In questa Guida spesso viene citato l’Io onirico come un aspetto centrale del sogno. Ma che cos’è l’io onirico? A cosa serve e perchè è così importante? In questo articolo viene presentato suo il ruolo, la sua funzione ed i collegamenti con la realtà vissuta dal sognatore.
L’io onirico è la parte che” vive” il sogno, che ha coscienza di sé, che ragiona, pensa ed agisce con la consapevolezza di essere il sognatore.
Di essere immerso in una realtà da vivere (senza sapere perchè) o in un sogno lucido (quando si rende conto di sognare).
Se, come sosteneva Jung, un sogno è come uno spettacolo teatrale in cui tutti personaggi rappresentano parti della personalità del sognatore, l’io onirico si può considerare il “primo attore“.
Quello attorno a cui ruota tutta la vicenda, quello con cui si identifica il sognatore.
Come riconoscere l’io onirico nei sogni
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L’io onirico nel sogno può avere l’aspetto del sognatore o presentarsi con un altro aspetto: un animale, una persona di sesso opposto oppure un osservatore esterno.
E, se è vero che ogni personaggio onirico rappresenta un aspetto psichico più o meno riconosciuto, l’Io onirico è sempre il centro di Sè, il centro della propria consapevolezza e corrisponde in genere agli aspetti primari della personalità: alle parti di sé che si mostrano agli altri, con cui ci si identifica, con cui ci si sente sicuri e a posto.
L’io onirico corrisponde ai Sé primari
L’io onirico corrisponde ai Sé primari e i Sè primari corrispondono all’idea che si ha di sé stessi, a quello che si “dovrebbe essere” per essere “giusti“, cioè per aderire in pieno ai valori e alle regole dell’ambiente in cui si è cresciuti o per disattenderle completamente (quando ci si identifica con valori di ribellione ed anticonformismo).
I Sè primari sono:
- aspetti “ufficiali” protettivi e ben accetti nell’ambiente in cui si vive, che sia un contesto familiare, sociale o solo un gruppo, una setta, un’appartenenza.
- una sorta di maschera che si forma nell’arco della crescita e che protegge il Puer aeternus indifeso e bisognoso.
- il motore che permette all’individuo di “funzionare al meglio” in mezzo agli altri.
- mossi da regole legate al passato e all’educazione ricevuta e portano a vivere la vita con le stesse convinzioni e le stesse regole di allora, mostrando la realtà in un’unica prospettiva (limitata) .
- comportamenti automatici governati da sentimenti inconsci che continuano la loro funzione anche nel sonno e nei sogni, portando gli stessi giudizi e le stesse modalità di azione e di relazione della vita diurna.
L’io onirico è lo specchio che, nei sogni, raccoglie e riflette tutti questi comportamenti.
E’ un alter ego del sognatore e, come tale, è il personaggio onirico che offre maggiori informazioni, che permette di capire la personalità del sognatore, i suoi sentimenti, le sue paure.
Il comportamento dell’Io onirico
Il comportamento dell‘Io onirico è indicativo del comportamento del sognatore nella vita diurna.
Sarà quindi importante osservare la sua reazione: se ha paura e fugge di fronte ad un nemico o ad un ostacolo o se, al contrario, affronta con coraggio una situazione, in modo nuovo e creativo.
Riflettere ed interrogarsi sull’Io onirico e sul suo modo di agire porterà risposte immediate sul modo di affrontare le difficoltà del sognatore; il sogno sarà così una sorta di “osservatorio” in cui analizzare quello che avviene, per scoprire analoghi atteggiamenti e tendenze nella vita reale.
Cosa chiedere all’Io onirico
Analizzare l’Io onirico è il primo esercizio da compiere quando ci si confronta con un sogno e questo significa fare/farsi domande molto precise:
- Cosa sta facendo l’io onirico? (è fermo a riflettere oppure è in azione?)
- Con quali azioni si sente a suo agio? (quello che sta facendo lo mette a suo agio oppure no?)
- Come di comporta di fronte ad una situazione rischiosa? E di fronte ad un ostacolo? (fugge, rinuncia oppure parte all’attacco?)
- Di cosa ha timore? (quali insicurezze? quali paure?)
- Quali sono le sue sensazioni? (cosa prova? Come si sente?)
- Quali sono le sue convinzioni? (quali regole, quali valori lo fanno agire e reagire?)
Comprendere quali sono i modi di essere dell’io onirico, chi detesta e chi giudica, di cosa ha paura, chi desidera, chi ama, verso chi è condiscendente, è un ottimo esercizio per verificare la realtà, per indurre una riflessione e le domande successive:
- Si tende a comportarsi nello stesso modo nella realtà?
- Si vivono gli stessi giudizi, le stesse attrazioni, le stesse paure?
Un esempio di lavoro con l’Io onirico
Di seguito il sogno fatto da una ragazza appena entrata nell’adolescenza:
Sono entrata in camera mia ed ho trovato un grosso topo nero nero che mi guardava, ho sentito schifo e paura, ho urlato ma lui non si è mosso, allora ho chiamato mia madre che è arrivata con una scopa ed ha cercato di colpirlo. Io sono scappata e sono salita su una sedia perchè avevo paura che mi venisse addosso.
Applicando a questo sogno le domande sul comportamento dell’io onirico elencate sopra queste sono state le risposte:
- Cosa sta facendo l’Io onirico? Resta fermo e poi fugge
- Con quali azioni si sente a suo agio? Con la fuga
- Come di comporta di fronte ad una situazione rischiosa? Chiama aiuto e poi scappa e si mette in sicurezza
- Di cosa ha timore? Ha paura del topo nero
- Quali sono le sue sensazioni? Schifo e paura
- Quali sono le sue convinzioni? La madre sa gestire la situazione, lei da sola non si può difendersi.
In sintesi il sogno mostra la reale tendenza della giovane a cercare protezione ed aiuto nella famiglia e nella madre di fronte a qualcosa che la spaventa, che non conosce, che non capisce: possono essere reali ostacoli e difficoltà del mondo fuori di casa, può essere un approccio infelice con il mondo maschile, possono essere pulsioni sessuali che sente in sé e che le fanno paura.
I suoi valori sono ancora infantili e dipendenti dalla protezione altrui: qualcun altro deve occuparsi di lei, qualcun altro è più capace.
Questo è un esempio molto semplice perchè il sogno e la situazione sono semplici, ma lo stesso procedimento si può applicare a sogni più lunghi e complicati dividendoli in sequenze ed analizzando in modo più approfondito i comportamenti dell’Io onirico e le relazioni che si creano con gli altri elementi onirici.
Quindi si dovrà procedere ricercando nel sogno oltre all’Io onirico:
- le diverse sequenze temporali o di luogo
- i contrasti o le similitudini nel sogno
- i conflitti, i problemi, gli ostacoli
- le cose positive
- le relazioni
- i pensieri dell’Io onirico
- i simboli principali
- le situazioni irrisolte
Con chi si confronta l’Io onirico?
Come spiegato sopra, l’Io onirico non è l’unico protagonista del sogno e, come in ogni piéce teatrale che si rispetti ci sarà sempre un personaggio di opposizione e di contrasto: il classico nemico con cui il primo attore dovrà confrontarsi.
Questo succede sempre anche nel sogno dove, la tensione innata dell’essere umano verso la totalità dell’essere, farà sì che accanto all’Io onirico compaiano le energie opposte: i Se’ rinnegati, aspetti dell’ombra che si manifestano come mostri, assassini, animali feroci, come persone odiose o come situazioni di conflittuali.
Il rapporto fra Io onirico e aspetti Ombra
Tutto il sogno si crea e si svolge nella relazione fra Io onirico e aspetti dell’Ombra e sarà proprio l’interazione fra le due energie a guidare l’analisi e a dare indicazioni rispetto ad un reale atteggiamento del sognatore nella vita diurna.
Ma saranno proprio le richieste che possono emergere dai Sè rinnegati ad avere un valore evolutivo.
Perchè i Se’ primari che l’io onirico interpreta, operano tutte le scelte e dirigono tutte le energie disponibili, ma sono statici e conservatori, mentre i Sè rinnegati trasgressivi, aggressivi e inopportuni spesso portano una visione diversa della realtà a cui si è abituati e questo consente un’alternativa ed una crescita.
Con il regolare lavoro sui sogni il sognatore diventa consapevole del suo Io onirico (dei suoi Sè Primari) e di come agisce o NON agisce, di quello che sente o NON sente ma, a mano a mano che si procede nel lavoro, approfondendo anche con qualche rientro guidato o sessione di Voice Dialogue, si acquisisce una maggiore conoscenza di queste parti, e con l’accettazione del loro ruolo avviene anche la “separazione” dalla loro energia.
In questo modo si rendono disponibili nuovi comportamenti e nuove possibilità.
L’io onirico diventa più creativo e può compiere scelte diverse.
L’Io onirico può essere un Sé rinnegato?
SI’, può succedere che un Sè rinnegato del sognatore emerga come Io onirico e sia quindi il protagonista del suo sogno.
Questo si può paragonare ai blitz improvvisi e violenti dei Sé rinnegati nella realtà del sognatore.
Sfoghi di rabbia, di violenza, di aggressività che lasciano attoniti e in cui ci si chiede: “Perchè ho fatto questo? Io NON SONO così.”
Anche nei sogni i Sè rinnegati che prendono il potere e agiscono come Io onirico lasciano il sognatore sconvolto ed impressionato, incapace di comprendere come mai in quel sogno abbia ucciso in modo cruento una persona o un animale, oppure abbia tramato, abbia tradito e fatto del male.
Sono sogni che meritano un’attenzione particolare, perchè indicano una repressione interna che sta arrivando al limite e cerca uno sfogo nel sogno.
L’Io onirico può trasformarsi?
L’io onico come accade per i Sè primari in una sessione Voice Dialogue, subisce una trasformazione quando viene accettato e onorato, quando se ne riconoscono le ragioni protettive.
Ad esempio: un Se’ primario che pensa sia fondamentale “cavarsela da soli” porterà l’individuo ad arrangiarsi in tutte le situazione, ma nei momenti di bisogno sarà incapace di domandare aiuto.
Ed è probabile che questo tema si rifletta nei sogni, dove l’Io onirico ugualmente cercherà di far da solo ed impedirà di chiedere aiuto.
La vera scelta, la scelta “creativa” arriverà quando la persona potrà separarsi da questa energia (questo modo di essere e di fare) per accedere ad altro.
Nel sogno allora potrà accogliere altre possibilità, e potrà “decidere” di chiedere o NON chiedere aiuto, ma senza negarsi la possibilità in partenza.
E quello che accade nel sogno, presto o tardi si rifletterà nella sua realtà, con la capacità di accedere a nuove possibilità, nuovi atteggiamenti, nuove scelte.
Capiamo così l’importanza dell’Io onirico nell’esplorare la complessità del sogno, una realtà in cui è contenuta la totalità delle esperienze, anche quelle che non ci è permesso vivere nella realtà: luce ed ombra, bene e male.
Lo scopo del lavoro con l’Io onirico è usare il sogno come una sorta di “palestra” in cui prendere consapevolezza dei propri meccanismi interni ed in cui allenare la propria creatività rispetto alle proposte della vita.
Marzia Mazzavillani Copyright © Vietata la riproduzione del testo
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Ciao Daniele, questo sogno è troppo lungo anzi, decisamente esagerato. Se desideri la mia risposta dovrai sintetizzarlo al massimo riportando SOLO l’indispensabile e tralasciando tantissimi inutili dettagli in cui io, in questo spazio gratuito, non posso soffermarmi. Anzi sarebbe megli otu scegliessi solo UNA scena , quella che ritinei più significativa. Sposta tutto sotto l’articolo sulla scuola . A presto marni