato estetico o per sentirsi diversi. Non è un caso che i piercing vengono fatti più spesso in età adolescenziale quando più forte è la ricerca del senso di identità personale ed il bisogno di definire se stessi attraverso ciò che si mostra agli altri. Ricambio di cuore i vostri saluti. E’ un piacere avervi conosciute 🙂 marni
Buongiorno Marni, conoscerti e conversare con te e’ stato un grande piacere per noi! ho dimenticato di dirti che sei la prima persona ‘matura’ che ha approvato senza riserve il mio appoggio a Martina per il suo piercing.
Grazie per la tua gentilezza e competenza, sara’ bello continuare a seguirti.
Un abbraccio da Velia e da Martina
Grazie a voi 🙂 anche io ho cercato di appoggiare la mia primogenita nei suoi desideri. Lo so, non sempre è facile, le persone intorno tendono a giudicare e sono tutti ottimi educatori (con i figli altrui). Abbraccio doppio marni
Buongiorno signora Marni. Le scrivo perchè anch’io desidero raccontarle un sogno riguardante madri che forano le orecchie alle loro figlie. Si tratta nel mio caso di un sogno che in me ha lasciato una traccia profonda a distanza di anni, fatto questo più unico che raro
Prima di parlare del sogno però è necessario dire qualche parola su ciò che lo ha innescato riavvolgendo il nastro fino ad oltre un trentennio fa cioè fino a quando mio marito ed io siamo riusciti a coronare il nostro progetto di famiglia diventando genitori di una amatissima e desideratissima figlia attraverso un faticoso iter di adozione internazionale in Perù. Nostra figlia aveva quasi 3 anni quando l’abbiamo conosciuta. Una bella bambina dai grandi occhi e dai capelli nerissimi rimasta prematuramente orfana. Abbiamo però notato il buchino per gli orecchini nei suoi piccoli lobi e questo dettaglio ci ha inteneriti perchè abbiamo pensato ad un gesto di cura e d’amore della sua mamma naturale che, mettendole gli orecchini com’era tradizione locale per le bimbe, aveva certamente immaginato un futuro diverso da quello che poi il destino ha voluto. Tornati in Italia con la bimba abbiamo perciò scelto di metterle davvero gli orecchini e così le abbiamo comprato un paio di piccoli chiodini d’oro che ha tenuto per tutta l’infanzia. Per questo motivo io non ho pregiudizi negativi verso le madri che scelgono di bucare in tenera età le orecchie delle loro piccoline specie se è parte della loro tradizione culturale, anche se nella mia famiglia questa tradizione non esisteva. Mia madre non aveva i buchi e logicamente non aveva mai considerato di farli a noi figlie, ed io non ne avevo mai sentito la necessità perchè in occasioni speciali supplivo cercando modelli a clips. Con nostra figlia però era diverso perché i suoi orecchini erano un pretesto per riconnetterla alla madre naturale (sempre ricordata nelle nostre preghiere) per poterle raccontare che la sua prima mamma si era presa cura di lei, finchè ha potuto
In famiglia sono stata molto criticata per avere messo gli orecchini alla mia bambina, mia madre e molti parenti mi suggerivano di lasciarle i buchini vuoti sperando che si richiudessero ma mio marito ed io la pensavamo diversamente. Per sentirmi ancora più vicina a nostra figlia ad un certo punto ho deciso di farmi forare le orecchie anch’io. L’ho vissuto come una vera “iniziazione” per sintonizzarmi profondamente con mia figlia e con la memoria della sua mamma naturale. Devo dire che non me ne sono mai pentita anche se diversamente non credo che a forarmi le orecchie ci avrei neanche mai pensato. All’età di 12 anni ho concesso a mia figlia un secondo paio di buchi alle orecchie che lei ha vissuto con le emozioni di una “prima volta” non potendo ricordare i primi buchini che le fecero da neonata.
In epoca molto successiva, cioè quando mia figlia stava per diventare mamma ed abbiamo saputo dall’ecografia che era una femminuccia, ho fatto il sogno di cui ricordo ancora tutte le sensazioni e molti dettagli. Ho sognato che la mia nipotina era nata da poche ore, andavo in ospedale per vederla e trovavo mia figlia a letto con la bambina teneramente adagiata su di lei. Ma la neonata aveva già ai lobi i chiodini d’oro uguali a quelli che avevamo scelto per nostra figlia da bambina. sulle prime sono inorridita, ero furiosa e ho urlato a mia figlia: come hai potuto fare questo ad una bimba così piccola e indifesa?? Lei mi ha risposto che non ne poteva niente, che la piccola era già nata così e mi ha chiesto di prenderla in braccio. L’ho fatto con titubanza ma è stato subito qualcosa di dolcissimo ed in quel momento ho capito che amavo la mia nipotina così com’era e il sogno mi ha lasciato una sensazione bellissima al risveglio anche se nel ripensarci avevo le lacrime agli occhi.
Quando la nipotina è nata davvero ho chiesto a mia figlia se aveva intenzione di bucarle presto le orecchie, non sarei stata contraria. Lei ed il compagno però erano d’accordo a lasciare la decisione alla bambina una volta abbastanza grandina per scegliere. Mia nipote si interessa già agli orecchini ma per ora si accontenta ancora di quelli autoadesivi da bimba, però credo che ormai il momento dei primi buchini e degli orecchini veri sia vicino e siamo già d’accordo che quando lo chiederà sarà un mio regalo. L’anno venturo andrà a scuola, potrebbe essere un bel momento.
Grazie!
Buongiorno Lavinia, confesso che il tuo racconto mi ha commosso. Quanto amore in questa vostra decisione di mantenere i fori nelle orecchie di vostra figlia, anzi nell’enfatizzarli con il chiodino d’oro! Siete stati meravigliosi tu e tuo marito nel volere dare valore alle radici della bambina. Quanto al tuo bellissimo sogno io credo che il tuo inconscio abbia voluto mostrarti la bambina con i chiodini d’oro nata già così, quale immagine del “dono” meraviglioso che tu hai ricevuto allora con tua figlia e che sì è ripresentato con la nipotina. Un modo per farti prendere coscienza anche della tua fortuna. Grazie per avere condiviso con noi la tua storia. Sono sicura che il momento dei primi buchi per tua nipote sarà un bellissimo rito se le starete tutti vicino con il vostro affetto e per lei sarà un modo per ricordarsi di tutto come di una cosa preziosa. 🙂 Un caro saluto e grazie per il tuo MI PIACE all’articolo Marni
Buongiorno gentile Marni, grazie davvero per le bellissime parole spese sulla mia famiglia e per la spiegazione serena e rassicurante del sogno che ho descritto. Non volevo influenzare la lettura del sogno perciò ho volutamente evitato di scrivere quale tipo di interpretazione gli avevo poi dato io, ma si tratta di un’interpretazione che tuttora mi inquieta nonostante il bellissimo senso di dolcezza con cui il sogno si concludeva
Ciò che temo è che la sfuriata che faccio a mia figlia nel sogno nonappena vedo la piccolina nata con orecchie già forate da quei piccoli chiodini d’oro, sia stata una brutta scenata di gelosia perchè avendo partorito una bimba così lei mi stava dimostrando che il legame di sangue è più forte dell’amore per una madre adottiva. Questa rivalità con la sua mamma naturale però mi ripugna dato che abbiam passato una vita, fin da quando c’era ancora mio marito, a fare in modo che nostra figlia crescesse consapevole delle sue origini ed amorevole e grata anche verso la mamma naturale, ed in coscienza ritengo che ci siamo riusciti, però sono sincera: il pensiero di quel sogno mi inquieta ancora
Invece per i primi buchi che desidero regalare a mia nipote vorrei creare un momento speciale con mamma e nonna accanto: lo faremo solo quando la bambina si sentirà davvero pronta, non prima. vorrei proprio “scegliere” la persona che glieli farà e mi piacerebbe che fosse come la Jacqueline dell’articolo che ho letto su questo sito cioè capace di “partecipare”, non limitarsi ad eseguire la foratura come una banale pratica di rutine
Mille grazie ancora
Buongiorno Lavina, quello che tu pensi del tuo sogno ha un senso che può coesistere con quello che ti ho detto io. Molto probabilmente questo aspetto di gelosia e rivalità esiste dentro di te in forma rinnegata, cioè costantemente repressa (prorpio per il tuo/vostro far crescere vostra figlia con la consapevolezza delle sue radici). Ti spiego meglio: dentro di noi esiste tutto e il contrario di tutto, ci sono parti della nostra personalità integrate e che noi mostriamo agli altri, ci sono parti rinnegate, cioè parti di noi di cui ci vergogniamo, che sono contrarie ai nostri valori e che, nella vita cosciente, reprimiamo costantemente. Quindi la rivalità e la gelosia per la madre biologica di tua figlia è assolutamente normale che esista, ma questo non pregiudica il buon lavoro che hai fatto con lei e l’amore che lei ti porta. Devi solo accettare che dentro di te esiste questa vulnerabilità, vulnerabilità che sarà legata alla tua storia personale e che il sogno ti ha mostrato. Auguro a te, tua figlia e tua nipote uno splendido momento da vivere insieme in occasione dei suoi primi buchi alle orecchie. Ci renderai partecipi quando sarà 🙂 Un caro saluto Marni
Buongiorno Marni, ti ringrazio per la chiarezza della spiegazione e per gli interessanti approfondimenti suggeriti, che mi hanno permesso di inquadrare l’ambivalenza di quel sogno accettandola finalmente con serenità.
Ti prometto che quando arriverà il momento per i primi buchi di mia nipote tornerò qui a raccontare l’esperienza
Anche io ti rivolgo un caro saluto e un arrivederci!
Salve Marni, buona sera. Curioso, sono un uomo ormai quasi cinquantenne ed anche io ho sognato varie volte mia madre che vuol forarmi le orecchie. Era questo un sogno molto ricorrente in fase adolescenziale che poi come per la signora Serafina si è rarefatto nel tempo ma non mi ha mai abbandonato e s’è trasformato in età adulta in un sogno che mi riporta nostalgicamente alle atmosfere della gioventù nel cuore degli anni 80.
Apparte questo il mio è un sogno diverso da quello raccontato nell’articolo. Mia madre non armata di spillone rovente ma di apposita rivoltella sparabuchi, io non spaventato ma desideroso di sottopormi a quel rituale.
A mia madre piaceva proprio fare i buchi alle orecchie. La sua amica più intima e cara (per noi figli era più che una zia) aveva la gioielleria e imprestava a mia madre la pistoletta e tutto l’occorrente per fare i buchi. Si poteva scegliere il colore del brillantino dei primi orecchini da sparare, erano in confezioni sigillate a due a due e la pistoletta faceva uno scatto secco e rumoroso (anche un po doloroso) quando veniva premuta la levetta di sparo. Mia madre ha bucato le orecchie alle mie 3 sorelle, alle zie ed a tutte le cugine, alle mie due nonne (quella materna li ha fatti per la prima volta a 60 anni, quella paterna ce li aveva da ragazza ma poi se li era lasciati richiudere), a svariate amiche, conoscenti, vicine di casa e loro figlie, persino a due ragazze con cui flirtavo ma non a mia moglie che aveva lobi già forati quando ci siamo conosciuti e non ha mai desiderato farsi fare degli altri fori in più oltre al paio di base.
Nei miei sogni la cosa bella era che pareva che non ci fosse distinzione di sesso, come se mettersi i primi orecchini fosse una cosa tradizionalmente attesa anche per un maschio come me ed era bello immedesimarmi a vivere il momento proprio come facevano le ragazze. Di solito però il sogno si limitava all’eccitazione della fase preparatoria svegliandomi prima del fatidico momento.
Io ero davvero affascinato e incuriosito dal rituale del bucare le orecchie e non facevo niente per nasconderlo infatti poi tempestavo di domande la persona appena trattata da mia madre. Mi incuriosiva la gioia del risultato ma allo stesso tempo l’ammissione che aveva fatto “un po male” ed in qualche caso “molto male”.
In due o tre occasioni mia madre mi ha offerto di farmi il buco per l’orecchino che era all’ultima moda ma ho sempre rifiutato, non ero il tipo. Per le ragazze poi i primi buchi alle orecchie sono proprio una cosa “socialmente attesa” e quasi sempre suggerita ed incoraggiata dalle loro stesse madri, invece per i ragazzi è molto diverso e non sarebbe mai stata la stessa cosa.
Qualche anno fa ho accompagnato assieme a mia moglie nostra figlia dodicenne a fare i primi buchi sperando in fondo di rivivere quelle emozioni ma sono rimasto un po deluso. L’attrezzo non è più la pistoletta di una volta ed è quasi silenzioso: all’inserzione fa un brutto rumorino plasticoso. Come papà mi ha sollevato constatare che ora farsi i buchi è pressochè indolore, confermato da mia figlia ed anche dalla farmacista che glieli ha fatti. Però mi domando se è il desiderio di “ritualizzare col dolore” che spinge tantissime ragazze d’oggi a non accontentarsi più degli orecchini e spingersi verso altri piercings. Mia figlia lo sta già meditando in vista dei 18 anni ma fra le sue amiche ce ne sono che non si sono nemmeno forate i lobi (troppo “banali”?) ma hanno piercings in altri posti qualche volta carini ma non sempre.
Buongiorno Sandro, grazie per il tuo commento in cui racconti la tua esperienza ed i tuoi sogni. Grazie davvero è molto bella la tua sotria! Anche questo è un punto di vista diverso e molto interessante: desiderare di farti forare i lobi da tua madre ( che li forava a tutti) a mio avviso ha un significato simbolico molto importante che ti richiama, prima di tutto al passato vissuto con tua madre, al contatto con lei, ma sopratutto al contatto con il mondo femminile all’eccitazione dell’attesa, alla varietà e al piacere del corollario di oggetti, colori e sensazioni che facevano parte di questo momento rituale. Trovo bellissimo che allora tu t sia sentito coinvolto in tutto ciò e questo non abbia provocato reazioni di rifiuto o di critica, ma solo una grande dolcezza che emerge dal tuo racconto. hai fatto bene ad accompagnare tua figlia per i primi buchi e se te lo chiede accompagnala anche per un possibile piercing. E’ interessante anche la riflessione sulla “ritualizzazione col dolore” che spinge parecchi giovani ( non solo) ad accettare il dolore pur di mostrarsi diversi ed obbedire ad un desiderio, che a livello razionale appare non motivato, ma che ha radici antiche, archetipiche oserei dire e che richiama i riti di passaggio e anche il bisogno di segnalare con un cambiamento fisico un cambiamento dentro di sè, che può essere una nuova maturità, la ribellione ad uno stato di cose o il bisogno di sentirsi diversi. Un caro saluto e grazie per il tuo MI PIACE all’articolo marni
Buongiorno cara Marni, pure io ho da raccontare qualcosa su questo argomento. Mia mamma i buchi non me li ha fatti fare da piccola perchè nemmeno lei li aveva (e non li ha) in quanto per mio nonno era una barbarie inutile.
Poi, a 19 anni, sono andata a farmeli in oreficeria accompagnata dalle amiche (che ce li avevano già tutte), e devo dire che, personalmente, non è stata per niente una bella esperienza fare i buchi da grande. Tanto male sul momento dello sparo, dolore e fastidio nei primi giorni di cura dei buchi e pure per riuscire a dormire di lato.
A mia nonna invece glieli hanno fatti da neonata , così non si è mai ricordata del male sentito!
Per mia figlia quando ho saputo che era una femmunuccia, già da prima che nascesse, ci ho pensato e ho deciso di farglieli già da piccolina perchè se li trovasse senza ricordare. Ho chiesto consiglio alla pediatra e mi ha detto che, se volevo, glieli poteva fare lei stessa ma dopo la prima serie di vaccinazioni. Mio marito era daccordo ma sapevo che mia mamma me ne avrebbe detto di tutti i colori, e cosi’ è stato. Anche veder fare i buchi alla mia bambina a 8 mesi non è stata per niente una bella esperienza. La pediatra ha usava un ago e la bambina piangeva disperata (ma di più che per i vaccini) mentre io dovevo collaborare tenendole ben ferma la testa.
La notte seguente, mi ricordo, ho sognato che la tenevo ferma mentre le facevano un piercing nell’ombellico con un agone grosso, e questa volta sanguinava anche! Forse quel sogno è stato provocato dai rimproveri di mia mamma che era fuori di se’ per la mia scelta però mi ha fatto sentire ancora più in colpa e terribilmente egoista infatti, in seguito, alla seconda figlia i buchi non glieli ho voluti fare e aspetto che prima sia lei a chiederli, poi si vedrà. Questo anche se la figlia grande ormai ha 7 anni, felice dei suoi orecchini che adora e piace anche a me come le stanno.
Non so, per quasi tutte quella di fare i buchi è una bella esperienza ma non per me. Forse l’ho sempre affrontata in un modo sbagliato ??
Anche se amo gli orecchini penso che non ha tutti i torti mia madre e mio nonno prima di lei.
Salve Donatella, grazie per aver condiviso la tua esperienza, anche se sgradevole, con gli orecchini. Io penso che il parere di tua mamma abbia influito molto su questa sgradevolezza, se ci fosse stata partecipazione e avessi vissuto tutto come qualcosa di bello e festoso, avresti sofferto meno e avresti sopportato meglio il fastidio, ti saresti sentita importante e supportata e ammirata. Forarsi le orecchie non è obbligatorio, ed è vero che per tante persone è una barbarie perchè legata al fatto di perforare una parte del corpo, una pratica primitiva che l’uomo ha sempre compiuto. Ma è vero che la femminilità che viene esaltata dall’indossare gli orecchini infilati, ha un grande fascino su noi donne ( e anche sugli uomini). Tuttavia io ritengo che ogni scelta debba essere rispettata e che ci sia il momento giusto per ogni cosa. Trovo prematuro forare le orecchie ad una neonata e, anche se ora tua figlia porta i suoi orecchini tranquillamente, pensa a quanto hai sofferto tu allora nell’assistere, mentre la pediatra le forava i lobi. E anche il sogno che ti è arrivato in seguito è un segnale della tua insicurezza e dei tuoi timori e dell’impressione vissuta. Penso che tu faccia bene ad aspettare con la tua seconda figlia. Lascia che sia lei a decidere. E quando e se deciderà crea un’atmosfera di festa e se non ci riesci perchè il tuo passato ha condizionato falla accompagnare da qualcuno che approvo la sua scelta e che la sostenga. Un caro saluto a te e alle tue bimbe 🙂 marni
Buonasera Marni, io ho fatto un sogno ribaltato rispetto a quello di M.Serafina e preciso che non è un sogno ricorrente ma che l’ho sognato una volta sola alcune notti fa però non si è cancellato e mi è rimasto presente il ricordo. Ero io la madre che con un ago che sembrava un ago di siringa si accingeva a forare i lobi della figlia per poterle infilare dei piccoli orecchini d’oro che nel sogno non vedevo l’ora di vederle addosso. La bambina però non sembrava spavenata.
Mia figlia ha solo 3 anni, delle volte le piace giocherellare con i miei orecchini quando la prendo in braccio ma è ancora troppo piccola, non mi sognerei mai di farle bucare le orecchie e comunque lo farò solo se e solo quando sarà lei stessa a chiederlo. Però non nego che mi sono sempre piaciute le bimbe di quell’età con dei piccoli orecchini fin da quando io stessa ero bambina e invidiavo quelle bambine a cui le loro mamme avevano già fatto bucare le orecchie in ancor tenera età e si erano ritrovate quelle piccole bellezze luccicanti ai lobi che invece a me mancavano. Mia madre invece era proprio contraria ai buchi per un fatto di principio e quindi inutile chiederle il permesso di farmeli fare anche quando ero già più grandicella perché la risposta era sempre un NO così sdegnato che mi faceva provare quasi vergogna di averglielo chiesto. Per tanti anni ho rinunciato agli orecchini per non dispiacerle e mi sono decisa a fare i buchi un giorno di punto in bianco a 27 anni, circa un anno dopo la laurea ed un anno prima del matrimonio. Sembra una cosa da nulla ma per me è stato un momento elettrizzante che ho assaporato in tutto e per tutto, compreso il dolore comunque molto inferiore alle aspettative. Ricordo che, forse per incoraggiarmi il gioielliere, un signore anziano ed assai garbato nei modi, mi ha detto di ritenere il foro ai lobi essenziale in una donna elegante perché ne completa la femminilità (mi sono sentita lusingata perché mi è sembrato un complimento). Ho apprezzato molto la sua cura nell’individuare il punto ottimale per collocare il foro ed assicurarsi della perfetta simmetria e infatti ritengo abbia fatto un lavoro superbo. Niente aghi e nemmeno la classica pistola ma un apparecchio simile ad una spillatrice. Avevo messo in conto che poi mia madre si sarebbe arrabbiata invece ha persino detto che mi stavano bene e mi ha fatto dono degli orecchini della bisnonna, bellissimi dei quali ignoravo l’esistenza. Dopo due generazioni sono stata la prima a poterli indossare ed ho poi scelto di metterli alle orecchie quando mi sono sposata. Farmi bucare le orecchie mi ha fatta sentire diversa in un momento di stallo in cui avevo bisogno di percepire un cambiamento, però mi è rimasto il rimpianto di non avere portato con me una persona cara, ad esempio un’amica, per condividere con lei il momento. L’anno seguente ho voluto tornare col futuro marito dallo stesso gioielliere che mi aveva bucato le orecchie per scegliere le nostre fedi nuziali e di sicuro mi rivolgerei ancora a lui il giorno che mia figlia dovesse chiedermi davvero i buchi. Anche io so già che quel giorno mi emozionerò proprio come la nuora di M.Serafina. Non so se tutti questi dettagli hanno a che fare con il sogno ma forse possono interessare.
Complimenti per tutti gli articoli sul tema degli orecchini che ho letto scoprendo parecchie cose interessanti.
Salve Emily, che bella storia che ci hai raccontato! Un’esperienza diversa, in cui alla fine ha prevalso il tuo desiderio di avere le orecchie forate per poter portare quelle “piccole bellezze luccicanti”. Ed è bello e significativo che tu abbia preso l’iniziativa a 27 anni dopo la laurea e prima del matrimonio. Il tuo inconscio deve averti guidato perchè quella era una fase di passaggio importante che segnalava la fine della tua vita da figlia e studentessa, per iniziare quella da donna adulta e moglie. Quindi una fase che andava ritualizzata per onorare la tua femminilità. E sono molto felice che tu abbia trovato la persona giusta che ti ha forato le orecchie, una figura paterna e gentile che ha saputo guidarti e confermare la tua decisione. Ed anche il fatto che tua madre infine abbia apprezzato e ti abbia fatto dono degli orecchini della bisnonna, è un ulteriore segno del momento perfetto scelto. Non ho dubbi sul fatto che tu, a tua volta, saprai cogliere il desiderio di tua figlia lasciandola libera di scegliere ed accompagnandola in questo bellissimo rito. Quanto al tuo sogno può riferirsi proprio a questo, al tuo desiderio di vedere gli orecchini ai lobi della tua bimba e di essere tu ad creare e favorire la situazione giusta. Ma questa bimba vista in sogno può essere il simbolo anche della parte di te “bambina” ( della tua bambina interiore) che ha tanto desiderato gli orecchini. E tu ora come madre amorevole, nel sogno, la accontenti, cioè compi ora da adulta e madre quello che avresti voluto facesse tua madre allora. E’ un piccolo gesto di connessione con questa energia sensibile e piccola, e che ha lo scopo di modificare e completare in modo positivo quello che è successo allora. Un modo per soddisfare il desiderio. Un bel sogno! Un caro saluto e grazie ancora per aver condiviso la tua bella esperienza. Grazie anche per il tuo MI PIACE all’articolo Marni